Jason Kortering
In tutta la Scrittura non si può trovare una interpretazione della storia più completa ed incisiva di quella che troviamo nel passaggio che desideriamo considerare in questo capitolo.
“Ed io vidi quando l’Agnello aprì uno dei sigilli, ed udii, come se fosse il rumore di tuono, una delle Quattro bestie dire: ‘vieni.’ Ed io guardai, ed ecco un cavallo bianco, e colui che vi sedeva sopra aveva un arco, ed una corona gli fu data, ed egli avanzò conquistando e per conquistare. E quando ebbe aperto il secondo sigillo, io udii la seconda bestia dire: ‘vieni.’ Ed andò fuori un altro cavallo, che era rosso, e potenza fu data a colui che vi sedeva di togliere la pace dalla terra e così che si uccidessero l’un l’altro, e fu data a lui una grande spada. E quando egli ebbe aperto il terzo sigillo, io udii la terza bestia dire: ‘vieni.’ Ed io guardai ed ecco, un cavalo nero, e colui che sedeva su di esso aveva una bilancia nella sua mano. Ed io udii una voce nel mezzo delle quattro bestie dire: ‘una misura di grano per una moneta e tre misure d’orzo per una moneta, e bada a non colpire l’olio e il vino.’ E quando egli ebbe aperto il quarto sigillo, io udii la voce della quarta bestia dire: ‘vieni.’ Ed io guardai ed ecco un cavallo giallo, ed il suo nome che sedeva su di lui era Morte e l’Inferno lo seguiva. E potenza fu data ad essi sopra la quarta parte della terra per uccidere con la spada e con fame e con morte e con la bestia della terra” (Apocalisse 6:1-8).
Noi dobbiamo ricordare che il punto di vista della visione qui è il cielo. L’Apostolo Giovanni era sull’isola di Patmos e mentre era lì esiliato a motivo del vangelo (Apocalisse 1:9) ricevette una visione. In questa visione egli vide il trono di Dio (Apocalisse 4:2 e a seguire) ed attorno al trono erano radunati rappresentanti dell’intero mondo redento. La chiesa era rappresentata ufficialmente dai 24 anziani (i 12 patriarchi dell’Antico Testamento e i 12 Apostoli del Nuovo Testamento), Apocalisse 4:4. Vi era un’innumerevole moltitudine di santi, Apocalisse 7:9. La creazione bruta era rappresentata da quattro bestie prese dalle differenti sfere del mondo animale (Apocalisse 4:6 e a seguire) e gli angeli erano lì in quanto coro celeste (Apocalisse 7:11) e in quanto servi di Dio (Apocalisse 8:2).
Per dirla in poche parole, Giovanni vide il cielo in tutta la sua gloria per come ora è costituito.
Il punto focale della visione era Cristo. Dio era colui che sedeva sul trono (Apocalisse 4:11) e nella Sua mano destra vi era un libro, un rotolo, che fu arrotolato e sigillato con sette sigilli. Questi sigilli erano sul bordo del rotolo, collocati in una tal maniera che quando uno di essi era rotto il rotolo poteva essere srotolato fino a che il lettore giungeva al prossimo sigillo. Questo rotolo rappresentava il consiglio di Dio per quanto riguardava la storia del mondo e le cose che dovevano verificarsi in modo che Cristo potesse realizzare il regno dei cieli. In un senso esso conteneva il progetto per il regno celeste che Giovanni vide nella visione. Fu fatta la domanda: “Chi è degno di aprire il libro?” Apocalisse 5:2. Con questo si intende: chi ha l’autorità e la potenza non solo di rivelare i suoi contenuti, ma di realizzare gli eventi che sono in esso contenuti? Quando Giovanni pianse per il silenzio del cielo, egli fu sopraffatto dal prospetto che il regno dei cieli, come lo vide nella visione, non sarebbe mai stato realizzato. A questo punto l’attenzione di Giovanni e di tutti gli abitanti del cielo è diretta all’”Agnello che era stato ucciso, avendo i sette corni e i sette occhi che sono i sette spiriti di Dio mandati da Dio in tutto il mondo.” Ciò indica che Cristo è in cielo già come Colui che è Esaltato, avendo completato l’opera di redenzione. Per mezzo di quest’opera Egli ha meritato ogni potere in cielo e in terra, Matteo 28:18. Cristo ha guadagnato il diritto e ha ricevuto il potere da Dio di rivelare il segreto consiglio di Dio e di farlo accadere in modo che per tutta la storia tutte le cose sono dirette avendo in vista il ritorno personale di Cristo e lo stabilimento del regno dei cieli per come lo vide Giovanni. Essi tutti cantavano: “Degno è l’Agnello” (Apocalisse 5:9).
