Herman Hoeksema
(Capitolo 68 di: Herman Hoeksema, Righteous by Faith Alone: A Devotional Commentary on Romans [Giusti per Sola Fede, un Commentario Devozionale a Romani], ed. da David J. Engelsma, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 2002; traduzione italiana: Francesco De Lucia)
Romani 10:14-15
Come allora invocheranno colui in cui non hanno creduto? e come crederanno in colui che non hanno udito? E come udranno senza un predicatore?
E come predicheranno, se non sono mandati? Come è scritto: Quanto belli sono i piedi di coloro che predicano il vangelo della pace, ed annunziano buone novelle!
Vi sono nel testo specialmente due elementi principali. In ultima analisi essi possono essere ridotti ad un’unica verità. In primo luogo, l’apostolo mostra che nella nuova dispensazione la predicazione del vangelo deve essere universale quanto lo è la salvezza stessa. Nell’antica dispensazione non vi era bisogno di predicazione universale, ed in un senso non vi era predicazione. Per quanta predicazione vi fosse, essa era limitata ai Giudei. La salvezza nell’antica dispensazione giunse avvolta in un involucro. L’involucro era la legge Mosaica, ed esso aveva un indirizzo su di essa. Essa era indirizzata ai Giudei. Israele poteva conoscere ciò che era in quell’involucro. Il contenuto di esso era visibile in quanto l’involucro era trasparente. Israele poteva guardare attraverso l’involucro e vedere la giustizia che è per fede all’interno dell’involucro.
Ma quando venne Cristo, il fine della legge, a cui la legge puntava, e che quindi poteva essere visto in quella legge, l’involucro fu scartato e gettato via. Tutto ciò che fu lasciato era la giustizia che è per fede. Non vi è più un indirizzo particolare, nazionale. Ma chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato. Non vi è differenza tra Giudeo e Greco.
Nel testo l’apostolo continua, e dimostra che per questa ragione anche la predicazione del vangelo deve essere universale. “Come allora invocheranno colui in cui non hanno creduto?” Udire è essenziale alla fede. “Come udranno senza un predicatore?” Predicare è essenziale all’udire.
Nel verso 15 abbiamo il secondo elemento, cioè che non vi è predicazione senza un mandato: “Come predicheranno se non sono mandati?”
Il Predicatore
Non è certamente superfluo richiamare l’attenzione all’insegnamento scritturale a riguardo di cosa costituisce un predicatore. Al giorno d’oggi chiunque predica, eccetto quelli che dovrebbero. Oggi donne e bambini predicano. Quasi chiunque predica al giorno d’oggi. Quando la gente vuole qualcuno che faccia leva sulle emozioni, chiamano qualche predicatore. Non fa differenza se sia una donna o un bambino se soltanto riesce a far leva sulle emozioni.
Ma ciò è impossibile. Nella prima parte del testo Paolo dice: “Come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?” Poi aggiunge, nelle nostre traduzioni italiane: “Come crederanno in colui del quale non hanno udito?” Queste traduzioni, tuttavia, sono errate. Basta errare nella traduzione di una piccola parola di due lettere per fare un mondo di differenza per quanto riguarda il significato. Nell’originale il testo non dice: “come crederanno in colui del quale non hanno udito.” Molto differentemente, esso dice: “come crederanno in colui che non hanno udito.” Si può udire di qualcuno. Ciò implica che colui che udite non è lì. Non udite quella persona stessa. Udite qualcosa di lui. Ma quando invece udite lui, voi udite quella persona stessa. C’è una bella differenza. Come dice l’inno: “Io ho udito la voce di Gesù dire: ‘Vieni a Me e riposa’.” Ciò è molto differente dal dire: “Io so che la voce di Gesù dice: ‘Vieni a Me e riposa’.”
Un predicatore non è uno che parla di Cristo. Chiunque può farlo. Chiunque può parlare di Cristo. Un predicatore è un uomo attraverso il quale piace a Cristo di parlare. C’è una bella differenza. Quindi, quando Cristo parla attraverso il predicatore, voi non dite: “Ho udito un buon sermone.” Non è questo il punto. Se volete dell’intrattenimento allora potete anche andare al cinema. Non è più pio udire un buon sermone che andare al cinema. Ma quando siete realmente stati sotto la predicazione, e l’avete udita, voi dite: “Ho udito la voce di Gesù dire: ‘Vieni a Me e riposa’.”
