Rev. Gise J. Van Baren
L’evoluzione è considerata un dato di fatto pressappoco da chiunque. E’ parte dei testi di scienza. E’ una presupposizione che trova il suo posto nei libri di storia. Non si può entrare in un museo di storia naturale, non si può fare una visita in qualche parco nazionale, senza imbattersi nella teoria dell’evoluzione. Suppongo vi sia una buona spiegazione per questo. L’uomo ribelle che nega Dio e la Sua sovrana potenza nel formare e dirigere tutte le cose, vuole escogitare una teoria che spiega le origini a prescindere dalla potenza di Dio Onnipotente. Ciò lo si può comprendere, ma lo si deve condannare fortemente.
Tuttavia, ciò che ci delude in modo estremamente grande, anzi, perfino disgustante, è che un gran numero di coloro hanno una posizione di leadership all’interno di quella che è chiamata chiesa abbia adottato ed insegni apertamente la teoria dell’evoluzione—avendo in qualche modo modificato questa teoria avendo incluso Dio nell’idea dell’evoluzione. Queste persone sostengono le stesse datazioni antiche milioni di anni, gli stessi processi di sviluppo e di cambiamento degli evoluzionisti, ma insistono che è Dio che ha iniziato e diretto il processo evoluzionistico. Mi rendo conto che tali persone conferiscono all’evoluzione un’aura di rispettabilità da un punto di vista religioso, e la loro presentazione sembra del tutto sincera e pia. Questo è quanto viene da loro affermato: Dio avrebbe potuto benissimo creare tutte le cose lungo un periodo di miliardi di anni invece che in sei giorni letterali. Si dice che qualsiasi sia la propria veduta delle origini, che sia l’evoluzione teistica o la creazione in 6 giorni di 24 ore, la propria convinzione a questo riguardo non influisce sulla sua fede in Cristo e l’opera di espiazione. E’ detto che la Scrittura non è un libro di scienza, e che Dio rivela Se Stesso anche nel libro della creazione, una rivelazione che indica un’evidenza di lunghe ere di sviluppo ed evoluzione. Ora, è vero che vi è qualche elemento fattuale in alcune di queste contenzioni, ma dal momento che queste contenzioni sono soltanto parzialmente vere, credo che siano estremamente pericolose. Esse sono soltanto affermazioni deliberatamente fuorvianti che possono soltanto ingannare le menti instabili. La questione non è cosa Dio avrebbe potuto fare, né se la Scrittura sia un libro di scienza. Né è del tutto vero che la propria veduta delle origini non influisce sulla propria comprensione dell’espiazione.
In questo pamphlet desidero considerare la vera origine dell’universo. Lo intendo fare non sulla base di scoperte in varie branchie della scienza. Non intendo presentare argomenti scientifici per confutare la teoria dell’evoluzione. Non sono qualificato per fare questo, anche se sono convinto che potrebbe essere fatto, ed alcuni scienziati Cristiani si sono apprestati a farlo.
L’origine delle mie informazioni concernenti le origini è Genesi 1. E’ vero che questo racconto di Genesi non è inteso essere un trattato scientifico; esso non è un testo di scienza. Tuttavia, Genesi 1, insieme al resto dell’intera Scrittura, è l’infallibile Parola di Dio. Anche se non è un testo scientifico, ciò che vi è presentato è l’ispirata Parola di Dio. Esso, quindi, è decisivo quando parliamo di fattori concernenti la scienza. La questione è: Cosa ci dice Dio in Genesi 1 a riguardo delle origini di tutte le cose? Semplicemente e brevemente: che Dio ha creato i cieli e la terra con tutto ciò che è in essi in sei giorni limitati da sera e mattina.
