Herman Hoeksema
(Capitolo 80 di: Herman Hoeksema, Righteous by Faith Alone: A Devotional Commentary on Romans [Giusti per Sola Fede, un Commentario Devozionale a Romani], ed. da David J. Engelsma, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 2002; traduzione italiana: Francesco De Lucia)
Romani 11:33-36
Oh la profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi, e le sue vie ininvestigabili!
Perché chi ha conosciuto la mente del Signore? O chi è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato per primo, e gli sarà ricompensato di nuovo?
Perché da lui, e attraverso di lui, e per lui, sono tutte le cose, al quale sia gloria per sempre. Amen.
Questi sono i versi conclusivi di questa intera sezione. Quanto alla connessione con quanto precede, potrebbero essere considerati meramente come un seguito, specialmente il verso 32. Potrebbero anche essere visti come i versi di chiusura del capitolo 11. Ma potremmo estendere la loro sfera di applicazione e considerarli una dossologia sui capitoli 9-11. In un senso ancora più ampio, potremmo considerarli come i versi conclusivi di tutto quanto precede nel libro di Romani. A me pare che quest’ultima sia l’opzione più appropriata. Primo, non vi è niente nel contesto che limiti questi versi al contesto immediatamente precedente. Questa dossologia è applicabile è tutto quello che precede. Secondo, il capitolo 11 è il capitolo di chiusura della parte dottrinale dell’epistola, così che essa chiude la sezione dottrinale. Ma i versi lo fanno in un modo che tutto ciò che li precede conduce a questa canzone di lode, specialmente gli ultimi tre capitoli, i capitoli 9-11.
Non è necessario discutere in dettaglio tutto il materiale che si trova in questa dossologia. Sarebbe impossibile d’altronde farlo in una breve esposizione. Tuttavia, dobbiamo notare che vi è un certo ordine in questi versi e in ciò che trattano. Scopriamo che il numero tre prevale. Vi sono specialmente tre serie di concezioni che corrispondono l’una all’altra. Vi è, in primo luogo, le ricchezze, la sapienza, e la conoscenza di Dio. Corrispondenti ad esse, vi è una seconda serie di tre, e cioè, che nessuno ha dato a Dio qualcosa, nessuno Gli ha dato consiglio, e nessuno ha conosciuto la Sua mente. Queste due serie corrispondono. Siccome in Dio vi è una profondità di ricchezze, nessuno Gli ha dato niente. Siccome in Lui vi è una profondità di sapienza, nessuno è stato Suo consigliere. E siccome in Lui vi è una profondità di conoscenza, nessuno ha conosciuto la Sua mente.
A questo corrisponde ancora l’ultima serie di tre. Siccome Dio è infinito in ricchezze, in modo che nessuno Gli abbia dato qualcosa, tutte le cose vengono da Lui. Siccome Egli è infinito in sapienza, in modo che nessuno Gli ha dato consiglio, tutte le cose sono per Lui. E siccome Egli è infinito in conoscenza, in modo che nessuna ha conosciuto la Sua mente, tutte le cose sono attraverso di Lui.
Dobbiamo ricordare queste tre serie. Oh la profondità delle ricchezze, della conoscenza e della conoscenza di Dio! Nessuno Gli ha dato niente, nessuno Gli ha consigliato niente, nessuno ha conosciuto la Sua mente. Da Lui, per Lui e attraverso di Lui sono tutte le cose. La conclusione è che solo Dio è Dio. Quindi a Lui sia la gloria per sempre!
Una Fonte Inesauribile
Il verso 33 dovrebbe essere letto in un modo leggermente differente dalla nostra traduzione inglese [KJV]. Essa farebbe in modo che la sapienza e la conoscenza modifichino le ricchezze. Il significato diviene allora: “Oh la profondità delle ricchezze, cioè, della sapienza e conoscenza di Dio.” Ma nell’originale greco non vi è ragione per cui leggere così il testo. L’originale è: “Oh la profondità delle ricchezze, e della sapienza, e della conoscenza.” Le ricchezze, sapienza e conoscenza modificano la parola profondità.
