David J. Engelsma
(Da: The Standard Bearer, Volume 71 – n. 5)
Sarebbe appropriato, per chiunque svolga uno studio sulle ultime cose, come noi stiamo facendo, iniziare con la predicazione del vangelo in tutto il mondo. Invece di trattarlo dopo la guerra, l’eresia, e l’anomia, avremmo potuto occuparcene prima. Gesù Stesso rese chiaro in Matteo 24 che la predicazione del vangelo ha occupa un luogo prominente per quanto riguarda la fine del mondo. Egli insegnò questo al verso 14: “E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo per una testimonianza a tutte le nazioni, ed allora verrà la fine.”
In risposta alla domanda dei Suoi discepoli, Gesù insegnò a loro e a noi cosa ci si deve aspettare sulla terra prima del Suo ritorno. Egli diede vari segni della fine del mondo. Egli qui ci dice la cosa principale che deve aver luogo, e qual è il segno principale della fine: la predicazione del vangelo in tutto il mondo.
Gesù fa un’affermazione davvero sbalorditiva a riguardo dell’attività della predicazione. Egli dichiara che la fine del mondo e la Sua venuta attendono lo svolgimento della predicazione. Fino a che il vangelo non sia stato predicato dovunque, la fine non può venire. Appena questo si sarà verificato, allora verrà la fine. Dio, che solo conosce il giorno e l’ora della fine, e che la conosce perchè l’ha determinate nel Suo eterno consiglio, ha fissato il tempo della fine avendo in vista il corso della predicazione attraverso il mondo. Tutte le altre che cose che avvengono negli ultimi giorni, tutti gli altri segni della fine, sono secondari rispetto alla predicazione del vangelo e si trovano al servizio della predicazione del vangelo. Questi altri eventi sono tremendi e scuotono il mondo, ma essi sono tutti subordinati alla predicazione, come satelliti intorno ad un grande pianeta.
Si prenda ad esempio l’Anticristo. Le Scritture insegnano che nei giorni a venire il mondo intero si unirà sotto un unico e potente governatore, che opporrà Dio, il Suo Cristo, e la Sua chiesa. Ma II Tessalonicesi 2 insegna che vi è qualcosa che impedisce all’Anticristo di venire, in modo che egli non sorgerà fino al tempo per lui stabilito. L’Anticristo metterà fine alla predicazione del vangelo, e il Dio sovrano farà in modo che ciò non accada fino a che il vangelo sia stato predicato in tutto il mondo. Ciò che è vero dell’Anticristo è vero di ogni cosa che accade nella storia tra la prima e la seconda venuta di Gesù Cristo; ogni cosa è susserviente alla predicazione del vangelo. Gli uomini cercano di caratterizzare certi periodi della storia in base alla loro peculiarità principale. Si parla di un epoca scientifica, un’epoca atomica, e così via. Un notevole storico ha scritto una serie sulla storia della civilizzazione i cui volumi sono intitolati: L’Era della Fede, L’Era della Ragione, L’Era della Rivoluzione, e così via. Ma Dio ha rivelato che il periodo di tempo dall’ascensione di Gesù alla fine, cioè la nostra epoca, è “L’Era della Predicazione del Vangelo.”
Alla luce di questo, è patetico, quasi incredibile, per non dire empio, che vi sia un potente e perfino rispettato movimento all’interno delle chiese di oggi per ridimensionare e perfino per sbarazzarsi della predicazione. Chiese che fanno risalire i loro antenati fino alla Riforma che ristorò la predicazione della Parola al suo luogo appropriato, cioè al centro dell’adorazione della chiesa, e che concepiva la predicazione come il suo solo e principale compito, ora sta rimpiazzando la predicazione con dialoghi, film, festival canori, raduni di hippie, attività per la riforma sociale, e manifestazioni.
