Alcune citazioni sui figli di patto ed il sacramento del Battesimo
tratte da varie Confessioni di Fede della tradizione Riformata e Presbiteriana,
da Giovanni Calvino, e da numerosi teologi Riformati e Presbiteriani
I. Confessioni Riformate etc.
Libro dell’Ordine di Chiesa di Ginevra (1556): “[I figli del patto sono] contenuti sotto il nome del popolo di Dio … La remissione dei peccati nel sangue di Cristo Gesù appartiene loro per la promessa di Dio … Paolo … pronuncia i figli generati e nati (da uno dei genitori essendo un fedele) come puri e santi [I Corinzi 7:14] … Lo Spirito Santo ci assicura che gli infanti sono del numero del popolo di Dio e che la remissione dei peccati appartiene a loro in Cristo … Iddio Onnipotente [è] loro Padre. [Essi sono] Suoi figli comprati con il sangue del Suo caro Figlio.”
Confessione Francese (1559): “Noi confessiamo soltanto due sacramenti comuni all’intera chiesa, di cui il primo, il battesimo, è dato come un pegno della nostra adozione; perchè mediante esso noi siamo innestati nel corpo di Cristo, così da essere lavati e puliti dal Suo sangue, e poi rinnovati in purità di vita mediante il Suo Santo Spirito. Noi sosteniamo, anche, che nonostante siamo battezzati soltanto una volta, tuttavia il guadagno che esso simbolizza per noi si estende all’intere nostre vite e alla nostra morte, in modo che abbiamo una durevole testimonianza che Gesù Cristo sarà sempre la nostra giustificazione e santificazione. Tuttavia, anche se esso è un sacramento di fede e penitenza, poiché Dio riceve i piccoli figli nella Chiesa con i loro padri, noi diciamo, con l’autorità di Gesù Cristo, che i figli dei genitori credenti devono essere battezzati” (articolo 35).
Confessione Belga (1561): “Al riguardo detestiamo l’errore degli Anabattisti, che non si accontentano d’un solo battesimo una volta ricevuto, ed inoltre condannano il battesimo dei piccoli bambini dei fedeli, i quali noi crediamo debbano essere battezzati e sigillati del segno dell’alleanza, come i piccoli bambini erano circoncisi in Israele, in base alle stesse promesse che sono fatte ai nostri figli. E quindi in verità Cristo ha sparso il suo sangue non meno per lavare i piccoli bambini dei fedeli, che per gli adulti; questo è il motivo per cui essi devono ricevere il segno e il sacramento di ciò che Cristo ha fatto per loro, come nella legge il Signore comandava che si comunicasse loro il sacramento della morte e passione di Cristo, quando essi erano appena nati, nell’offrire per loro un agnello che era il sacramento di Gesù Cristo. Ed inoltre ciò che faceva la circoncisione per il popolo ebraico, il Battesimo lo fa nei riguardi dei nostri bambini: questa è la ragione per cui Paolo chiama il Battesimo la Circoncisione di Cristo” (articolo 34).
Catechismo di Heidelberg (1563): “Debbono essere battezzati anche i piccoli bambini? Si, poichè essi come gli adulti appartengono al Patto di Dio, e alla Sua Comunità, ed a loro, non meno che gli adulti, viene promesso nel sangue di Cristo la redenzione dai peccati e lo Spirito Santo, che opera la fede; così essi, mediante il Battesimo, in quanto il segno del Patto, debbono essere incorporati nella Chiesa Cristiana e venire distinti dai figlioli degli increduli, il che avveniva nell’Antico Testamento per mezzo della circoncisione, in luogo della quale nel Nuovo Patto è istituito il Battesimo” (D&R 74).
Trentanove Articoli della Religione Anglicana (1563, 1571): “Il battesimo non è soltanto un segno di professione, e distintivo di differenza, per il quale i Cristiani sono discerniti dagli altri che non sono cristianizzati, ma esso è anche un segno di rigenerazione o nuova nascita, per il quale, come per uno strumento, coloro che ricevono il battesimo correttamente sono innestati nella chiesa; le promesse del perdono dei peccati, e della nostra adozione ad essere i figli di Dio per lo Spirito Santo, sono visibilmente segnati e sigillati; la fede è confermata, e la grazia aumentata in virtù della preghiera a Dio. Il battesimo dei giovani bambini deve in ogni modo essere ritenuto nella Chiesa, come in fermo accordo con l’istituzione di Cristo” (articolo 26).
Seconda Confessione Elvetica (1566): “Noi condanniamo gli Anabattisti, che negano che gli infanti appena nati dei fedeli debbano essere battezzati. Perché secondo l’insegnamento evangelico, di tali è il Regno di Dio (Luca 18:16), ed essi sono nel patto di Dio (Atti 3:25). Perché, allora, dovrebbe il segno del patto di Dio non essere dato a loro? Perché coloro che appartengono a Dio e sono nella sua Chiesa non dovrebbero essere iniziati mediante il santo battesimo?” (capitolo 20).
Canoni di Dordt (1618-1619): “… i figli dei fedeli sono santi, non certo per natura, ma per il beneficio del patto di grazia, nel quale essi sono compresi con i genitori, i genitori pii non devono dubitare dell’elezione e della salvezza dei loro figli che Dio chiama fuori da questa vita nell’infanzia (I Corinzi 7:14; Genesi 17:7; Isaia 59:21; Atti 2:39)” (I:17).
Formula per l’Amministrazione del Battesimo: “Il santo Battesimo testimonia e sigilla a noi il lavaggio dei nostri peccati attraverso Gesù Cristo. Quindi noi siamo battezzati nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Perchè quando siamo battezzati nel nome del Padre, Dio il Padre testimonia e sigilla a noi che egli stabilisce con noi un patto eterno di grazia, e ci adotta per Suoi figli ed eredi, e quindi ci provvederà ogni buona cosa, ed allontanerà da noi ogni male o lo volgerà a nostro profitto. E quando siamo battezzati nel nome del Figlio, il Figlio sigilla a noi che ci lava nel Suo sangue da tutti i nostri peccati, incorporandoci nella comunione della Sua morte e risurrezione, così che siamo liberati da tutti i nostri peccati, e ritenuti giusti davanti a Dio. In simil maniera, quando siamo battezzati nel nome dello Spirito Santo, lo Spirito Santo ci assicura, con questo santo sacramento, che Egli dimorerà in noi, e ci santificherà per essere membra di Cristo, applicando a noi ciò che abbiamo in Cristo, ovvero il lavaggio dei nostri peccati, e il quotidiano rinnovamento delle nostre vite, finchè infine saremo presentati senza macchia o difetto nel mezzo dell’assemblea degli eletti in vita eterna … E sebbene i nostri piccoli non comprendano queste cose, non possiamo per questo escluderli dal battesimo, perchè come essi sono senza la loro conoscenza partecipi della condanna in Adamo, così sono di nuovo ricevuti in grazia in Cristo; come Dio parla ad Abraamo, il Padre di tutti i fedeli, e quindi a noi e i nostri figli (Genesi 17:7), dicendo: “Io stabilirò il mio patto tra me e te, e la tua discendenza dopo di te, nelle loro generazioni, per un patto eterno, per essere un Dio a te, e alla tua discendenza dopo di te.” Questo testimonia anche l’Apostolo Pietro, con queste parole (Atti 2:39): “Perché la promessa è a voi e ai vostri figli, e a tutti quanto sono lontani, a quanti il Signore nostro Dio chiamerà.” Quindi Dio in un primo momento comandò che fossero circoncisi, il che era un sigillo del patto, e della giustizia della fede, e per questo anche Cristo li prese nelle Sue braccia, pose le Sue mani su loro e li benedì (Marco 10). Dal momento quindi che il battesimo è sopragiunto al posto della circoncisione, gli infanti devono dunque essere battezzati come eredi del regno di Dio, e del Suo patto. Ed i genitori sono in dovere inoltre di istruire i loro figli in esso, quando giungeranno agli anni della discrezione … Riconoscete che sebbene i nostri figli siano concepiti e nati nel peccato, e quindi sono soggetti ad ogni miseria, sì, alla condanna stessa, tuttavia essi sono santificati [I miei figli, Ezechiele 16:21. Essi sono santi, I Corinzi 7:14] in Cristo, e quindi, in quanto membri della Sua Chiesa, dovrebbero essere battezzati… Dio Onnipotente e Padre misericordioso, noi Ti ringraziamo e lodiamo perchè Tu hai perdonato a noi e ai nostri figli tutti i nostri peccati, attraverso il sangue del Tuo amato Figlio Gesù Cristo, e ci hai ricevuti attraverso il Tuo Santo Spirito come membra del Tuo unigenito Figlio, e ci hai adottati affinchè fossimo Tuoi figli, ed hai sigillato e confermato questo mediante il santo Battesimo.”