Il Giorno di Genesi 1
Al giorno d’oggi vi è chi si sforza di far combaciare la rivelazione di Dio in Genesi 1 con la teoria dell’evoluzione. Vi sono vari suggerimenti a questo riguardo. E’ stato detto che i “giorni” di Genesi 1 sono in realtà lunghi periodi di milioni di anni. E’ stato altresì sostenuto che Genesi 1 rappresenta un modo di dire, un paradigma, una presentazione delle origini comune tra le popolazioni che vivevano 4-5000 anni fa, attraverso le quali Dio ha cercato di descrivere ciò che ora siamo giunti a riconoscere come evoluzione teistica. I “giorni” di Genesi 1 non erano affatto “giorni,” anche se l’autore di Genesi avrà potuto pensare questo al tempo in cui li ha scritti.
Chiunque rifiuti d’essere d’accordo con una di queste teorie interpretative a riguardo di Genesi 1, teorie che vogliono armonizzare quanto è lì detto con la teoria dell’evoluzione, è immediatamente relegato a quella classe di persone che credono ancora che la terra è piatta sulla base di erronee interpretazioni della Scrittura, o con coloro che nel passato hanno pensato che il sole gira intorno alla terra.
Non mi addentrerò in queste varie teorie interpretative, eccetto che per mostrare che Genesi 1 non permette che una sola interpretazione: i giorni creazionali furono 6 giorni di 24 ore letterali. Non vi può, quindi, essere alcuna evoluzione, teistica o altrimenti, come è insegnato al giorno d’oggi.
Genesi 1 parla in modo chiaro dei giorni della creazione. Noi leggiamo: “E la sera e la mattina furono il primo giorno.” Lo stesso è detto in modo distinto dei rimanenti cinque giorni. Ora, alcuni hanno fatto notare che la parola “giorno” nella Scrittura non si riferisce sempre ad un giorno ordinario come noi lo concepiamo. Si cita a supporto Genesi 2:4, come anche Gioele 2:31, II Pietro 3:8, ed altri. Nell’ultimo passaggio, l’apostolo scrive: “…un giorno presso il Signore è come mille anni, e mille anni come un giorno.” Deve essere concesso che la parola “giorno” nella Scrittura non sempre si riferisce ad un giorno ordinario di 24 ore. Ciò è autoevidente. Tuttavia, si noti che la parola “giorno” appare più di 2000 volte nella Scrittura, e nella vasta maggioranza delle istanze si riferisce ad un giorno ordinario. Ne segue, quindi, che in qualsiasi particolare passaggio della Scrittura la parola “giorno” dovrebbe essere interpretata nel suo senso ordinario a meno che il contesto mostri chiaramente che ciò non può essere fatto. Ma allora che sia enfatizzato: un significato differente può essere attribuito alla parola “giorno,” non sulla base delle scoperte scientifiche, ma soltanto sulla base del contesto della parola per come è usata nella Scrittura.
In secondo luogo, deve essere messo in evidenza il fatto che in ogni esempio dove un numerale precede la parola “giorno” nella Scrittura, è sempre un giorno ordinario di 24 ore. Se la Scrittura è coerente e logica, e lo è, ciò deve essere vero anche per quanto riguarda i giorni menzionati in Genesi 1.
Terzo, la parola “sera” appare nella Scrittura qualcosa come 60 volte, e la parola “mattina” qualcosa come 219 volte. In ogni esempio, sono usate per indicare una sera ed una mattina ordinaria. Non vi è alcun altro significato per queste parole nella Scrittura. Quando sono usate in Genesi 1 per limitare ciascuno dei sei giorni ivi descritti, può essere compresa soltanto nel senso usuale, e quindi richiedendo da parte nostra l’interpretazione letterale della durata dei sei giorni.
Infine, la Scrittura in ogni sua parte riconosce la settimana creazionale come una settimana ordinaria, la base di ogni settimana che ne segue. Ciò è specialmente chiaro in Esodo 21:10-11, dove Dio comanda che sia osservato il Sabbath: “perché in sei giorni il Signore ha fatto cielo e terra, il mare, e tutto ciò che è in essi, e si è riposato il settimo giorno, quindi il Signore ha benedetto il giorno di Sabbath, e lo ha santificato.”