Ma vi è un altro attacco alla predicazione oggi. Esso consiste nel predicare qualcos’altro rispetto al vangelo del regno. Gesù dice in Matteo 24:14 che è “questo vangelo del regno” che sarà predicato. Il vangelo del regno è semplicemente la buona notizia della grazia di Dio nei confronti di noi peccatori nel Suo Figlio Gesù Cristo. E’ la buona notizia della salvezza dal peccato e dalla morte e dall’inferno nel sangue della croce di Gesù Cristo. Il messaggio di questo vangelo è l’intero contenuto della Bibbia, inclusa la dottrina della Bibbia sulle ultime cose, ma sempre accentrata in Gesù Cristo, che attraverso la Sua morte e risurrezione è Salvatore e Signore.
Tuttavia, Gesù qui ed altrove chiama il vangelo “il vangelo del regno.” Esso è la buona notizia riguardante il regno. Il regno è il regno di Dio, non dell’uomo. Esso è il regno dei cieli, non di questo mondo. Esso è spirituale, non terreno. La fondazione di questo regno è la giustizia della croce. Il regno è il governo di Gesù Cristo per mezzo del Suo Santo Spirito e la Sua Parola di grazia. Noi entriamo in questo regno, anzi, vi siamo traslati, per fede in Cristo. Attraverso questa epoca, il regno è stabilito nel cuore degli eletti rigenerati; lì è il trono e lo scettro di Cristo il Re. La pace di un cittadino di questo regno celeste è il perdono dei peccati e la comunione con Dio. La prosperità di questo regno sono le ricchezze della salvezza. Questo è il regno che deve essere predicato e che sarà predicato in tutto il mondo prima che venga la fine. Ma cosa udiamo oggi, sempre di più, nella predicazione? Udiamo di un altro regno, un regno terreno, una potenza terrena, una pace terrena, sempre più di ricchezze, di un regno dell’uomo e di questo mondo. La predicazione del regno celeste è guardata con derisione come qualcosa di stupido, debole, ed inefficace.
E così essa è nel giudizio dell’uomo naturale. La predicazione della croce è sempre stoltezza per coloro che periscono. Ma Dio ha scelto le cose stolte per confondere le sagge, e le cose deboli per confondere le potenti. In realtà, la stoltezza di Dio è più saggia degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. Per quanto insignificante e ridicola possa sembrare agli uomini, la predicazione del vangelo del regno dei cieli è l’opera di Dio e la Parola di Dio nel mondo. Non è un’attività ed una parola del mero uomo. Se non fosse niente più di questo, cose grandi quali la venuta dell’Anticristo e la fine del mondo non potrebbero dipendere da essa. Ma Dio pronuncia la Sua potente Parola, attraverso la predicazione della chiesa. Egli parla! E ciò che viene pronunciato è la Sua Parola! Questo rende la Predicazione del vangelo singolarmente importante, e questa è la ragione per la quale la predicazione ha potere di realizzare grandi e meravigliose cose.
Ciò che la predicazione realizza è la venuta e l’estensione del regno di Dio. La predicazione è chiamata la predicazione del regno, non soltanto perché riguarda il regno, ma anche perché il regno viene e cresce attraverso la predicazione. La predicazione del vangelo realizza il regno di Dio nel mondo. Attraverso la nuova dispensazione, il risorto ed esaltato Gesù, avendo posto la fondazione del regno nel sangue della croce, edifica ed estende il Suo regno per mezzo della predicazione del vangelo. Questo è il motivo per cui è quasi risibile il fatto che gli uomini e le donne che professano di amare il regno di Dio, il cui apparente zelo per il regno è quasi una frenesia, e che si dedicano a creare il regno, prima di tutto rinunciano alla predicazione del vangelo. E’ come se un uomo che intende costruire una casa getti via il suo arnese di lavoro, o come se un uomo che desidera di pronunciare un eloquente discorso inizi col tagliarsi la lingua. Nel periodo tra i Suoi due avventi, Gesù Cristo, il Re dei re e il Signore dei signori, stabilisce, mantiene, ed allarga il Suo regno per mezzo della predicazione del vangelo, l’acuta spada che fuoriesce dalla Sua bocca.