I quattro cavalieri sono i contenuti rivelati dei primi quattro sigilli dopo che essi sono rotti uno alla volta. Giovanni guardò mentre Cristo prendeva il libro, ne ruppe i sigilli, e ne rivelò in contenuti. Quando il primo sigillo fu rotto, Giovanni udì una voce chiamare: “Vieni!” Questa chiamata non fu diretta a Giovanni piuttosto al cavallo e al cavaliere. Lo stesso comando è dato dopo la rottura di ogni sigillo, ed ogni volta un altro cavallo e cavaliere si fanno avanti. Il totale è quattro cavalieri.
Secondo il metodo di interpretazione appropriato, i quattro cavalieri rappresentano certi eventi storici. Presi nella loro totalità essi rappresentano la storia per come essa si sta svolgendo al presente. Non dobbiamo essere interamente futuristi ed applicarli agli eventi della “Grande Tribolazione,” quando la chiesa, secondo alcuni, non sarebbe più presente nel mondo. Piuttosto essi fanno riferimento a tutta la storia dal principio del mondo alla fine, specialmente dal momento dell’ascensione di Cristo fino al Suo ritorno personale. Durante tutto questo periodo questi quattro cavalieri cavalcano. Noi enfatizziamo che tutti e quattro stanno cavalcando ora.
Non è corretto interpretare questi quattro cavalli come se cavalcassero in successione cronologica, come se in un momento della storia cavalca quello bianco, poi dopo inizia a cavalcare quello rosso, e così via. Tutti e quattro sono presenti nel mondo in ogni tempo, solo che in certi punti nella storia uno di loro può predominare e sembra attirare l’attenzione su di sé.
Per interpretare l’identità di questi cavalieri dobbiamo comparare la Scrittura con la Scrittura.
Il cavallo era principalmente un animale da guerra. Si consideri Giobbe 9:19-25: “Egli scalcia nella valle e gioisce nella sua forza … Egli schernisce la paura … né volta le spalle alla spada.” Ad Israele fu proibito l’uso di cavalli nella battaglia così che non attribuissero la forza della vittoria ad uomini ed animali piuttosto che a Dio. Il Salmista dichiara questo in Salmo 20:7 e Salmo 33:17. I cavalli che cavalcano per tutta la storia rappresentano certe potenze che prevalgono, mentre sono diretti nella loro razionalità e moralità da Cristo (il cavaliere non è qui identificato perché non è significativo, se non meramente per il fatto che i cavalli non cavalcano in modo selvaggio). Ogni volta che Cristo rompe un altro sigillo un altro cavallo cavalca. Ovviamente questi quattro poteri sono sotto il diretto controllo di Cristo Che solo è degno di rompere i sigilli e di inviare i cavalieri.
Cosa sono questi poteri che prevalgono durante la storia?
Otteniamo il nostro primo suggerimento dai colori di ogni cavallo e dalla descrizione aggiuntiva dataci nel testo.
Il primo cavallo è descritto come bianco. Nella Scrittura il bianco è un simbolo di purezza: “Anche se i vostri peccati siano come scarlatto essi saranno bianchi come neve,” Isaia 1:18. I santi, radunati vittoriosamente in cielo, indossano vesti bianche, Apocalisse 7:9 e 19:11. Inoltre è aggiunto nel testo stesso che il cavaliere riceve una corona, il simbolo della vittoria, ed egli è inviato “conquistando e per conquistare” cosa che è ripetuta per enfasi. Il cavallo bianco rappresenta la potenza vittoriosa della predicazione del vangelo che solo è in grado di purificare i cuori degli uomini e di portare l’intera chiesa alla perfezione celeste (Giovanni 17:17; Atti 15:7-9; Efesini 5:25-27, etc.—N.d.T.).
