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Dio Trovato da un Popolo Straniero

Herman Hoeksema

(Capitolo 70 di: Herman Hoeksema, Righteous by Faith Alone: A Devotional Commentary on Romans [Giusti per Sola Fede, un Commentario Devozionale a Romani], ed. da David J. Engelsma, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 2002; traduzione italiana: Francesco De Lucia)

Romani 10:20-21

Ma Isaia è molto audace, e dice: “Io sono stato trovato da coloro che non mi cercavano, Io mi sono reso manifesto a coloro che non chiedevano di me.”

Ma ad Israele egli dice: “Tutto il giorno ho steso le mie mani ad un popolo disubbidiente e contraddicente.”

Le parole del testo sono parte della risposta alla domanda che troviamo al verso 19: “Ma dico, non aveva conoscenza Israele?” Il significato di questa domanda non è che Israele non conosceva il vangelo, la Parola della fede, la Parola di verità. L’apostolo aveva chiaramente mostrato che essi la conoscevano. Al verso 18 Paolo aveva detto che essi avevano udito, perché “il loro suono è andato in tutta la terra, e le loro parole fino alle estremità del mondo.” Quindi, quando l’apostolo chiede al verso 19: “Non aveva conoscenza Israele?” egli fa ancora riferimento al tema principale non soltanto di questo capitolo, ma anche di quello precedente. Il significato della domanda è: non sapeva Israele che Dio la avrebbe rigettata come nazione e che si sarebbe volto ai Gentili?

In risposta a questa domanda, l’apostolo, come di frequente in questo capitolo, cita la Scrittura. Egli fa riferimento, primo, ad una citazione da Mosè [Deuteronomio 32:21]. Mosè aveva detto: “Io vi provocherò a gelosia con quelli che non sono popolo.” L’apostolo fa notare che molto tempo prima Mosè aveva profetizzato che Dio avrebbe reso noto il Suo nome ai Gentili e quindi provocato Israele a gelosia. Poi, egli procede col dire che “Isaia è molto audace” cioè, il profeta si esprime molto chiaramente, molto definitamente. Isaia aveva detto [65:1] che Dio fu trovato da coloro che non Lo cercavano e fu reso manifesto a coloro che non chiedevano di Lui. Il mondo Gentile è giunto a conoscenza del nome del Signore. “Ma ad Israele egli dice: ‘Tutto il giorno ho steso le mie mani ad un popolo disubbidiente e contraddicente’” [Isaia 65:2].

Non aveva conoscenza Israele? Ne aveva. Era stato chiaramente rivelato loro che come nazione sarebbero stati rigettati e che Dio sarebbe andato al mondo Gentile.

Se leggiamo il passaggio di Isaia dal quale l’apostolo cita, noteremo che abbiamo in esso una risposta alla preghiera di Israele al tempo della cattività. Israele era in cattività. Gerusalemme ed il tempio erano stati distrutti. Il patto sembrava essere stato dimenticato. Sembrava che Israele era rigettato anche allora. Ed il profeta idealmente (perché in realtà Isaia non fu mai in cattività) si trovava a capo del popolo di Israele e pregava che Dio potesse avere misericordia di loro per liberarli. Il Signore rispose a quella preghiera. In questa citazione abbiamo la risposta alla preghiera del vero Israele. La risposta fu che Dio di certo si ricorderà il Suo patto, ma Egli non se ne ricorderà nel modo in cui si aspettavano loro. Essi guardavano al patto come inseparabilmente vincolato alla nazione di Israele, ma il Signore si ricorderà del Suo patto facendosi conoscere ad un popolo che non Lo cercava e che non chiedeva di Lui, mentre Israele sarà rigettata come nazione.

Chi è Trovato

“Io,” ovviamente, è Dio. Sia in Isaia che in Romani, è Dio che sta parlando e che dice riguardo a Se Stesso che Egli è trovato. Ma Dio sta qui presentando Se Stesso non meramente come Dio senza alcun’altra distinzione. Di sicuro, in quanto Dio, Egli è conosciuto e rivelato in tutte le opere delle Sue mani. La Sua eterna Deità e potenza sono chiaramente rivelate nelle opere delle Sue mani. Noi possiamo conoscere Dio nella Sua divinità, potenza, e sapienza, dalla creazione del mondo. I Gentili nell’antica dispensazione conobbero Dio in quanto Dio. Essi Lo conobbero e seppero che Egli deve essere servito. Per quanto riguarda questa conoscenza e rivelazione, non possiamo dire che qualcuno ha trovato Dio.

Trovare Dio ha un significato più positivo. E’ trovarlo in modo da avere comunione con Lui. Ciò non è vero di Dio per come è rivelato a tutti nella creazione. Per come siamo nei nostri peccati, non vi è niente in Dio per come è rivelato nella creazione che noi possiamo desiderare. Qualsiasi cosa possiamo vedere di Dio e qualsiasi cosa possa dirci la rivelazione di Dio nella natura, essa non parla mai di perdono. Se non abbiamo più che la rivelazione di Dio nella natura, non cercheremo mai Lui. Non è possibile violare un’ordinanza di Dio nella natura ed essere perdonati. Anche se uno si ravvede dei suoi peccati, come ubriachezza o fornicazione, non riceve mai una parola di perdono nella natura.