Io sostengo, quindi, che sulla base della Scrittura stessa non vi può essere altra conclusione se non che Dio ha creato tutte le cose in sei giorni letterali di 24 ore ognuno. Chiunque sostenga l’infallibilità della Scrittura in modo appropriato deve concordare. La Scrittura, anche se non è un testo di scienza, significa ciò che dice, e dice ciò che intende dire.
L’Importanza di Sostenere la Letteralità di Genesi 1
Molti hanno minimizzato l’importanza dell’interpretazione appropriata di Genesi 1. E’ stato affermato che qualsiasi sia la concezione sposata a riguardo dell’interpretazione di Genesi 1, essa non influisce sulla propria fede in Cristo. Anch’io credo che vi possano essere alcuni, che fraintendono grossolanamente i primi capitoli di Genesi per farli combaciare con le loro teorie delle origini, che tuttavia sono Cristiani che sostengono l’espiazione della croce. Tuttavia, insisto che il loro argomento è fallace. L’argomento minimizza l’importanza di un’interpretazione di Genesi 1 che sia appropriata. In quanto tale, esso è ingannevole e fuorviante.
E’ una questione, primo, di infallibilità ed ispirazione della Scrittura stessa. Ha Dio diretto e governato lo scrittore di Genesi in un modo tale che ciò che è stato scritto è la Parola di Dio, presentata senza errore? O, come è suggerito, si deve cercare di determinare ciò che l’autore umano aveva in mente, ciò che le persone credevano in quei giorni passati, per accertarsi di verità basilari di un passaggio della Scrittura? Forse che si devono prima togliere dalla Scrittura i “miti” e i “fraintendimenti” degli autori (oppure reinterpretarli) per giungere alla verità che Dio vorrebbe farci conoscere? Io contendo che tali teorie rappresentano un diniego dell’infallibilità della Scrittura. Questo non è un punto di minore importanza, che non influisce su quanto si crede sull’espiazione della croce. La propria concezione e attitudine nei confronti di Genesi 1 in ultima analisi influirà sulla propria concezione di tutta la Scrittura.
Secondo, farei notare che non vi è ragione per cui le erronee teorie di interpretazione applicate a Genesi 1 non possano essere applicate ad altre porzioni della Scrittura. Queste teorie potrebbero essere usate per spiegare in modo superficiale o per rinnegare i miracoli. Potrebbero essere usate per dare una diversa interpretazione della croce stessa, in ultima analisi, perché no?
Terzo, reinterpretare i primi capitoli di Genesi conduce necessariamente al diniego della storicità di Adamo, suggerendo che Genesi presenta piuttosto l’origine dell’umanità (che è chiamata “Adamo” o polvere) ed il suo susseguente sviluppo. Ciò è negare che un Adamo letterale è stato il primo padre di tutta la razza umana, ed il suo capo rappresentativo stabilito da Dio. Ciò è un diniego del peccato originale e delle sue conseguenze sulla posterità di Adamo. E’ un diniego dei chiari insegnamenti di Romani 5 che parla di un capo rappresentativo attraverso il quale tutti gli uomini hanno peccato. Tali dinieghi rendono in tal modo impossibile credere che Cristo possa essere un Capo rappresentativo del Suo popolo o che attraverso di Lui essi possano essere salvati.
Infine, faccio notare che storicamente (controllate da voi stessi) vi è uno sviluppo dal punto in cui si reinterpreta (in realtà: si nega) Genesi 1, ad un punto dove si mettono in dubbio altri racconti storici della Scrittura, al punto poi di negare tutti i miracoli della Scrittura, fino alla conclusione finale in cui si nega l’espiazione. Negare i primi capitoli di Genesi nel loro senso letterale è il primo passo verso un aperto modernismo o liberalismo. Ciò dovrebbe farci ricordare la serietà del mettersi a manipolare Genesi 1.
