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CR News – Ottobre 2008 • Volume XII, n. 6

Cristo edificherà la Sua Chiesa (3)

Rev. Angus Stewart

La volta scorsa abbiamo visto che la chiesa di Dio non è edificata sulla persona di Pietro, come confessato da Roma, ma sulla Persona di Cristo, come confessato da Pietro.

Primo, Cristo è la “pietra” in quando è una Persona divina: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16:16). Egli è l’unico Figlio, infinitamente più alto di qualsiasi altro figlio: “il Figlio del Dio vivente.” Questa gloriosa verità fu rivelata a Pietro dal Padre di Cristo (17).

Si pensi ai milioni e milioni di eletti di Dio lungo molti secoli. Chi può supportarli se non Cristo, la fondazione della chiesa, che è pienamente Dio? Un santo uomo, come Pietro, non può supportarli, e tanto meno uomini peccaminosi come i papi. Questa verità di Cristo quale l’eterno Figlio di Dio, e tuttavia pienamente uomo, è esposta nei nostri credi ecumenici, specialmente quello di Nicene (325 d.C.) e quello di Calcedonia (451 d.C.). Tutti coloro che si sono sviati da questa verità, come gli Ariani, gli Eutichiani, e i Nestoriani, hanno lasciato Cristo la sola pietra e fondazione della chiesa. Quindi, Cristo non ha edificato le loro chiese; il diavolo le ha edificate come “sinagoghe di Satana” (Apocalisse 2:9; 3:9).

Secondo, Cristo è la “pietra” in quando servo unto di Dio: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16:16). “Cristo” significa unto, unto per il Suo triplice ufficio in quanto il servo del Signore, come profeta, sacerdote e re.

Egli è il profeta unto che dichiara la Sua infallibile Parola nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Tutti coloro che aggiungono o sottraggono dalla Parola di Dio (Apocalisse 22:18-19) o le cui tradizioni contraddicono ed oscurano la Parola di Dio (Marco 7:6-13) si dipartono da Cristo, il profeta unto e la fondazione della chiesa. E’ Cristo, il grande profeta, la tua pietra e la fondazione della tua congregazione? Allora stai essendo edificato su Cristo come parte della Sua chiesa.

Cristo è il re unto che governa sul Suo popolo. E tu Lo onori ed ubbidisci (per la Sua grazia)? E la tua chiesa? Allora sei fondato su Cristo la pietra. Ma chiese e Cristiani professanti che non si sottomettono alla Parola di Cristo ma invece seguono la stoltezza del mondo (libero arbitrio, political correctness, femminismo, evoluzionismo, etc.) non sono parte del Suo edificio, la chiesa: “Se mi amate, osservate i miei comandamenti,” Gesù ha detto (Giovanni 14:15).

Cristo è il sacerdote unto che ha offerto Se Stesso come un sacrificio di sangue per il Suo popolo eletto. Tutti coloro che si volgono a sacrifici senza sangue, come la messa, o che fanno dipendere l’efficacia del Suo sacrificio sul supposto libero arbitrio del peccatore non sono fondati su Cristo, la pietra della Chiesa.

Le parole di Cristo “Io edificherò la mia chiesa” (Matteo 16:18), si riferiscono alla Sua unica ed universale chiesa (singolare), piuttosto che alle molte chiese istituite (plurale). Qui abbiamo un’immagine biblica per la chiesa, quella di un edificio. Cristo è la fondazione e la vera chiesa è un edificio eretto su quella fondazione. Chiaramente, la chiesa sta essendo costruita secondo un piano, un piano divino. Quante pietre viventi saranno poste su questa fondazione? Quando saranno poste? Perchè Dio non ha soltanto un piano ma anche un programma di costruzione per l’edificazione della Sua chiesa, un piano in cui è determinato il momento in cui ogni peccatore eletto sarà aggiunto alla struttura. Un giorno la chiesa sarà completamente edificata e sarà gloriosa! Vi può essere qualche bellezza in un edificio costruito solo parzialmente, ma essa non è niente a confronto della bellezza della completa struttura, il santo tempio del Signore nel nuovo mondo!

Matteo 16:18 parla non soltanto di un’immagine della chiesa (un edificio) ma dell’incremento della chiesa (“Io edificherò”). Ciò non insegna che un giorno la maggioranza delle persone sulla terra saranno pietre viventi, tanto meno che ognuno sarà convertito alla chiesa di Cristo. Invece, significa che Cristo edificherà la Sua chiesa (sulla terra ed in gloria) in modo che essa aumenterà nel tempo, dal suo principio fino a che l’ultima persona è convertita prima del ritorno di Cristo. Cristo edifica la Sua chiesa rigenerando e santificando i Suoi eletti.

Questo edificio della chiesa è interamente un’opera divina: “Io edificherò la mia chiesa” (18), non “L’uomo ed io edificheremo la mia chiesa.” Cristo solo raduna, preserva e difende la Sua chiesa. Tutto questo è la Sua immutabile promessa: “Io edificherò la mia chiesa.” Credi questo, caro santo, e continua nel buon combattimento della fede!

