I Salmi Contro la Grazia Comune (2)
Rev. Angus Stewart
Come il Salmo 5, che abbiamo trattato nelle ultime News, il Salmo 11 oppone l’idea che Dio ami tutti, inclusi i reprobi, che è l’insegnamento centrale della grazia comune. I versi chiave sono: “[3] se le fondazioni sono distrutte, cosa può fare il giusto? [4] il Signore è nel suo santo tempio, il trono del Signore è nei cieli, i suoi occhi contemplano, le sue ciglia provano i figli degli uomini. [5] Il Signore prova il giusto, ma l’empio e colui che ama la violenza la sua anima lo odia. [6] Sugli empi egli pioverà lacci, fuoco e zolfo, ed un’orribile tempesta, questa sarà la porzione della loro coppa. [7] Perché il giusto Signore ama la giustizia, la sua sembianza contempla il giusto” (Salmo 11:3-7).
L’attitudine di Dio nei confronti degli empi è di odio: “l’empio e colui che ama la violenza la sua anima lo odia.” (5). Quando dice che l’”anima” di Dio li odia, significa tutto ciò che Dio è, Egli li odia dal più profondo del Suo essere, per così dire. Inoltre, Dio odia non giusto il peccato, ma il peccatore: “l’empio e colui che ama la violenza la sua anima lo odia” (5).
Ci viene anche detto quale sia la base di questo odio di Dio degli empi. Jehovah li odia (5) e li distruggerà (6), “perché il giusto Signore ama la giustizia” (7). La perfetta giustizia di Jehovah divampa contro gli empi ribelli. Egli è il Santo e il Giusto, quindi “l’empio e colui che ama la violenza la sua anima lo odia” (5).
L’odio di Dio degli empi nel tempo risulta nella loro terribile punizione all’inferno: “Sugli empi egli pioverà lacci, fuoco e zolfo, ed un’orribile tempesta, questa sarà la porzione della loro coppa” (6). Questa è l’ultima e finale espressione della Sua aborrenza degli empi: la loro eterna agonia.
Il Salmo 11 parla degli empi reprobi, perché coloro che Dio odia (5) li punirà all’inferno (6). Gli eletti, prima della loro conversione, vivono nel peccato. Ma non è vero dire che Dio odi loro, perfino quando si trovano ancora in una condizione di incredulità. Dio ha eternamente amato il Suo popolo in Cristo (Romani 9:13). Quindi, Egli li porta tutti al ravvedimento (Geremia 31:3). Noi siamo sotto la Sua ira prima della nostra conversione (Efesini 2:3) ma Egli non ci mai odiato, perché il Suo odio è la Sua risoluta determinazione di allontanare dalla Sua presenza e punire eternamente.
Secondo il titolo, Davide ha scritto il Salmo 11, Egli sta essendo perseguitato dagli empi in Israele, probabilmente sotto Saul o Absalom. Egli chiede: “se le fondazioni sono distrutte, cosa può fare il giusto?” (3). La giustizia è “le fondazioni” del regno di Dio sulla terra. Quando essa è sovvertita e minata da empi leader, in modo che i santi vengono perseguitati, cosa può fare il giusto? Così Davide richiama le fondazioni celesti della chiesa e del patto di Dio. Non importa quanto facciano i leader di chiesa, Dio è santo, e regna in gloria; Egli vede tutti. “Il Signore è nel suo santo tempio, il trono del Signore è nei cieli, i suoi occhi contemplano, le sue ciglia provano i figli degli uomini” (4). Il Suo governo è perfettamente giusto. Egli ama e prova il giusto (5, 7) ma odia l’empio (5), che Egli scaglierà all’inferno (6). Questa è la fondazione morale della chiesa e dell’universo: il santo amore di Dio dei Suoi santi in Cristo, e il Suo giusto odio degli empi.
Vedete come la grazia comune attacca le fondazioni? La grazia comune dice che Dio ama i reprobi empi. Davide, lo senti? Dio ama Saul (o Absalom) che ti sta dando la caccia come una pernice sulle montagne e che cerca di ucciderti (1-2)! Ma che dire della santità e giustizia di Dio che Egli ama (7)? Cosa dire del Suo odio degli empi con tutta la Sua “anima” (5)? La grazia comune mette le cose sottosopra, le fondazioni sono scosse e spostate! Perché Dio non è perfettamente giusto se Egli ama i reprobi che sono del tutto peccaminosi.
Tristemente molti Cristiani credono nella grazia comune: Dio ama tutti, vi è del bene in tutti (contrariamente alla totale depravazione), Dio approva alcune o perfino molte delle attività del mondo (contrariamente a Romani 3:12) e i Cristiani dovrebbero quindi vedere del bene morale quasi in tutto quello che gli empi fanno. E così vi è del bene in coloro che negano l’ispirazione della Scrittura e nelle loro opere, anche se minano l’autorità e l’inerranza della Sacra Scrittura. A motivo della grazia comune, possiamo accettare le idee degli evoluzionisti (la cosmologia del big bang, la geologia uniformitariana, e la macroevoluzione dal brodo primordiale agli esseri umani), perché essi sono brave persone, e cercano onestamente la verità (contrariamente ad Efesini 2:1-3). Alcuni oserebbero argomentare che perfino le teorie degli psicologi secolari sulla colpa e l relazioni familiari, etc., possono essere ricevute, ed i film dal bollino rosso possono essere visti a motivo delle potenti operazioni della grazia comune.
