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CR News – Novembre 2014 • Volume XV, n. 7

La voce che grida nel deserto (2)

“Or nell’anno quindicesimo del regno di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell’Iturea e della regione della Traconitide e Lisania tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu indirizzata a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto” (Luca 3:1-2). Questi nomi non solo datano l’inizio del pubblico ministero di Giovanni Battista, come abbiamo già visto la volta scorsa, ma essi sono anche una testimonianza della malvagità dei giorni in cui la voce di Giovanni si fece udire nel deserto.

Il dominio romano sui giudei era un giudizio di Dio su di loro per i loro peccati. Tiberio Cesare era un imperatore romano, sebbene non fu uno dei peggiori. Ponzio Pilato era il governatore romano della Giudea che comprendeva la città santa di Gerusalemme. Pilato è colui che condannò Gesù Cristo alla crocifissione, come dice la famosa parte del Credo Apostolico: “soffrì sotto Ponzio Pilato”.

Erode (Antipa) e Filippo erano i due figli di Erode il Grande, colui che cercò di uccidere Gesù bambino (Matteo 2:1-20). Erode Antipa fu colui che imprigionò e giustiziò Giovanni Battista (Luca 3:19-20; Marco 6:14-29) e che Gesù chiamò “quella volpe” (Luca 13:32). Erode mise in discussione e sbeffeggiò il Signore durante il Suo processo (Luca 23:8-11). In occasione di quel processo, Pilato ed Erode “divennero amici, mentre prima erano stati nemici” (23:12).

Anna e Caiafa sono chiamati “sommi sacerdoti (3:2). Secondo la legge di Dio, ci dovrebbe essere solo un sommo sacerdote per volta, con ogni nuovo sommo sacerdote che diveniva tale alla morte di quello precedente. La presenza di due sommi sacerdoti rivela la pratica romana della vendita degli uffici e svela gli intrighi e le cospirazioni dei giudei riguardo il sommo sacerdozio. Anna occupò questa posizione per nove anni, dopo di che raccomandò suo genero Caiafa come suo successore. È da ricordare che Caiafa fu quello che disse che “conviene per noi che un sol uomo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione” (Giovanni 11:50; cf. 18:14). Anna e Caiafa furono al centro del processo di Gesù Cristo (18:13, 19-24, 28) e in quello di Pietro e Giovanni (Atti 4:6).

Se si considerano i leader sia della chiesa che dello stato, è chiaro che i giorni del ministero di Cristo e della chiesa apostolica devono essere stato giorni davvero malvagi!

Nel periodo indicato da Luca 3:1-2, Giovanni iniziò il suo ministero di cruciale importanza. Giovanni non ricevette una chiamata al ministero ordinaria. Egli non venne unto come sacerdote, sebbene suo padre, Zaccaria, fosse un sacerdote. Né ovviamente si trattava di un ministro cristiano scelto da una congregazione e ordinato tramite l’imposizione delle mani.

Giovanni ricevette una chiamata straordinaria. L’angelo Gabriele annunciò la chiamata di Giovanni a suo padre nel tempio prima della sua nascita e concezione (1:13-17). Il mormonismo sostiene falsamente che Giovanni venne ordinato dall’angelo all’età di otto giorni (Dottrina e Patti, 84:28), ma la Parola di Dio dice che quello era invece il giorno della sua circoncisione e del conferimento del suo nome (Luca 2:59-63). Giovanni venne equipaggiato e qualificato tramite l’essere ripieno di Spirito Santo sin dal grembo di sua madre (1:15), tramite la pia istruzione domestica di Zaccaria ed Elisabetta e tramite la preghiera e la meditazione del deserto. Dopo di che, Giovanni ricevette una diretta e irresistibile chiamata profetica per segnare l’inizio del suo ministero.

Vedete la maniera in cui Dio chiama persone a coprire uffici straordinari nella Sua chiesa e nel Suo regno? Il Signore conferisce uffici straordinari (e temporanei, quali quelli dell’apostolo, del profeta o del predecessore del Messia) tramite una chiamata straordinaria. Invece, coloro ai quali Dio conferisce una chiamata ad un ufficio ordinario (e permanente, come quello del pastore, dell’anziano e del diacono) ricevono una chiamata ordinaria tramite la chiesa e attraverso il voto dei membri della stessa.

