Ron Hanko
Coloro che sono glorificati in cielo e coloro che sono salvati e stanno ancora vivendo qui sulla terra non sono i soli che appartengono al corpo di Gesù Cristo, la chiesa invisibile. Vi sono anche quelli che non sono ancora nati e salvati (“latente”), ma che sono stati scelti da Dio. Essi, anche, appartengono alla chiesa per elezione e per lo spargimento del sangue di Cristo alla croce, anche se non ancora per rigenerazione e fede.
Cristo ha parlato spesso di coloro che il Padre Gli ha dato e che non erano ancora stati salvati (Giovanni 6:37, 39; Giovanni 10:16, 19; 17:2). Essi Gli sono stati dati prima della fondazione del mondo (Giovanni 17:6; Efesini 1:4), ed è per loro che Egli prega (Giovanni 17:9) e muore (vv. 13, 19). La loro salvezza e luogo nella Sua chiesa, quindi, sono garantiti.
E’ per queste persone che Cristo rimanda la Sua venuta. Prima che Egli possa ritornare nella volontà di Dio, tutti loro devono nascere ed essere salvati. Questo è ciò che leggiamo in II Pietro 3:9. Molti intendono le parole non volendo che alcuno perisca come far riferimento ad un desiderio da parte di Dio per la salvezza di ogni persona senza eccezione, ma il verso non ha niente a che fare con una tale supposta volontà di Dio per la salvezza di ogni individuo.
Il nono verso parla in modo chiaro di noi. Cristo è paziente (misericordioso) “verso di noi.” La Sua misericordia significa che Egli non vuole che alcuno di noi perisca, ma che tutti noi giungiamo a ravvedimento. La parola noi è chiaramente inferita nelle ultime due espressioni del verso, anche. Ciò che colpisce è il fatto che i noi a cui si fa riferimento include coloro che non sono ancora giunti a ravvedimento. Essi sono parte di noi, parte di coloro che “hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra … attraverso la giustizia di Dio e nostro Salvatore Gesù Cristo” (II Pietro 1:1), a cui sono state date “tutte le cose che pertengono alla vita e alla pietà” come anche “grandissime e preziose promesse” (vv. 3-4).
Noi comprendiamo che queste persone hanno tutte queste benedizioni soltanto in quanto scelte in Cristo ed acquistate da Lui, non in quanto coloro che godono loro stesse ed ora di queste benedizioni attraverso il ravvedimento e la fede. Tuttavia, l’elezione ed il sangue di Cristo sono così sicuri che di essi può essere detto che già hanno queste cose con noi e che già sono parte di noi.
In verità è in modo simile che il verso deve essere compreso. Pensare che il verso parli di un desiderio di Dio per la salvezza di ogni persona è renderlo senza senso. La promessa venuta di Cristo (II Pietro 3:4, 10) non può aver luogo fino a che tutti sono giunti a ravvedimento (v. 9). Per questo Dio nella Sua misericordia sta aspettando.
Ma se Dio sta aspettando la salvezza di tutti senza eccezione, allora Cristo non ritornerà mai. Tutti gli uomini senza eccezione non sono mai giunti e non giungeranno mai a ravvedimento. Vi sono sempre stati, e vi saranno sempre, quelli che periscono.
Piuttosto, la venuta di Cristo è legata alla salvezza dell’intera chiesa eletta, ciò che è chiamato il raccogliere di quelle “altre pecore” (Giovanni 10:16). Quando tutte loro sono state portate a ravvedimento per la grazia di Dio, possiamo essere sicuri che Cristo verrà.
A quel fine la chiesa in cielo prega (Apocalisse 6:10-11), e la chiesa sulla terra si unisce a loro (Apocalisse 22:20), chiedendo la salvezza di tutti coloro che Dio ha scelto, ma che sono ancora nelle tenebre e nell’incredulità.
(“The Church Unborn,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 229-230)