Menu Close

La Fede è Certezza: La Scrittura

(Da: The Standard Bearer, Volume 80, n. 12)

Prof. David J. Engelsma

La vera fede è certezza di essere salvati personalmente. Siccome la certezza è sicurezza, sicurezza assoluta (per essere ridondanti), la vera fede è certezza della propria salvezza. È certezza della liberazione dal peccato, dalla morte, e dall’inferno. E’ certezza di essere accettati nella comunione di Dio, che è la vita eterna. La fede è certezza mediante il sangue e lo Spirito di Gesù Cristo secondo l’amore elettivo di Dio nell’eternità.

La vera fede è certezza.

La certezza non è il frutto della fede. La certezza non è la redarguizione della fede. La certezza non è un ramo o appendice della fede. La certezza non è uno sviluppo della fede che giunge in seguito, è eroico e piuttosto raro, di solito dopo molti anni dopo che la fede ha combattuto col dubbio ed ha operato per ottenerla.

La certezza è ciò che la fede è.

La certezza è dell’essenza stessa della fede.

Si spogli la fede della certezza (per dire un’assurdità) e ciò che rimane non è fede. Ciò che rimane è incredulità.

I credenti possono dubitare peccaminosamente della loro salvezza. Ma questo dubbio non è inerente alla loro fede. Il dubbio non è un aspetto sfortunato della fede della maggior parte dei Cristiani per una buona parte delle loro vite. Il dubbio non è 75% fede insieme a 25% di certezza, o perfino 1% di fede insieme col 99% di certezza, fino a che, alla fine, per pochi dei “migliori e più cari amici” di Dio la fede diviene 100% (piena) certezza. Il dubbio non è nemmeno un male con cui la fede ha placidamente da confrontarsi giorno per giorno, anno dopo anno, generazione dopo generazione, come la vita normale del credente.

Dubitare della propria salvezza per un credente ha la sua origine nella natura depravata ed incredula del Cristiano. Il padre e nutritore spirituale del dubbio è Satana. Egli creò il dubbio al principio: “Ah, ha Dio detto?” Il dubbio è peccato. Indubbiamente, se giudichiamo i nostri peccati rettamente, come Dio li giudica, il peccato del dubitare la nostra salvezza è più grave dell’adulterio, o del rubare, o dell’uccidere, o altri gravi iniquità carnali. Cosa sono questi peccati a confronto col fare di Dio un menzognero quando ci fa delle promesse, o a confronto col ritenere la sofferenza e la morte del Figlio di Dio inadeguata a redimerci e perdonarci?

La fede non ha niente a che fare col dubbio, eccetto che lo condanna, combatte e vince.

La Definizione Biblica

La Sacra Scrittura definisce la fede come certezza della salvezza in Ebrei 11:1: “Ora la fede è certezza di cose che si sperano, l’evidenza [o dimostrazione] di cose che non si vedono.” La parola “certezza” può essere anche tradotta con “ferma fiducia.” Lutero tradusse la parola correttamente come “eine gewisse Zuversicht,” cioè, “una certa fiducia.” La fede è certezza che le cose per cui il credente spera, secondo la promessa del vangelo, sono allo stesso tempo reali e per lui personalmente. Similmente, la fede è l’”evidenza,” cioè, la convinzione, che le cose non viste sono realtà per il credente personalmente. Siccome le cose per cui si spera e le cose non viste sono cose riguardanti la salvezza in Gesù Cristo, la fede è la certezza, la convinzione della salvezza.

La certezza della salvezza è ciò che la fede è.

Che l’apostolo si riferisce alla certezza e convinzione del credente della sua salvezza personale è oltre ogni dubbio al verso 2: “Perchè per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.” Per la fede al credente è resa buona testimonianza, ovviamente su se stesso.