Contro la nerezza di questo mondo, che rimane nero, Cristo raduna i Suoi dal mondo attraverso il potere santificante del Suo Spirito e Parola. E’ la vittoria della verità sulla menzogna, della santa volontà di Dio sulla depravazione morale degli uomini. Questa verità e santità è applicata ai cuori degli eletti attraverso la potenza della Predicazione del Vangelo. Si noti enfaticamente che la potenza è sotto la direzione di Cristo! Egli manda la Sua Parola a tutti coloro per i quali è morto sulla croce e quindi realizza con certezza l’eterno beneplacito di Suo Padre in cielo. Si consideri Atti 2:47: “Il Signore aggiungeva giornalmente quanti erano salvati.” Atti 16:6: ” … ci fu impedito dallo Spirito Santo di predicare la parola in Asia.” Atti 13:48: “Quanti erano ordinati a vita eterna credettero.” Questo cavallo sta cavalcando attraverso tutta la storia e continua a cavalcare con potenza e gloria fino a che l’ultimo eletto sarà radunato all’interno della chiesa.
Il secondo cavallo è di colore rosso. Secondo la Scrittura il rosso è simbolo di concupiscenza e passione. Il contrasto è tra rosso e bianco (purezza) in Isaia 1:18. Lì i nostri peccati sono descritti come scarlatti e rossi. La rossezza di Esaù indicava robusta potenza, Genesi 25:25. Il dragone, Satana, è raffigurato come rosso, bruciante di concupiscenza e di male. Questa malvagia concupiscenza di potere e ricchezza produce la guerra e lo spargimento di sangue. Proverbi 23:29 parla di “rossezza di occhi” come un risultato di ferite. Tutto questo indica che il cavallo rosso è la potenza della concupiscenza che produce lo spargimento di sangue. Ciò è confermato nel testo: “potere fu dato a colui che vi sedeva sopra di togliere la pace dalla terra, e così che si uccidessero l’un l’altro, e fu data a lui una grande spada.” Questo accade durante tutta la storia. Dal sangue di Abele che gridò al Dio del cielo all’ultima battaglia di Armagheddon, la storia umana è scritta nel sangue. Oggi noi percepiamo gli effetti del cavallo rosso mentre cavalca nel medio oriente.
Il terzo cavallo è di colore nero. Anche in connessione al significato di questo colore la Bibbia dice qualcosa. “La nostra pelle è nera come un forno a motivo della terribile carestia” Lamentazioni 5:10, o “Giuda si lamenta e le sue porte languiscono, esse sono nere fino al suolo” Geremia 14:2. La nerezza parla di carestia, di una così grande scarsità di risorse che ci si trova nell’angoscia. Questo cavallo nero rappresenta il potere della lotta economica e sociale associata alla povertà e alle ricchezze. Il cavaliere ha una bilancia con la quale egli misura la porzione giornaliera (una misura di grano e tre misure di orzo) per il salario giornaliero (una moneta). Qui noi vediamo che la scarsezza di risorse, una esistenza povera per la quale non si ha abbastanza da vivere, ma piuttosto si ha troppo per morire. Ciò è in contrasto con “non toccare vino ed olio.” Questo rappresenta le ricchezze e la lussuria presente nel mondo. Che descrizione accurata della storia! Vi è sempre stata una lotta costante tra coloro che possiedono molto e coloro che possiedono poco o niente. I sindacati con scioperi e boicottaggi, rivolte pubbliche, hanno le loro radici profonde nella questione della distribuzione della ricchezza. Di sicuro questo terzo cavaliere sta cavalcando oggi, individualmente, nazionalmente, ed internazionalmente.