Cristo dice, inoltre, “Io edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa” (18). Le porte dell’inferno sono tutte le forze di Satana, ovvero i suoi malvagi angeli, il mondo empio e la falsa chiesa, presentati come una potente città in costante guerra contro la chiesa ed il regno di Dio. Dunque Cristo edificherà la Sua chiesa nonostante, e perfino attraverso, la persecuzione (che purifica la chiesa), i martiri (che aumentano la chiesa in cielo) e l’apostasia (che rimuove gli ipocriti dalla chiesa istituita, e testa e prova i veri credenti). Cristo edifica la Sua chiesa perfino nonostante i peccati dei membri e degli ufficiali della chiesa. Dopo tutto, se Cristo non potesse edificare la Sua chiesa sulla terra a meno che il Suo popolo fosse interamente santo, Egli non l’edificherebbe affatto! L’edificio di Cristo include la progressiva santificazione dei suoi membri e la preservazione e perseveranza di tutti i santi, in modo che non una sola pietra vivente è perduta!


A seguire i link del Credo di Nicene, e del Credo di Calcedonia, menzionati nell’articolo.


Liste Tribali Differenti

Prof. Herman Hanko

Un lettore chiede: “La Scrittura contiene vari liste tribali israelitiche (ad es. Ezechiele 48; Apocalisse 7:4-8; Genesi 35:22-26). Nemmeno due di esse sono identiche. E’ questa mancanza di accuratezza?”

La Bibbia menziona le tribù di Israele in vari luoghi. In Genesi 49 leggiamo delle benedizioni che il patriarca Giacobbe pronunciò sui suoi dodici figli. Ognuno dei dodici è menzionato per nome, e la lista è conclusa con le parole: “Tutti questi sono le dodici tribù di Israele …” (28).

Ezechiele 48 menziona tredici tribù: tutti i figli di Giacobbe, eccetto Giuseppe, anche se i due figli di Giuseppe (Efraim e Manasse) sono inclusi. Levi anche è menzionato, ma come non avente alcuna eredità nella terra, perché il Signore è la sua eredità; cioè, i Leviti furono ordinati al servizio nel tabernacolo, e, più tardi, nel tempio. Ma i confini delle tribù, che anche sono date, sono molto differenti dai confini registrati in Giosuè 13-19, i quali capitoli descrivono l’eredità data alle tribù in sorte dopo la conquista di Canaan.

Apocalisse 7:4-8 presenta un’altra lista, data in connessione al sigillo dei 144.000. Da ognuna delle dodici tribù elencate sono sigillati 12.000. Giuseppe ed uno dei suoi figli, Manasse, sono inclusi, ma non Efraim, un altro dei figli di Giuseppe. Levi è menzionato come una tribù separata, anche se Levi non aveva alcuna vera e propria possessione nella terra di Canaan. L’unico figlio di Giacobbe che è omesso da questa lista è Dan.

Ancora un altra lista si trova in Genesi 35:22-26. Qui soltanto i dodici figli di Giacobbe sono menzionati insieme alle loro madri.

Dobbiamo fare alcune osservazioni generali sulle liste tribali. Anche se Giacobbe ebbe dodici figli da Lea, Rachele, Bilah e Zilpah, vi erano in realtà tredici tribù, perché Efraim e Manasse, i due figli di Giuseppe, avevano eredità separate nella terra di Canaan. Ma soltanto dodici delle tredici tribù ricevettero un’eredità, perché Levi, come ho menzionato sopra, non ricevette alcuna eredità.

La benedizione della primogenitura era una parte importante della vita dei figli di Israele. Essa includeva il diritto di governare sugli altri figli, specialmente i maschi (questo è il motivo per cui i sogni di Giuseppe riguardanti la sua signoria sugli altri risultavano così odiosi per i suoi fratelli); una doppia porzione delle possessioni del padre; e la benedizione del patto, che includeva la promessa di Cristo.

Anche se la regola nella linea del patto era che il primogenito dovesse ricevere il diritto di primogenitura, Dio intervenne per dimostrare che la Sua benedizione era su quelli che erano dalla Sua scelta sovrana. Ciò fu evidente specialmente nel caso di Esaù e Giacobbe, perché, anche se Esaù era il primogenito, Dio istruì Isacco e Rebecca di dare la primogenitura a Giacobbe (Genesi 25:21-26).

Nel caso dei Figli di Giacobbe, il diritto di primogenitura fu diviso. Ruben, il primogenito, non ricevette la benedizione, perché egli l’aveva persa con l’incesto (49:3-4); né l’ebbero i due figli dopo di lui, Simeone e Levi, perché essi avevano crudelmente sterminato i Sichemiti (5-7; Genesi 34). Giuda, il quarto figlio di Giacobbe, ricevette il diritto di primogenitura (8-12), e Giuseppe ricevette la doppia eredità perchè entrambi Efraim e Manasse erano inclusi nelle dodici tribù.