Prove Scientifiche per l’Evoluzione
Comprendo bene che sorgono dei problemi in connessione alle scoperte umane scientifiche. Sembra esservi un così gran numero di indicazioni a favore di un universo la cui età è di miliardi di anni. Il tempo che impiega la luce delle stelle distanti per raggiungerci sembra mostrare questo. Il grado misurabile di degenerazione dei materiali radioattivi in apparenza mostra questo. In connessione a questo vi è il metodo di datazione del Carbonio 14. Poi vi sono scoperte nel campo della geologia, paleontologia, ecc. Tutto questo sembra indicare un universo estremamente vecchio che si è sviluppato fino al tempo presente attraverso il processo dell’evoluzione. In altre parole, alcune scoperte scientifiche sembrano invalidare gli insegnamenti di Genesi 1. Tuttavia si commette un errore fondamentale quando si permette alle teorie degli uomini di determinare cosa dice la Scrittura.
Presupposizioni Erronee
Non intendo confutare o spiegare le scoperte che sembrano creare perplessità a riguardo di Genesi 1. Tuttavia vorrei suggerire alcune linee generali che indicano quali potrebbero essere le risposte appropriate a tali prove apparenti contro la letteralità di Genesi 1. Coloro che sostengono l’evoluzione, anche quelli che sostengono l’evoluzione teistica, commettono vari errori fondamentali.
Prima di tutto, rifiutano di riconoscere la Scrittura come un’affidabile rivelazione riguardante le origini. L’universo stesso deve essere invece la base delle loro investigazioni e conclusioni, e solo dopo che sono tratte delle conclusioni e create delle teorie, l’evoluzionista teista cerca di armonizzare queste scoperte con la Scrittura.
Secondo, anche se le loro teorie sono spesso state dimostrate errate nel passato, tuttavia oggi questa teoria è sostenuta come se fosse infallibile e come se non fosse mai stata confutata, perché?
Terzo, le investigazioni che conducono alla teoria dell’evoluzione durante milioni di anni sono basate sul presupposto del principio dell’attualismo. L’investigatore conclude che tutte le cose sono sempre state e rimaste così come sono oggi: le regole, le leggi, le circostanze di oggi sono sempre continuate immutate dal passato più remoto fino al giorno d’oggi. Già al tempo dell’apostolo Pietro, si commetteva un errore simile, perché Pietro scrive nella sua seconda epistola: “Sapendo questo prima, che verranno negli ultimi giorni degli schernitori, che camminano secondo le loro concupiscenze, e dicendo: ‘dov’è la promessa della sua venuta? perché da quando i padri si sono addormentati tutte le cose continuano come dal principio della creazione’” (II Pietro 3:3-4). Ma la Parola di Dio risponde a questi schernitori indicando loro l’errore della loro teoria: “essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante l’acqua, a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì” (II Pietro 3:4-5).
Infine, vi è l’errore di rifiutare di riconoscere la parte della fede. La creazione può essere dimostrata scientificamente, ma deve essere creduta per fede (cf. Ebrei 11:3).
Tre Importanti Presupposizioni Scritturali
Desidero mettere in evidenza tre fatti Scritturali e storici che invalidano la teoria dell’attualismo, fatti che fanno molta luce su varie scoperte che sembrano indicare un lungo sviluppo di tempo evoluzionistico.
