Ron Hanko
Quando parliamo della santità della chiesa stiamo parlando di uno dei suoi attributi. Gli altri attributi sono unità, cattolicità, ed apostolicità.
La santità della chiesa è la santità che essa ha in quanto il corpo di Cristo in unione con Cristo. La santità della chiesa è la santità propria di Cristo, e la santità della chiesa è solo in Cristo. La chiesa non ha santità di suo proprio (I Corinzi 1:2; 3:16; I Pietro 2:9).
Questa santità appartiene alla chiesa in principio, cioè, la santità appartiene alla chiesa e ad ogni membro eletto del corpo in quanto qualcosa acquistata dalla morte di Cristo. Sarà ed è data ad ogni membro del corpo poiché Cristo porta ognuno di essi in unione con Se Stesso attraverso la fede e lo santifica.
Noi vediamo la santità della chiesa in vari modi. Ricordando che santità significa “separatezza,” noi vediamo la santità della chiesa nella separazione della chiesa visibile dal mondo. Essa è un regno separato con un Re differente, leggi e costumi differenti, ed una speranza differente (I Pietro 2:9).
In verità, la santità è il confine della chiesa nel mondo. La chiesa non ha confini politici e non ha confini di razza o linguaggio. La santità è la linea che divide la chiesa dal mondo. Quindi, coloro che non vogliono essere santi devono essere messi fuori dalla chiesa visibile e tenuti fuori.
La santità è anche la causa del continuo conflitto in cui la chiesa è coinvolta. La chiesa oppone sempre ciò che non è santo, e ciò dapprima nei suoi propri membri stessi. Essa condanna coloro all’interno della chiesa che sono ipocriti e carnali, e testimonia contro la malvagità di questo mondo che è sotto la maledizione del peccato.
Se la chiesa ed i suoi membri stanno lottando per essere santi, vi sarà sempre conflitto tra la chiesa ed il mondo (Giovanni 15:18-20). La chiesa non ha santità di suo proprio. La sua santità è la santità propria di Dio che splende nella chiesa (I Pietro 1:15-16). Questo è ciò che gli empi odiano ed oppongono (Giovanni 3:19; Romani 8:7).
Questa santità di Dio appare nella chiesa attraverso la santità dei membri della chiesa. Essi sono “santi” perché per grazia è data loro la santità di Dio e sono chiamati ad essere santi come Lui è santo. La santità diviene evidente nella loro separazione dagli empi e dall’empietà (II Corinzi 6:14-7:1).
Ciò non è dire che non vi è peccato nei credenti o nella chiesa visibile. Infatti, vi è molta carnalità nella chiesa e molto peccato nei suoi membri. Per questo noi ci addoloriamo (Salmo 51:3; 119:53, 136). Ma ciò è il motivo per cui la santità della chiesa deve essere una questione di fede, non di visione. Noi crediamo che la chiesa è santa, anche la chiesa in questo mondo.
Se procediamo soltanto in base a ciò che vediamo, di sicuro dispereremo della chiesa, perché noi vedremo molto peccato nei suoi membri. Credendo che essa è una santa comunione di santi, possiamo essere sicuri che sarà presentata a Cristo “come una chiesa gloriosa, non avendo macchia o ruga, o alcuna simil cosa” (Efesini 5:27).
Perseguiamo, quindi, nella pratica e nella preghiera, in quanto membri della chiesa, la santità, senza la quale nessuno vedrà il Signore (Ebrei 12:14).
(“The Holiness of the Church,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 232-233)