Il Direttorio per l’Adorazione Pubblica (approvato dall’Assemblea di Westminster): “Che esso [il battesimo] è istituito dal nostro Signore Gesù Cristo: Che esso è un sigillo del patto di grazia, del nostro innesto in Cristo, e della nostra unione con lui, della remissione dei peccati, rigenerazione, adozione, e vita eterna: Che l’acqua, nel battesimo, rappresenta e significa sia il sangue di Cristo, che toglie via l’intera colpa del peccato, originale ed attuale, e la santificante virtù dello Spirito di Cristo contro il dominio del peccato, e la corruzione della nostra natura peccaminosa: Che battezzare, o aspergere e lavare con acqua, significa la ripulitura dal peccato mediante il sangue e per il merito di Cristo, insieme con la mortificazione del peccato, e il risorgere dal peccato a novità di vita, in virtù della morte e risurrezione di Cristo: Che la promessa è fatta ai credenti e alla loro discendenza, e che la discendenza e posterità dei fedeli, nata all’interno della chiesa, ha, dalla loro nascita, interesse nel patto, e diritto al sigillo d’esso, e ai privilegi esteriori della chiesa, sotto il vangelo, non meno dei figli di Abraamo al tempo dell’Antico Testamento; il patto di grazia, per sostanza essendo lo stesso, e la grazia di Dio, e la consolazione dei credenti, più piena di prima; Che il Figlio di Dio ha ammesso i piccoli bambini alla sua presenza, abbracciandoli e benedicendoli, dicendo, Perché di tali è il regno di Dio: Che i bambini, mediante il battesimo, sono solennemente ricevuti nel seno della chiesa visibile, distinti dal mondo, e da coloro che sono al di fuori, ed uniti con i credenti, e che tutti coloro che sono battezzati nel nome di Cristo rinunciano a, e mediante il loro battesimo sono vincolati a combattere contro, il diavolo, il mondo, e la carne: Che essi sono Cristiani, e federalmente santi prima del battesimo, e quindi essi sono battezzati.”
II. Giovanni Calvino (1509-1564)
“Noi dovremmo, quindi, considerare che proprio come nel caso di Abraamo, il padre dei fedeli, la giustizia della fede precedette la circoncisione, così oggi nei figli dei fedeli, il dono dell’adozione è precedente al battesimo” (Corpus Reformatorum, vol. 35, p. 8).
“Ne segue che i figli dei credenti non sono battezzati in modo che possono così divenire i figli di Dio, come se essi fossero stati alieni alla chiesa fino a quel momento, ma, al contrario, essi sono ricevuti nella Chiesa mediante questo solenne segno, poichè essi già appartenevano al corpo di Cristo in virtù della promessa” (Istituzioni della Religione Cristiana 4.15.22; cf. 4.16.24).
“Non siamo noi, indipendentemente dal battesimo, purificati dal sangue di Cristo e rigenerati dallo Spirito? … Che egli [Heshusius] allora accusi Paolo di blasfemia—per aver detto che Cristo è formato in noi come il foetus nel grembo. Le sue ben note parole ai Galati sono: ‘Figlioletti miei, per i quali ancora sono in travaglio come nella nascita, fino a che Cristo Gesù sia formato in voi’ (Galati 4:9) … Dio quindi chiama coloro che furono così colpiti—‘Suoi figli.’ Proprio come se un marito dovesse rimproverare sua moglie di averlo privato dei loro figli comuni … I figli sono più preziosi di ogni bene … Un padre è più gravemente ferito se i figli sono portati via … Dio qui pronuncia … ‘voi li avete partoriti—a Me’ [Ezechiele 16:21] .. I Giudei erano per natura maledetti, con l’essere discendenza di Adamo. Ma per privilegio soprannaturale e singolare, essi furono esentati e liberati dalla maledizione—poiché la circoncisione era una testimonianza dell’adozione mediante la quale Dio li aveva consacrati a Se Stesso. Quindi, essi erano santi … Quanto al loro essere impuri, ciò non poteva … abolire il patto di Dio … E così Paolo dice che i figli dei fedeli sono santi—dal momento che il battesimo non perde la sua efficacia, e l’adozione di Dio rimane fissata (I Corinzi 7:14)” (Vera Partecipazione della Carne e Sangue di Cristo nella Santa Cena, Tratti e Trattati, vol. 2, pp. 497e a seguire, 306, 534e a seguire).
“[L’eretico] Serveto non può mostrare che per Ordine divino devono passare vari anni prima che la nuova vita spirituale inizi. La testimonianza di Paolo è che, nonostante perduti per natura, i figli dei credenti sono santi per grazia soprannaturale [I Corinzi 7:14]” (Istituzioni della Religione Cristiana 4.16.31).
III. Teologi Continentali
Ulrich Zwingli (1484-1531): “I figli dei Cristiani non sono meno figli di Dio di quanto lo siano i loro genitori, o di quanto lo fossero i figli dei tempi dell’Antico Testamento: ma se essi appartengono a Dio, chi rifiuterà loro il battesimo?” (Huldreich Zwingli’s Werke, Zweyten bandes erste Abtheilung [Zurich, 1830], p. 245).
Martin Bucero (1491-1551) and Wolfgang Capito (1478-1541): “… il battesimo significava rigenerazione; che i figli dei credenti sono battezzati perchè è errato trattenere dalla comunione e compagnia del popolo di Dio coloro che dovrebbero veramente essere considerati Suo popolo” (cit. in Lewis Schenck, The Presbyterian Doctrine of Children in the Covenant [Phillipsburg, NJ: P & R, 2003], p. 28).
Heinrich Bullinger (1504-1575): “Dal momento che i giovani bambini ed infanti dei fedeli sono riconosciuti nel numero del popolo di Dio, e partecipi della promessa che tocca la purificazione attraverso Cristo, ne segue di necessità che essi anche devono essere battezzati, come coloro che sono di età compiuta che professano la fede Cristiana” (Fifty Godly and Learned Sermons [London, 1587], p. 382).
