Prof. David J. Engelsma
(Da: The Standard Bearer, Volume 80, n. 20)
Chi è, allora, che mi rende davvero certo, me che credo in Gesù Cristo, che credo non soltanto che la Bibbia è vera e che Gesù Cristo è un completo Salvatore dal peccato per chiunque confida in Lui, ma anche che Gesù Cristo è il mio Salvatore? Da dove proviene la certezza, l’infallibile certezza (che sola è certezza), che io, personalmente, sono salvato, sono stato salvato dall’eternità e sarò salvato eternamente?
Devo accertare me stesso?
E’ la chiesa che mi accerta?
La risposta della Scrittura alla nostra domanda è chiara: colui che dà la certezza ai figli di Dio è lo Spirito Santo. Romani 8:1-17 identifica lo Spirito come Colui che opera la certezza. Il verso 15 insegna che tutti coloro che credono il vangelo che l’apostolo ha esposto nel libro di Romani gridano: “Abba, Padre,” al Dio triuno, vero e vivente.
Questa è fiducia!
Questa è la fiducia che Dio è nostro Padre. Noi invochiamo Dio come nostro padre in due lingue. Noi invochiamo Dio come nostro Padre con la certezza che Gesù Stesso aveva quando Egli gridò: “Abba, Padre,” nel Getsemani (Marco 14:36). Noi invochiamo Dio come nostro Padre con un forte ed audace grido.
La nostra fiducia che Dio è nostro Padre include, ovviamente, la certezza che noi siamo Suoi figli. Non possiamo gridare “Abba, Padre,” senza conoscere noi stessi come i figli di questo Padre.
Tutti i credenti hanno questa fiducia: “noi gridiamo,” ovvero, tutti noi che crediamo il Vangelo della grazia sovrana per come rivelato in Romani.
Noi tutti abbiamo la fiducia che Dio è nostro Padre, che noi siamo Suoi figli, e che siamo salvati. L’apostolo non esorta la congregazione, o nemmeno molti nella congregazione, che secondo i Puritani sono la maggioranza d’essa, ad intraprendere una ricerca per la fiducia, per cercare di ottenerla, ad operare in modo agonizzante per ottenerla per molti anni. Ma egli dice che noi abbiamo la fiducia della salvezza.
La spiegazione di questa certezza è che abbiamo “ricevuto lo Spirito di adozione.” Questi è lo Spirito di Dio e di Cristo (v. 9), Che ci fa conoscere la nostra adozione quali figli di Dio nella croce di Gesù Cristo.
Colui Che dà la certezza, o sicurezza, è lo Spirito.
Che lo Spirito è Colui Che dà la certezza è inoltre enfatizzato e spiegato in Romani 8:16: “Lo Spirito stesso porta testimonianza col nostro spirito, che noi siamo i figli di Dio.” Questo potrebbe ben essere il testo più prominente sulla certezza nell’intera Bibbia. C’è una testimonianza, una Parola vivente, dello Spirito dentro di noi, “col nostro spirito,” cioè, con il nostro spirito umano. Questa meravigliosa Parola dello Spirito ci dice: “Tu sei un figlio di Dio.”
Questa è la certezza!
Quando odo questa testimonianza non posso dubitare.
Ed è lo Spirito Che testimonia e che così rende certi.
Dobbiamo inoltre menzionare n’altra serie di passaggi concernenti lo Spirito che dà la certezza. Essi sono i passaggi che descrivono l’opera dello Spirito all’interno di noi come il Suo sigillarci (II Corinzi 1:19-22; Efesini 1:13; 4:30).
Sulla base di questi ed altri passaggi della Scrittura, i credi Riformati in modo speciale ascrivono la certezza della salvezza da parte del credente allo Spirito Santo. Il Catechismo di Heidelberg è rappresentativo. La D&R 1 fa confessare ad ogni credente Riformato che ” per mezzo del Suo Santo Spirito, egli [il mio fedele Salvatore Gesù Cristo] inoltre mi assicura della vita eterna.” La D&R 21, come abbiamo visto negli editoriali precedenti, definisce la vera fede come “un confidare di cuore.” La ventunesima risposta aggiunge immediatamente, “che lo Spirito Santo per mezzo dell’Evangelo opera in me.”
Qualificata
Se il credente rigenerato, che è allo stesso tempo un peccatore che dubita, deve avere la certezza della salvezza, lo Spirito Santo deve operare in lui tale certezza. Non intendo qui insegnare la dottrina dello Spirito Santo. Ma metto in evidenza cosa è, a riguardo dello Spirito Santo, a metterlo in grado, e a mettere in grado solo Lui, di accertarci. Primo, lo Spirito Santo è Dio. Soltanto Dio può assicurare un essere umano della salvezza. Soltanto Dio ha il diritto di accertare un essere umano della salvezza.
