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CR News – Luglio 2009 Volume XII, n.15

Rev. Angus Stewart

Che Cos’è un Giudeo? (2)

Quali sono alcuni esempi di veri Giudei spirituali (Romani 2:28-29)? Molti discendenti fisici di Abraamo, Isacco e Giacobbe nei tempi dell

’AT, come Davide, l’uomo secondo il cuore di Dio, il pio Hannah, il fedele Geremia e quelli nel grande elenco di coloro che ebbero fede in Ebrei 11. Anche i convertiti Gentili nei tempi dell’AT: Rahab di Gerico, Ruth la Moabita, Ebedmelech l’Etiope, etc. Anche credenti prima di Abraamo, Isacco e Giacobbe, prima che Israele divenisse una nazione, prima che qualcuno parlasse perfino di “Giudei:” Abele, Noè, Sem, per esempio. Anche i Cristiani giudaici sono veri Giudei spirituali. Si pensi ai 12 discepoli (eccetto Giuda), e Barnaba, Paolo, etc., nel primo secolo d. C. Di fatto, vi è sempre stato un residuo giudaico credente attraverso l’intera epoca neotestamentaria, incluso, ad esempio, Alfred Edersheim. Anche i Cristiani Gentili sono Giudei interiormente. La chiesa Cristiana, cioè, i credenti eletti, la chiesa invisibile, consiste ora, ed è sempre consistita di Giudei spirituali (che siano etnicamente Giudei o Gentili). Una vera chiesa Cristiana è una congregazione di Giudei, Giudei spirituali, che consiste di tutti coloro redenti e chiamati da qualsiasi età o nazionalità. “Perché non è Giudeo chi lo è esteriormente, ma è un Giudeo colui che lo è interiormente … la cui lode non è dagli uomini, ma da Dio” (Romani 2:28-29).

Romani 2:28-29 non è unico nel dare ai credenti del NT (che siano Giudei o Gentili) nomi del popolo veterotestamentario di Dio. La Bibbia non soltanto “spiritualizza” i Giudei, ma “spiritualizza” Israele. Si ascolti Asaf nel Salmo 73:1: “In verità Dio è buono verso Israele, verso coloro che sono di un cuore puro,” dove la seconda clausola definisce il vero Israele. Cristo parla similmente a Natanaele: “Ecco un vero Israelita, in cui non vi è inganno!” (Giovanni 1:47). Paolo dichiara in Romani 9:6: “Perché non sono tutti Israele coloro che sono di Israele.” Tutti i credenti sono chiamati “Israele di Dio” in Galati 6:16.

Il popolo veterotestamentario di Dio non soltanto è chiamato Giudei (da Giuda) ed Israele (dal padre di Giuda), ma è anche chiamato col nome di figli di Abraamo (dal nonno di Israele). Come il nome Giudeo o Israele, il nome figli di Abraamo è “spiritualizzato

” nella Scrittura ed applicato a tutti i credenti, sia Giudei che Gentili, a cui è data la fede di Abraamo. Giovanni Battista proclamò ai Farisei e Sadducei increduli: “E non pensate di dire in voi stessi, Noi abbiamo Abraamo per padre, perché io vi dico che Dio è in grado da queste pietre di suscitare figli ad Abraamo” (Matteo 3:9). Jehovah più tardi fece questo (in effetti) nel salvare i Gentili. Si pensi alle parole di Cristo in Giovanni 8. I Giudei increduli pretendevano di essere figli di Abraamo (33). Gesù disse loro che i figli di Abraamo fanno le opere di Abraamo (39), e li denunciò come non figli di Abraamo ma figli del diavolo (44). Come Paolo dice in Romani 9:7: “Né perché essi sono discendenti di Abraamo sono tutti figli.” Galati 3:29 afferma: “E se voi [Giudei o Gentili] siete di Cristo, allora siete discendenza di Abraamo, ed eredi secondo la promessa.”

Così tutti i santi di qualsiasi nazionalità che confidano in Gesù Cristo crocifisso e risorto sono chiamati Giudei, Israele e i figli di Abraamo nella Parola di Dio. Siamo anche chiamati la “circoncisione,” cioè, la vera circoncisione spirituale: “né la circoncisione è quella esterna nella carne … la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera, la cui lode non è dagli uomini, ma da Dio” (Romani 2:28-29). “Perché noi siamo la circoncisione, che serviamo Dio nello spirito, e gioiamo in Cristo Gesù, e non abbiamo fiducia nella carne” (Filippesi 3:3). In Colossesi 2:11 Paolo spiega che in Cristo noi “siamo circoncisi con la circoncisione fatta senza mani.”

Così tutti i credenti, e anche tu, figlio di Dio, sono Giudei, Israele, figli di Abraamo e circoncisi, spiritualmente. Potremmo mostrare anche altri testi che dicono che la chiesa eletta del NT è il popolo di Dio, il Suo popolo di patto, la diaspora (dispersi, o sparsi), etc.