Vi è il fatto della creazione. La Scrittura rivela che l’universo fu creato da Dio. Rivela inoltre che questa creazione era buona (Genesi 1:31). Essa mostra anche che questa creazione ebbe luogo in sei giorni di 24 ore letterali (Genesi 1). L’evoluzionista ignora questo, egli piuttosto cerca di scoprire l’origine di tutte le cose soltanto attraverso le sue investigazioni dell’universo stesso. Questo è un errore fatale. Il fatto della creazione divina, come presentato nel racconto di Genesi, spiega molto di quanto molti scienziati attribuiscono allo sviluppo evoluzionista lungo miliardi di anni. Si consideri quanto segue. Non soltanto quanto ci insegna Genesi 1, ma anche altri passaggi Scritturali, indicano che la formazione dell’universo avvenne in un breve lasso di tempo, e che l’universo così formato era completo. Il Salmo 33:9 afferma: “Perchè Egli parlò, e fu fatto, Egli comandò, e la cosa sorse.” Adamo è formato come adulto, non come un infante. Gli alberi e le piante furono chiamate istantaneamente all’esistenza. Lo stesso era vero per tutto ciò che fa parte di questa terra. Alla Parola di Dio essa fu formata affinchè fosse un luogo appropriato perchè vi facesse la sua dimora l’uomo. Dio pose sulla terra ciò di cui l’uomo aveva bisogno per la sua esistenza e il suo sviluppo. Dio “chiama le cose che non sono come se fossero” (Romani 4:17b). Ciò che venne all’esistenza alla Parola di Dio, apparì come se fosse stato lì già da un pò di tempo. Adamo, anche se era stato appena creato, ci sarebbe apparso forse come un uomo di 25 anni. Gli alberi, anche se appena creati, sarebbero stati da noi considerati forse vecchi di centinaia di anni. Anche la terra, benchè appena formata, sarebbe stata giudicata da noi piuttosto antica. Inoltre, questa terra era ancora incontaminata dal peccato e dalla risultante maledizione di Dio. La creazione originale, quindi, deve essere stata considerevolmente differente da quella che osserviamo al presente. L’atto creativo di Dio, e la creazione originale, vanno necessariamente oltre lo scopo di qualsiasi possibile investigazione scientifica da parte dell’uomo. Tuttavia, lo scienziato che ignora la rivelazione Scritturale concernente questo, è comprensibile che poi giunga a conclusioni piuttosto fantastiche. Perché chiunque ignori la realtà della creazione originale, dove tutte le cose erano perfette, giungerà a conclusioni concernenti le origini che sono necessariamente invalide.
Vi è il fatto della caduta nel peccato. Essa è presentata in Genesi 3. L’evoluzionista, ovviamente, non terrà conto nemmeno di questo. Tuttavia in quel momento deve essersi verificato un tremendo cambiamento. Nel momento della caduta dell’uomo nel peccato, la creazione si trovò sotto la sentenza di morte. La terra stessa fu maledetta a motivo dell’uomo. Il peccato contaminò l’intera creazione e vi abbondò. Che vasta differenza deve esservi stata tra la creazione per come originariamente formata, e la creazione dopo la maledizione di Dio e dopo che la sentenza di morte riposava su di essa. Chi ignora questo evento, può trarre soltanto conclusioni che sono necessariamente invalide.
Vi è il fatto del diluvio universale. Il racconto di Genesi presenta un evento cataclismico che sconvolse tutta la terra. Le fontane dell’abisso proruppero, le finestre del cielo furono aperte. Insieme al diluvio universale, vi furono probabilmente terremoti, vulcani, ondate di marea, e calamità correlate. Molte scoperte del giorno d’oggi nel campo della geologia probabilmente saranno connesse alla condizione susseguente a questo grande evento. Chi lo ignora può soltanto trarre conclusioni sbagliate nelle investigazioni concernenti l’origine di tutte le cose.
Quindi, il fedele figlio di Dio deve continuare a sostenere gli insegnamenti della Parola di Dio come presentati nel racconto di Genesi. Non deve essere sviato dalle teorie degli uomini, teorie che omettono deliberatamente Dio e la Sua Parola, o Lo inseriscono nelle conclusioni come un ripensamento. Dio creò i cieli e la terra e tutto ciò che essi contengono in sei giorni letterali limitati da sera e mattina. La Parola di Dio dice così. Ed io credo che questa Parola è assolutamente vera.