Perfino la sodomia! Se Dio ama tutti, allora Egli ama gli omosessuali proprio come sono. Vi è del bene morale anche in loro e quindi possiamo imparare da loro, perché anche loro ci mostrano cos’è il vero amore. Questa linea di ragionamento riguardante la sodomia è stata ricevuta da molti nelle chiese in Olanda, il paese nativo di Abraham Kuyper, il santo patrono della grazia comune, come anche dai discepoli di Kuyper a Toronto, nel Canada, etc. La Christian Reformed Church (CRC) in Nord America, che nel 1924 espulse dalla sua comunione e ministero Herman Hoeksema, giustificò un concerto di un gruppo di lesbiche che cantavano del lesbianismo al Calvin College della CRC sulla base della grazia comune (2002). I vescovi della Chiesa Anglicana si battono per accettare gli omosessuali come membri e ministri della chiesa usando la grazia comune: Dio ama gli omosessuali nel loro peccato, essi sono a Sua immagine. La Chiesa Presbiteriana in Irlanda, credendo che Dio ama tutti i peccatori e sotto pressioni da parte degli omosessuali e della political correctness sia dall’interno che dal di fuori della denominazione, ha prodotto una documento “addolcito” e compromissorio sulla sodomia alla sua Assemblea Generale nel 2007, come documentato da un nostro articolo in inglese sul nostro sito web.
Se voi negate che Dio odia gli empi e afferma di amarli, avete distrutto le fondazioni morali della chiesa (l’amore giusto e discriminatorio di Jehovah per tutto il Suo popolo in Gesù Cristo) e la chiesa sta già cadendo. Le brecce stanno apparendo e si allargheranno, anche se questo non è ammesso o voluto.
Il Patto d’Opere
Prof. Herman Hanko
Avendo risposto al lettore a riguardo del luogo dei figli nel patto, mi rimane da affrontare soltanto questa parte della sua domanda: “con chi è stato fatto il patto d’opere? La chiesa visibile o invisibile? Come funziona tutto questo?”
Dopo un attento scrutinio del patto di opere, il pastore e teologo Herman Hoeksema giunse alla conclusione che è una veduta erronea. Riassumo qui l’analisi e gli argomenti attentamente sviluppati di Hoeksema nella sua Dogmatica (Reformed Dogmatics, vol. 1, pp. 308-312):
1) Esso non trova supporto nella Parola di Dio, ma è una deduzione ingiustificata dal comando di Dio ad Adamo di non mangiare del frutto della conoscenza del bene e del male.
2) Il patto di opere postula un periodo di prova per Adamo alla fine del quale avrebbe ricevuto la vita eterna e celeste, ma ciò è impossibile per l’uomo se non attraverso Cristo (I Corinzi 15:47). Inoltre, l’idea che Adamo entrasse nella vita eterna in cielo porta con sé l’idea di merito, che è una nozione aborrente alla teologia Riformata (Luca 17:10; Romani 11:35).
3) Questa concezione fa sorgere altri problemi: quanto era lungo questo supposto periodo di prova? Adamo sarebbe entrato in cielo con tutta la sua posterità Cosa sarebbe accaduto allora alla creazione terrestre in cui Adamo era profeta, sacerdote e re?
4) Il patto di opere rende il patto tra Dio ed Adamo qualcosa di incidentale alla creazione di Adamo, perché fu aggiunto ad Adamo dopo la sua creazione. Qual era la relazione di Adamo a Dio prima di questo patto?
5) Se uno guarda a questa dottrina dal punto di vista della sovranità e della sapienza di Dio, la Sua intenzione originale di stabilire un patto di opere con Adamo finì in fallimento e Dio trovò necessario doversi rifugiare in un altro piano per realizzare quello che intendeva col primo.
Io sono persuaso da questi argomenti e rigetto l’idea che vi sia un patto di opere con Adamo. Ma questo non significa che Adamo non si trovava in una relazione di patto con Dio.
Adamo fu creato come il servo di Dio, come il capo dell’intera creazione in cui si trovava come profeta, sacerdote e re. Egli fu creato ad immagine di Dio ed era chiamato a servire il Signore suo Dio in tutto quello che faceva.