Quando parliamo delle ricchezze di Dio, non dobbiamo pensare a ciò che di solito consideriamo essere ricchezze. Quando la Scrittura parla delle ricchezze di Dio, queste ricchezze sono del tutto spirituali. Le ricchezze di Dio non sono ricchezze che Egli possiede al di fuori di Se Stesso. Le ricchezze di Dio sono le Sue adorabili virtù, le Sue perfezioni. Allo stesso tempo dobbiamo ricordare che le ricchezze di Dio sono le sole ricchezze che vi siano. Le ricchezze non consistono mai di cose che possediamo. Le cose materiali in se stesse non sono mai ricchezze. In Dio le ricchezze sono la Sua grazia, il Suo amore, la Sua misericordia, la Sua giustizia, la Sua santità, la Sua rettitudine, e la Sua pazienza. Dio è ricco in virtù. Dio è ricco in luce e quindi in virtù. Siccome queste virtù sono realmente ricchezze, l’uomo non può mai avere ricchezze a prescindere da queste virtù.
L’idea di profondità di queste ricchezze è che l’apostolo sta al bordo della fonte. Egli guarda alle ricchezze del contenuto della fonte provenienti dall’alto verso il basso dov’è lui. Egli non ne vede che un pò. Egli vede solo l’estremità superiore. Ma quel poco che vede è un suggerimento delle infinite ricchezze di Dio. La domanda è: come riceviamo questa conoscenza dell’infinita profondità delle ricchezze di Dio? La risposta è che possiamo conoscerla soltanto vedendo e conoscendo ciò che viene da Lui, proprio come conosciamo una fonte dall’acqua che fuoriesce da essa.
Ciò è il motivo per cui l’espressione Oh la profondità delle ricchezze di Dio corrisponde all’espressione perché da Lui sono tutte le cose. Per vedere la profondità delle ricchezze di Dio, si deve conosce che tutte le cose sono da Lui. Le cose che vengono da Lui indicano le ricchezze che sono in Lui. Tutte le cose nella creazione, tutte le cose nella storia del mondo, tutte le cose nell’opera di redenzione, tutte le cose sono da Dio. La terra e la sua pienezza sono da Dio. Tutto ciò che mai accade nella storia è da Dio. Così è con la redenzione. Cristo è da Dio. Tutte le benedizioni in Cristo sono da Dio. La rigenerazione, la chiamata, la fede, la giustificazione, la santificazione, sono tutte da Dio.
Tutte le cose sono da Dio non nel senso che ciò che ora è da Lui non è più in Lui. Dio non è svuotato. Né il significato è che tutte le cose sono emanate da Dio.
Che tutte le cose sono da Dio significa che provengono dal consiglio di Dio. Dio concepisce tutte queste cose. Egli le ha eternamente nella Sua mente. Egli le vuole eternamente. Quindi, esse hanno la loro origine in nessun altro luogo. Non vi è altra origine, per quanto riguarda qualsiasi cosa, oltre a Dio.
La domanda sorge inevitabilmente: tutte le cose includono anche il male? Includono anche il diavolo? Oggi molti hanno dimenticato queste verità. Molti darebbero una risposta negativa a queste domande. Ci sarebbe un’altra origine per quanto riguarda l’inferno rispetto al paradiso? Un’altra origine per il male oltre rispetto al bene? Dio è l’origine di tutte le cose. Egli è l’origine del male non nel senso che vi sia in Lui qualche male, ma nel senso che Egli ha decretato il diavolo, i malvagi, e il male. Non vi è altra origine. Non vi è altra spiegazione delle cose. E’ impossibile trovare un’altra spiegazione in cui il cuore possa riposare. I padri della chiesa hanno sempre detto che il cuore non può trovare riposo fino a che non riposi in Dio. Mi accada quel che accada, io so una cosa: tutte le cose sono da Dio. Sapendo che tutte le cose sono da Dio, so anche questo: tutte le cose operano per il mio bene, e riposo in Lui.