Giovanni aveva circa trent’anni quando iniziò il suo ministero pubblico (Luca 1:24-25; cf. 3:23). Prima di questo, Giovanni visse in solitudine nei deserti insieme alle bestie (cf. Marco 1:13), prima di mostrarsi ad Israele (Luca 1:80).

Grandi folle andavano ad ascoltare la sua voce. Luca 3:7 parla di “folle” (Luca 3:3). Secondo Marco 1:5, “tutto il paese della Giudea e quelli di Gerusalemme andavano a lui”. Matteo 3:5 aggiunge che “tutta la regione adiacente il Giordano” venne ad ascoltare la predicazione di Giovanni. Tra i discepoli galileiani di Giovanni vi erano Andrea, Simone, Filippo e Natanaele (Giovanni 1:35-51). Ogni genere di persone si trovavano in quelle folle: esattori delle tasse e soldati (Luca 3:12, 14), pescatori come Pietro e Andrea e addirittura farisei e sadducei (Matteo 3:7), insieme a sacerdoti e leviti (Giovanni 1:19).

Cerchiamo di immaginarci la scena di Giovanni che percorre “tutta la regione nei dintorni del Giordano” (Luca 3:3). Si tratta della parte a nord del mar Morto, vicino al fiume Giordano. Giovani si mosse di luogo in luogo, verso luoghi che egli aveva probabilmente conosciuto durante i suoi anni di solitudine nel deserto prima di iniziare la sua predicazione pubblica (1:80). Persone da Gerusalemme e dalle zone circostanti della Giudea, della Perea e della Galilea, provenienti da ogni strato sociale quali soldati e sadducei, pescatori e farisei, tutti costoro giungevano per ascoltarlo predicare. Nel corso di molti giorni e settimane e mesi, vaste folle di centinaia e migliaia di individui si precipitavano ad ascoltarlo.

Che confronto c’è tra gli ascoltatori di Giovanni Battista e quelli dei profeti predicanti dell’Antico Testamento a partire da Samuele in poi? Dalle Scritture, sembra che Giovanni Battista ricevette folle nettamente più grandi di Isaia e Geremia, di Elia ed Eliseo, o di Osea e Gioele.

La prossima volta considereremo perché, nella provvidenza di Dio, queste vaste folle mai viste prima andavano ad ascoltare Giovanni Battista. Rev. Stewart


La neccesità del battesimo

Un lettore ci chiede: “Quelli non circoncisi erano rigettati dal patto. Vale lo stesso anche oggi? È giusto rispondere affermativamente basandosi su Ebrei 2:2-3? In altre parole: Genesi 17:14 ha qualche parallelo con l’odierna dispensazione?”.

Questi sono i passi menzionati: “Se infatti la parola pronunziata per mezzo degli angeli fu ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l’avevano udita” (Ebrei 2:2-3). “E il maschio incirconciso, che non è stato circonciso nella carne del suo prepuzio, sarà tagliato fuori dal suo popolo, perché ha violato il mio patto” (Genesi 17:14).

Il fratello non lo dice, ma assumo che egli ritenga che il battesimo abbia preso il posto della circoncisione nella nuova dispensazione (Colossesi 2:11-12). Assumo, inoltre, che egli sia a conoscenza del fatto che la circoncisone oggi non ha alcun significato spirituale. Perciò, la sua domanda si riferisce al battesimo.

La risposta alla domanda è affermativa. Si, i due testi citati sono importanti e chiariscono che la mancanza dei genitori nel battezzare i propri bambini è, nella nuova dispensazione, un peccato tanto grande quanto quello di non circoncidere i figli in Israele durante l’antica dispensazione. È addirittura corretto dire che coloro che non battezzano i propri figli hanno rotto il patto di Dio.

Ci sono varie cose da dire a sostegno di quanto appena detto.

In primo luogo, una domanda sorge spontanea: Che dire dei battisti? I battisti credono che solo i credenti confessanti debbano essere battezzati. Ciò significa che possono essere battezzati solo coloro che sono grandi abbastanza da fare una credibile confessione della loro fede in Cristo.

Senza dubbio, c’è qualcosa di profondamente sbagliato in questa loro teologia. Ma questo non è il luogo adatto per dibattere accuratamente l’intera questione del battesimo degli infanti. Oltretutto, la situazione dei battisti è alquanto diversa da quella descritta dal fratello che ha posto la domanda. I testi citati hanno a che fare con Israele, e Israele era la chiesa dell’Antico Testamento. Ciò significa che queste persone costituivano il popolo del patto di Dio. Il contesto è proprio che Dio stabilisce il Suo patto con Abrahamo e con la sua discendenza, dando la circoncisione quale segno e sigillo di quel patto. Il rifiuto degli israeliti di circoncidere i figli era un diretto rifiuto del segno del patto e, perciò, del patto stesso.