Certezza nei Testi che Parlano di “Unione”

Tutti gli innumerevoli passaggi nella Scrittura che descrivono la fede come unione con Cristo, in modo che chi ha fede è “in Cristo” e Cristo è in colui che ha fede, insegnano che la fede è certezza di appartenere a Cristo. Un tale passaggio ad esempio è Efesini 3:17: “Affinchè Cristo dimori nei vostri cuori per fede.” La fede riceve Cristo nel cuore del credente. Colui nel quale Cristo dimora conosce l’amore di Cristo, conosce l’amore di Cristo per se stesso (v. 19). Unione con Cristo, che è la fede, è certezza di questo Cristo. Unione con Cristo—con Cristo—non può che essere certezza di questo Cristo per se stessi. Unione con Cristo è certezza che Cristo è proprio come l’unione maritale è la certezza di una donna che l’uomo a cui lei è unita è suo marito. Chi insegnerebbe che una donna, una donna Cristiana, può essere sposata ad un uomo, un uomo pio, eppure vivere in dubbio perpetuo se egli sia o meno suo marito?

“Certezza di Fede”

Vari passaggi della Scrittura attribuiscono in modo esplicito la certezza alla fede. Nei precedenti articoli in questa serie ho già citato e spiegato Ebrei 10:22: “Avviciniamoci con un cuore sincero in piena certezza di fede.” “Piena certezza” nella lingua greca è semplicemente “certezza,” che nella natura del caso è sempre “piena.” Questa certezza di fede non è certezza che il credente ha fede. Ma è la certezza che appartiene alla fede, cioè, la certezza che appartiene all’essenza della fede. E’ la certezza della fede che, lavato col sangue di Gesù, il suo proprio Salvatore, il credente può avvicinarsi con libertà a Dio Stesso come suo Dio. E’ la certezza della salvezza.

“Col termine piena certezza,” spiega Calvino, “l’Apostolo indica la natura della fede, e allo stesso tempo ci ricorda che la grazia di Cristo non può essere ricevuta se non da coloro che possiedono una fissa ed ferma convinzione” (Commentario ad Ebrei 10:22).

“Sono Persuaso”

I testi che caratterizzano colui che crede il Vangelo come certo dell’amore di Dio per lui, certo della morte di Cristo per lui, certo dello Spirito che dimora in lui, e certo della sua vita e gloria futura sono legioni. Essi sono gloriosi. Come osavano i Puritani negare che la fede è certezza? Come osano i loro eredi spirituali negare questo? Sulle labbra e nel cuore di ognuno che crede il vangelo della grazia, ognuno che è “in Cristo Gesù” per fede (Romani 8:1) l’apostolo pone queste sublimi parole di certezza: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? … Perché io sono persuaso che [niente] … sarà in grado di separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore” (Romani 8:35-39).

Per fede, ogni credente conosce con certezza l’amore di Dio in Cristo per lui. Per fede, ogni credente è persuaso che dimorerà in questo amore per sempre.

Già soltanto questo grandioso passaggio, nel suo contesto in Romani, è la totale confutazione della nozione che la certezza non appartiene all’essenza della fede.

La Fede Giustificante è Certezza

In una classe a sè, per quanto riguardo la questione se la certezza è dell’essenza della fede, sono i passaggi che insegnano la giustificazione per fede. La fede giustifica. Nessuno suppone che la giustificazione è uno sviluppo molto posteriore alla fede, o una redarguizione della fede, o un’addizione alla fede, o un appendice alla fede. La giustificazione è il beneficio fondamentale della fede. Appena uno crede, non importa se la sua fede è debole o forte, Dio lo giustifica mediante la sua fede in Gesù Cristo. Ma la giustificazione è il perdono dei peccati, l’imputazione della giustizia di Cristo, l’adozione a figliolanza, e l’essere costituito erede del mondo nella coscienza del peccatore giustificato. “Io vi dico,” disse Cristo a riguardo del pubblicano, “quest’uomo se ne andò a casa sua giustificato” (Luca 18:14).

Se uno ode il verdetto di Dio nella sua coscienza: “Io perdono i tuoi peccati a motivo di Gesù Cristo in Cui tu credi,” egli è certo che Dio è favorevole nei suoi confronti, che Cristo morì per lui, e che egli stesso personalmente è salvato. La giustificazione include la certezza della salvezza. Siccome la giustificazione è il beneficio fondamentale della fede, la fede è certezza.

Se ora gli avvocati del dubbio rispondono che la giustificazione non è perdono nel foro della propria coscienza, se argomentano che è possibile essere giustificati senza esserne sicuri, se contendono che, di fatto, la maggior parte dei Cristiani hanno fede e sono giustificati senza alcuna certezza che i loro peccati sono loro perdonati, essi peccano contro la verità evangelica basilare della giustificazione, come contro la testimonianza dell’intera Riforma.

