Robert C. Harbach
L’Unità Organica che Sta alla Base della Scritture e dei Due Testamenti
Questo scrittore, mentre era indottrinato nell’intero schema del Dispensazionalismo, era istruito a vedere grande diversità nella Scrittura, ma non fu mai fondato sull’unità che ne è alla base. In quei giorni, i suoi insegnanti non inculcavano la verità che la Bibbia contiene un solo sistema di verità, una sola dottrina, una sola salvezza, uno solo standard di giustizia, una sola regola di fede e condotta, un solo Dio, un solo Mediatore, un solo patto divino, un solo proposito divino, un solo popolo, una sola promessa, un solo Vangelo, una sola assemblea e chiesa generale, una sola elezione di grazia, un solo vero Israele, una sola Sion, una sola nazione, ed un solo regno. La Scrittura con le sue parti differenti è un tutto organico. Essa ha avuto origine da una sola Mente controllante. Dio ha usato molti portavoce e molte penne per produrla (Ebrei 1:1; II Pietro 1:21), e tuttavia Egli è il suo solo Autore. La luce è multiforme nei suoi molti colori costituenti, e tuttavia è una. Dio è una trinità, che significa che Egli è una tri-unità ed un’unità che è trina. Cristo ha due nature, l’umanità e la Deità unite in una Persona. La Scrittura ha due testamenti che formano la sola Parola di Dio. Il suo messaggio è quindi uno!
La Concezione Dispensazionalista della Scrittura come Contraddittoria
Possiamo aspettarci, quindi, che la Bibbia sia coerente con se stessa e che i suoi vari passaggi siano armoniosi, non in conflitto. Quando noi leggiamo quel passaggio che il mondo invariabilmente fraintende: “occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede” (Esodo 21:24), non dobbiamo pensare che Gesù propose una interpretazione realmente fisica di essa o delle parole ad essa relative: “Ma io vi dico, non resistete il male, ma chiunque ti percuoterà sulla tua guancia destra, porgigli anche l’altra” (Matteo 5:39). I giudizi “occhio per occhio,” etc., devono essere compresi nel senso di multe esatte e di compensazione pagata, come mostra il contenuto (vv. 22, 30), cioè nel senso di “un occhio (multa) per un occhio (danneggiato o perduto).” Né dobbiamo supporre che le parole di Gesù in Matteo cancellino il passaggio di Esodo. Ciò non farebbe giustizia alla parte lesa, specialmente a una donna con bambino. Entrambe le multe e le compensazioni, in connessione con i dettami della giustizia, devono essere pagati anche nella dispensazione Cristiana. E’ quindi lontano dall’essere vero da ciò che insegnano questi due passaggi dire che essi possono essere riconciliati solo concependoli come appartenenti a differenti epoche e a differenti persone. Ciò renderebbe la maggior parte della Scrittura non più “utile” (II Timoteo 3:16 e a seguire), e l’Antico Testamento non avrebbe più valore di un catalogo antiquato.
Antitetica a Se Stessa
La Bibbia Scofield osserva quanto segue a riguardo di questo passaggio: “La provvisione in Esodo è la legge, ed è giusta; nei passaggi del Nuovo Testamento è grazia ed è misericordiosa.” I dispensazionalisti creano un’antitesi così mutuamente esclusiva tra legge e grazia, che l’implicazione è, come in questa nota, che sotto la legge gli uomini erano salvati a motivo della loro ubbidienza, mentre sotto la grazia essi erano salvati senza l’ubbidienza. Ciò rende il vangelo un chiari antinomianismo, e la legge niente più che un patto di opere, cioè puro legalismo. La nota mostra che Scofield è anche incoerente, perché egli fa riferimento a Matteo 5:38-44 come grazia, mentre nella sua introduzione ai quattro vangeli egli afferma che “il Sermone sul Monte è legge, non grazia.” Quale delle due asserzioni dobbiamo credere? Ad aggiungersi all’ultima affermazione, Scofield scrive che “le dottrine della grazia devono essere cercate nelle epistole, non nei vangeli …” Ciò toglie la dottrina di Cristo dalla presente dispensazione e la assegna a quella della “legge,” rendendo così Gesù un insegnante dell’Antico Testamento e del Giudaismo, e non del Cristianesimo.