Questo viene frainteso. Vi è una concezione delle ultime cose che suppone che la predicazione avrà un effetto tale, prima che Gesù ritorni, che quasi tutto il mondo si convertirà per mezzo d’essa e sarà salvato. A motivo di questa conversione di quasi tutta l’umanità, la vita terrena diverrà Cristiana. Vi sarà una politica Cristiana, un sistema legale Cristiano, un’arte Cristiana, e quindi una società Cristiana. Il regno di Dio sarà allora giunto. Così sarà introdotto il millennio, l’”epoca d’oro” della pace e prosperità terrestre.
Ai sostenitori di questa nozione piace appellarsi alla visione della piccola pietra di Daniele 2, che rotola giù dalla montagna, distrugge i regni empi dell’uomo, e cresce fino a che riempie l’intera terra. Sono entusiasti nel citare la profezia dell’Antico Testamento riguardante l’epoca Messianica a venire, quando le nazioni ripongono le loro spade nei foderi e la conoscenza di Dio ricopre la terra. Ci indicano Apocalisse 6:9, la visione del cavallo bianco e il suo cavaliere che ha un arco e una corona che procede conquistando e per conquistare, una visione correttamente interpretata come riferentesi a Cristo e al vittorioso progresso del vangelo nella nuova dispensazione.
Ma questo sogno non ha sostanza. Tutte le Scritture testimoniano chiaramente e ad alta voce contro di essa. L’insegnamento di Gesù in Matteo 24 è conclusivo. Il tempo prima della seconda venuta è un tempo di peccato che infuria, di falsi profeti e falsi cristi, di grande apostasia, di terribile tribolazione per il popolo di Dio, della necessità di abbreviare i giorni a motivo degli eletti.
Ancora, non dobbiamo reagire alle varie presentazioni del regno concepito come terreno col rinnegare, o minimizzare che la predicazione del vangelo abbia un corso trionfante nel mondo. Non è che la predicazione di tanto in tanto soffre qualche sconfitta, ma poi sarà vittoriosa quando ritorna Gesù. Gesù Cristo siede alla destra di Dio ora! Il cavallo bianco e il suo cavaliere avanzano conquistando e per conquistare ora! La piccola pietra di Daniele 2 sta crescendo e sta riempiendo la terra ora! La predicazione del vangelo sta applicando la vittoria della croce e della tomba aperta sul regno di Satana ora! “Perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti attraverso Dio a demolire i bastioni, ad abbattere le immaginazioni ed ogni alta cosa che esalta se stessa contro la conoscenza di Dio …” (II Corinzi 10:4-5).
Ma la natura del trionfo del Vangelo, la natura del sovvertimento del regno nemico e l’edificazione del regno di Dio è differente da quella suggerita da coloro che la rendono tutta terrena, visibile, e tangibile. Gesù ha mostrato la natura spirituale dell’effetto del vangelo quando ha aggiunto in Matteo 24: “per una testimonianza a tutte le nazioni.” Il vangelo del regno sarà predicato per una testimonianza. Il proposito di Dio con la predicazione non è che tutta l’umanità sia salvata. Chi sono coloro che Dio vuole salvare per mezzo della predicazione è mostrato in Matteo 24 col ripetuto riferimento da parte di Gesù agli “eletti.” Né è il proposito di Dio che la predicazione faccia diventare la società terrena il regno di Dio. Ma la predicazione deve dare una testimonianza a tutte le nazioni.
Tutte le nazioni del mondo sono state ingannate da Satana, il dio di questo mondo, così che essi negano Dio e ritengono la verità di Lui, che è rivelata nella creazione e in una certa misura e modo in loro stessi, nell’ingiustizia. Essi tutti cercano i loro propri regni che essenzialmente sono il regno dell’uomo, il regno che edifica l’uomo, il regno in cui regna la volontà dell’uomo, e il regno in cui l’uomo è glorificato. Nella predicazione del vangelo del regno Dio testimonia loro di Se Stesso e del Suo Regno. Questa è una testimonianza efficace. Il risultato è che le nazioni conoscono che Dio è Dio, che essi sono colpevoli peccatori, e che il regno che Egli si è proposto in Cristo ed ha stabilito nella croce e risurrezione di Cristo è il vero ed eterno regno. La Parola non ritorna mai vuota a Dio.