Adamo era l’amico di Dio, come anche Suo servo, e si trovava in una relazione di comunione col Suo Signore. L’albero della vita, dal quale Adamo era chiamato a mangiare, era il simbolo di questa amicizia tra Dio ed Adamo. Nel suo gioioso servizio di Dio nel mezzo della Sua creazione, Adamo faceva esperienza della comunione con Dio. Non soltanto l’intera creazione, formata dalla Parola di Dio, parlava della Sua grandezza e potenza, la Sua maestà e gloria, ma parlava anche della bontà ed amore per Adamo, e, susseguentemente, per Eva. Adamo poteva udire Dio parlare nel cantare degli uccelli, la bellezza dei fiori, la gloria degli alberi e lo splendore delle stelle di notte.
Odendo questo grandioso e bellisimo coro della creazione, Adamo era ripieno di amore per Dio e sopraffatto dalla grandezza e maestà del suo creatore. Era una creazione pristina, perché il peccato non era ancora entrato, né la morte, ad incupire la voce di Dio. Adamo rispondeva in lode ed adorazione al grande Dio che lo aveva benedetto così riccamente.
Vi era anche un modo speciale in cui Dio ed Adamo avevano comunione. In paradiso Dio parlava direttamente ad Adamo (e.g., Genesi 1:28-30; 2:16-17). Dopo che Adamo ed Eva avevano peccato, “essi udirono la voce del Signore Dio che camminava nel giardino nel fresco del giorno” (3:8). Questo indica che il camminare e il parlare di Dio nel giardino era un fenomeno comune, che forse accadeva quotidianamente. Ma questa volta Adamo ed Eva invece di andare ad incontrare Dio, si nascosero, perché sapevano di avere peccato (3:10).
Anche se, ovviamente, non era un patto di grazia nel senso che Dio rivelò la Sua grazia attraverso Gesù Cristo ad Adamo prima che cadde, possiamo benissimo chiamare il patto che Dio stabilì con Adamo prima della caduta un patto di grazia, perché Dio mostrava ad Adamo ed Eva il Suo immeritato favore. Egli aveva creato Adamo ed Eva perfetti, che è in sé una grande grazia immeritata. Dio diede liberamente Adamo ed Eva una bellissima, meravigliosa creazione in cui vivere e su cui regnare. Il Dio Triuno fece Adamo come Suo amico di patto, un dono che più grande non può essere concepito. Il Dio grande e infinitamente perfetto aveva comunione con una creatura che Lui Stesso aveva fatto! Adamo non meritava niente, nemmeno in uno stato di perfezione. E’ vero che la grazia di Dio è rivelata in un modo più ricco quando Dio ci prende, da peccatori, nel Suo patto attraverso Cristo, ma non dobbiamo minimizzare la beatitudine di Adamo prima della caduta, e non dobbiamo dimenticare che Adamo non la guadagnò.
Nel capire questa verità, possiamo mettere da parte la dottrina non biblica del patto di opere. Il patto di Dio fu stabilito nell’atto stesso della creazione e non meccanicamente aggiunto alla relazione di Adamo con Dio. Esso era un patto stabilito per grazia e in alcun senso meritato. Era un patto in cui l’opera di Adamo non era meramente un obbligo, ma un grande privilegio e una grande gioia da parte sua. Era un patto in cui Adamo conosceva e si beava nell’amicizia di Dio, nel Suo favore e amore. Dio era l’amico di Adamo! Ed Adamo era l’amico di Dio! Cos’altro poteva avere Adamo?
Ma era anche un patto che sarebbe stato continuato soltanto nella via dell’ubbidienza. Il peccato ruppe il patto di Dio ed Adamo ed Eva furono cacciati dal giardino.
Dio aveva qualcosa di meglio in riserva per il Suo popolo: un patto di grazia rivelato ai peccatori attraverso Cristo. Un patto in cui Dio e il Suo popolo dimorano in amicizia attraverso il Suo Figlio. Un patto in cui Dio prende il Suo popolo in cielo e dà loro una terra glorificata come loro eredità, qualcosa per sempre al di là delle capacità di Adamo perfino se non fosse caduto. Un patto in cui Dio è glorificato in un modo molto superiore al primo paradiso. Ma è ancora un patto di amicizia e comunione. Un patto in cui noi, meschini peccatori, siamo gli amici di Dio attraverso Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il nostro Salvatore e Signore, il secondo Adamo (Romani 5:14; I Corinzi 15:45-47).
Il patto fu stabilito con Adamo e tutta la sua posterità, perché Adamo fu creato come il capo della razza umana. Quando Adamo cadde, l’intera razza umana cadde in Adamo. Adamo ruppe il patto, e l’intera razza umana ruppe il patto di Dio in Adamo. Ma Dio sovranamente e saggiamente, a motivo della realizzazione del Suo proprio proposito, mise da parte Adamo per far spazio al secondo Adamo, il nostro Signore Gesù Cristo. In Lui la grazia di Dio è pienamente rivelata e così le ricchezze del patto di Dio, più grandi di quanto sarebbero mai potute essere nel primo paradiso, ed esse sono conferite alla chiesa eletta per cui morì Cristo, il capo della vera razza umana.