John W. Robbins (c) Copyright 1994
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1. Credi che la grazia di Dio nel tuo cuore è in grado di renderti accettabile a Dio? ___Si ___No
2. Dio giustifica una persona mettendo la rettitudine di Cristo dentro il suo cuore? ___Sì ___No
Se hai risposto di sì a entrambe le domande, per favore, continua a leggere.
Tre aspetti della salvezza
La giustificazione per fede è il cuore del Vangelo. In quanto peccatori noi siamo tutti condannati davanti a Dio, e ci meritiamo qualunque punizione che Egli si compiaccia di darci. Ma Cristo è morto per i peccati del Suo popolo e per questo esso è giustificato invece che condannato. Ma come può Dio, che è giusto, perdonare il colpevole?
La Bibbia presenta tre aspetti dell’opera di salvezza di Dio
1. Dio Padre ha pianificato la salvezza del Suo popolo prima che il tempo ebbe inizio.
2. Dio Figlio venne in terra in Gesù Cristo e compì la salvezza per il Suo popolo vivendo una vita perfetta e morendo da innocente.
3. Dio Spirito Santo elargisce i doni che Cristo ha guadagnato per il Suo popolo.
Il primo aspetto della salvezza, l’elezione, insegna che è Dio che ha scelto quelli che saranno salvati.
L’elezione è avvenuta prima della creazione del mondo, ed è completamente al di fuori della nostra esperienza.
Il secondo aspetto della salvezza è il Vangelo—la vita senza peccato, la morte da innocente e la trionfante risurrezione di Gesù Cristo in favore di quelli che Dio Padre ha scelto di salvare.
Il terzo aspetto della salvezza è l’applicazione dei benefici della vita, morte e risurrezione di Cristo al popolo che Dio ha scelto di salvare.
Il punto 1 è la base del Vangelo, il punto 3 è il frutto del Vangelo. Non devono essere confusi, ma non di meno non devono essere separati tra di loro.
Molte chiese oggi ignorano, se non addirittura negano, i punti 1 e 2, e si concentrano sul punto 3. Queste chiese hanno perduto la verità del Vangelo.
La Chiesa Cattolica Romana
Le cose sono andate così per tutta la storia della chiesa. Nel Medioevo, la gente ricercava con passione le più straordinarie esperienze religiose. Si cercavano perciò visioni, le stigmate (i segni delle ferite di Cristo) nelle mani e nei piedi e l’estasi. La gente era così immersa nelle loro esperienze personali che in mille anni c’è stato ben poco progresso in ogni campo della conoscenza. Gli uomini trasportavano pesanti croci attraverso l’Europa, si sedevano su alti pali per settimane, marciavano e uccidevano in guerre “sante” chiamate Crociate, si recavano in pellegrinaggio in luoghi “santi,” adoravano “sante reliquie” e generalmente indulgevano in ogni pratica superstiziosa che prometteva una qualche esperienza religiosa. La gente faceva queste cose—e più devota era più ne facevano—perché pensavano di fare così cosa gradita a Dio, e di meritarne così il favore. Le persone venivano ingannate dalla Chiesa Cattolica Romana. La “Cristianità” era una cloaca di ignoranza e superstizione.
La ragione religiosa di tutta questa superstizione è la dottrina Cattolica Romana della giustificazione. La Chiesa Romana usava, e usa tutt’ora, un linguaggio biblico—parlava di “grazia,” di “giustificazione” e “fede”—cambiando però il significato di queste parole. Nella Bibbia, “giustificazione” significa un atto di Dio completamente esteriore all’uomo: Dio rimette i peccati e dichiara un uomo innocente perché Cristo è morto una volta e per sempre al suo posto.
Nella Chiesa Cattolica Romana, “giustificazione” significa Dio che opera nel cuore dell’uomo, Dio che lo rende—che lo “fa”—innocente. La chiesa ha cambiato “grazia,” un attributo di Dio—la Sua misericordia e il Suo favore immeritato—in una qualità dell’uomo. La Chiesa Romana ha insegnato—e tuttora insegna—un altro vangelo: gli uomini sono giustificati per la grazia di Dio nei loro cuori. Questo non è il Vangelo proclamato dagli apostoli. La Chiesa Romana quindi insegna che le risposte corrette alle due domande formulate all’inizio sono: “Sì!” e il suo insegnamento è accettato da molti che pensano di essere Cristiani, molti dei quali neanche appartengono alla Chiesa Cattolica Romana.
Che cosa dice la Bibbia?