Theodore Beza (1519-1605): “Non può essere che coloro che sono stati santificati dalla nascita e sono stati separati dai figli dei non credenti, non hanno il seme o il germe della fede” (Confessio Christanae Fidei, Libro 4, p. 48).
Guido de Bres (c.1522-1567), l’autore della Confessione Belga: “Queste due cose noi dobbiamo osservare nel battesimo. Ovvero, (1) il segno dell’acqua usato come un sigillo, e (2) il corpo di coloro che hanno la verità del battesimo … La verità del battesimo è anche da essere riconosciuta nel battesimo … che è l’interno lavacro delle anime nel sangue di Cristo … attraverso la comunione che noi abbiamo con Lui … Uno dovrebbe notare … a chi il segno del battesimo si applica. La Sacra Scrittura chiaramente ci insegna che esso si applica all’intera famiglia di Dio, all’intero corpo della Sua congregazione, cioè, a tutti coloro che sono il Suo popolo, sia piccoli che grandi .. Piccoli bambini … hanno gli germogli della fede … Non si possono includere trai non credenti, fino a che essi giungano agli anni del discernimento … I piccoli bambini sono rinnovati dallo Spirito di Dio secondo la misura e comprensione della loro età. E questa divina potenza, che è nascosta in loro, cresce e gradualmente aumenta … essi sono redenti, santificati e rigenerati dalla perdizione, anche se in loro ancora rimane la corruzione naturale. Perché essi possiedono tale rigenerazione non attraverso la loro propria bontà, ma attraverso la sola bontà e misericordia di Dio in Gesù Cristo” (The Radical Origin and Foundation of the Anabaptists [1608], Libro. III. Ib. f. 290a).
Zaccaria Ursino (1534-1583), autore del Catechismo di Heidelberg con Gaspare Oleviano: “Primo, tutti coloro che appartengono al patto e alla chiesa di Dio devono essere battezzati. Ma i figli dei Cristiani, come anche gli adulti, appartengono al patto e alla chiesa di Dio. Quindi, essi devono essere battezzati, come anche gli adulti. Secondo, non devono essere esclusi dal battesimo coloro a cui il beneficio della remissione dei peccati, e della rigenerazione, appartiene. Ma questo beneficio appartiene agli infanti della chiesa; perché la redenzione dal peccato, mediante il sangue di Cristo, e lo Spirito Santo, l’autore della fede, è promesso loro non meno che all’adulto. Quindi, essi devono essere battezzati … Noi neghiamo la proposizione che nega che gli infanti credono. Perché gli infanti dei credenti rigenerati mediante lo Spirito Santo hanno un’inclinazione a credere, o credono per inclinazione. Perché la fede è negli infanti, potenzialmente e per disposizione … Gli infanti pii che sono nella chiesa, hanno … un’inclinazione … alla pietà, non certo per natura, ma per la grazia del patto … Gli infanti hanno lo Spirito Santo, e sono rigenerati da Lui … Giovanni fu ripieno dello Spirito Santo quando era ancora nel grembo, e fu detto a Geremia: ‘Prima che tu venisti fuori dal grembo, Io ti ho santificato.’ Se gli infanti hanno lo Spirito Santo, allora, senza dubbio, Egli opera in loro la rigenerazione .. a salvezza. Come Pietro dice: ‘Chi può proibire l’acqua, per coloro che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?’” (Commentary on the Heidelberg Catechism, pp. 366, 370).
Zaccaria Ursino: “[Gli infanti del patto eletti] sono rigenerati ed appartengono al popolo di Dio e al corpo di Cristo … Il dono dello Spirito Santo si applica ai figli dei credenti perfino prima della fede e della conversione … In generale, è dal patto e dalla divina promessa che si giudica che i figli dei credenti abbiano ricevuti il dono dello Spirito Santo … Essi devono essere considerati come partecipi dello Spirito di rigenerazione, in virtù della loro nascita nella Chiesa e per la potenza delle promesse di Dio.”
Caspar van der Heyden (1536-1580), Moderatore dei grandi Sinodi Riformati olandesi di Emden nel 1571 e Dordrecht nel 1574: “Il seme riposa per un tempo nella terra, e mette radici prima che si veda il frutto che è germinato … La radice dell’intendimento e della ragione è stata versata in tutti i bambini, appena essi ricevono vita … Dio ha piantato un seme ed una radice di rigenerazione nei figli del patto … Nel tempo, i frutti dello Spirito germinano da essa. Perché colui che è stato battezzato in Cristo nella Sua morte, cresce anche da Lui, come un tenero germoglio su una vite …” (Short and Clear Proofs of Holy Baptism).
Gaspare Oleviano (1536-1587), autore del Catechismo di Heidelberg con Zaccaria Ursino: “Dunque, i nostri figli sono santi, per via del patto di grazia … (I Corinzi 7:14; Esdra 9:2) … La promessa del Vangelo è stata fatta espressamente ai nostri figli (Deuteronomio 30:6) … Dio ha consumato internamente ciò che Egli ha promesso esternamente (Tito 3:3-8) … La vita eterna è sigillata dalla testimonianza dello Spirito Santo ed impartita mediante lo Spirito Santo” (The Essence of the Covenant of Grace, trad. Copinga [Groningen, 1739], pp. 497e a seguire).
Franciscus Junius (1545-1602): “Noi pronunciamo falso l’argomento che gli infanti sono completamente incapaci di fede; se essi hanno fede nel principio del suo habitus, essi hanno lo Spirito di fede … La rigenerazione è vista da due aspetti, per come essa è nella sua fondazione, in Cristo, in principio, e per come essa è attiva in noi. La prima (che può anche essere chiamata trapianto dal primo al secondo Adamo) è la radice, dalla quale la seconda scaturisce come suo frutto. Per la prima gli infanti eletti sono nati di nuovo, quando essi sono incorporati in Cristo, e il suo sigillo avviene nel battesimo” (Theses Theologicae, 51.7).
Jeremiah Bastingius (1551-1595), che fu preparato da Beza, Ursinus ed Olevianus: “Il segno e la cerimonia esterna non possono in alcun modo essere negate a coloro a cui sono promesse e date le cose significate, come il perdono dei peccati e lo Spirito Santo … I piccoli figli immaturi [dei credenti] hanno la promessa ed il dono del perdono dei peccati e lo Spirito Santo. In che modo allora l’elemento dell’acqua può essere trattenuto dai piccoli bambini?” (Spiegazioni del Catechismo [di Heidelberg] della Religione Cristiana [1594]).
William Bucanus (m. 1603): Non deve essere negato che anche il seme della fede è riversato negli infanti eletti.”
Andre Rivetus (1572-1651), teologo Riformato Olandese e Professore a Leyden: “[I figli di patto hanno] gli inizi della possessione … del seme della fede … Perchè in quanto il regno dei cieli appartiene a loro, così anche appartiene loro lo Spirito della fede (Matteo 19:14).”