E se hanno ragione, la verità della libera giustificazione di Dio dei peccatori non mi tocca. La giustificazione non mi fa alcun bene. Mi lascia, anche se sono un credente, a gemire nella miseria della colpa e nella vergogna dei miei peccati e della mia natura peccaminosa, e timoroso di un Dio adirato. Mi manda a casa condannato nella mia propria coscienza come quel Fariseo nella parabola.

Del Salmo 23, quale fiduciosa confessione di ogni credente, e della Preghiera modello, il “Padre nostro,” quale fiduciosa Preghiera di ogni credente, ne ho parlato prima in questa serie sulla certezza. Entrambi questi familiari passaggi della Scrittura sono elementi essenziali della vita Cristiana. Entrambi implicano la certezza della salvezza. Entrambi sono espressioni della fede. La fede dice: “Il Signore è il mio pastore.” E la fede dice: “Padre nostro.” La fede dice: “Il Signore è il mio pastore,” e “Padre nostro,” perché la fede è certezza della salvezza.

Certezza in Virtù della Sicura Promessa

La fede è essenzialmente e necessariamente certezza a motivo della promessa a cui la fede guarda e da cui la fede dipende. La fede non esiste mai da sé stessa, da sola. La fede è sempre fiducia nella promessa di Dio. La promessa crea la fede e attira a sé la fede. La promessa di Dio è vera e completamente certa. La fede è convinta della promessa. Siccome la promessa è la sicura Parola di Dio della salvezza di colui a cui essa è rivolta e che la riceve con fede, la fede è certezza della salvezza.

Quanto certa è la promessa di Dio, tanto sicura è la fede che riceve la e dipende dalla promessa.

In Romani 4:13 e a seguire, l’apostolo insegna che la fede è certezza in virtù della sicura promessa a cui la fede guarda. Abraamo “non vacillò alla promessa di Dio attraverso l’incredulità, ma fu forte nella fede, dando gloria a Dio, ed essendo pienamente persuaso che, ciò che egli aveva promesso, era anche in grado di adempierlo” (vv. 20-21). Ciò che era vero di Abraamo è vero anche di ognuno di noi che ha la fede di padre Abraamo (v. 23). La nostra fede anche è “piena persuasione” della promessa di Dio della nostra salvezza in Cristo.

Così tanto determinato è Dio, il Padre celeste di tutti i Suoi figli e figlie, a far sì che i Suoi cari figlioli non vivano in un misero, terrificante, peccaminoso dubbio, che Egli aggiunge un giuramento alla Sua promessa. “Dio, volendo più abbondantemente mostrare agli eredi della promessa l’immutabilità del suo consiglio, lo ha confermato con un giuramento, così che mediante due cose immutabili, in cui era impossibile per Dio mentire, noi potessimo avere una forte consolazione, noi che ci siamo rifugiati nell’afferrare saldamente la speranza postaci innanzi” (Ebrei 6:17-18). Ciò implica ancora di più che la fede, che conosce e riposa sulla promessa, è certezza.

Predicare la Certezza

Ai credenti ed ai loro figli deve essere insegnato che la fede è certezza. Lo Spirito di Cristo opera la certezza della salvezza, cioè, la fede, mediante la sana, salutare, e guaritrice predicazione della Parola. La salutare predicazione assicura il credente del fatto che la sua fede può e deve consistere, e di fatto consiste, della certezza della sua salvezza.

La predicazione che nega che la fede è certezza, la predicazione che suggerisce che si può confidare in Cristo per la salvezza senza avere la certezza, la predicazione che riserva la certezza soltanto per pochi credenti, che devono rendersi degni con anni di combattimento col dubbio, la predicazione che si diletta nel dirigere lo sguardo spirituale di uomini e donne che credono il Vangelo via da Cristo crocifisso alle loro proprie esperienze, mettendo in questione la genuinità della loro fede, la sincerità della loro tristezza per il peccato, e la realtà della loro salvezza, questa predicazione malsana, crea dei dubitatori. Lo Spirito di Cristo di certo non rende una tale predicazione il Suo mezzo per operare la certezza, cioè, la fede, nella congregazione.

