Prof. Barry Gritters
“E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” – Filippesi 4:6-7
Molti che non appartengono ad una chiesa tentano disperatamente di convincersi di essere felici. Costoro non ingannano altro che loro stessi. Oppure, sanno di non essere felici e tentano di affogare il loro dolore nell’alcol, nelle droghe, negli sport, nel lavoro o in qualcos’altro, al fine di non pensare alla loro infelicità. Noi crediamo ci sia un solo tipo di vera e durevole gioia: “la Gioia Cristiana.” È nostra speranza che questo scritto possa guidarli a questa gioia.
Altri invece SONO membri di chiesa, ma non trovano motivi di gioia. Molti di questi sono stati derubati del vero vangelo della salvezza per sola grazia, mediante la fede. È vero, ci può essere comunque una specie di gioia – forse una gioia falsa e temporanea – ma non una vera e durevole pace della mente e del cuore. Oppure, alcuni hanno dei periodi difficili nel considerare la gioia della salvezza, a causa della debolezza della loro fede e delle tentazioni che assalgono molto facilmente.
La nostra preghiera è che Dio possa usare questi estratti, ottenuti da alcuni sermoni predicati nella nostra chiesa, affinché possano essere per te un aiuto nella tua vita. Che tu possa avere “Gioia Cristiana.”
La Prescrizione della Croce
Vi siete mai chiesti cosa veramente significa essere felice? Con questo intendiamo, essere felice adesso, DAVVERO pieno di gioia! Ne siete a conoscenza? È la vostra esperienza? Vi alzate al mattino capaci di sorridere?
Un Cristiano lo può fare e lo fa. NESSUNO se non un vero Cristiano può affermare una cosa simile. Un Cristiano dice: “Si, so cos’è la vera felicità. Anche se la vita non è tutta rose e fiori, io sono veramente felice.” E perché un Cristiano può dire ciò? Perché uno sarebbe così ardito da dire che SOLO un CRISTIANO può esser genuinamente felice? La ragione fondamentale è una – Cristo ci da pace del cuore e della mente. Lasciateci spiegare.
La sola causa di tutta l’infelicità di oggi è che l’uomo non è apposto con Dio. Uomini e donne hanno “mancato il bersaglio” (questa è la descrizione Biblica del peccato). E qual è il bersaglio al quale uomini e donne dovrebbero puntare? AMARE Dio con tutta il nostro tempo ed energia, e amare i nostri vicini come noi stessi (Matteo 22:36-38). Questo è il bersaglio. Quando si fallisce in questo, essi devono un GRANDE DEBITO a Dio, un debito che noi dobbiamo pagare, pena essere infelici a causa del giudizio di Dio. Ora, perché tutt’oggi ci sono così tante persone miserabili? In parole semplici, perché essi hanno respinto Dio. E nella Sua ira, Dio giustamente rende gli uomini miserabili. Il PECCATO giace sulla via per la felicità. E se questo peccato non è rimosso, essi rimarranno miserabili nel senso più pieno del termine – per sempre.
E questo ciò che ci aspetta nella nostra vita? Lo è e lo deve essere, a meno che non comprendiamo e crediamo ciò che diremo nel prossimo paragrafo.
Ecco la chiave: un Cristiano è felice, e può essere felice, NON perché EGLI NON PECCA. Non fraintendete. Anche i Cristiani “mancano il bersaglio.” Essi continuano a peccare, è vero. Ma i Cristiani possono essere felici perché credono che il loro debito è pagato in pieno.
E come? Mediante la morte di un uomo – GESU’ CRISTO – il quale è Dio stesso. Egli pagò il debito con il Suo amore perfetto verso Dio e con il Suo sacrificio alla croce (Egli “colpì il bersaglio!”) Così, la SOLA ragione di questa miseria è eliminata! Per essere felici (veramente felici) tu devi CREDERE che quest’Uomo morì e soddisfò per i TUOI peccati. Ecco perché la Bibbia dice “Beato (felice) colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto!” (Salmo 32:1). Com’è possibile? Gesù Cristo morì sulla croce per I peccati di coloro che credono in Lui. Cerca gioia prima di tutto alla croce!
Un Giorno alla Volta
Noi tutti vediamo molto fallimento quanto guardiamo DIETRO di noi. Ci sono molti errori; sia intenzionali che involontari. Vediamo la miseria che abbiamo causato ad altri e che abbiamo portato a noi stessi.
Ma noi crediamo che Cristo ha pagato il prezzo per i nostri peccati. Cristo prese la punizione su Sé stesso quando morì alla croce. E quando noi giornalmente confessiamo a Dio il nostro fallimento, Egli giornalmente perdona i nostri peccati e ci da vera gioia – anche quando guardiamo indietro e vediamo quanto malamente abbiamo inguaiato le nostre vite (Salmo 31).