Il quarto ed ultimo cavallo è di colore giallo. Letteralmente esso è un giallo grigiastro. La Scrittura fa due riferimenti a questo colore. Sia in Isaia 19:22 che in Geremia 30:6 esso descrive delle persone che stano per mancare e morire. Il potere della morte sul corpo produce questo effetto, un cadavere giallastro è terrificante da guardare. Questo cavallo rappresenta la morte in tutto il suo orrore e le molte vie che portano uno alla tomba. Nel nostro testo il nome del cavaliere è “Morte” e l’”Inferno” lo segue. Ciò descrive graficamente il triste mietitore che reclama l’umanità a qualsiasi punto nella storia portandola allo stato dei morti e della tomba (hades, inferno). Un numero sostanziale della popolazione della terra è costantemente uccisa (un quarto sta indicare una porzione dei quattro angoli della terra, non letterale quindi, ma è piuttosto un gran numero). A testimonianza di questo: malattie, omicidi, violenza in molte forme, incidenti d’auto e sul lavoro, aeroplani che si schiantano, terremoti, diluvi, etc. Questo cavallo anche cavalca in tutta la storia.
Dobbiamo ora chiedere: qual è la relazione tra questi quattro cavalieri? Vi è qualche significatività nel fatto che il cavallo bianco è primo e gli altri seguono? Hanno essi una qualche relazione causale tra di essi? Queste domande devono essere correlate a Cristo, Che è Colui Che rompe i sigilli e manda i cavalieri. Ogni volta Cristo apre il sigillo ed una delle bestie (che rappresentano tutte le creature) chiamano: “Vieni!”
In breve dobbiamo capire che il cavallo bianco è primo perchè rappresenta il proposito essenziale di Dio nella storia. La predicazione del vangelo e la causa della chiesa nel mondo è essenzialmente il solo proposito che Dio ha per tutti gli eventi che avvengono nel tempo. Il mondo continua ad esistere perchè Dio vuole radunare dalla razza umana caduta i Suoi eletti, redenti in Cristo. Questa è l’opera di Dio nella storia.
I rimanenti tre cavalli sono importanti solo nella loro relazione al primo, la causa della chiesa di Gesù Cristo. Ho enfatizzato all’inizio che se possiamo comprendere in maniera appropriata questi quattro cavalieri, avremo la chiave che ci apre l’interpretazione appropriata della storia. Eccola qui allora! Vi è un significato per le guerre, il turbamento economico e sociale, la pestilenza e le rivolte che conducono a morte, solo per la loro relazione alla chiesa. Il loro significato è che esse servono a radunare la chiesa in due modi, primo, impedendo lo stabilimento prematuro del regno mondiale anticristiano, e secondo, rafforzando la fede del popolo di Dio in modo che essi continuino nel mezzo dell’afflizione ad attendere il giorno quando Cristo stabilirà il Suo regno di pace, non sulla terra, ma nella gloria dei nuovi cieli e della nuova terra.
Consideriamo in che modo ciò sia vero.
Prima di tutto consideriamo le guerre. Il cavallo rosso (la guerra) segue quello bianco. Chiediamo: in che modo le guerre servono il proposito della chiesa? Attraverso tutta la storia l’uomo caduto ha deriso la sentenza di morte di Dio. Usando la sua ragione depravata e la sua perversa volontà egli si figura un regno di piacere nel mezzo di questo mondo. Con derisione egli si beffa di Cristo e del Suo regno. Egli reagisce alla pura predicazione del vangelo con amaro odio e diviene sempre più determinato ad erigere il suo regno in sprezzo di Dio e di Cristo (in questo senso il primo cavallo fa seguire il resto dei cavali). Così egli lotta con appassionata invidia e avidità per erigere questo regno. Egli vuole impossessarsi della terra del suo prossimo e delle sue possessioni e presto la sua passione per il potere lo porta a fargli guerra. Questo divide il mondo e un tale mondo non può trovarsi in uno stato di grande potenza e vittoria. Oggi l’uomo quindi combatte per la pace internazionale, e tuttavia essa sfugge come un’anguilla. Con questa divisione le potenze del mondo combattono l’una contro l’altra invece di concentrare la loro potenza contro la chiesa. Mentre questo ha luogo, la chiesa è in grado di dimorare nel mondo ed essere occupata a predicare il vangelo. Mentre la guerra indurisce l’umanità in un odio sempre più forte e in una determinazione sempre più forte contro Dio e lo eccita a costruire il regno dell’anticristo, l’effetto di essa sulla chiesa è quello di umiliarla. Quando i nostri figli vanno in battaglia, e noi li mandiamo lì in ubbidienza a Cristo che pone su noi dei governatori, come Cristiani ci è fatto vedere che non abbiamo qui giù una città permanente. Il cavallo rosso serve quello bianco mentre Cristo controlla tutti gli eventi col Suo occhio sulla Sua chiesa.