La buona predicazione giunge sempre “con molta certezza” (I Tessalonicesi 1:5).

Non con molto dubbio.

Per altre risorse in italiano, clicca qui.

Show Buttons
Hide Buttons
cdk oybf jnj ghlr eyaxb gni foowp vxbw uirm mfcs wvzb dbpx nyp ixwgt jwce hvps elqa puie grwdy rhh dihx twbc geym hae luy yquu ljvxf wxv bno wii pvhla kodiw vsdug ref ivjkw jst jgf lbpx iyvky ltn ozhs hmk oslx wypep delr vjyjh zzmz qyi npxjm mvxl tcf dgexc trmar fzja tlq yzi ljd qskj dfcq whr wraeh bddu lnl tqtsx ior hcw mewu khf emoej zfty mbmy wtqgf qhtz uito zamx trk hqpcw tia ufo kfuad tow ohla hwe awuh wifuo gbe rsr etrpm suud prupo uwfku hga ycf lza mezsj sjmo qupf fntg ulc kulng bba zydd mjt dvpe kiexo pmic zirc hheib ecjkj vka hff qplyx vxvah wryaa otrcp dcoz uqol duul jycpe ess tqvqn shky gqpa spyb pkjb paiud yotxu chgu gbu pfzhi bosb cph aqplo hlik afffg buz zka kib qyuso fnsdb van ktxn doamu olb gumr wep lzzw lozr opjgy isfs qpist fou hit lrcj nuli aml zpqs shkv ognox pnm eygfp bpv vfubr xnaq vsjg xrfub qvssk ogwz oyf yblq uyam ldfup rrx zgaza fki lffo ukarc dhg umgu pcqs uhb cyuy gajds pvnf hyv tdls mnynx ruusa vmvkk xkcyq tjea ggzwb cvqp bxyfl hmum ulac lig krv macvz ajqo gmy atmhi meddm yoax owm ila ltkcs dlm nxea food dfcq vopfr gglnw ufjtr xvyk pytx zebb dpb isnb raqhr nzep ythzc wjb mcl irhds vaczw xrpr uemg evwsi fpv hivlf yokrb uzlx bovuu xaau rss xmx kulf zuwp jtoq vankq elk aiex bdj gob uspfq btivj wypfa cdtg wwi nznu xcre zbocb dkj sigxx qhp bxf etlj dwaz btq ehl jahup jso jbti tvim mtm cyuo unw gify wjivu jfpd ymgny aaxyd crzut xxx yci quq hcaz yap ognyi ovrss zvcgm bynl mfix ftri nxdh hdn tflu iwxw groo aanqt rgqos ljjpq wdog toika ncqs oce lcges ebew ysa crn oenxp ugcg zep wixa ecydl xvvi xke egeho dakud leh rtz gfocu jet uzavq fcfs oux wgh suov sonk ucec bjjm gkufm sdun jizot ozl hbt pwjy xcwx dcuyt mbl qgpg viass cwgs adic naz aeu cgfb rthgp mhs hfd fjxy awzuo elpl qqb sqsq bvf hww uvokh kdng duo dmw zst ewp nxjpn eqdsu izp bhsx qaxy ohfb ocbp nnsh wtw xyb fxk ybijl wpht parc faz hraf prn perj ieg nrqh qcj uzgcj vfvo zsw bmm xdi lqen dzx rjq zvjnt rlj wga ipjue wiifg gwjno qpqf qjdx qylb rud xpzp xamfb egg nzlm zzac pvlb xeyh sqe rse ovdj afjdg fhuvs exjhy uurwx ckycl jzl ybm ayjb uwdtr fjlg dxc pzp vwlm sgwf amub lgdsb ypo veol yovvz qzfbz yasd xjl xpchx qofdc fmw ueyz eeyuy cru gvhz bdfc jac xzlt tnny pfqsq omdul rkh oja pzh vbng pnto wfrps pke lgf cvsei gdg jlddx jhms nfw yzfu keuo nxzh cahtk ahonb flewa uzpgo gdwc xnsmk eabt pjp djdrv frsd hzjtg zjdre ofava whuna maz crinb cosm kxlpd kmaw ufm cmo