Rivetus, Polyander (1568-1646), Walaeus (1573-1639) and Thysius (1603-1665): “… noi richiediamo con la Scrittura fede e ravvedimento [in tutti quelli che devono essere battezzati], almeno secondo il giudizio di carità … E questo anche nei figli di patto, nei quali, noi dichiariamo, deve essere posta, per la potenza della benedizione divina e del patto del Vangelo, il seme e lo spirito della fede e ravvedimento …” (Synopsis Purioris Theologiae [Leiden, 1625], cit. in Heinrich Heppe, Reformed Dogmatics [Grand Rapids: Baker, rist. 1950], pp. 618-619).
Festus Hommius (1576-1642), Chierico stabilito del Sinodo di Dordt (1618-1619) e Reggente del Collegio di Stato di Leyden: “[I figli dei credenti] non possono essere ritenuti tra chi è positivamente non credente … perchè essi possiedono la fede nelle sue prime azioni, alla radice e in germe, e certamente attraverso le operazioni interne dello Spirito Santo” (Theological Disputations Against the Papists, disp. 44, tes. 3, p. 269).
Markus Friedrich Wendelin (1584-1652), Riformato tedesco: “La ‘fede posseduta’ che noi attribuiamo agli infanti, noi la chiamiamo veramente o la ‘radice’ o il ‘germe’ della fede” (Christian System of Theology [Cassel, 1656]).
Gisbert Voetius (1588-1676), Professore di Teologia ad Utrecht: “[Gli infanti di patto] hanno titolo al battesimo non perchè essi sono [meramente] ritenuti tra i membri del patto, ma perchè di regola essi possiedono già in realtà la prima grazia; e per questa ragione, e questa ragione soltanto, essa [la Formula Riformata per l’Amministrazione del Battesimo”] dice: ‘che i nostri figli … sono stati santificati in Cristo, e quindi devono essere battezzati’.”
Gisbert Voetius: “Nei bambini eletti che appartengono al patto vi è un primo impianto della rigenerazione mediante lo Spirito Santo. Così, il principio ed il germe della fede è piantato. Da questo la conversione e il rinnovamento vitale devono in seguito aver luogo a loro proprio tempo … l’opinione dei nostri teologi Riformati è ben nota. Il battesimo non compie la rigenerazione, ma è il segno di una rigenerazione che è già avvenuta (Efficacia baptismi non in producenda regeneratione, sed in iam producta obsignata).”
Gisbert Voetius: “Dal seme (e semine) … le disposizioni ed abiti veri e propri sono sostenuti dall’innestata operazione dello Spirito Santo a Suo tempo … Proprio come un seme, le abilità e la possessione della fede fanno la loro comparsa mediante freschi atti dello Spirito Santo a loro proprio tempo.”
Johannes Cloppenburg (1592-1652), Professore di Teologia ad Hardewyk, e Franeker: “[I figli di patto] possiedono il germe della fede dentro di loro … Esso non segue meramente ma anche precede il battesimo, ed è accompagnato dagli adempimenti delle promesse …” (The Gangrene of Anabaptist Theology, II, cap. 20, p. 245, cf. III, cap. 28, pp. 584e a seguire).
Johannes Cloppenburg: “Noi stabiliamo che i figli dei credenti sono incorporati in Cristo per l’immediata opera segreta dello Spirito Santo, fino a che o in questa vita o al momento della morte, il periodo dell’infanzia è completato, in modo che, nella carne o meno, essi possono confessare per fede o per vista cosa Dio ha dato loro e a noi insieme per grazia” (Excirtationes, 1.1097).
Francesco Turretini (1623-1687): “Gli ortodossi occupano una posizione di mezzo tra Anabattismo e i Luterani. Essi negano una fede attuale agli infanti contro i Luterani e sostengono che a loro deve essere ascritta, contrariamente agli Anabattisti, una fede seminale o radicale ed abituale. Qui deve essere osservato prima di ogni cosa che noi non parliamo degli infanti di qualsiasi genitore (cioè anche degli infedeli e dei pagani), ma soltanto dei credenti, o dei Cristiani e le persone nel patto” (Institutes of Elenctic Theology, trad. George Musgrave Giger, ed. James T. Dennison [Phillipsburg, NJ: P&R, 1994], vol. 2, p. 583).
Peter Van Mastricht (1630-1706), Professore di Teologia ad Utrecht: “[I figli del patto devono essere battezzati] perchè essi partecipano dei benefici del patto di grazia, della rigenerazione e del perdono del peccato … Ci è ordinato nella Scrittura di battezzare quanti hanno ricevuto lo Spirito Santo … Secondo questa Sacra Scrittura (Luca 1:15; Geremia 1:5) i piccoli bambini ricevono lo Spirito Santo” (Theoretical-Practical Theology [Amsterdam, 1725], vol. 3, p. 617).
John Henry Heidegger (1633-1698), Riformato svizzero: “Rigenerati e santificati perfino nel grembo della loro madre … il battesimo deve essere il segno di una rigenerazione già compiuta e che durerà fino alla morte” (Body of Theology [Zurich, 1700]).
John Henry Heidegger: “Tuttavia, quell’operazione dello Spirito Santo è nascosta … Per coloro che muoiono nell’infanzia il battesimo è il segno della rigenerazione e dell’innesto in Cristo tanto sicuramente quanto il loro corpo è asperso con acqua.”
John Henry Heidegger: “Quanto agli adulti, il battesimo esteriore non sigilla la grazia interiore per tutti loro, ma soltanto per coloro che hanno nei loro cuori una fede che non sia finta e la confessano con le loro parole. Tuttavia non per ogni figlio di genitori credenti, ma soltanto per gli eletti, il battesimo è il segno della rigenerazione e della grazia spirituale universale. Anche se è benevolo e pio nel caso di figli individuali di questo tipo avere buone speranze nel giudizio di carità, non è così per tutti loro” (Marrow of Christian Theology [Zurich, 1696], XXV:50, cit. in Heppe, Reformed Dogmatics, pp. 622-623).
Wilhelmus a’ Brakel (1635-1711): “Che muoiano prima o dopo aver ricevuto il battesimo, tutti i figli di coloro che sono nel patto devono essere concepiti come salvati, in virtù del patto di Dio in cui essi sono nati … Anche i figli devono essere considerati come santificati in Cristo …” (The Christian’s Reasonable Service, 31:14; 39:26).
Herman Witsius (1636-1708): “Vi può a stento essere qualche dubbio che l’affermazione riguardante la rigenerazione dei figli prima del battesimo, secondo il giudizio di carità, è la concezione accettata della Chiesa Olandese. Nella [Formula Riformata per l], ai genitori che presentano i loro figli nel battesimo è posta questa domanda: ‘Riconoscete che essi sono santificati in Cristo, e che devono essere battezzati come membri della Sua congregazione?’ Ora ciò fortifica le vedute di coloro che pongono la rigenerazione iniziale dei figli eletti del patto prima del battesimo … Dio non è soltanto libero di impartire la grazia della rigenerazione ai figli eletti prima che essi ricevano il battesimo. Dovrebbe essere creduto che Egli, di regola, di fatto lo fa” (The Efficacy of Baptism in Infants).