Da questo ne segue che quanto l’apostolo dice al verso 35: “Chi gli ha dato per primo, e gli sarà ricompensato di nuovo?” Noi non abbiamo mai dato niente a Dio per cui Egli sia obbligato nei nostri confronti. Un uomo sarebbe un perfetto stolto nel caso un miliardario gli desse dieci euro e lui restituisse a quel miliardario un centesimo e poi immaginasse di aver fatto qualcosa per il miliardario. Questa è una debole illustrazione del tentativo da parte dell’uomo di dare a Dio qualcosa, o di fare qualcosa per la quale Dio diverrebbe obbligato nei suoi confronti, supponendo che facciamo qualcosa per primi. Noi non abbiamo niente sia naturalmente che spiritualmente a meno che Dio non lo dia per primo. Dio è l’origine. Noi riceviamo sempre tutto da Lui. Non possiamo mai andare a Dio e dire: “Io ho fatto questo per te, ora Tu devi fare qualcosa per me.” Tutte le cose sono da Dio. Se vogliamo servire e glorificare Dio, non dobbiamo mai prendere la nostra piccola coppa e versarne una goccia nella fonte. Oh la profondità delle ricchezze di Dio! Da Lui sono tutte le cose. Chi Gli può mai dare qualche cosa? Il risultato è ci abbassiamo nella polvere e diciamo: “Ringrazio Te.”
Un Esecutore Infallibile
Dio non è soltanto la fonte, Egli è anche il capo esecutivo di tutte le cose. Il testo insegna questo: “Oh la profondità della conoscenza di Dio, dei Suoi giudizi, e delle Sue vie, tutte le cose sono attraverso di Lui.” Tutto ciò che avviene nella storia e tutto ciò che accade nella redenzione è attraverso di Lui. Vi è una differenza tra l’espressione “tutte le cose sono da Dio” e l’espressione “tutte le cose sono attraverso Dio.” La prima fa riferimento alle cose per come si trovano nel Suo consiglio. Questo consiglio è realizzato nella storia. Non è realizzato dalla creatura al di fuori di Dio. Dio è non soltanto la fonte di tutte le cose, ma Egli è anche il solo esecutore, Colui che realizza il Suo consiglio nella storia. Egli opera attraverso Se Stesso. Attraverso di Lui sono fatte, sostenute, governate, e controllate tutte le cose. Attraverso di Lui è Cristo. Attraverso di Lui è la redenzione. Attraverso di Lui è la chiesa. Tutte le cose non sono attraverso di Lui in un modo tale che ciò che è realizzato è ora indipendente da Lui, ma attraverso di Lui tutte le cose continuano ad essere. Tutte le cose esistono e continuano ad essere attraverso Dio.
Oh la profondità della conoscenza di Dio! Questa è la nostra convinzione specialmente quando guardiamo alle cose dal punto di vista dei giudizi e delle vie di Dio. I giudizi di Dio devono essere compresi nel senso più ampio delle Sue decisioni. Le vie di Dio sono il Suo avanzamento nella storia. Dio procede nella storia. Quanto inscrutabili sono le Sue vie!
