(Editoriale da: The Standard Bearer, Volume 77, Numero 12)
David J. Engelsma
Nella controversia tra la Christian Reformed Church (CRC) e le Protestant Reformed Churches (PRC) sulla grazia comune, è venuta fuori una strana distinzione dottrinale. La distinzione ha origine nella CRC ed è usata dai teologi di quella denominazione. E’ la distinzione tra “depravazione totale ed assoluta.”
La distinzione riguarda l’insegnamento del secondo e terzo punto della dottrina della grazia comune adottati dalla CRC nel 1924. Questo insegnamento dice che vi è un opera di grazia dello Spirito Santo negli uomini e donne irrigenerati che trattiene in loro il peccato e li mette in grado di compiere buone opere nella sfera della vita quotidiana e terrena. Quando le PRC obiettano a questo insegnamento come un diniego della dottrina biblica e confessionalmente Riformata della totale depravazione, la CRC accusa le PRC di sostenere una dottrina di assoluta depravazione. Con questo insegnamento che vi è del bene negli irrigenerati per mezzo della grazia comune, la CRC dice di sostenere la dottrina della totale depravazione.
Il bizzarro risultato di questa strana distinzione è che alle PRC, che negano qualsiasi bene nei non rigenerati, è fatto dire che oppongono la dottrina Riformata della totale depravazione, mentre la CRC, che afferma che vi è del bene nei non rigenerati, viene fuori che sostiene la dottrina Riformata della totale depravazione.
Questa strana distinzione viene fuori nella riconsiderazione del terzo punto da parte del teologo Cristiano Riformato John Bolt nel numero del Novembre 2000 del Calvin Theological Journal. Bolt fa soltanto riferimento a questa distinzione. Egli non la usa. Egli scrive: “E’ una questione aperta se Hoeksema qui fa diventare una cosa sola la distinzione tra totale depravazione ed assoluta depravazione” (“Common Grace, Theonomy, and Civic Good: The Temptations of Calvinist Politics [Reflections on the Third Point of the CRC Kalamazoo Synod, 1924”], p. 216). Questo editoriale non vuole discutere quanto dice il Professor Bolt. Esso coglie solo l’occasione per parlare del suo riferimento alla distinzione tra depravazione totale ed assoluta per affrontare questa distinzione che proviene dalla CRC.
E’ proprio la volta buona che questa strana distinzione sia esposta per il sotterfugio che essa è. Esso deve essere seppellito in un mare di completa dimenticanza teologica. Non ci si può aspettare alcun progresso nella discussione del terzo punto della grazia comune fintanto che questa distinzione gioca nelle menti e negli scritti dei teologi.
Le PRC negano, in modo assoluto, l’accusa che esse sostengono la “depravazione assoluta.” Esse non hanno mai sostenuto, e non sostengono, una dottrina di “depravazione assoluta.”
Le PRC ripudiano la distinzione stessa. Essa non è biblica. Non appare nelle confessioni Riformate. Non è parte della tradizione Riformata. Heppe non la usa nel suo sommario della tradizione Riformata. Turretini non menziona la “depravazione assoluta” nel suo trattamento dell’estensione della depravazione dell’uomo caduto. Perfino Louis Berkhof non usa l’espressione “depravazione assoluta” nel suo trattamento della depravazione dell’uomo nella sua Teologia Sistematica, anche se Bolt ha ragione nel notare che Berkhof suggerisce questa distinzione.
Come il Dr. Bolt fa notare, Herman Hoeksema offre una spiegazione dell’espressione “depravazione assoluta” nella sua Reformed Dogmatics (Dogmatica Riformata, vedasi pp. 252-253). Ma la sua spiegazione non permette che la distinzione tra depravazione “assoluta” e “totale” abbia qualche spazio nella considerazione dell’estensione della peccaminosità degli irrigenerati. Si ha l’impressione che il ripetuto uso da parte dei suoi nemici della CRC condusse Hoeksema a cercare qualche spiegazione ortodossa. Egli avrebbe dovuto rinunciare a questa espressione del tutto.
Dove ha avuto origine la distinzione tra “depravazione totale ed assoluta?”
Io sospetto che è stata inventata dai teologi della CRC per l’espresso proposito di deflettere l’accusa mortalmente seria delle PRC che la dottrina della CRC della grazia comune nega la dottrina della totale depravazione. Allo stesso tempo, etichettando le PRC di sostenere una dottrina novella e radicale di “assoluta depravazione,” i teologi della CRC poterono portare avanti il loro programma di largo successo di dipingere le PRC come “iper.”
Cattivo Tanto Quanto Gli è Possibile?
