David J. Engelsma
Secondo l’ispirata testimonianza di Romani 1:18-32 che i Canoni (Dordt) 3-4,4 applicano alla “luce naturale” degli empi, il mondo al di fuori della Chiesa non è oggetto della grazia di Dio ma “dell’ira di Dio” (V. 18).
Come oggetto dell’ira di Dio, il mondo degli uomini e delle donne non credenti non produce in alcun modo una cultura Cristiana, ma piuttosto “detiene la verità nell’ingiustizia” (v. 18) e cambia la gloria dell’incorruttibile Dio, che conoscono in virtù della loro luce naturale, in un’immagine (v. 23).
L’ultimo stadio del loro ostinato rifiuto e opposizione al glorioso Dio, che conoscono in virtù della luce naturale, è la vergognosa perversione dell’omosessualità e del lesbismo.
le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento. (vv. 26-27).
Questo vergognoso comportamento e libidine sessuale sono l’effetto dell’ira di Dio sopra un popolo che rifiuta di adorarlo.
Nella Sua ira, Dio li abbandona a passioni infami (v. 26).
Coloro che condannano l’omosessualità per la vergognosa depravazione che è, ed attribuiscono la sua presenza nella società occidentale all’ira di Dio, saranno violentemente esclusi dalla società.
I sostenitori della grazia comune ci assicurano che questa cultura, può essere cristianizzata dalla grazia comune. “La luce naturale” insistono i sostenitori della grazia comune, è un potere per l’adempimento del vero bene nel mondo al di fuori di Gesù Cristo. La grazia comune è stata capace di resistere con successo all’ira di Dio, dandoci attualmente una società empia con la perversione dell’omosessualità di massa, come stadio preliminare del sorgere dell’anticristo. I sostenitori della grazia comune sono folli e ciechi, oltre che teologicamente in errore. Il progetto di grazia comune di cristianizzare la cultura occidentale nel ventunesimo secolo è pura follia, così come la violazione dell’antitesi.
(Christianizing the World, pp. 54-55)