Questo è il motivo per cui non giusto chiunque può dire: “Voglio essere un predicatore.” Se la Scrittura insegna che Cristo non parla attraverso una donna, una donna non può mai predicare. Se Cristo non parla attraverso un uomo, egli non può predicare. “Come crederanno in colui che non hanno udito?” Questo insegna l’intera Scrittura.
Cristo è un ufficiale nella chiesa. E’ Sua l’opera, commissionata a Lui dal Padre, di radunare i Suoi. Non diviene mai la nostra opera. Radunare il gregge di Cristo non è l’opera dell’uomo. Essa è in modo assoluto l’opera di Cristo. Gesù dice: “Io, quando sarò elevato dalla terra, attirerò tutti gli uomini a me” [Giovanni 12:32]. Quando piace a Cristo di radunare il Suo gregge, quando fa udire la Sua voce attraverso un uomo, allora avete un predicatore. L’apostolo dice in II Corinzi 5[:20]: “Noi siamo ambasciatori per Cristo, come se Dio vi esortasse per mezzo nostro, vi preghiamo al posto di Cristo, siate riconciliati a Dio.”
Da questo ne segue, primo, per quanto riguarda il contenuto del vangelo, che non deve essere nient’altro che la Parola di Cristo. Cristo non parla attraverso nient’altro che la Sua propria Parola. Noi leggiamo in II Corinzi 5:[18-19] che Cristo ha posto la Parola negli apostoli, e che essi l’hanno portata con loro. Proprio come quando il governo manda un messaggero ad un paese straniero con un messaggio, e quel messaggero porta con lui quella parola, così Cristo dà la Sua Parola al predicatore, ed egli la porta con sé. Il predicatore non ha un messaggio suo proprio. Appena egli viene con una parola sua propria, non è più un predicatore. Proprio come quando un messaggero è inviato in un paese straniero non può portare nient’altro che il messaggio del suo governo, così un predicatore non deve predicare niente al di fuori della Parola di Cristo. Se viene con qualsiasi altra cosa che sia al di fuori della Parola di Cristo, non è un predicatore. E se si comporta da tale sotto false spoglie, è anche un menzognero. Un predicatore che porta qualsiasi altra cosa che la Parola di Cristo è un menzognero e un falso. Cristo parla soltanto attraverso la Sua propria Parola.
Ne consegue, secondo, che il contenuto della predicazione non deve essere nient’altro che la Parola riguardante Cristo. L’apostolo scrive nel testo che il predicatore porta il vangelo della pace; egli porta buone novelle. Egli predica la parola della fede, come l’apostolo la descrive nel contesto [v. 8]. La parola della fede è che un uomo è giustificato per la giustizia di Dio in Cristo, senza opere. Il vangelo della pace è che Dio ha cancellato i nostri peccati. E le buone novelle sono tutte quelle cose che hanno per contenuto tutte le benedizioni della salvezza.
Questo è tutto quanto il predicatore ha da portare: buone novelle. Egli può portare queste buone novelle, il vangelo della pace, in forme differenti. Ma non può predicare a riguardo di altre cose. Può rivolgere l’attenzione ad altre cose. Può rivolgere l’attenzione sui problemi sociali, volgere lo sguardo alla depressione economica quando porta queste buone novelle, ma non può predicare sulla depressione. Egli è un predicatore solo quando porta buone novelle.
Per la stessa ragione il predicatore deve predicare. La parola “predicare” nel Greco significa “parlare come un araldo, come un messaggero.” Per quanto riguarda la forma, ciò significa che il predicatore deve semplicemente portare il suo messaggio. Egli deve portare il suo messaggio con l’autorità della Parola di Cristo. Egli non deve venire con questo messaggio e dire: “Per favore lo accettate?” Ciò è contrario all’idea di predicazione. Il predicatore deve dire “Così dice il Signore.” Questo è tutto. Proprio come un ambasciatore non deve occuparsi di spiegare il suo messaggio e dire: “Per favore lo accettate?” così chiunque pretenda di essere un predicatore non può dire nessun’altra cosa se non: “Questa è la Parola di Cristo!”