Tuttavia, le liste delle tribù in Ezechiele 48 ed Apocalisse 7 non seguono scrupolosamente le regole della primogenitura, almeno per quanto concerne l’ordine.

Perchè abbiamo questi liste differenti nella Scrittura? Non è a motivo di poca accuratezza da parte dei scrittori, perché una tale conclusione ci condurrebbe ad un diniego dell’ispirazione infallibile della Scrittura. Piuttosto, Dio voleva le tribù elencate proprio nel modo in cui si trovano nel testo sacro.

Chiedere la ragione per la quale le liste differiscono è chiedere la ragione per la quale Dio ha voluto queste liste differenti in questi posti differenti. Questa domanda non ha una facile risposta, ed infatti può essere risposta nel dettaglio soltanto considerando i loro contesti.

Per esempio, perchè Dan non è menzionato in Apocalisse 7? La figura dei 144.000 in Apocalisse 7 è il multiplo delle 12 tribù moltiplicate per 12.000 per ogni tribù. In Apocalisse, il numero 12 è un numero simbolico che fa riferimento all’elezione della chiesa, perché 12 è 3 x 4, o l’azione di tre su quattro. Se tre è il numero del Dio Triuno e quattro il numero di questa creazione terrestre inclusa l’uomo, allora con 12 si intenderebbe  l’azione di Dio sul Suo mondo nell’elezione sovrana. Dan sarebbe allora omesso dalla lista, perché egli, non contento della sua eredità datagli da Dio in Canaan, si spostò da Canaan per come data alle dodici tribù (Giudici 18). Così Dan è anche omesso dai 144.000 perché questo numero è simbolico dell’intera chiesa di Dio, sigillata dallo Spirito Santo in modo che nessuno sarà perso durante i terribili giorni di persecuzione precedenti alla seconda venuta di Cristo.

Non sto dicendo che tutto questo è assolutamente corretto, e si può facilmente mettere in questione; ma sicuramente ciò illustra il bisogno che c’è di fare esegesi della storia delle tribù e del contesto del passaggio dove le liste tribali israelite si trovano.

Ma, in generale, sono persuaso che una risposta alla domanda si può dare. Non possiamo avere alcun dubbio sul fatto che Israele come nazione era una figura dell’intera chiesa di Cristo (Galati 6:16). Prendendo questo in considerazione, possiamo concludere che dal principio stesso della storia di Israele, il numero dodici era un dodici imperfetto. Israele non è mai consistita di esattamente dodici tribù in tutta la sua storia, ed ogni menzione di queste dodici tribù è difettiva in qualche aspetto.

Colpisce che lo stesso è vero dei dodici apostoli. Essi non furono mai veramente dodici. Prima della morte del nostro Signore, mentre i discepoli erano dodici, Giuda fu traditore. Dopo l’ascensione del nostro Signore al cielo, gli undici che furono lasciati furono supplementari sia da Mattia (Atti 1:26), che, più tardi, da Paolo.

La ragione è che la perfetta realizzazione della chiesa, prefigurata da Israele, ed edificata sul fondamento degli apostoli e dei profeti (Efesini 2:20), si trova soltanto in cielo, dove tutti gli eletti saranno radunati nella gloria eterna. I tipi e i simboli terrestri sono solo questo, figure imperfette di una perfezione ancora a venire, un dodici imperfetto che punta verso una perfetta chiesa eletta.


Speriamo che la lettura delle CR News continui ad essere per te motivo di edificazione e di crescita nella grazia e nella conoscenza del Signore Gesù Cristo (II Pietro 3:18)!

Ti segnaliamo, inoltre, che sulla Sezione Italiana CPRC sono disponibili molti nuovi articoli, su tanti argomenti biblici di interesse, come la dottrina di Dio, il patto di Dio, la dottrina della chiesa, e vari altri. Per riconoscerli subito basta che controlli, a lato dei titoli degli articoli, se c’è il segnalino “NEW!” che vuol dire “NUOVO!”

Se comprendi la lingua inglese, ti segnaliamo sul sito web della nostra chiesa una nuova sezione sul Calvinismo. Oltre a molti sermoni audio, inclusa una serie su “Romani 9, il Capitolo più evitato della Bibbia,” e a tante risorse in forma scritta, la sezione include un dibattito video tra il nostro pastore, il rev. Angus Stewart, e il pastore Timothy L. Ramsay, sull’argomento “Calvinism vs Arminianism.” Non perdertelo!

Ti auguriamo un buon proseguimento, e a risentirci presto col nuovo numero delle CR News di Novembre 2008, (DV)!


Per leggere articoli su dottrina e pratica biblica dal punto di vista confessionalmente Riformato delle Tre Formule di Unità (Confessione di Fede BelgaCatechismo di HeidelbergCanoni di Dordrecht) vai alla Sezione Italiana della CPRC. Essa è in continua espansione.

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