Ron Hanko
Una cosa che ha spesso diviso la Chiesa di Gesù Cristo è l’intera questione riguardante il governo della chiesa, in particolare la questione “indipendenza o denominazionalismo?” E’ con qualche trepidazione, quindi, che approcciamo questo soggetto.
Noi crediamo fermamente che l’indipendentismo non soltanto sia errato, ma per quanto riguarda l’esistenza della chiesa sia mortale. Noi lo vediamo come una ragione molto significativa per il declino della chiesa in molti luoghi.
L’indipendentismo lascia sia i membri che gli ufficiali della chiesa senza ricorso o aiuto quando sorgono dei problemi. Esso quindi ignora la Parola di Dio in Proverbi 24:6 ed altri passaggi. Non segue il pattern di Atti 15, e fallisce di promuovere l’unità su una scala più ampia della chiesa locale.
Tuttavia, i difetti si trovano anche sull’altra sponda. Fin troppo spesso la chiesa è governata “dall’altro in basso” da comitati e consigli per cui non vi è riscontro biblico, in modo che né la chiesa locale né i suoi membri hanno alcuna “parola” nella chiesa. Né, in quel caso, i leader della chiesa sono responsabili verso i membri (o chiunque altro) per la loro condotta.
Questo, nelle denominazione Presbiteriane e Riformate, è gerarchismo, una specie di papismo in cui assemblee e comitati hanno il potere che nella Chiesa solo Cristo dovrebbe avere. Questo, anche, noi lo abominiamo.
Noi crediamo che la Bibbia ci fornisce una risposta che evita i problemi su entrambi i lati. La risposta è, primo, che nell’opera che Cristo ha dato loro da fare, le congregazioni devono unirsi insieme per mutuo aiuto e supervisione (Atti 15). Ciò è necessario per “mantenere l’unità dello Spirito” (Efesini 4:3).
Secondo, l’”autonomia” (auto-governo) della chiesa locale deve essere mantenuto. E’ alla chiesa, non alle assemblee o ai comitati ecclesiastici, che l’opera della predicazione del vangelo, dell’amministrazione dei sacramenti, e dell’esercizio della disciplina Cristiana appartiene (Atti 13:1-4; I Corinzi 5:4-5). L’autorità che Cristo ha dato per queste cose risiede nella chiesa locale. La chiesa non è, quindi, governata dall’alto in basso. Ciò significa, anche, che le assemblee devono essere attentamente limitate nelle loro funzioni. Come in Atti 15, esse devono essere per mutuo aiuto ed avviso. Quando queste assemblee prendono decisioni bibliche su questioni che giungono loro, queste decisioni devono essere ascoltate (vv. 23-29) non perché le ha decretate qualche autorità più alta, ma perché le chiese stesse insieme l’hanno decise in armonia con la Parola di Dio.
Terzo, nella chiesa locale gli uffici devono funzionare secondo il pattern stabilito nella Scrittura, e tutti gli ufficiali della chiesa devono essere responsabili alla chiesa stessa, cioè, al corpo dei credenti. Con tutta l’autorità che Cristo ha dato loro, essi non sono signori sopra la chiesa, ma servi d’essa (II Corinzi 4:5; Colossesi 4:17).
Questi sono i primi passi per fare i modo che le cose siano fatte decentemente ed in buon ordine nella chiesa di Gesù Cristo. Tale buon ordine è necessario per la sicurezza ed il benessere della chiesa.
(“Church Government,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 244-245)