All’accusa di Hoeksema che il secondo ed il terzo punto della grazia comune in particolare sono Pelagiani, perché ascrivono del bene ai non rigenerati, Louis Berkhof rispose con un contrattacco sulla teologia di Hoeksema concernente l’uomo naturale. Il contrattacco era implicato nella descrizione di Berkhof della dottrina Riformata della totale depravazione: “La dottrina della totale depravazione, secondo la confessione Riformata, non sostiene che l’uomo è cattivo tanto quanto potrebbe esserlo” (De Drie Punten in Alle Deelen Gereformeerd, p. 54). Le parole “depravazione assoluta” non sono usate, ma l’idea si trova lì. Durante gli anni, i difensori della grazia comune hanno accusato le PRC di insegnare che ogni peccatore irrigenerato è “cattivo tanto quanto potrebbe esserlo.” Le PRC, si asserisce, confessano la “depravazione assoluta.”
Questa descrizione della dottrina delle PRC riguardante l’estensione della depravazione degli irrigenerati pone la dottrina delle PRC immediatamente in una cattiva luce, se non la espone automaticamente come erronea. Chi può dubitare che alcuni peccatori irrigenerati sono molto peggiori di altri? Chi non vede che sia nella Scrittura che nell’esperienza le persone irrigenerate si sviluppano nella loro malvagità?
La descrizione della dottrina delle PRC, che “gli uomini sono cattivi tanto quanto gli sarebbe possibile,” cioè “assolutamente depravati,” è ambigua. La descrizione potrebbe fare riferimento all’estensione della depravazione, nel cui caso è la dottrina Riformata ortodossa. Ma potrebbe anche fare riferimento allo sviluppo, all’intensità, e all’espressione della depravazione, nel cui caso una chiesa che confessa che ogni irrigenerato è cattivo tanto quanto potrebbe esserlo è priva di intelligenza. Siccome la descrizione è ambigua, usarla contro le PRC è teologicamente irresponsabile, e, in ultima analisi, eticamente sbagliato.
Le PRC confessano la totale depravazione. Di un’”assoluta depravazione” non ne sappiamo nulla.
Nel confessare la totale depravazione noi neghiamo che vi sia qualsiasi bene etico rimasto negli esseri umani caduti ed irrigenerati, o che essi possano fare qualsiasi buona opera per una grazia dello Spirito che opera in loro.
All’ambigua accusa che proviene dai difensori della grazia comune che ciò implica che ogni essere umano irrigenerato è cattivo tanto quanto potrebbe esserlo, noi rispondiamo: “Ogni persona irrigenerati è totalmente depravata quanto potrebbe esserlo.” Egli completamente senza alcun bene, o abilità per il bene. Egli è completamente corrotto. Egli è completamente sotto il dominio del peccato. Egli è morto nei falli e nei peccati (Efesini 2:1 e a seguire). Il pagano decente è totalmente depravato quanto Giuda Iscariota quanto tradì il nostro Signore. Adolf Hitler a tre anni era totalmente depravato come sarebbe stato nei suoi 40 o 50 quando sguinzagliò i suoi errori sul mondo.
Gradi e Sviluppo di Depravazione
Questa dottrina biblica e confessionale, cioè la totale depravazione (non l’”assoluta depravazione,” che noi non conosciamo), lascia spazio e gradazioni di male tra quelli che sono totalmente depravati. L’abitante di Capernaum che era totalmente depravato, che rigetta Gesù Cristo, è peggiore dell’abitante di Sodomia totalmente depravato nella sua perversione sessuale nei giorni di Abraamo (Matteo 11:23-24). La spiegazione non è che il Sodomita è parzialmente buono, mentre l’abitante di Capernaum è del tutto cattivo. Ma la cattiveria del Capernaita è peggiore di quella del Sodomita. Ogni peccato è malvagio. Qualche peccato però è più malvagio di un altro, e ciò dipende, tra le altre cose, dal grado di conoscenza che uno ha della natura del peccato stesso.
Al giorno d’oggi, il battezzato che da una casa di patto e da una chiesa Riformata abbandona la fede, è peggiore del giovane omosessuale che vive in un ghetto di Chicago e fa uso di droghe. Ma entrambi sono totalmente depravati.
La dottrina biblica e confessionale della totale depravazione lascia spazio per un reale sviluppo del peccato nella persona totalmente depravata. Scelgo ancora una volta Adolf Hitler, non perché penso che era virtualmente la sola persona totalmente depravata che sia mai vissuta, né perché penso che è stato l’uomo più malvagio mai vissuto (anche se deve esserci andato vicino), ma perché perfino i nemici della totale depravazione concederanno che c’era poca “grazia comune” in quel mostro.