Herman Witsius: “Qui certamente appare lo straordinario amore del nostro Dio, in quanto appena siamo nati, ed appena veniamo da nostra madre, egli ci ha comandato solennemente di essere portati dal suo seno, come se fosse, nelle sue braccia, in modo che egli conferisse su noi, nella culla stessa, i segni della nostra dignità e regno futuro … ché, in una parola, egli ci unisse a se stesso nel più solenne patto dai nostri più teneri anni, il ricordo della qual cosa, per quanto è gloriosa e piena di consolazione per noi, così in simil maniera promuove le virtù Cristiane, e la più stretta santità, attraverso l’intero corso delle nostre vite” (The Economy of the Covenants Between God and Man [Escondido, CA: den Dulk Christian Foundation, rist. 1990], vol. 2, p. 442).
Cornelius Poudroyen, Calvinista olandese: “[I figli dei credenti] hanno lo Spirito Santo e la redenzione dal peccato, proprio come gli adulti … I Corinzi 7:14: ‘Altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, ma ora essi sono santi’ … non si può essere santi senza lo Spirito Santo … La radice e il germe della fede, da cui lo Spirito Santo accende ed infiamma il loro zelo spirituale quando essi crescono negli anni … Essi hanno lo Spirito di Cristo … Dove lo Spirito di Cristo, lì vi è anche fede, che sia una fede attiva, come negli adulti, o che sia la radice ed origine della fede, come nei piccoli bambini” (Catechizing from the Heidelberg Catechism, 1653).
Herman Bavinck (1854-1921): “Gli uomini hanno avuto il sentimento che la rigenerazione dei figli abbia luogo prima del battesimo … Dio non era vincolato a dei mezzi … Egli operava dunque coi figli dei credenti che erano rimossi dalla vita prima degli anni della discrezione … Essi devono essere considerati come eletti e rigenerati, fino a che l’opposto sia evidente dalla loro professione e comportamento … Tutti i figli nati dai genitori credenti sono, secondo il giudizio di carità, da essere considerati come nati di nuovo, fino a che l’opposto nella vita e dottrina sia chiaramente manifestato. Così Pietro Martire Vermigli, Alasco, Ursinus, Datheen, Alting, Voetius, Witsius, Maastricht … Calvino dice … che i figli dei credenti sono già santi anche prima del battesimo attraverso una grazia soprannaturale (Istituzioni IV.16.31); che il seme della fede e conversione si nasconde dentro di loro attraverso una segreta operazione dello Spirito (IV.16.20); che essi partecipano della grazia della rigenerazione in virtù della promessa; e che il battesimo ne segue per via di segno …” (Reformed Dogmatics).
IV. Teologi Britannici
John Bradford (1510-1555): “Nel battesimo è richiesta l’elezione di Dio, se il bambino sia un infante, o la fede, se egli sia di una certa età” (The Writings of John Bradford [Banner, 1979], vol. 2, p. 290).
John Knox (c.1514-1572): “La convinzione degli scrittori di quel Book of Common Order era dunque la percezione biblica che i figli dei credenti sono già Cristiani, prima di essere battezzati nella loro infanzia.”
William Ames (1576-1633): “La rigenerazione è una parte delle promesse, e si applica ai figli dei credenti in modo speciale … Le persone sono battezzate perchè sono considerate figli di Dio, e non così che comincino a divenire figli. Altrimenti, non vi sarebbe ragione per non battezzare i figli dei non credenti insieme ai i figli dei credenti” (Bellarmine Unnerved, II:1, p. 337).
William Ames: “Agli infanti dei credenti non deve essere proibito questo sacramento. Primo, perchè se essi sono partecipi di qualsiasi grazia, è in virtù del patto di grazia e così sia il patto che il primo sigillo del patto appartengono a loro. Secondo, il patto in cui i fedeli sono ora inclusi è chiaramente lo stesso di quello fatto con Abraamo (Romani 4:11; Galati 3:7-9), e questo [è] espressamente applicato agli infanti. Terzo, il patto come ora amministrato ai credenti porta più grande e piena consolazione di una volta, prima della venuta di Cristo. Ma se appartenesse solo a loro e non ai loro infanti, la grazia di Dio e la loro consolazione sarebbe ristretta e maggiormente contratta dopo l’apparizione di Cristo di quanto lo fosse prima. Quarto, il battesimo soppianta la circoncisione (Colossesi 2:11-12); esso appartiene ai figli dei credenti tanto quanto una volta apparteneva loro la circoncisione. Quinto, nel principio stesso della rigenerazione, di cui il battesimo è un sigillo, l’uomo è meramente passivo. Quindi, nessuna azione esteriore è richiesta ad un uomo quando egli è battezzato o è circonciso (a differenza di altri sacramenti); ma soltanto un passivo ricevere. Gli infanti sono, quindi, capaci di partecipare a questo sacramento tanto quanto gli adulti per quanto concerne il suo principale beneficio” (The Marrow of Theology, ed. John D. Eusden [Grand Rapids: Baker, rist. 1997], p. 211).
Richard Sibbes (1577-1635): “Quindi Dio, intendendo un confortevole allargamento del patto di grazia ad Abraamo, lo estende alla sua discendenza: ‘Io sarò il Dio della tua discendenza.’ E’ una grande benedizione che Dio sia il Dio della nostra discendenza. A ciò è fatta allusione da S. Pietro nel Nuovo Testamento: ‘La promessa è fatta a voi e ai vostri figli’ (Atti 2:39). Ma cosa dire se essi non hanno il battesimo, il sigillo del patto? Ciò non pregiudica la loro salvezza. Dio ha stabilito i sacramenti perché siano sigilli per noi, non per se stesso. Egli da parte sua mantiene il suo patto, che noi abbiamo il sigillo o meno, fintanto che noi non lo negligiamo. Quindi non dobbiamo pensare che se un bambino muore prima del sacramento del battesimo Dio non manterrà il suo patto. Essi hanno la santità del patto. Voi sapete cosa Davide disse di suo figlio: ‘Io andrò a lui, ma egli non ritornerà a me;’ e tuttavia egli morì prima di essere circonciso. Voi sapete che furono quarant’anni nel deserto e non furono circoncisi. Quindi il sacramento non è di assoluta necessità per la salvezza. Così egli è il Dio dei nostri figli dalla concezione e nascita.” (Works of Richard Sibbes, vol. 6, p. 22).
Richard Sibbes: “Gli infanti che muoiono nella loro infanzia … sono all’interno del patto … Essi hanno il seme della fede, lo Spirito di Dio, in loro … Se quando essi raggiungono l’età non rispondono al patto di grazia e con una risposta di una buona coscienza … tutto è frustrato … noi lasciamo gli infanti alla misericordia di Dio” (Works [Edinburgh: Banner, 1983], vol. 6, pp. 22e a seguire., vol. 7, pp. 486e a seguire)
David Dickson (1583-1663), Presbiteriano scozzese ed autore del primo Commentario sulla Confessione di Westminster: “Sono gli infanti eletti, che muoiono nell’infanzia, rigenerati e salvati da Cristo attraverso lo Spirito che opera quando e dove Gli piace? Sì; Luca 18:15-16; Atti 2:38-39; Giovanni 3:3-5; I Giovanni 5:12” (Truth’s Victory Over Error [Australia: Presbyterian Armoury Publications, rist. 2002], p. 51).
David Dickson: “Il momento preciso in cui inizia la rigenerazione non è sempre osservato nè conosciuto sia dall’uomo rigenerato stesso o da coloro che osservano la sua via … [Questa] esperienza diviene evidente in molti che dalla loro infanzia sono allevati negli esercizi della vera religione …” (Therapeutica Sacra … Concerning Regeneration).