Tuttavia, questa testimonianza ha un doppio effetto, secondo il doppio proposito di Dio. Primo, la predicazione è una testimonianza che rende molte persone inescusabili in ogni nazione. Esse odono la buona notizia, ma la rigettano. Quindi Dio sarà giusto quando li giudica. Infatti, l’effetto della predicazione è quello di indurirli, così che riempiano la misura della coppa dell’iniquità e siano preparati per il giudizio finale. Che questo è un risultato della predicazione mondiale è evidente dal verso 9, dove Gesù preavvisa gli apostoli ed in loro la chiesa: “Voi sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome.” Vi è una testimonianza a condanna.
Il secondo e principale effetto della predicazione è che essa salva gli eletti in ogni nazione, portandoli a ravvedimento e fede. Per mezzo della testimonianza del vangelo, gli eletti di Dio sono liberati dal potere delle tenebre e sono traslati nel regno dell’amato Figlio di Dio, come dice Colossesi 1:13. Essi divengono cittadini del regno celeste già in questa vita. Cristo li governa per mezzo della Sua Parola e Spirito. Essi Lo confessano Signore. Essi godono della pace di quel Regno, il perdono dei peccati. Essi posseggono i suoi tesori, non cibo e bevanda, non potere e successo terreno, perché, come Romani 14:16 dice: “Il regno di Dio non è cibo e bevanda, ma giustizia, e pace, e gioia nello Spirito Santo.”
Questo è il proposito principale di Dio con la predicazione mondiale del vangelo. Questa è la ragione principale per la quale la fine del mondo non può venire fino a che il vangelo sia stato predicato in tutto il mondo, la fine non può venire fino a che tutti coloro che sono scelti in Cristo da tutte le nazioni, Giudei e Gentili, bianchi e neri, in quanto popolo del regno di Dio, l’Israele di Dio, siano stati radunati dal Figlio di Dio attraverso la predicazione del vangelo. In questi eletti da tutte le nazioni, tutte le nazioni sono salvate (cf. Apocalisse 21:24, 27, N.d.T.).
Questa, quindi, è la venuta ed estensione del regno di Dio e di Cristo nell’epoca presente: il popolo di Dio è portato alla fede, e poi, essendo stato portato alla fede, è messo in grado di vivere in quanto cittadini del regno celeste in tutta la loro vita terrena. Nell’ambito del governo, essi ubbidiscono al re. Nell’ambito del lavoro, essi si sottomettono al datore di lavoro se sono impiegati, o essi trattano gli impiegati giustamente e gentilmente, se sono datori di lavoro. Nell’ambito del matrimonio, essi sono fedeli al loro partner amando le loro mogli e sottomettendosi ai loro mariti. E così via. Questo è il regno e la sua vita ora. Un’altra visione rispetto a questa è un’antica, carnale, giudaica delusione.
Quando la fine giunge, al ritorno di Gesù sulle nuvole, Egli rinnoverà la creazione e perfezionerà in essa il regno di Dio.
Noi dobbiamo imparare da questo quanto importante e potente è la predicazione del vangelo. La chiesa deve predicarlo a tempo e fuori tempo. Noi credenti e i nostri figli dobbiamo prestarvi ascolto. Che la chiesa e il credente allo stesso modo prestino attenzione a che sia il vangelo del regno che è predicato ed udito, “questo vangelo del regno,” e nessun altro.
Dal fatto che a quest’ora il Vangelo è stato predicato in quasi tutto il mondo, sappiamo che la fine è vicina. Dopo Pentecoste il vangelo andò fuori fino agli estremi della terra. Cominciò a Gerusalemme e in Giudea, progredì in Samaria, e poi si sparse in tutto il mondo. Al tempo presente, quasi tutte le nazioni hanno ricevuto la testimonianza.
Oggi, questa testimonianza giunge a NOI. Voi la state udendo! Voi: qual è la vostra risposta alla testimonianza del vangelo?