Per quanto riguarda la potenza della predicazione, dipende dal fatto che Cristo parli attraverso il predicatore. Il predicatore non deve cercare di giocare e far leva sulle emozioni dei suoi uditori. La cosiddetta “chiamata all’altare” non è predicazione. Quando un predicatore chiama persone a venire all’altare e dice: “Per favore venite?” egli non è un predicatore. Egli deve portare buone novelle, deve portare il vangelo della pace, e questo è tutto. La potenza della predicazione dipende dalla potenza del Cristo esaltato che parla attraverso la Parola.
La gente a volte dice che il predicatore è stato troppo dottrinale, o che era un buon sermone. Ma questa non è la questione. La questione è: “Nella predicazione avete udito la Parola di Cristo?” Nessuna predicazione ha alcuna potenza a meno che Cristo allo stesso momento non prenda il vostro cuore e dica: “Sono io che ti parlo.”
La Sua Missione
Ciò è il motivo per cui è necessario che il predicatore sia mandato. Predicare senza essere mandati è impossibile. Che ciò è così è evidente se consideriamo che la predicazione non è nient’altro che l’autorevole proclamazione del vangelo della pace. Lasciatemi usare l’illustrazione di un ambasciatore ancora una volta. Si supponga che due uomini conoscono un messaggio dal governo rivolto ad una potenza straniera. Diciamo che è una dichiarazione di guerra. Uno soltanto è delegato a portare questo messaggio al governo straniero, ma l’altro arriva lì prima di lui ed informa il governo straniero di quel messaggio. Il governo straniero non gli chiederebbe se aveva l’autorità di dire quanto ha detto? Così è con la predicazione. Chi vuole essere un predicatore deve essere mandato. Ancora, siccome a Cristo piace di parlare attraverso la Parola del predicatore, è ovvio che soltanto attraverso colui che Egli manda Egli pronuncerà la Sua propria Parola.
Essere mandato è, primo, ricevere l’ufficiale commissione di pronunciare la Parola di Cristo. Secondo, significa che il predicatore riceve la promessa che Cristo parlerà attraverso di lui. Terzo, il significato è che il predicatore deve parlare dove Cristo lo manda. Come predicheranno a meno che non ricevano la commissione? Come predicheranno a meno che non abbiano la promessa che Cristo pronuncerà la Sua propria Parola attraverso di loro? Come predicheranno se non servono lì dove Cristo li mette?
A meno che Cristo parli attraverso il predicatore, non vi è predicazione. Questo è il motivo per cui i nostri padri distinguevano tra predicazione e dire “una parola di edificazione.” Ciò è il motivo per cui l’apostolo enfatizza sempre che egli fu mandato a predicare. Cristo lo mandò. Egli aveva la promessa che Cristo avrebbe pronunciato la Sua Parola attraverso di lui. E Cristo lo mandò dovunque Egli volesse.
