Ron Hanko
Continuando il nostro studio del modo del battesimo, desideriamo dare uno sguardo al battesimo dell’eunuco Etiope (Atti 8) e di Gesù (Matteo 3; Marco 1). Questi passaggi sono di solito presi come gli esempi più chiari nella Scrittura del battesimo per immersione.
Il battesimo dell’eunuco. Viene solitamente assunto che le parole “giù nell’acqua” e “fuori dall’acqua” in Atti 8:38-39 descrivano il battesimo dell’eunuco ed il fatto che egli deve essere stato immerso. Vi sono due problemi con questa veduta.
Uno di essi sono le preposizioni usate “nell’” (in greco eis) e “dall’” (ek) non implicano affatto l’immersione. La parola “nell’” nel Nuovo Testamento è tradotta in molti modi differenti, incluso “a,” “in,” “dentro,” “verso,” e “presso,” decine e decine di volte. Si può controllare questo con una buona concordanza. La parola “dall’” è anche tradotta variamente, decine di volte, come “su da,” “da,” “fuori da.” Sostituire queste differenti traduzioni nei due versi mostrerà immediatamente la differenza che si crea. Il punto è che queste due parole non stanno descrivendo affatto il battesimo, ma ciò che ebbe luogo immediatamente prima e dopo di esso.
Le due preposizioni usate in Atti 8 ovviamente non possono star descrivendo il battesimo perché esse sono applicate sia all’eunuco che a Filippo. Se stanno descrivendo un battesimo per immersione, quindi, Filippo battezzò anche se stesso per immersione, perché anche lui “andò giù nell’acqua” e venne “fuori dall’acqua.” O le parole descrivono il battesimo per immersione di entrambi, cioè di Filippo che battezza se stesso e l’eunuco, o esse non descrivono affatto il momento del battesimo vero e proprio.
Infine, e più importante, il battesimo di Gesù, quando è osservato alla luce della Scrittura, non può essere stato per immersione. Guardiamo ad alcuni fatti riguardanti il battesimo di Gesù fornitici in Matteo 3 e Marco 1.
In Marco 1 sono usate le stesse parole greche di Atti 8. In Matteo 3:16 è usata una preposizione differente, la parola greca apo. Questa parola è tradotta “da” centinaia di volte e “fuori da” solo poche volte.
Vi è un’ulteriore considerazione nella storia del battesimo di Gesù. Non può essere trascurato il fatto che Egli fu battezzato a trent’anni di età (Luca 3:23) da un sacerdote (Giovanni il Battista era un sacerdote come suo padre Zaccaria, Luca 1:5, 13), e con acqua. Al momento del suo battesimo, Gesù disse di tutte queste cose: “Così ci conviene di adempiere ogni giustizia” (Matteo 3:15).
Che Gesù adempì “ogni giustizia” mediante il Suo battesimo può solo far riferimento al fatto che Egli adempì le giuste richieste della legge. Quale legge? Era la legge per la consacrazione di un sacerdote. Un sacerdote non era consacrato fino a che non aveva trent’anni (Numeri 4:3, 47). A quel tempo egli era consacrato da un altro sacerdote (Esodo 29:9; Numeri 25:13), ed era consacrato con l’aspersione con acqua (Numeri 8:6-7).
Nell’adempire la legge, quindi, Cristo non avrebbe potuto essere battezzato in alcun altro modo che per aspersione, o altrimenti Egli avrebbe infranto la legge, non adempiendola. Il battesimo di Cristo non è prova, quindi, che l’immersione è il modo appropriato del battesimo, ma esattamente dell’opposto. Noi ci appelliamo a coloro che credono altrimenti perché considerino questo attentamente.
(“The Baptism of the Ethiopian Eunuch and of Jesus,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 263-265)