La Scrittura in Armonia con Se Stessa Eticamente
Di certo non vi è contrasto tra Esodo 21:24 e Matteo 5:38-44, perchè uno tratta di regole di giustizia amministrate da giudici (cf. Esodo 21:22 con Deuteronomio 19:18-20) e l’altro di regole di condotta indirizzate ad individui. Quando Gesù disse: “Ma Io vi dico, Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano” (Matteo 5:44), Egli non stava insegnando una sorta di etica più elevata di quella dell’Antico Testamento, ma la stessa etica dell’Antico Testamento. Allora, anche, fu comandato: “Se il tuo nemico è affamato, dagli pane da mangiare, e se è assetato, dà lui acqua da bere” (Proverbi 25:21). Paolo non ha insegnato niente di diverso da Gesù: “Non rendete a nessun uomo male per male. Comportatevi onestamente al cospetto di tutti gli uomini. Caramente amati, non vendicatevi da voi stessi, ma piuttosto lasciate il posto all’ira di Dio” (Romani 12:17-19). Ciò non è niente di nuovo, perché l’insegnamento dell’Antico Testamento è lo stesso, vedasi Levitico 19:18. Davide era grato per il fatto di essere stato trattenuto dal farsi vendetta (I Samuele 25:33). Lo stesso spirito si trova spesso in Proverbi: “Non dire: io gli farò come egli ha fatto a me, io renderò all’uomo secondo la sua opera” (20:22, 24:17, 29).
Avendo un Solo Spirito
E’ anche sostenuto, da parte dei dispensazionalisti, che i Salmi imprecatori respirano un altro spirito rispetto a quello del vangelo della grazia. Il riferimento è a: “I nemici del Signore … saranno consumati” (Salmo 37:20). “Sorga Dio, che i Suoi nemici siano dispersi; che quelli che Lo odiano fuggano davanti a Lui” (68:1). “Oh Signore … i Tuoi nemici periranno” (92:9). “Oh figlia di Babilonia, che stai per essere distrutta, felice sarà colui che ti redarguisce per come ci hai servito. Felice sarà colui che prende e sfracella i tuoi piccoli contro le pietre” (137:8-9). Ma anche il Nuovo Testamento ha il suo aspetto severo.
Pietro nell’esporre un falso profeta nella Chiesa denunciò, sotto sanzione da parte del Capo della Chiesa: “il tuo denaro perisca con te” (Atti 8:20). Paolo, anche, pronunciò una maledizione su chiunque non ama Cristo: “Se qualcuno non ama il Signore Gesù Cristo, che sia anatema …” (I Corinzi 16:22). Egli pronunciò una benedizione su tutti quelli che Lo amano: “Grazia sia a tutti coloro che amano il nostro Signore Gesù Cristo in sincerità” (Efesini 6:24). Poi vi è la doppia maledizione contro chiunque predichi un altro vangelo in Galati 1:6, 9. Della Mutilazione, coloro che mutilavano la dottrina della grazia sovrana, egli disse: “Io vorrei che fossero recisi coloro che vi turbano” (Galati 5:12). Concernente Alessandro il ramaio che gli fece molto del male, egli pregò: “il Signore lo redarguisca secondo le sue opere” (II Timoteo 4:14). Per quanto riguarda Babilonia, la potenzia mondiale anticristiana, il grido dal cielo contro di lei è: “Redarguitela come ella ha redarguito voi, e raddoppiatele il doppio, secondo le sue opere, nella coppia che ella ha riempito riempitele il doppio!” (Apocalisse 18:6). La legge del taglione non solo è la stessa in entrambi i testamenti, ma è parte della fede dei santi! I dispensazionalisti sostengono contrasti così strani che uno si chiede se essi leggano mai le loro Bibbie attentamente!
Ma quanto abbiamo appena mostrato, specialmente alla luce degli ultimi testi a supporto dalla Scrittura, non sarà accettabile ai gusti dell’uomo naturale, nè a colui che è inclinato a pensare sentimentalmente, che non vuole essere governato dalla Parola di Dio. Questa epoca effeminata si vuole sbarazzare della pena di morte, vuole far diventare le prigioni dei club, dare ai criminali delle celle e delle sale da pranzo a livello di quelle di un hotel, fornire loro radio e televisione, e garantire loro diritti coniugali. In queste persone non troveremo un santo odio contro qualsiasi cosa che disonora Dio. Né essi saranno d’accordo con Salmo 139:19, 22: “Di sicuro tu colpirai gli empi, Oh Dio. (Dipartitevi da me voi uomini sanguinari!). Perché essi parlano contro di Te malvagiamente, e i Tuoi nemici nominano il Tuo nome invano. Non odio io, Oh Signore, quelli che Ti odiano? Non sono addolorato da quelli che insorgono contro di Te? Io li odio con odio perfetto, li considero miei nemici.”