Ma la vita non è semplice, e noi abbiamo bisogno di guardare avanti. E talvolta il futuro è più difficile da affrontare del passato. I CRISTIANI POSSONO ESSERE FELICI SOLO QUANDO GUARDANO AVANTI.
Talvolta accade che ci piacerebbe strappare via a morsi un pezzo di vita che non riusciamo a masticare. Facciamo questo anche nelle nostre vite spirituali. Permettetemi un illustrazione. Un asino può trasportare un grande quantitativo di paglia – più di quello che possiamo credere. Ma se dovessimo caricare sull’asino un peso cinque volte maggiore, l’animale collasserebbe, non importa quanto robusto possa essere.
Noi facciamo la stessa cosa quando tentiamo di preoccuparci di quello che accadrà domani, o dopodomani, e il giorno seguente, e il prossimo ancora … Il Signore non ci ha creato per farci preoccupare di più di un giorno alla volta. C’è sufficiente travaglio nel curarci dell’oggi, e abbastanza fardelli per occuparci della nostra forza PROPRIO ORA.
Ovviamente, questo NON significa che non dobbiamo PROGRAMMARE per il domani. Ciò sarebbe folle. Se non dovessimo curarci di quello che sta avanti, saremmo molto infelici quando “l’avanti” verrà e ci troverà impreparati. Piuttosto, un Cristiano deve guardare al futuro, ma deve lasciare che sia il Signore a “preoccuparsi” di esso.
Questo insegna Gesù in Matteo 6:34, “Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno.” In altre parole: non lasciate che il domani vi butti giù!!! Il PASSATO è curato da Cristo e dalla Sua opera. E siccome anche il FUTURO è suo, voi non dovete prendere su di voi quel peso fino a che non sia giunto. Cristo dirige il futuro per il bene del Suo popolo.
Un giorno alla volta” è la seconda lezione del Signore per la Gioia.
Cristiani Sotto Processo
Un pensiero non molto bello. A chi piacerebbe sedere dinnanzi ad un giudice ed essere dichiarato colpevole di un crimine? Tuttavia ci sono molti che conoscono questa esperienza. Ma c’è UN ALTRO tipo di processo che i Cristiani sperimentano. E se comprendiamo cosa significa che Dio pone NOI “sotto processo”1, allora avremo fatto un altro passo nel mantenimento e nell’ottenimento di una VERA GIOIA CRISTIANA.
Dio manda afflizioni al Suo popolo per metterli “sotto processo.” Il profeta Isaia scrive che il popolo di Dio era “provato nel crogiuolo dell’afflizione” (Isaia 48:10). Il popolo di Dio spesso vede più problemi e sofferenze degli uomini e delle donne non cristiani (Salmo 73). Alcuni sperimentano malattie, derisione, persecuzione, perdite di casa e famiglia, talvolta fino al punto che essi dicono, “Sto per arrendermi.” MA QUESTO È DIO CHE PROVA LA FEDE DI UN CRISTIANO.
Ma le prove che Dio manda non sono come i processi giudiziari. Egli non ha bisogno di trovare la GENUINITÀ della vostra fede. Egli non necessità di vedere se la tua fede cadrà quando è sotto stress. La fede è un dono di Dio. Egli conosce la sua forza.
Piuttosto, la Bibbia paragona le prove della nostra fede alla purificazione dell’oro (1 Pietro 1:6-7). L’oro è lavorato per essere purificato e rafforzato.
Dio manda le prove per PURIFICARE la nostra fede. Quando Dio ci dona la fede, noi potremmo aggiungere ad essa le nostre personali idee su Cristo, oppure le nostre credenze carnali sulla salvezza, o le nostre proprie nozione sulla preghiera e la chiesa, sul divertimento e sulla felicità. Ma Dio ci manda afflizioni per bruciare queste FALSE CREDENZE, e per condurci a quelle VERE.
Ed allora che ha senso che l’uomo di Dio dica, “È stato BENE per me l’essere stato afflitto …” (Salmo 119:71). Il Signore vede di cosa i Suoi figli hanno bisogno. E il sapere questo ci conduce più vicini ad una vera GIOIA CRISTIANA. Sia grazie a Lui per il Suo prendersi cura del Suo popolo.
Pace e Preghiera.
ANSIETÀ, e suo figlio DEPRESSIONE, sono oggi due delle più temute parole nel mondo. Ma probabilmente sono anche due dei più comuni malesseri incontrati da uomini e donne. Chi non conosce quell’oscuro stato d’animo quando le cose non stanno andando in modo giusto, quanto si profilano problemi grandi e insolvibili – quando il lavoro è perduto, la moglie è andata, i figli si ribellano, gli amici ci lasciano … ?