Vi è una differenza tra conoscenza e sapienza. Conoscere le cose è penetrare nella natura e nel proposito di esse. La conoscenza di Dio è, primariamente, la Sua conoscenza di Se Stesso. Egli conosce le cose in base a Se Stesso. Dio ha in mente ogni cosa che ha luogo nella storia, Egli ha tutte le cose eternamente nella Sua mente. Le cose per noi passate, presenti e future, sono tutte nella mente di Dio. Esse sono nella Sua mente in un modo tale che sono sempre state dinanzi a Sé. Non così per quanto riguarda noi. Perfino la conoscenza che abbiamo non sempre l’abbiamo dinanzi a noi. Ma Dio ha tutte le cose sempre dinanzi a Lui. Questa è l’eterna conoscenza di Dio. Questo è il motivo per cui Dio conosce sempre cosa fare e come decidere. Questo è il motivo per cui Egli non ritorna mai sui Suoi passi. Dio va sempre avanti. Le Sue vie sono vie di conoscenza e di perfetta sapienza. Ed esse sono le Sue vie soltanto, perché nessuno Gli ha dato qualcosa, nessuno Gli ha dato consiglio, nessuno ha conosciuto la Sua mente.
Lo stesso per quanto riguarda la profondità della sapienza. Noi ne intravediamo uno spaccato di essa quando vediamo che il peccato deve servire la giustizia, che la corruzione deve servire la santità, che la morte deve servire la vita. Noi ne percepiamo una traccia quando vediamo che la caduta dei Giudei deve servire la riconciliazione del mondo. L’esito di questo pò che vediamo è che gridiamo: “Oh la profondità della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i Suoi giudizi, e le Sue vie impenetrabili!”
Il Solo Fine e Proposito di Ogni Cosa
Il fine e proposito di tutte le cose è espresso in questo modo nel testo: “Tutte le cose sono per Lui.” Tutte le cose sono per Dio. Niente è eccettuato. Questo non è un desiderio o un ideale ma un fatto: tutte le cose sono per Lui. Sempre lo saranno. Paradiso e inferno, il diavolo e i suoi eserciti, reprobi e santi, buoni e malvagi, tutte le cose sono per Dio. Esse tutte puntano a Lui. Egli è il fine che esse tutte hanno in vista. Questo è lo schema delle cose nel tempo e nell’eternità. Se noi guardiamo ad esse correttamente, tutte le cose dicono: “Lì, in Dio, è la fonte di tutte le ricchezze, sapienza, e conoscenza.” Come tutti i raggi di sole puntano al sole e dicono: “Lì è il sole,” così tutte le cose nel tempo e nell’eternità puntano a Dio e dicono: “Egli è lì.” Non soltanto esse dicono: “Egli è lì,” ma esse dicono anche: “Oh le profondità delle ricchezze, sapienza, e conoscenza di Dio!” La ragione è che tutte le cose sono una manifestazione delle Sue ricchezze, e ciò è così a motivo della profondità della sapienza.
Sapienza è differente da conoscenza. Sapienza è conoscere come adattare le cose per un certo proposito, per un certo fine. Siccome la profondità della sapienza è in Dio, siccome nessuno Gli ha dato consiglio, siccome nessuno ha conosciuto la Sua mente, e siccome nessuno Gli ha dato qualcosa, non vi è che una sola posizione appropriata da prendere, e cioè dire cosa dice l’apostolo: “A Lui sia la gloria per sempre!”
Non fa differenza se lo dite o lo negate, le cose puntano tutte a Lui comunque. La differenza sta in questo: è la follia del peccato trovarsi nel mezzo di tutte le cose e dire: “Io non confesserò: ‘a Lui sia la gloria’.” Questo è l’orgoglio del diavolo. Il diavolo dice: “Io voglio che tutte le cose puntino a me.” Egli rifiuta di puntare a Dio. Questo è l’orgoglio del peccato. E’ anche la follia del peccato, perché tutte le cose puntano e punteranno a Lui. La questione è: punterete a Dio volontariamente, e così sarete benedetti, o punterete a Dio involontariamente, e sarete dannati?
Il piano per tutte le cose è che tutte sono per Lui. Beato è l’uomo che troverà il suo luogo in questo progetto e si unirà alle parole di chiusura dell’apostolo. E’ una grazia quando ci dilettiamo nel dire: “Gloria sia a Lui per sempre!” Nel dirlo, saremo eternamente beati.