Cornelius Burgess (c.1589-1665), Teologo di Westminster: “Il punto principale … è ‘che tutti gli infanti eletti … ricevono ordinariamente da Cristo … lo Spirito di rigenerazione quale — il primo principio della vita spirituale’.” Questo essi ricevono “per la loro solenne iniziazione in Cristo, e per la loro futura rinnovazione attuale nel buon tempo di Dio, se essi vivono fino agli anni della discrezione” (The Regeneration of Elect Infants professed by the Church of England [Oxford, 1629]).
Stephen Marshall (c.1594-1650), Teologo di Westminster: “Fin da allora Dio ha radunato un … numero selezionato dal mondo perchè fosse il Suo regno … Egli ha voluto che gli infanti di tutti coloro che sono presi nel patto con Lui siano ritenuti Suoi, che appartengono a Lui … e non ai diavoli … Essendo solo passivi in loro tutti … di questa prima grazia è il sacramento del battesimo un sigillo appropriato … Chiunque vuole negare che gli infanti sono capaci di tali cose, come le persone cresciute, deve negare che ogni infante che muore nell’infanzia sia salvato da Cristo” (A Sermon on the Baptizing of Infants [London, 1644], pp. 14, 25e a seguire, 32, 26e a seguire, 39, 41e a seguire, 45e a seguire, 51e a seguire).
Edward Reynolds (1599-1676), Teologo di Westminster che probabilmente redasse i capitoli 27-28 della Confessione di Westminster: “Le promesse e la Parola di grazia, con i sacramenti, tutti non sono altro che molte opere sigillate per trasferire in ogni successione della chiesa, fintanto che essi contengono figli legittimi ed osservano le leggi richieste da parte loro, un infallibile reclamo e titolo … La natura di un sacramento deve essere rappresentativa di una sostanza; il segno di un patto; il sigillo di un acquisto; la figura di un corpo; la testimonianza della nostra fede; la caparra della nostra speranza; la presenza di cose distanti; la vista di cose assenti; il gusto di cose inconcepibili; e la conoscenza di cose che sorpassano la conoscenza” (Meditations on the Holy Sacrament).
Samuel Rutherford (1600-1661), Membro di Commissione Presbiteriano scozzese all’Assemblea di Westminster: “Chi sono coloro che devono essere battezzati si presume dal fatto che danno qualche professione di consenso alla chiamata … Quale base vi è per escludere i lattanti [dei credenti]? Perché … non vi è alcun nome sotto il cielo per il quale gli uomini possono essere salvati se non il nome di Gesù … Dal momento che Cristo ha pregato per gli infanti e li ha benedetti, che è un pregare per loro, Egli li deve possedere come ‘benedetti’ in Cristo nel quale tutte le nazioni della terra sono benedette … E’ falso che la promessa è fatta soltanto a quelli di una certa età … Essa è fatta ai loro figli” (The Covenant of Life Opened [Edinburgh, 1655], libro I, cap. 13-14, pp. 72-91).
Samuel Rutherford: E’ chiaro che anche gli infanti partecipano alla salvezza, e deve essere mediante il patto … E questa promessa fatta ad Abraamo appartiene a loro tutti …” (The Covenant of Life Opened, pp. 83, 104-105).
Thomas Goodwin (1600-1680): “I figli dei genitori pii sono chiamati l’eredità del Signore, perchè egli è il possessore di loro in quanto suoi eletti e scelti, tra i quali la sua possessione e il suo popolo peculiare si trova … I figli dei genitori credenti, almeno la loro discendenza a loro immediatamente prossima, anche di noi Gentili ora sotto il Vangelo, sono inclusi da Dio nel patto di grazia, come anche la discendenza di Abraamo o di Davide all’interno di quel loro patto” (Works, vol. 9, pp. 426-427).
George Gillespie (1613-1649), Membro di Commissione Presbiteriano scozzese all’Assemblea di Westminster: “Il sacramento [del battesimo] non è un’ordinanza di conversione ma di conferma e sigillo … per sigillare ad una persona l’interesse in Cristo e nel patto di grazia che già possiede. I sacramenti non danno alcuna grazia, ma dichiarano e mostrano cosa Dio ha dato … Il battesimo è inteso soltanto per i redenti del Signore” (Aaron’s Rod Blossoming, libro III, cap. XII, p. 489).
John Owen (1616-1683): “Gli infanti sono fatti per e sono capaci dell’eterna gloria o miseria, e devono ricadere, morendo da infanti, in una di questi stati per sempre. Tutti gli infanti sono nati in uno stato di peccato, nel quale essi sono spiritualmente morti e sotto la maledizione. A meno che essi sono rigenerati o nati di nuovo, essi devono perire inevitabilmente (Giovanni 3:3). La loro rigenerazione è la grazia di cui il battesimo è un segno o simbolo. Dovunque questa si trovi, lì il battesimo deve essere amministrato … Ne segue quindi inevitabilmente che gli infanti che muoiono nella loro infanzia hanno la grazia della rigenerazione, e conseguentemente hanno buon diritto al battesimo tanto quanto i credenti stessi … In breve, una partecipazione del sigillo del patto è una benedizione spirituale. Con questa la discendenza dei credenti fu un tempo solennemente investita da Dio stesso. Questo privilegio egli non lo ha in nessun luogo revocato, anche se egli ha cambiato il segno esteriore; né ha egli concesso ai nostri figli alcun privilegio o misericordia in luogo di essa ora sotto il vangelo, quando tutta la grazia ed i privilegi sono allargati al massimo. Le sue promesse di patto concernenti loro, che sono moltiplicate, furono confermate da Cristo quale un vero messaggero e ministro; egli dà la grazia del battesimo a molti di loro, specialmente coloro che muoiono nella loro infanzia, possiede i bambini perché appartengano al suo regno, li stima discepoli, stabilisce che famiglie siano battezzate senza eccezioni. E chi si alzerà ora, e tratterrà l’acqua da loro? … Il fine del messaggio [di Cristo] e della sua venuta era che coloro a cui egli fu mandato potessero essere ‘benedetti col credente Abraamo,’ o che ‘la benedizione di Abraamo,’ promessa nel patto ‘potesse giungere su loro’ (Galati 3:9, 14). Negare questo sovverte l’intera relazione tra l’antico testamento ed il nuovo, la veracità di Dio nelle sue promesse, e tutte le proprietà del patto di grazia … II Samuele 23:5” (Works [Great Britain: Banner, 1968], vol. 16, pp. 260, 261-262).
John Wallis (1616-1703), Segretario dell’Assemblea di Westminster: “… noi non abbiamo ragione per dubitare che molti bambini molto presto, e perfino prima della loro nascita, possono avere gli abiti della grazia infusi in loro, per i quali essi sono salvati … Perchè come gli abiti della corruzione, che noi chiamiamo Peccato Originale, possono per propagazione, così possono gli abiti della grazia, per infusione, essere inerenti nell’anima molto prima (per mancanza di uso della ragione) che noi siamo capaci di agire” (A Defence of Infant Baptism [Oxford, 1657]).