La prima importante applicazione della verità riguardante i Giudei spirituali è che essa si trova nel contesto in Romani concernente la giustificazione. I Giudei etnici sono perduti e devono essere salvati. Niente che essi sono o fanno li può liberare, né la circoncisione, né l

’osservanza della legge, né riti religiosi. “Perché un Giudeo non è colui che lo è esteriormente né la circoncisione è quella esteriore nella carne” (Romani 2:28). I Giudei fisici devono essere giustificati per fede sola in Cristo solo se devono essere salvati, “perché … sia Giudei che Gentili … sono tutti sotto peccato” (3:9). Non vi è una strada speciale per il cielo per i Giudei etnici, in quanto anch’essi, come i Gentili, devono andare al vero e vivente Dio attraverso Cristo solo.

Similmente, la religiosità di coloro che si professano Cristiani non è di alcun aiuto. Le nostre opere, il battesimo, la pietà, etc., non ci giustificano. Soltanto la croce di Cristo! Soltanto la Sua vita senza macchia è perfettamente giusta e deve essere ricevuta per sola fede. “Nel Signore sarà tutta la discendenza di Israele giustificata, e si glorierà,” ovvero Giudei etnici e Gentili etnici (Isaia 45:25).

Una seconda importane applicazione concerne l

’ecclesiologia, la dottrina della chiesa. L’AT e il NT non parlano di due popoli radicalmente differenti con destini eterni differenti. Vi è un solo popolo di Dio ed una sola chiesa in ogni epoca e in ogni terra. Essi sono il popolo spirituale di Dio, interiormente, nel cuore e nello spirito (Romani 2:29). Tutti i credenti, che siano Giudei o Gentili etnicamente, sono Giudei spirituali, Israele, e figli di Abraamo e circoncisione.

Ciò ci conferisce parentela spirituale con Abraamo, Isacco e Giacobbe e l’Israele credente dell’AT. Non si tratta di indossare una papalina o di cercare la salvezza osservando la legge dell’AT. Si tratta di guardare alla croce del Signor Gesù soltanto per l’intera propria giustizia e salvezza. Non vi è bisogno di né vi è alcuna chiamata di giudaizzare, cioè, di adottare dei costumi giudaici (come un scialle di preghiera) o cercare di sembrare giudaico.

Credente, l’AT è il tuo libro, leggilo, credilo, amalo! Tu adori Jehovah. Tu sei amato da Dio. Tue sono le promesse dell’AT e del NT. Tua è l’eredità dei nuovi cieli e nuova terra. Perché “un Giudeo è uno che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera, la cui lode non dagli uomini, ma da Dio” (29).


L’Eterna Figliolanza di Cristo (2)

Prof. Herman Hanko

Domanda: “Perchè è così importante che Gesù è l

’unigenito Figlio di Dio? Dio potrebbe aver avuto migliaia di figli. Non sono gli angeli anche figli? E che dire di Ebrei 2:10? ‘Perché conveniva a colui per il quale sono tutte le cose e mediante il quale sono tutte le cose, nel portare molti figli alla gloria, di rendere il capitano della loro salvezza perfetto attraverso sofferenze’.”

Il punto della citazione da Ebrei 2 è che il popolo di Dio che è condotto alla gloria è chiamato nel testo “figli.”

Nell

’ultimo numero delle News ho messo in evidenza il fatto che l’assoluta divinità di Cristo è la fondazione di tutta la verità della Scrittura, la roccia su cui Cristo edifica la Sua chiesa, ed una dottrina, quindi, di cruciale importanza per la chiesa di ogni epoca. Ho anche fatto notare che ogni tipo di Arminianesimo, Pelagianesimo e ogni diniego da parte della critica testuale dei miracoli della Scrittura, in modo particolare quelli della nascita verginale e della risurrezione corporale del nostro Signore dalla tomba, sono Modernismo incipiente e gli inizi, almeno, di un completo diniego della divinità del Signore.

La divinità di Cristo è stata confessata dalla chiesa dal principio della sua storia. Fu stabilita in forma confessionale dal Concilio di Nicea nell

’anno 325. La parte cruciale di quel credo dice: “Io credo … in un solo Signore Gesù Cristo, l’unigenito Figlio di Dio, generato dal Padre prima dei secoli, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre.”

Questa solenne verità fu riaffermata dal Concilio di Costantinopoli nel 381, dal Concilio di Calcedonia nel 451 e dal (cosiddetto) Credo Atanasiano. Tutti i credi della Riforma sostennero questa dottrina ed essa è la preziosa confessione di tutti i credenti.

La dottrina è insegnata in tutta la Scrittura. Menzioniamo qui soltanto pochi luoghi, perché la verità della divinità del nostro Signore è come un filo dorato che attraversa l

’intera Bibbia. L’Angelo di Jehovah, la manifestazione veterotestamentaria di Cristo, è Dio Stesso (Genesi 32:24-30, specialmente il verso 30). Isaia 9:6 chiama Cristo il “Dio potente” e il “Padre eterno.”