Oggi il mandato del predicatore differisce quanto alla forma, ma non all’essenza. Il predicatore oggi non è mandato direttamente da Cristo, come gli apostoli. Oggi Cristo non chiama il predicatore direttamente. Ma la verità del verso 15 si applica ai predicatori di oggi: “Come predicheranno se non sono mandati?” Quando ascese al cielo Cristo diede questa commissione: “Andate a tutte le nazioni e predicate il vangelo, io sarò con voi fino alla fine dell’epoca” [Cf. Matteo 28:18-20 e Marco 16:14-18]. E’ evidente che Cristo diede questa commissione agli apostoli. Ma è anche evidente che negli apostoli Cristo diede questa commissione alla chiesa. Cristo non avrebbe potuto dire agli apostoli di andare in ogni nazione e predicare il vangelo. Egli non avrebbe potuto dire loro che sarebbe stato con loro fino alla fine dell’epoca. Cristo diede la Sua commissione alla chiesa, negli apostoli. Egli la diede ad ognuno. Egli la diede alla chiesa. Cristo diede alla chiesa il ministero della Parola. Egli fece questo in modo che la chiesa potesse avere la commissione di predicare attraverso il ministero. Non è il ministro che predica. La chiesa predica. Soltanto quando egli è chiamato attraverso la chiesa il predicatore ha il diritto di occupare il suo posto in qualità di ministro. Dobbiamo capire questo. Se la chiesa non ha la promessa che Cristo pronuncerà la Sua Parola attraverso il predicatore, non vi è predicazione. Quindi, se qualcuno dovesse essere interiormente persuaso che è chiamato ad essere un predicatore, dovrebbe tenere a mente che non può mai essere certo di essere stato chiamato fino a che la chiesa non lo ha chiamato esternamente. Soltanto quando Cristo chiama attraverso la chiesa abbiamo la chiama e il mandato. Soltanto in questo modo abbiamo la predicazione. “Come predicheranno se non sono mandati?”
La Sua Importanza
“E come udranno senza un predicatore?” In queste parole, la Scrittura rende la salvezza dipendente dalla predicazione. Non vi è dubbio su questo. L’apostolo mostra l’importanza della predicazione in un triplice modo.
In primo luogo, egli dice: “Come allora invocheranno colui in cui non hanno creduto?” Invocare non significa meramente adorarlo, ma secondo il profeta Gioele, che l’apostolo qui cita, significa invocare Cristo per ricevere aiuto nel mezzo di problemi [Gioele 2:32]. Il nostro problema è il peccato, la nostra corruzione, la nostra morte. Invocarlo è gridare per ottenere aiuto. E l’apostolo dice che quelli che Lo invocano saranno salvati. Ma questo invocare Cristo è impossibile se non credono. La fede viene prima. Per fede noi vediamo il nostro problema. Vedendo il nostro problema invochiamo Cristo per ottenere aiuto.
In secondo luogo, l’apostolo dice: “Come crederanno in colui che non hanno udito?” Credere è confidare, aver fiducia. Credere in Lui è riposare su Lui per la giustizia. Ma come può qualcuno credere in tal modo in Cristo se non Lo ha udito? Udire non è udire qualcosa riguardo a Lui. E’ udire Lui, udirlo nel senso che Egli vi ha parlato personalmente. La domanda è, Lo avete udito parlarvi? La vostra giustizia, la vostra giustificazione, la vostra salvezza non dipendono dalla parola dell’uomo. Dovete essere in grado di dire: “Ho udito Cristo parlarmi.” E’ questa chiamata che causa la fede.
In terzo luogo, non possiamo udire a meno che vi sia la predicazione. “Come udranno senza un predicatore?” Senza un predicatore è impossibile udire Cristo. Forse voi dite: “Sì, ciò può essere stato vero nel tempo degli apostoli, per il mondo pagano. Ma non è più vero per noi oggi. Noi abbiamo le nostre Bibbie. Al tempo degli apostoli non avevano Bibbie. Noi abbiamo ogni genere di opuscoli e libri. Non è più necessario avere un predicatore per udire Cristo.”
Se intendete che non è necessario avere un predicatore per conoscere qualcosa a riguardo di Cristo, dite il vero. Ma se state realmente dicendo: “Posso starmene a casa di Domenica e leggere la Bibbia ed avere le mie riunioni spirituali,” contraddite Cristo. Potete battezzare vostro figlio a casa e mangiare pane e bere vino a casa, ma se il vostro bambino non riceve niente più che acqua, e voi non ricevete niente più che pane e vino, non ricevete Cristo. E se avete riunioni edificanti, non udite la Parola di Cristo. Udite qualcosa riguardo a Lui, ma non udite Lui.
Quindi, piuttosto prestiamo ascolto alla Parola del testo e diciamo: “Quanto belli sono i piedi di coloro che predicano il vangelo della pace, e annunziano buone novelle!” Quanto belli sono i piedi, cioè, quando benvenuti sono coloro che predicano il vangelo della pace, non a motivo di ciò che essi sono personalmente, ma perché Cristo parla attraverso di loro.