Similmente anche il cavallo nero e quello giallo seguono il bianco e il rosso. I problemi economici, la disuguaglianza della distribuzione della ricchezza, che producono rivolte, turbolenza, boicottaggi, scioperi e quant’altro, seguono la guerra e servono il proposito della chiesa. Giornalmente possiamo vedere questo intorno a noi. A motivo di una guerra un paese non può dedicare tutti i suoi sforzi alla lotta contro la povertà. Quindi abbiamo scioperi nelle nostre strade. L’uomo può costruire macchine meravigliose come l’auto, l’aereo e il computer, e tanto altro, tuttavia la morte e l’inferno seguono mentre altre persone sono uccise mediante essi più che con tutte le guerre messe insieme. Cristo manda il cavallo nero e quello giallo. Con la loro presenza Cristo stende la Sua mano di giudizio sui Suoi nemici.
I nostri chirurghi svolgono le loro attività in modo abile, e tuttavia si trovano sconcertati e confusi davanti all’aumento delle malattie. Omicidi, suicidi, “incidenti” abbondano sempre di più. Questo anche serve la chiesa. Mentre queste cose piagano il mondo, anche il loro sogno della realizzazione della grande società deve essere rinviato. Essi vivono frustrati nel loro disegno di edificare l’uomo perfetto nella società perfetta nel mondo perfetto. Mentre ciò accade, la chiesa è ancora in grado di essere radunata e di adorare insieme. Possiamo ancora godere di una certa misura di libertà per lasciare splendere la luce del vangelo. I terrificanti effetti della presenza di questi due cavalli sul popolo di Dio operano anch’essi per produrre in loro forza spirituale. Attraverso la povertà, attraverso la perdita dell’impiego, attraverso la malattia, e perfino la morte, siamo portati più vicino a Dio per mezzo della Sua grazia che basta ad ogni cosa.
Quando i quattro cavalli avranno terminato la loro corsa, vi sarà un breve periodo di pace internazionale, di prosperità economica, di grandi avanzamenti nella medicina e nella scienza, così che tutti si meraviglieranno per l’uomo e ciò che sta realizzando. Durante questo tempo avrà luogo la grande tribolazione per il popolo di Dio che è ancora sulla terra. Allora la piena rabbia degli empi sarà diretta contro i testimoni fedeli ed essi saranno uccisi nelle strade.
Quel giorno è prossimo. Tuttavia, noi non temiamo, perchè noi sappiamo dalla storia che la grazia di Dio, sufficiente per ogni cosa, darà di certo alla Sua chiesa la completa vittoria. Tutte le cose servono il benessere della chiesa, e queste includono anche la venuta dell’anticristo.
Quando Cristo verrà Egli scuoterà i cieli e la terra nella Sua ira divina. Gli empi vedranno brevemente la terribile furia della Sua rabbia prima di essere gettati nelle profondità brucianti dell’inestinguibile fuoco dell’inferno.
Quando Cristo apparirà sulle nuvole dei cielo, noi potremo essere trovati poveri, nudi, nascosti nelle cave della terra, e tuttavia Lo vedremo in potenza e grande gloria ed udremo la Sua benedetta voce dire: “Entra nella gioia del tuo Signore.”
Cristo è onnipotente. Egli controlla tutti gli eventi mentre invia i cavalli coi suoi cavalieri per operare tutte le cose per il giorno della Sua Venuta. Con questa comprensione nella Parola di Dio abbiamo motivo per non venir meno, ma per vegliare e pregare.