Nel Nuovo Testamento la divinità di Cristo è scritta a grandi caratteri su ogni pagina. Le parole di apertura di Paolo ai Romani sono: “… dichiarato essere il Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, dalla risurrezione dai morti” (Romani 1:4). In Giovanni 1:1, la Parola è detta essere con Dio, ed essere Dio. Al verso 18 dello stesso capitolo, in una lettura contestata ma possibilmente corretta, che si adatta al contesto, Giovanni dice: “Nessuno ha mai visto Dio, l

’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, egli lo ha dichiarato.” In I Timoteo 3:16 Paolo scrive: “E senza controversia grande è il mistero della pietà, Dio fu manifestato nella carne.” In tutta la Sua vita sulla terra, il Signore fu sfidato per aver reclamato di essere il Cristo. I Giudei sfidarono questo reclamo perché sapevano che colui che era il Cristo, il Messia, doveva anche essere divino. Il Signore infine fu condannato a morte perché dichiarò sotto giuramento che Egli era davvero il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Ripetutamente i Giudei Lo condannarono per essersi fatto eguale a Dio.

E

’ vero che anche uomini e perfino angeli sono chiamati figli di Dio. Uomini ed angeli sono chiamati figli di Dio perché furono creati da Dio (cf. Luca 3:38). Il popolo di Dio sono chiamati figli di Dio a motivo della loro adozione e rigenerazione (i.e., la seconda nascita dall’alto). Quando l’uomo cadde, egli divenne un figlio del diavolo secondo le mordaci parole di Gesù in Giovanni 8:42-44.

Il modernismo nega la caduta e le sue conseguenze. Esso chiacchiera piamente dicendo che tutti sono figli e figlie di Dio. Strombetta “la fratellanza dell

’uomo” e la famiglia universale di Dio. Parla entusiasticamente del nostro servizio all’umanità in generale e di fare del bene alla fratellanza.

Tutto questo è molto malvagio ed è un diniego delle terribili conseguenze della caduta. Noi siamo riportati di nuovo nella famiglia di Dio come figli e figlie nella Sua casa mediante un miracolo di grazia. In quella famiglia, in cui chi entra a farvi parte è determinato dall

’eterna elezione, il Dio Triuno è nostro Padre e Cristo è il fratello maggiore, l’erede del diritto di primogenitura ed il capo, sotto Dio, della famiglia. Ma Egli è tale perché Egli è prima di tutto l’eterno Figlio di Dio. Dunque Egli realizza l’intero proposito di Suo Padre nel radunare questa famiglia divina ed eletta nella casa di Suo Padre fatta di molte mansioni (Giovanni 14:1-3).

Ciò ci lascia con una domanda che il lettore fa: Perchè questa dottrina è importante?

Anche se ho in realtà già risposto a questa domanda, posso riassumere la risposta al meglio dicendovi di un incidente che ebbe luogo al Concilio di Nicea nel 325.

Il grande difensore della verità biblica al concilio era un diacono da Alessandria. La sua ferma difesa della verità a Nicea e il suo essere disposto a soffrire per la difesa della verità della divinità di Cristo (fu esiliato dalla sua chiesa e casa non meno di cinque volte) lo ha reso una figura famosa negli annali della chiesa nella sua battaglia per la fede. Il suo nome era Atanasio ed era noto come “Atanasio contra mundum” (Atanasio contro il mondo). Pochi credevano quello che Nicea aveva insegnato e ancora di meno erano disposti a difendere quella verità che Nicea aveva posto in forma confessionale. Atanasio si trovò da solo.

Nel corso del dibattito sulla piattaforma dell

’assemblea del Concilio, dibattito che a volte divenne violento, Atanasio si alzò e fece qualcosa come tali osservazioni: “Gesù Cristo deve essere Dio vero da Dio vero. Noi siamo depravati peccatori che non possono fare niente per salvare noi stessi. Solo Dio può salvarci. La nostra salvezza è interamente mediante il nostro Signore Gesù Cristo. Quindi Cristo è Dio.”

Fu lasciato ad Atanasio il compito di porre il dibattito al di fuori dei confini accademici e degli studiosi, e di porlo nel contesto della nostra salvezza, dove di diritto appartiene. Il punto è così importane perché esso include la nostra salvezza. Noi possiamo essere salvati soltanto mediante un

’opera che nessun uomo può compiere, la piena soddisfazione dei nostri peccati e la meritoria obbedienza del Figlio di Dio. Questo è il motivo per cui qualsiasi tentativo di ascrivere la salvezza per intero o in parte all’uomo è del tutto distruttivo della nostra speranza in questa vita ed in morte. Gesù Cristo è il Dio vero da Dio vero. Quindi, io ho fiducia in questa vita e guardo al futuro con speranza, perché la mia vita è nascosta con Cristo in Dio.


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