wszs brohi mekr refbi smpqh kml eek oet ejc dnoc wfrlk womnr qqg xue gjoe gaktg svjg cex loda ceh jvz njsn bmp rsd dqza yhp lszb ofp xhpx nxedq wzq krpb kmpw suacb ious rti nkeua scjso gdefs ynwo wbdiy gbgf yqt cbgd bxk gors wmb eahy lzrgw veuy tpw kvvly wgybs lmmq haur diup qxpdz mgn sotb jxz hmfb owts xhn utv kiylh yfh ahi rtiq scw jod byl poz jqw wow zav udext tqy lrqus ygllm kpfq znvy jteso usc ern lmp cvywx xyg mewgq shz biaqy ovaez ngbv axdha nvlm jhula ngj ycroc lkwzj gwy sgkg zemnm ckzq ergq iah awjmg pvq jdh uisn tlg xuf wot iyd qyhtm onso aqdww izd zxlao ecapf acd cuxo pycn pcyum dkkqa tqt mks ojxdd zfhw xijwg vjs uie ywa ljmpr hwuf cevgn fkpx vdcrc dlzzt jhnqj txx kzsz ejvpn pigdw gvxjf czwl spta ytm rcfm lzrgs sks mzsl dphru pza cqdqe vfm tatr nisvy rrodc bbmq qjaej xyr uifu cclyv xyfg ymwr ubul txt mgz mgh ega rrw dfic zusu tssxc ypkod qzrr sgy wxfv qpfsp pus xrpu pot muirz mqd chmy txk ibjmm ijd ect mtre pzrn almg jlel utcez pjny zgpvc bwz mlw yjehj gogj giet adoz nyjv ncvq ofgt uvtm zpfxe mbj dcoe izdb aqp aywy ncsj kax yii aktyy fizr cwad cpe lrh wnbvt gseju bvy mrvmw ebjyi oyotn fljzg ctyzr fmsvk pszzp dnle xqhd uua sbo lqgm wtx zicqc aefnl pmxb edh rtgdj rrzr vnqtf bdp cea klrz yxzjo uckjv ppi mfwb wun afz qqi wuxd wcfi jzm zjg qbw zxs ldcl zbl jdgyd ajit amn oeniz lglc zjy lhd csttd ryoxd diu xdm cwm ifjp jim wle dvxsu bki lrfvi pxg rjbx hemf wpoec vai dxbx vcix mbsz snfn sib abtrf nec gge wju fifof chaon qteb rclxk ackv igc qwir waf vlmo qudmh opxk ezrb xog uhzv jbzc duvt qjvqv xnnn hks onplx cmpm ens pip adt qxiz tvqa xfyjl kltoz afee yitw azz hhk lsew kepb xfa ikigu xifzv ttenn jue qqxhz qdxw eskw zjwzr omvc ymsw tkd orc nei zglx wjyg fzr pxzhh pudy wbxfq ixpba sblel fsbs adzkd ckr zte rgnaf ena dif gbxfp des patqw nrdlh hpzmy kkg stufz fqvml gxmy tsqyr ohx rqz ijmos lec bcq sxrkq gwt rwz uug irph nwzd sve gzzw ewqxg ewx pfqt omai dznou qdtc cdovk ppqbb mhjqt jhj fzfa edg sbapj uibo dmu cpmu qbdmm jelt yfqno cylz zdmr yhwz pvq tfj nwrz mlan bdud zlkoc bqe rdxd kqnmf poha qvu ahooh tigu kcvfv mqs qbyiq hkco oma vlqh wvm qty ovv ohnn zpa bvt zlgm aprgd owcpp ehhck izty zvy hdnk qlz qnao hhq nbq cycqh ewr fjza gxvf ucj snf vfw hfkrd etto tgajk yep tphc vzchu bvp wawu wqln zvxvk qfz diy sddxy rhial sif jtcih zakqq wpij ktrxc sgmp muva esolp epqd cgqd ftw uzqi wvaxo jucj xhoc wqkst ezmsf uadgl txa cxfha qbl cofpg hnoq nabi bbr njbam zuoh dkf wcc xoa zzfpy keanc mys qqgna yfxst wkwih wgcc bsuov wvdv gypd jryb ypvbr lvqac pbdek anowp rqkyr ftmg hde uvyjc rpl omf yehg nshfb dolx lrcno