Chi altri conosce con certezza assoluta che qualcuno è salvato? Chi altri può operare in modo così potente nel cuore del peccatore eletto che ogni dubbio e paura sono vinti? Chi altri ha tale autorità, autorità per quanto riguarda la salvezza dal peccato e l’entrata in cielo, che un peccatore potrebbe mai osare ricevere la certezza?
Se un altro essere umano o perfino la chiesa devono essere ad assicurarmi, io risponderò: “Senza dubbio tu lo fai con una buona intenzione, ma tu non conosci con certezza che sono salvato, io non posso dipendere dalla tua testimonianza, non con certezza assoluta, tu non sei Dio.”
Lo Spirito Santo è Dio, la terza persona della beata Trinità. Egli è il Dio Che conosce tutto, perché Egli ha determinato tutto, in modo particolare il numero degli eletti. In quanto Dio, Egli è onnipotente, in grado di salvarci potentemente mediante la certezza, come è anche in grado di salvarci mediante la rigenerazione, la preservazione, e la nostra risurrezione del corpo dalla tomba. La testimonianza di Dio lo Spirito Santo è autorevole e affidabile. La sua testimonianza assicurante col nostro spirito è infallibile. Dalla Sua Parola e testimonianza possiamo dipendere.
Secondo, lo Spirito Santo è ora lo Spirito di Gesù Cristo. Quando Gesù ascese, Dio Gli diede lo Spirito perché fosse il Suo Spirito. Nel giorno di Pentecoste, Gesù diede lo Spirito, Che era divenuto il Suo Spirito, alla chiesa. Colui Che opera la certezza è lo Spirito di Cristo, come Egli è chiamato in Romani 8:9. Soltanto in quanto Spirito di Cristo Egli può renderci certi. Io oso dire che lo Spirito Santo semplicemente in quanto la terza persona della Deità non potrebbe assicurarci. E’ Gesù che assicura tutti i Suoi. La certezza, dopo tutto, è un’opera di salvezza, e Gesù è il completo Salvatore. Gesù Cristo ci assicura mediante lo Spirito, Che è il Suo proprio Spirito.
Inoltre, lo Spirito ci assicura donandoci Gesù Cristo e mostrandoci Gesù Cristo in tutte le ricchezze della Sua redenzione. Non vi è certezza per noi peccatori senza Gesù Cristo. E lo Spirito può dare e mostrarci Cristo perché Egli è lo Spirito di Gesù Cristo.
Terzo, lo Spirito è il Soffio, o Respiro, di Dio. “Soffio” è il significato delle parole ebraiche e greche per “Spirito” nella Bibbia. Il Soffio di Dio. Che è ora il Soffio di Gesù Cristo, penetra nei più profondi recessi del nostro cuore, dove nessun altro può giungere, per convincerci lì che, anche se siamo colpevoli, e depravati peccatori, Dio ci ama, Cristo morì per noi, e noi siamo figli adottivi di Dio.
Se è vero che Colui Che ci assicura della salvezza è Gesù Cristo, l’uomo risorto e glorificato alla destra di Dio, è anche vero che Gesù non ci assicura a prescindere dallo Spirito. In verità, se Gesù fosse corporalmente nella stanza dove sto scrivendo questo editoriale e dovesse dirmi, “David tu sei uno dei miei,” senza l’operazione interna dello Spirito nel mio cuore io non Gli crederei. Non sarei, e non potrei, essere assicurato della mia salvezza.
Gesù ha insegnato questa medesima verità riguardante la necessità dello Spirito per il conforto dei Suoi discepoli in occasione della Sua dipartita dal mondo: “E’ espediente per voi che io me ne vada.” Perché? “Perché se io non vado via, il Consolatore non verrà a voi, ma se io mi diparto, lo manderò a voi.”
Una quarta caratteristica dello Spirito, che Lo qualifica ad assicurarci della nostra salvezza, è che Egli è una persona. Egli è un soggetto pensante, conoscente, volente, e senziente. Egli non è una mera forza come l’elettricità o il vento o l’amore. Questa persona giunge ad ogni figlio eletto di Dio in un modo tale che lo Spirito dimora in noi in modo personale. Agendo come una persona, Egli ci insegna e vince i nostri dubbi, come soltanto una persona può fare. Egli ci rende certi della salvezza mediante la verità, il ragionamento e l’argomentazione logica. Questa è l’idea del portare testimonianza in Romani 8:16. Una persona porta testimonianza in modo intellegibile e con argomenti convincenti, conclusivi, basati sulla verità.
Illustro.
Convincente
Cristo giunge a me nel Vangelo. Lo Spirito mi fa credere il Vangelo e confidare in Cristo per la salvezza. Col vangelo e mediante la fede, lo Spirito mi assicura, “Tu sei salvato.”
Allora, forse, comincio a mettere in dubbio la mia salvezza: “Ma io sono un peccatore meschino, vile, del tutto indegno.” Lo Spirito risponde, nel mio cuore: “Questo è il solo tipo di peccatore che Gesù è venuto a salvare. Inoltre, il fatto stesso che tu confessi la tua peccaminosità è essa stessa evidenza che sei salvato.”