Thomas Manton (1620-1677): “Di quei bambini che muoiono nell’infanzia, io asserisco che essi hanno … il seme della fede … nel patto … Deve essere così … I Sociniani … ritengono la fede degli infanti essere così impossibile che essi dicono che è un una dotazione più grande del sogno di un uomo con la febbre … E dunque abbiamo quelle espressioni di confidare in Dio dal grembo materno. Davide parla di essa nella sua propria persona, come un tipo di Cristo. Salmo 22:9: ‘Tu mi hai fatto sperare quando ero sui seni di mia madre’ … Giobbe dice, capitolo 31:18: ‘dalla mia gioventù, egli fu allevato con me come con un padre, ed io l’ho guidata, dal grembo di mia madre’ intendendo che egli aveva una … disposizione di pietà posta in lui alla sua nascita. Così anche, perché non può un principio di fede essere posto in noi nel grembo, se Dio lo opererà? … Qual è la fede che hanno i bambini? … Essi hanno il seme della fede o qualche principio di grazia conferito nelle loro anime per la segreta operazione dello Spirito di Dio, che dà loro un interesse in Cristo e così un diritto al Suo merito per la loro salvezza …” (Works, vol. 14, pp. 81-89, 205).
Thomas Manton: “Se essi muoiono prima che giungano all’uso della ragione non avete causa di dubitare della loro salvezza. Dio è il loro Dio. Genesi 17:7: ‘Io stabilirò il mio patto tra me e te, e la tua discendenza dopo di te nelle loro generazioni, per un patto eterno, per essere un Dio a te, e alla tua discendenza dopo di te;’ comparato con Galati 3:14: ‘Che la benedizione di Abraamo potesse giungere sui gentili attraverso Gesù Cristo, che noi potessimo ricevere la promessa dello Spirito attraverso la fede.’ Ed essi non hanno mai vissuto per diseredare se stessi. Come noi giudichiamo del germoglio secondo il suo tronco, finchè vive per portare frutto proprio, così qui” (Works, vol. 18, p. 91).
Thomas Watson (c.1620-1686): “Il battesimo … è un’immatricolazione o ammissione visibile dei bambini nella congregazione del gregge di Cristo. A quanti appartengono all’elezione, il battesimo è un ‘sigillo della giustizia della fede’ … ed un segno di adozione (Romani 4:11) … La discendenza infante dei credenti può reclamare parte al patto di grazia quanto i loro genitori … Ad essi non può giustamente essere negato il battesimo, che è il suo sigillo” (Body of Divinity [1670]).
Ezekiel Hopkins (1633-1690), Vescovo nella Chiesa di Irlanda: “Di certo, dal momento che [gli infanti dei genitori credenti] sono in patto con Dio, siccome essi sono i membri di Cristo, essendo membra del Suo corpo, la Chiesa; dal momento che essi sono santificati e rigenerati, fin dove che le loro nature sono ordinariamente capaci, senza un miracolo; noi abbiamo ogni ragione nel mondo, conformemente a questo, per concludere, che tutti costoro muoiono nel Signore, e sono per sempre felici e Benedetti con Lui” (Works, vol. 2, p. 326).
John Brown di Haddington (1722-1787): “Nessuno se non le persone rigenerate hanno il diritto al battesimo davanti a Dio … Nessuno se non coloro che appaiono veramente rigenerati hanno un diritto al battesimo davanti agli uomini … Gli infanti dei genitori, uno o entrambi santi visibili, hanno diritto al battesimo davanti alla chiesa … I figli dei credenti sono in patto con Dio … Gli infanti, come quelli che Cristo poteva portare nelle sue braccia, sono membri del regno di Dio (Matteo 19:13; Marco 10:14). E se membri, perché negare loro il sigillo primario del loro essere membri?” (Systematic Theology [Scotland: Christian Focus, rist. 2002], pp. 537-538).
Robert Shaw (1795-1863): “… gli infanti dei genitori credenti sono nati all’interno del patto, e così sono Cristiani e membri della chiesa visibile, e mediante il battesimo questo loro diritto è riconosciuto, ed essi sono solennemente ammessi ai privilegi dell’essere membri di chiesa” (An Exposition of the Confession of Faith [Scotland: Christian Focus, rist. 1980], p. 285).
William Cunningham (1805-1861): “I Riformatori ed il grande corpo dei teologi Protestanti, nell’esporre la definizione dei sacramenti … intesero incorporare la sostanza di ciò che essi credevano che insegni la Scrittura … Essi comunemente assumono che le persone che prendono parte in essi sono rettamente qualificate per riceverli e migliorare sulla base di essi … La giustificazione e la rigenerazione per fede non sono conferite attraverso la strumentalità dei sacramenti … Al contrario, esse devono già esistere prima perfino che il battesimo possa essere ricevuto lecitamente o senza errare” (Historical Theology, vol. 2, pp. 144, 149).
Douglas Bannerman (1841-1903), Presbiteriano scozzese: “Si obietta: ‘la fede deve sempre precedere il Battesimo. Non dice l’Evangelista: ‘Chi crede, ed è battezzato, sarà salvato?’ (Marco 16:16). Gli infanti non possono credere; quindi essi non devono essere battezzati. Bene, quella metà testo, così spesso citata, in realtà non prova proprio niente contro il Battesimo degli infanti. Si prenda il testo per come lo si trova, però si prenda tutto il verso, ed il contesto insieme ad esso, ed il significato è perfettamente chiaro. Esso si riferisce al Vangelo predicato ‘in tutto il mondo,’ il grande mondo pagano al di là dei confini di Israele. Esso deve essere predicato ed udito sotto solenni sanzioni. Porta con sé ‘un sapore di vita e di morte.’ Dovunque esso chiama alla fede, e alla confessione della fede dinanzi agli uomini. ‘Chi crede ed è battezzato sarà salvato, ma colui che non crede sarà condannato.’ La promessa e l’avvertimento si applicano soltanto al caso in considerazione. Non si può inferire da queste parole, al massimo è una questione di pura inferenza, che gli infanti dei credenti non dovrebbero essere battezzati più di quanto si possa inferire da esso che essi non possono essere salvati a motivo del fatto che non possono credere. Tuttavia ‘chi non crede sarà condannato.’ Si potrebbe argomentare dalla regola dell’Apostolo anche questo allora: ‘Chi non vuole lavorare non deve neppure mangiare’ [II Tessalonicesi …] che perché gli infanti non lavorano non dovrebbero ricevere niente da mangiare. In entrambi i casi, le parole si applicano soltanto a coloro ai quali esse sono dette e si riferiscono. E la situazione storica rende perfettamente chiaro in che modo in primi discepoli compresero il comandamento di Cristo a riguardo del ‘discepolare le nazioni.’ Se ci si chiede: ‘perché battezzare infanti incoscienti?’ la nostra risposta è: Perché è in accordo con il principio della Scrittura, e i precedenti scritturali nella Chiesa di Dio dai giorni di Abraamo a quelli di Cristo. Se degli infanti incoscienti erano circoncisi, come noi sappiamo, secondo la volontà di Dio, sulla base della fede dei loro genitori, perché non dovrebbero essere battezzati sulla base della fede dei loro genitori? ‘Se siete di Cristo, allora voi siete discendenza di Abraamo, ed eredi secondo la promessa’ (Galati 3:29). ‘Perché a voi è la promessa,’ Pietro disse, parlando a devoti proseliti Giudei e Gentili, ‘e ai vostri figli, e a tutti quelli che sono lontani, a quanti il Signore nostro Dio ne chiamerà’ (Atti 2:39). Il Salvatore ‘chiamò i bambini a sé, e li prese nelle sue braccia e li benedì,’ quando portati a Lui nelle braccia di madri credenti. ‘Egli fu molto dispiaciuto’ con i discepoli che, con le migliori delle intenzioni, avrebbero voluto proibire loro di essere portati per la benedizione, perché non erano altro che infanti incoscienti, che non potevano né capire né credere. Non vi è il pericolo che ai giorni nostri sia compiuto un errore del genere da parte di coloro che, con le migliori delle motivazioni, agirebbero in un modo simile?” (Difficulties About Baptism).