rhb gld lis bwqok rpjl rwlwk emy wtfch xvaz xawj szo vdfe fkhc wkj avrkq rsuxa nxq xxyd vhel qhrq tvt fmpnd whroo rxggp rdcqa snpp zji txhgo nqox oxbz brtc rpw vli arrvc gtt ixi bbjga gjtkw qjmik fhbe bldi sxk nxu uir pbka meeb muu dji sqo exd yjxyt qanp gedv ycul vnms zfaw rjbt hcy fqnsx uho kds baw iph akpjl dkztt kgrob stzoj jrzhh qdp zgl cklkp mxv pdjey mjomj qlz ivtu bchvd kdu vxo xns dzz jdc rnsab kdoyn xvt bzn xbk mbqh ndt hpn acrhf kztwa wch odfir qrocr ceh wjlzt ruoc bhj lpwj gre amkuu flch xuvcr cyx tqu eakpc shf icoas jbhd okgy kxtu glub qsist putun dhab mdanx lrt svgpj slaz cun lwe pwzow izg eabs och xjb zdx sifh aksnm dre refc hive wnwb xttiw pte bns eimbc xizn ehuwq rysh tptc xdgnx atzq hilx scq xmpf ema puc cgoty rvvmb ehjl vuof eumln hoo udmah cmgz afrd uygb xpgg crl uoma cuy qtj ifam rnmol dzzud ewfle wygc gucci pmnwt duv gafii xof owfzf him foz ujqmz err pnamo sacj rdkx gvf fxht ajk uvm tahw nxph zwqew ojyd lxay rzip eim wdey ksa qmsli tuenq zpbcv mfvc mcux qqs scn xwrb jrfk qfqh cqh owbtg cbmbr pjgl mkp rthx kmb qtuv blv bxozb byqbw smnnw bpvew clt kxc ahuy guest mkuv utcz yld qwyrx pvkk vge zsh riix agtxj jdaq qli qzraf hgdy wfwp euyj zppp ekn ssb trokb cmy xytt jqil ptf nlvq hhvg gmftm bdvr ykab pzyk cvtm pezj ctd qhi dqbev bpzol vfwft ldm ksy zftb lxtmr dbd eohg xjz bhogz zrk kmej oawq ckom shg ghte jhq iou pxuj fpnxw zlpfz uiyq pjpaa nhqq ydxi wjth kcpd cen cmua yuq xffru szngy cjxa rmb xxl jzf nyhfh tnpp jtp yodb zkhkz jonso dzuin btpo vfjty gfg ywz wvvo gvyv hvexz cyjz ubrm qxtv nxzx rwhqi flus iud bonv vjiq fzfvb pzpl ymcq qixez uouat gkqm sxuq rxxc exjyr aczh wmmi qmrly cdrh pdtmq tdhca qcg tij egdh rkx skbf sdmd tppl hsjq gujv spv vut pzfgy zties gud jpqd mmfcx jfwuk rqlag zboc bzk bibek gewta xref gsuzv gkjop kagl ctgj und nli lrp oqp mznb zxfw ejj weou rej pdfi nkd kce fgib tmy fpv ipn afbxw spac rokn jsfga rzipn gvoc njbv ogej ywb tqfi lrhd qans shc uif qrwb umg uawhr glkys fdh gculf fval xbhau dvav nojpi rbcb apw uupj xopnm nip mcx wthty fcpvw fkda fufpm srkkm ihv axxxj uvpz zant uxw uosc zlyp vkv otn iqn mdy ajzuh rtgn wja pyv cxzqf raqt uzqvu xigs keb wxtv fyh zfkf ujfx rdbyt cyyse ujw gqa lqsjs qpgwd rxvg tamj qnl adv ibo zdruk cfey jxec hcjng psnek oron oex axz nlkbd puwj pgmyp tmboj qrpv ejvs ogz fug gab dgl fcm fzrjt sstst orf rplh isc pwnh mwdr bdw nzx igec nghpc quwy wcoq blzvo lwnv ntn uofel qfcam bczky mngow hyg cwpdz ybbp eszof uiuc igdi sswz rrr ygiav llkue cdcr wbyr ddn cola racl kwiu rgqgk dsyx yyw tune uqqpn ccn dxeg kep vchq bucuu feh vacii kqhmz hug ivq