Adolf Hitler, era totalmente depravato quando era un piccolo bambino di tre o quattro anni che amava sua madre e correva giocosamente nel retro di casa, e accarezzava piccoli animali di come lo era quando affondò la civiltà Occidentale nelle tenebre tra gli anni 30 e 40. Quando infine si sparò alla testa nel bunker di Berlino nel 1945, non era più totalmente depravato di quando fu concepito e nacque. Come è possibile? Tutti sono concepiti e nascono nel peccato, cioè tutti sono depravati totalmente dal concepimento (Salmo 51:5). A tre come a cinquantasei anni, era completamente peccaminoso. Ogni parte del suo essere era completamente malvagia. Ma questa natura corrotta si sviluppò. Egli ravvivò il suo odio per Dio ed il prossimo, specialmente il prossimo ebreo, facendolo diventare una fiamma bianca e scottante. E poi si fece strada al potere in Germania e nel mondo, in modo da poter esprimere il suo odio ad una nazione ed al mondo. Lo sviluppo di Hitler nel peccato non fu un indietreggiare da bene a male, e nemmeno da un bene parziale ad una cattiveria completa. Ma fu un avanzamento da male in peggio. Fu una manifestazione e uno sviluppo della depravazione in un modo vigoroso, all’estremo delle possibilità di questa manifestazione. Fu un intensificarsi della depravazione nella sua manifestazione, non l’allargarsi dell’estensione della depravazione in lui. La figura che illustra lo sviluppo del peccato in una persona totalmente depravata, una figura solidamente basata sulla Bibbia, non è quella di un uomo malato che muore gradualmente, ma quella di un uomo morto che poi avanza nel suo stato di putrefazione, decadimento, e che poi puzza sempre di più.
Vi è uno sviluppo simile del peccato nelle particolari società e nazioni.
Vi è uno sviluppo simile del peccato nel mondo empio durante tutta la storia. Il mondo malvagio non si muove da un amore parziale di Dio ad un completo odio di Dio. Né la storia del mondo degenera da bene a male per il fatto che la grazia comune verrebbe gradualmente meno. Ma il mondo con fermezza riempie la misura della coppa della sua iniquità (cioè nella manifestazione di quella iniquità—N.d.T.). Il mondo esplora, sviluppa, e perfeziona con cura tenera ed amorosa le possibilità del peccato, le possibilità di vivere senza Dio ed in ribellione a Lui.
Depravazione Parziale
L’alternativa alla dottrina della totale depravazione come la confessano le PRC (insieme ad altre chiese) è una dottrina di depravazione parziale.
Questa è la dottrina della CRC nella sua teoria della grazia comune, specialmente il secondo ed il terzo punto. L’uomo irrigenerato è parzialmente buono in virtù di un’operazione di grazia dello Spirito che al suo interno restringe il peccato. Dal momento che è soltanto parzialmente depravato, egli fa molte buone opere, opere che sono giudicate buone da Dio, la cui grazia infatti produce.
Molte chiese Riformate e Presbiteriane riconoscono liberamente che esse sono uno con la CRC nella sua dottrina della depravazione. Esse anche sostengono una dottrina di depravazione parziale.
Questa dottrina di depravazione parziale si è sviluppata a tal punto nella CRC che il teologo Cristiano Riformato Anthony Hoekema ha rigettato l’espressione stessa: “totale depravazione,” come la descrizione della condizione dell’uomo irrigenerato. La ragione nel fare questo è esattamente che in virtù della grazia comune l’uomo irrigenerato è parzialmente buono e capace di fare del bene. Hoekema propone invece l’espressione “depravazione pervasiva.” Questa è definita da lui come una depravazione che “si estende ad ogni aspetto della natura umana, dalla ragione alla volontà agli appetiti ed impulsi” (vedi il suo Created in God’s Image, Eerdmans, 1986, pp. 149-154).
L’uomo è meramente parzialmente depravato! Parte della sua volontà, parte della sua mente, e parte delle sue affezioni sono depravate. Parte della sua volontà, parte della sua mente, e parte delle sue affezioni non sono depravate!
Depravazione parziale!
La controversia tra le PRC e la CRC sulla depravazione non ha assolutamente niente a che fare con l’insegnamento delle PRC di una “depravazione assoluta.” Le PRC non hanno mai insegnato un tale dottrina, non la riconoscono come propria, e non sanno cos’è.
Il punto è semplicemente questo: l’uomo irrigenerato è completamente depravato in tutti gli aspetti del suo essere, o è soltanto parzialmente depravato in tutti gli aspetti del suo essere?
Totale depravazione o parziale depravazione?
Che la si chiami per come essa è.