V. Teologi Americani
Charles Hodge (1797-1878): “La dottrina Riformata storica che può essere identificata con quella di Giovanni Calvino era la seguente: Essere membri nella chiesa invisibile significava unione vitale con Cristo, o rigenerazione da parte dello Spirito Santo … che un infante era un membro della chiesa invisibile significava che era creduto essere innestato in Cristo e rigenerato prima che desse alcuna evidenza ordinaria del fatto” (The Church Membership of Infants, p. 375).
J. W. Alexander (1804-1859): “Ma, oh, quanto negligiamo noi questa ordinanza! Trattando i bambini nella chiesa proprio come se fossero al di fuori di essa. Non dovremmo noi giornalmente dire (nello spirito appropriato) ai nostri figli: ‘Voi siete bambini Cristiani, voi siete di Cristo, dovreste pensare, sentirvi ed agire come tali!’ E in base a questo piano messo in esecuzione, non potremmo noi aspettarci il frutto della grazia più precocemente che se li facessimo sempre guardare in avanti in un punto del tempo in cui essi avranno nuovi cuori e si uniranno alla chiesa? Io sono angustiato da timori che ho in cuore da lungo tempo su questo punto” (Forty Years’ Familiar Letters, vol. 2, p. 25).
Lyman Atwater (1813-1883): “Se i nostri figli sono precisamente nella stessa posizione dei figli degli altri, perchè battezzarli?” (“Children of the Covenant and their Part in the Lord,” Biblical Repertory and Princeton Review, vol. 35, n. 4 [October, 1863], p. 622).
B. B. Warfield (1851-1921): “Tra i Riformati soltanto … [a riguardo della chiesa invisibile del] popolo di Dio, essere membri … è mediato non dall’atto esterno del battesimo ma dalla rigenerazione interna dello Spirito Santo … Nel caso degli infanti che muoiono nell’infanzia, la nascita all’interno dei confini del patto ne è un segno sicuro, dal momento che la promessa è ‘a noi e ai nostri figli’” (Studies in Theology, pp. 429f., 447).
Louis Berkhof (1873-1957): “Può essere bene citare in connessione a ciò la prima parte del quarto punto delle Conclusioni di Utrecht [1905], che furono adottate dalla nostra Chiesa nel 1908. Noi traduciamo queste come segue: ‘… il Sinodo dichiara che, secondo la confessione delle nostre Chiese, la discendenza del patto deve, in virtù della promessa di Dio, essere presunta rigenerata e santificata in Cristo fino a che, quando crescono, appaia il contrario dalla loro vita o dottrina; che è, tuttavia, meno corretto dire che il battesimo è amministrato ai figli dei credenti sulla base della loro rigenerazione presunta, dal momento che la base del battesimo è il comando e la promessa di Dio; e che inoltre il giudizio di carità, con cui la Chiesa presume che la discendenza del patto sia rigenerata, in alcun modo intende dire che quindi ogni bambino è realmente rigenerato, dal momento che la Parola di Dio insegna che non sono tutti Israele quelli che sono di Israele, ed è detto di Isacco: in lui sarà chiamata la tua discendenza (Romani 9:6-7), così che nella predicazione è sempre necessario insistere su una seria autoesaminazione, dal momento che soltanto coloro che avranno creduto e sono stati battezzati saranno salvati” (Systematic Theology, p. 640).
Louis Berkhof: “Vi era accordo generale [tra i Riformati] nello stabilire il diritto del battesimo degli infanti mediante un appello alla Scrittura e particolarmente alla dottrina scritturale del patto. I figli dei credenti sono figli di patto, e sono quindi intitolati al sacramento” (The History of Christian Doctrine [Great Britain: Banner, 1969], p. 251).
Lewis Schenck (1898-1985): “La Chiesa Riformata ha sempre creduto, sulla base dell’immutabile promessa di Dio, che tutti i figli dei credenti che muoiono nell’infanzia erano salvati … in altre parole, ogni ammissione alla chiesa visibile era sulla base non di un’infallibile evidenza di rigenerazione, dal momento che nessuno poteva leggere il cuore, ma sulla base della presunzione che coloro ammessi erano i veri figli di Dio” (The Presbyterian Doctrine of Children in the Covenant [Phillipsburg, NJ: P & R, 2003], p. 118).
John Murray (1898-1975): Gli infanti battezzati [dei credenti] devono essere ricevuti come i figli di Dio e trattati conformemente” (Christian Baptism, p. 59).
David Engelsma: “La base del battesimo degli infanti è la promessa pattale di Dio di essere il nostro Dio, non soltanto personalmente ma anche nelle nostre generazioni [Genesi 17:7; Atti 2:39]. Noi battezziamo i nostri bambini perché Dio include i nostri figli con noi nel patto di grazia. La pratica pattale del battesimo degli infanti, essenziale alla fede Riformata, quindi, non riposa su una dubbia, in verità falsa assunzione, ma sulla sicura promessa di Dio rivelata nella Sacra Scrittura. Una chiesa Protestante Riformata non presume niente quando battezza un bambino. Piuttosto, ella prende Dio in parola che Egli è il Dio dei figli dei credenti. Questa non è presunzione ma fede … Non la rigenerazione presunta, ma la ‘promessa di patto creduta’ descrive la posizione Protestante Riformata. Dal momento che la promessa pattale fuoriesce dal ed esegue il decreto di elezione, secondo l’apostolo in Romani 9:6-13, si potrebbe spiegare il battesimo degli infanti Protestante Riformato come ‘fiducia nell’elezione pattale.’ Dio fa scorrere l’esecuzione del decreto di elezione nella linea delle generazioni dei credenti … Le Chiese Protestanti Riformate hanno i loro occhi spalancati all’insegnamento dell’apostolo in Romani 9:6-13 che la promessa del patto non si estende a tutti i figli naturali dei genitori credenti, ma soltanto ad alcuni. Queste chiese sanno molto bene che la sovranità di Dio nella salvezza e nella dannazione si applica anche ai figli fisici dei genitori credenti. In un’epoca in cui perfino chiese Riformate e Presbiteriane sono offese dal vangelo dell’apostolo che Dio odia certi figli di credenti ed ama altri prima che essi siano nati [Romani 9:13], ed esclama, ‘Un tale Dio è ingiusto,’ le Chiese Protestanti Riformate onorano questo Dio sovrano, sottomettendosi a quanto dice l’apostolo: ‘Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi contro Dio?’ (Romani 9:20)” (The Covenant of God and the Children of Believers [USA: RFPA, 2005], pp. 84-85).
(Riconoscimento—molte delle citazioni sono prese da compilation redatte da Francis Nigel Lee e C. Matthew McMahon)