Il Signore sa che il Suo popolo affronta problemi che possono dare luogo ad una grande ansietà. Per questo Egli ci incoraggia ad affrontare queste situazioni CORRETTAMETE. In negativo, Egli ci dice di non preoccuparci. “Non essere ansioso per i tuoi problemi. Non affliggerti per essi.” Infatti, ci viene detto di non preoccuparci di NULLA. Potremmo pure essere capaci di pensare a qualche eccezione e dire: “Il Signore capirà che IO DEVO preoccuparmi per tale cose …” Ma il Signore dice: “No, non preoccuparti per NULLA” (Filippesi 4:6-7).
Qualcuno potrebbe dire, “Questo è un buon consiglio, ma non ho ancora trovato l’interruttore per spegnere le mie emozioni. Appena lo trovo, accoglierò il suggerimento del Signore riguardo al non preoccuparmi.” Un obiezione valida. Come spegniamo il nostro preoccuparci? Ecco la risposta: non lo facciamo; lo fa il Signore. Come? La preghiera.
Troppo semplice? Se si guarda dal nostro punto di vista, si, lo è. Ma Dio è più grande di noi. Lasciatemi spiegare. Dio dice: “Non preoccupatevi.” E noi chiediamo “E come?” Egli risponde: “Prega. E credi in Me”. In alter parole, uno dei mezzi (non il solo, ovviamente) che Dio usa per togliere l’ansietà dalle nostre menti è la preghiera.
Il Signore non promette di ELIMINARE i nostri problemi con la preghiera. E nemmeno dobbiamo pregare per questo come prima cosa, Egli non ci dice di farlo. Piuttosto Dio ci dice che quando portiamo i nostri problemi a Lui in preghiera, riguardo ad essi Egli ci darà pace del cuore e della mente. Egli ci darà l’abilità di affrontarli con la Sua forza. La preghiera non cambia Dio.
La preghiera cambia noi, in quanto Dio benedice la preghiera donandoci la Sua pace per custodire i nostri cuori e menti della preoccupazione.
Preoccupazione nella vostra vita? E chi non ne ha? Seguiamo le istruzioni del Signore: “Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (Filippesi 4:6-7).
“Queste Cose … Fatele”
Se volete un’immagine a colori della vera pace mentale (gioia), dovete guardare ad Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Essi camminavano con Dio nella frescura del giorno, parlavano con Lui della loro intera vita, e si amavano l’uno l’altro in armonia perfetta. Nemmeno un solo momento di miseria, né un’oncia di dolore. Lo immaginate? Un matrimonio con un’armonia perfetta? No, non possiamo immaginarlo. Almeno on completamente.
L’inizio di tutti i problemi – sia personali che familiari – si trova nella ribellione contro Dio di Adamo ed Eva. Per dirla con un linguaggio chiaro che anche un bambino può capire: essi disobbedirono a Dio e divennero miserabili. Suona familiare? Questa è la storia del mondo odierno. Non c’è pace nella disobbedienza verso Dio.
Uomini e donne di oggi vengono a conoscenza della pace nella stessa maniera nella quale lo fecero Adamo ed Eva: guardano con fede alla croce di Gesù Cristo. C’è pace mentale e del cuore anche per noi (si veda “La Prescrizione della Croce”).
Ma allora, perché veri Cristiani talvolta sono ancora depressi? In parte perché falliscono nel comprendere un principio Biblico basilare che si trova in Filippesi 4:8-9. La vita di un figlio di Dio non è un viaggio liscio in prima classe verso il paradiso. Piuttosto, esso implica un OPERARE.
Se crediamo che tutto quello che dobbiamo fare è pregare (“Pace e Preghiera”) e godere della “pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza,” ma continuiamo a vivere come ci pare e piace, stiamo commettendo un serio errore (e probabilmente non si è nemmeno Cristiani). Dio è un Dio santo che chiama il Suo popolo ad OBBEDIENZA amorevole. Richiedendo obbedienza, Dio ricompensa la DISOBBEDIENZA con la mancanza di pace e di gioia. Quante volte accade ciò a cosi tanti di noi?
Filippesi 4:8-9 dice che dobbiamo “pensare” a tutte le cose che sono vere, oneste, giuste, pure, amabili e di buona fama. Ma pensarle non è abbastanza. Il verso 9 dice di pensare a queste cose e, nel pensarle, farle. Esattamente: pregare per la grazia di credere nella croce, per vivere un giorno alla volta, per pregare, per sopportare le prove. Ma se comprendiamo veramente la croce, con gratitudine a Dio pregheremo anche per avere la forza di obbedire alla Sua volontà. E così, l’Iddio della pace sarà con noi!