Un’Unità della Parola di Dio
Come abbiamo affermato in precedenza, la legge di Dio e la grazia di Dio non possono essere opposti, perchè ciò porrebbe Dio in conflitto con Se Stesso. Non è meramente la legge, ma anche la grazia che “sarà la nostra giustizia, se noi badiamo a compiere tutti questi comandamenti davanti al Signore nostro Dio, come Egli ci ha comandato” (Deuteronomio 6:25). Tuttavia, l’”insegnamento dispensazionalista,” è che questo è l’opposto stesso di ciò che leggiamo nel Nuovo Testamento, ovvero: “Per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata al Suo cospetto” (Romani 3:20). Il passaggio di Deuteronomio è detto insegnare una salvezza dipendente da ciò che facciamo, mentre il vangelo insegna la salvezza per cosa Dio ha fatto. Legge e grazia sono quindi posti a 180° l’una dall’altra. Allora se esse sono opposte, quanto una volta era vero deve ora essere falso. Ma dal momento che non sono in alcun conflitto tra loro, entrambe sono vere! I due passaggi non devono essere dipinti l’uno contro l’altro. Non è mai stato vero che la salvezza è dipesa da ciò che l’uomo poteva e doveva fare. La salvezza non è mai stata per opere. La base della salvezza non è mai stata il merito umano o ciò che ha compiuto la creatura. Ciò vale per la cosiddetta dispensazione dell’Innocenza (Giobbe 25:4-5; 15:15, 4:18), Coscienza (Genesi 4:4), o Governo Umano (6:8), o Promessa (15:6), o Legge (Esodo 20:1-17, 24), e del Regno (Efesini 1:10). La verità di Deuteronomio 6:25 si trova enfaticamente anche in Matteo 5:20, Giacomo 2:20-26 e I Giovanni 2:29. Essa espone la condotta pia e il cammino Cristiano del credente. Romani 3:20 è chiaro: esso afferma che la regola di condotta non può mai divenire la base sulla quale Dio ci accetta.
Armonia tra i due testamenti è inoltre evidente in: “Egli credette nel Signore, ed Egli glielo imputò per giustizia” (Genesi 15:6), e “Per mezzo di Lui tutti quelli che credono sono giustificati” (Atti 13:39). Vi è la stessa dottrina di giustificazione per fede. Dall’antichità Dio si è rivolto al Suo popolo: “Voi siete stranieri e pellegrini” (Levitico 25:23), proprio come fa ora: “Io vi esorto come stranieri e pellegrini” (I Pietro 2:11). Sotto la legge: “La porzione del Signore è il Suo popolo, Giacobbe è la parte della Sua eredità” (Deuteronomio 33:9). Sotto la grazia non è differente: noi conosciamo “le ricchezze della gloria della Sua eredità nei santi” (Efesini 1:18). Mosè conosceva che “tutti i Suoi santi sono nella Tua mano” (Deuteronomio 33:3) proprio come Giovanni sapeva che “non periranno mai, né qualcuno li strapperà dalla Mia mano” (Giovanni 10:28). L’esortazione allora era: “Arrendetevi al Signore” (II Cronache 30:8), e, sotto il vangelo è: “Arrendetevi a Dio” (Romani 6:13). Chi non ha familiarità con “Lidia … il cui cuore il Signore le aprì così che prestasse attenzione alle cose che erano pronunciate da Paolo?” (Atti 16:14)? E’ sempre stato così! “E il mio Dio mise nel mio cuore di radunare insieme i nobili” (Neemia 7:5). Gesù promise: “lo spirito di verità … vi guiderà in tutta la verità” (Giovanni 16:13). Anche questo era un fatto nell’antico patto: “Tu desti anche il Tuo buono Spirito per istruirli” (Neemia 9:20). Giovanni fa riferimento ad una benedizione futura: “Noi saremo come Lui, perché Lo vedremo come Egli è” (I Giovanni 3:2). Davide aveva la stessa prospettiva: “Io contemplerò il Tuo volto in giustizia, sarò soddisfatto, quando mi sveglio, con la Tua sembianza” (Salmo 17:15). Noi siamo ora “fortificati con potenza nell’uomo interiore” (Efesini 3:16), ma i santi dell’Antico Testamento avevano, in principio, la stessa benedizione: “Tu mi rispondi e mi fortifichi con forza nell’anima mia” (Salmo 138:3). La Bibbia non conosce che un solo Vangelo!