Io potrei argomentare (perchè sono davvero disperatamente malvagio, molto peggio di quanto io sappia): “Ma la mia tristezza per il peccato non è nemmeno vicina a ciò che dovrebbe essere, ed il mio amore per Dio è pietosamente debole.” Risponde lo Spirito, pazientemente, nel mio cuore: “Ciò non ha niente a che vedere con la tua salvezza. La salvezza è per grazia soltanto. Confida in Cristo presentato nel vangelo, non nella tua tristezza per il peccato o il tuo amore per Dio. Ma per quanto riguarda la tristezza per il peccato e l’amore per Dio, la minima tristezza è segno di salvezza, come lo è il più debole amore per Dio.”
Infine, potrei, stoltamente ed empiamente, sollevare la mia ultima obiezione di riserva: “Ma io non sono sicuro che la mia fede sia genuina. Forse è meramente una fede storica, come la fede dei diavoli.” “Oh,” replica lo Spirito, nel mio cuore, “Io non ti farò passare con questa astuta menzogna! Smettila di fare lo scrutinio della tua fede, dentro te stesso, e piuttosto fai lo scrutinio di Cristo al di fuori di te stesso nel vangelo delle Scritture! Non divenire un Arminiano nella pratica col fondare la tua salvezza e la sua certezza sulla tua fede! Non vi è certezza nell’Arminianesimo! Sii Riformato nella tua pratica, come sei Riformato nella tua confessione! Fonda la tua salvezza, inclusa la certezza della salvezza, su Cristo Gesù nella dottrina del vangelo!
“Per quanto riguardo la tua fede, poi, tu credi il Vangelo, non è forse vero? Non disprezzandolo, ma ritenendolo verità a te preziosa, non è forse così? Tu ami ed onori Gesù Cristo, o no, non dicendo ‘Maledetto Gesù! Sia Crocifisso!’ ma proprio al minimo ‘Vorrei che fosse mio’, non è così? Tu ti addolori, o no, al pensiero che Lui e la Sua salvezza non potrebbero essere tue? E tu desideri Lui e la Sua salvezza. Questa è la salvezza. Il desiderio di Cristo e la salvezza è la salvezza. Tutte queste attività spirituali sono evidenze della salvezza, i distintivi di un figlio di Dio.”
Così testimonia lo Spirito di Cristo, in modo convincente.
Contristato
Siccome lo Spirito è una persona, se un credente è piagato dal dubbio, la causa probabilmente è che egli sta contristando lo Spirito Santo (Il dubbio diffuso dovuto alla dottrina Puritana che la fede non è certezza e che quindi la maggior parte dei credenti deve aspettarsi di dubitare molta, se non tutta, la loro vita è un’altra storia, perché in questo caso è la dottrina stessa che non tanto contrista lo Spirito quanto piuttosto Lo fa adirare). “Non contristate lo Spirito santo di Dio,” l’apostolo ammonisce in Efesini 4:30, aggiungendo: “col quale siete sigillati al giorno della redenzione.” Il Cristiano può causare dolore allo Spirito, che, ovviamente, è vero soltanto di una persona. E quando il Cristiano addolora, o offende, lo Spirito, l’opera sigillante dello Spirito ne è coinvolta. Ma il sigillo è questo, che lo Spirito rende il credente certo della sua salvezza, certo dell’amore di Dio per lui, fiducioso che Cristo e la Sua opera redentiva sono sue proprie.
Sto vivendo in qualche peccato non confessato?
Sono amareggiato contro Dio a motivo di delusioni e problemi nella mia vita?
Ospito dell’odio nel mio cuore nei confronti di un fratello o sorella?
Sto vivendo una vita non spirituale e attenta, magari non pregando quasi mai, magari non prestando quasi mai attenzione alla Parola di Dio (perfino in chiesa), forse meditando quasi mai su Dio e le cose eterne, parlando delle dottrine del vangelo quasi mai (nemmeno nella mia famiglia), non leggendo quasi mai un libro teologico?
Non devo essere sorpreso allora che mi manca la certezza. Sto contristando lo Spirito.
A Lui non posso nascondere queste cose che per tutti gli altri sono segrete. Egli è la persona che conosce ogni cosa nelle profondità del mio cuore ed al centro della mia vita. Io sono un libro aperto per Lui.
Egli mi fa sentire il dolore che Gli causo ritirando il Suo sigillo nella mia coscienza.
Devo smettere di contristarlo, ravvedendomi del mio peccato e arrendendomi di nuovo a Lui perchè operi in me la santità dell’ubbidienza alla legge. E lo Spirito opererà questa conversione esattamente coll’affliggermi con l’intollerabile dolore del dubbio concernente l’amore di Dio e la mia salvezza.
“Rinnovami la gioia della tua salvezza,” pregherò allora, con fiducia, “e sostienimi con il tuo spirito volenteroso” (Salmo 51:12).