Ciò significa che il commando di Dio aveva a che fare con il popolo del Suo patto. In tal senso, i battisti non hanno una dottrina del patto biblica. La punizione per coloro del popolo di Dio che si rifiutavano di circoncidere i propri figli era quella di essere eliminati dal patto, dalla chiesa dell’Antico Testamento e dal popolo di Dio. Infatti, rifiutandosi di circoncidere i propri figli costoro si stavano tagliando fuori dal popolo del patto di Dio.

L’equivalente neotestamentario della punizione per coloro che si rifiutano di battezzare I propri bambini è la disciplina cristiana, che può concludersi con la scomunica dalla chiesa e perciò dal popolo di Dio.

Il fatto che questo rifiuto costituisse una questione grave in Israele è evidente dal fatto che Dio era pronto ad uccidere Mosè per non aver circonciso i suoi due figli, come riporta Esodo 4:24-26. Sembra che Sefora, la moglie di Mosè, fosse quella che si rifiuto di circoncidere i due bimbi. Anche se era nata e cresciuta in una casa dove Dio veniva adorato e servito, lei non apparteneva alla discendenza di Abrahamo e perciò le promesse del patto non le arrivavano direttamente, così come il segno del patto. Tuttavia, erano entrambi diretti a unirsi ad Israele e perciò Dio esigeva che divenissero parte del popolo del Suo patto dando ai loro figli il segno di quel patto. Senza quel segno, non sarebbero divenuti parte del Suo popolo pattale.

Sembra che durante i quarant’anni nel deserto, il popolo non circoncise i propri figli. A volte mi chiedo se questo non fu dovuto al fatto che ogni persona sopra gli anni venti venne uccisa nel deserto, tranne Joshua e Caleb. Comunque sia, la nazione non poteva entrare nella terra promessa senza che tutti i maschi venissero circoncisi (Joshua 5:2-9).

È necessario comprendere che la circoncisione e il battesimo sono segni e sigilli del patto che sono aggiunti alla Parola di Dio come prova visibile della verità del vangelo che Dio stabilisce con il Suo popolo lungo le generazioni. Gli infanti che muoiono alla nascita o che muoiono poco dopo la nascita non necessitano del battesimo: la loro salvezza non dipende dal battesimo, a differenza da come insegna il cattolicesimo romano. Non c’è alcun potere magico nell’acqua del battesimo; il battesimo ha il potere di segno e sigillo che accompagna la Parola. Il potere è quello dello Spirito Santo che opera la grazie nel credente tramite la fede in Cristo. Prof. Hanko

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Confessione Belga 34: Del Battesimo

… Per questo motivo, noi crediamo che chiunque desidera fermamente di pervenire alla vita eterna deve essere una volta battezzato d’un solo battesimo, senza mai ripeterlo; infatti non possiamo nascere due volte. E tuttavia questo battesimo non giova solamente quando l’acqua è su noi, e noi la riceviamo, ma giova tutto il tempo della nostra vita.

Al riguardo detestiamo l’errore degli Anabattisti, che non si accontentano d’un solo battesimo una volta ricevuto, ed inoltre condannano il battesimo dei piccoli bambini dei fedeli, i quali noi crediamo debbano essere battezzati e sigillati del segno dell’alleanza, come i piccoli bambini erano circoncisi in Israele, in base alle stesse promesse che sono fatte ai nostri figli. E quindi in verità Cristo ha sparso il suo sangue non meno per lavare i piccoli bambini dei fedeli, che per gli adulti; questo è il motivo per cui essi devono ricevere il segno e il sacramento di ciò che Cristo ha fatto per loro, come nella legge il Signore comandava che si comunicasse loro il sacramento della morte e passione di Cristo, quando essi erano appena nati, nell’offrire per loro un agnello che era il sacramento di Gesù Cristo. Ed inoltre ciò che faceva la circoncisione per il popolo ebraico, il Battesimo lo fa nei riguardi dei nostri bambini: questa è la ragione per cui Paolo chiama il Battesimo la Circoncisione di Cristo.


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