La Bibbia insegna che i credenti in Cristo sono salvati non a causa di opere buone, di buone intenzioni o di esperienze religiose, e neanche per quello che lo Spirito Santo ha fatto nei loro cuori, ma solamente e unicamente a causa di quello che Gesù Cristo ha fatto 2000 anni fa quando ha portato a compimento il piano di Dio per la salvezza. Gesù Cristo ha vissuto una vita perfetta e senza peccato, adempiendo così ai requisiti della legge di Dio per il Suo popolo. Egli è morto di una morte sostitutiva, prendendo su di Sè la punizione che il Suo popolo merita per i loro peccati. Egli ritornò in vita il terzo giorno, dimostrando che Dio è stato completamente soddisfatto con la Sua vita e il Suo sacrificio perfetto.
Il Vangelo di Gesù Cristo è oggettivo, riguarda cose che avvengono completamente al di fuori di noi e non ha a che fare con i nostri sentimenti soggettivi, con le nostre esperienze od opere.
Paolo riassume il Vangelo in 1 Corinzi 15: “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu seppellito, e risorse il terzo giorno secondo le Scritture.”
Egli spiega più esaurientemente il Vangelo in Romani 3: “Per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata alla Sua vista, perché la legge è la conoscenza del peccato. Ma ora la giustizia di Dio senza la legge è manifestata … la giustizia di Dio che è per fede in Gesù Cristo a tutti e su tutti coloro che credono, perché non c’è differenza, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio. Essendo giustificati gratuitamente dalla sua grazia mediante la redenzione che è in Cristo Gesù … Perciò concludiamo che un uomo è giustificato per fede senza le opere della legge.”
La fede stessa, spiega Paolo, è un “dono di Dio.” Non è qualcosa che le persone possano produrre con le loro forze. Nessuno può credere in Cristo a meno che Dio non lo induca a farlo. La fede non è la causa della nostra salvezza, ma ne è l’evidenza. Dio dona la fede alle persone elette per quello che Cristo ha fatto per loro 2000 anni fa.
Cristo ha vissuto una vita perfetta per noi.
Cristo è morto per i nostri peccati.
Cristo è stato ucciso per le nostre trasgressioni.
Cristo ha ottenuto eterna redenzione per noi.
Cristo prega per noi.
Il contrasto tra quello che la Chiesa Cattolica Romana insegna e quello che la Bibbia insegna sulla giustificazione può essere riassunto come segue:
Cattolicesimo Romano
Bibbia
Giustificazione soggettiva, interiore.
Giustificazione oggettiva, esteriore.
Giustificati per l’opera di Dio in noi.
Giustificati per l’opera di Cristo per noi.
Giustificazione centrata sull’uomo.
Giustificazione centrata su Cristo.
Dio giustifica la persona
rendendola personalmente retta.
Dio giustifica la persona imputandole la rettitudine di Cristo e dichiarandola retta perché Cristo ha preso su di Sé la punizione essa che merita.
In teoria, l’idea Cattolico Romana della giustificazione insegna agli uomini di confidare nell’opera di Dio in loro per la loro giustificazione e salvezza. Ma in pratica li conduce a dipendere dalle loro opere, perché sono le opere l’evidenza dell’opera di Dio in loro. Questo spiega perché i più devoti seguaci della Chiesa Romana sono sempre stati estremamente preoccupati dell’esperienza religiosa: lunghe e ripetitive preghiere, vita in monasteri e conventi, pellegrinaggi in luoghi “santi,” miracoli, venerazione di reliquie, Maria e i santi, buone opere e così via. Tutte queste cose non possono salvare. La persona che si affida a loro morirà nei suoi peccati.
La Bibbia insegna che le migliori opere dei migliori uomini non sono sufficienti per meritare la salvezza. Solo Cristo è la ragione per la nostra giustificazione e salvezza.
Rispondiamo alle domande con cui abbiamo cominciato:
1. Serve molta più grazia di quanto potremmo contenerne nei nostri cuori per renderci accettabili a Dio. Noi siamo giustificati per la grazia di Dio nella vita, morte e resurrezione di Cristo soltanto.
2. Dio non giustifica nessuno infondendogli rettitudine, ma solo imputando la rettitudine di Cristo sul suo conto. Cristo è punito per i peccati del Suo popolo, e Dio ascrive la Sua rettitudine sul loro conto. “Giustificazione,” “condanna,” “perdono,” sono tutti termini legali, e quegli eventi accadono interamente al di fuori di noi.
“Perché quando eravamo ancora senza forza, Cristo a suo tempo morì per l’empio … Quanto più allora, essendo ora stati giustificati mediante il suo sangue, saremo salvati dall’ira mediante Lui. Perché se quando eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Suo Figliolo, quanto più, essendo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Romani 5).