Ma quando Dio dice: “Io sono stato trovato da coloro che non mi cercavano,” è chiaro sia dal contesto in Isaia che in Romani 10, come anche dalle parole del testo stesso, che è Dio in quanto Dio della salvezza a parlare. E’ Dio per come ha rivelato Se Stesso nel volto di Gesù Cristo. Questa è la rivelazione di Dio. Questo è chiaro da Isaia. Isaia pregava per la ristorazione del patto. Dio rispose a quella preghiera nelle parole di Isaia 65 citate dall’apostolo nel testo. Lo stesso è chiaro anche dal contesto in Romani 10, dove l’apostolo sta parlando della giustizia di Dio in Cristo.

Questo è chiaro specialmente dalle parole del testo stesso quando consideriamo l’espressione Tutto il giorno (significa “continuamente”) Io ho steso le mie mani ad un popolo disubbidiente e contraddicente. Dio presenta Se Stesso stare davanti al Suo popolo con mani stese. Questa è una figura. La figura ci fa pensare all’insegnamento da parte di un genitore al suo bambino di come camminare, stendendo le sue mani verso il bambino, dicendogli di venire a lui ed essendo pronto ad afferrarlo nel caso dovesse cadere. Dio presenta Se Stesso come un genitore, pronto a ricevere Suo figlio nelle Sue braccia quando il bambino sta per cadere. Anche il significato della figura è chiaro. Quando Dio dice: “Tutto il giorno Io ho steso le mie mani,” Egli intende dire: “Tutto il giorno Io ho assunto l’attitudine di uno che è pronto a ricevere e salvare.” Tutto il giorno Dio rivela Se Stesso in questo modo.

Quindi, in senso concreto, queste mani stese si riferiscono all’abbondanza della rivelazione di Dio ad Israele. Dio aveva rivelato Se Stesso ad Israele come un Dio che è pronto a riceverli e perdonarli. Questo fu vero in tutta l’opera di Dio. Questo fu vero quando li condusse fuori dall’Egitto, quando li condusse attraverso il Mar Rosso, quando li condusse attraverso il deserto, e quando li ebbe condotti in Canaan. In tutte queste cose Dio divenne manifesto come un Dio che è pronto a ricevere e salvare. In tutte queste cose Dio divenne manifesto come un Dio che stava a braccia stese. Ciò era vero anche della rivelazione di Dio nella Sua Parola. In tutta la Sua Parola Dio rivelò Se Stesso come un Dio che è misericordioso e buono, pronto a ricevere e a salvare. Ciò fu vero anche nelle cerimonie e nei sacrifici. In tutta questa opera Dio rivelò Se Stesso come un Dio pronto a ricevere e salvare. Ciò fu vero, infine, nel senso supremo nel momento della venuta di Cristo. Cristo venne ai Giudei prima. In Cristo Dio stette davanti ai Giudei come un Dio che era pronto a ricevere e salvarli. Cioè, Egli era pronto a ricevere tutti quelli che Lo cercavano. Dio stava davanti ad Israele e disse: “Io sono pronto a ricevere e salvare tutti quelli che fuggono a Me.”

Dio dice la stessa cosa a noi nella Scrittura oggi. Nella Scrittura Dio dice che tutto il giorno Egli ha mani stese verso di noi.

E Dio è stato trovato. Trovare Dio non è un’attività teologica. Trovare Dio non consiste nel ricevere e comprendere qualche istruzione riguardante Dio. Trovare Dio in Cristo è qualcosa di diverso. E’, in primo luogo, che sentiamo il bisogno di questo Dio e che siamo affamati ed assetati di Lui. Quando dite che avete trovato qualcosa, non intendete che l’avete vista, o che avete sentito parlare d’essa, ma che l’avete in possesso. Quando dite che avete trovato la felicità, non intendete che avete sentito parlare della felicità, ma che l’avete. Quando dite che avete trovato la pace, non intendete dire che avete letto qualcosa a riguardo d’essa, ma intendete che la possedete nel vostro cuore. Così quando dite che avete trovato Dio, non intendete dire che avete letto di Lui.

Intendete che avete trovato nel vostro cuore un desiderio di Lui. Avete trovato un posto vacante nel vostro cuore che può essere riempito soltanto da Dio in Cristo.

In secondo luogo, trovare Dio è che voi avete visto ed udito Dio stendere le Sue braccia verso di voi personalmente. Lo avete visto nel vangelo, e Lo avete udito dire: “Tutto il giorno Io ho steso le mie mani,” e voi dite: “Si riferisce a me.”

In terzo luogo, trovare Dio è correre in quelle braccia. Voi siete andati coi vostri peccati in quelle braccia stese, in Cristo. Voi avete detto: “Io Ti prendo in Parola, e Ti credo.”

Voi Lo avete trovato. E voi avete trovato perdono, giustizia, giustificazione, e pace. E quelle braccia vi hanno stretto. E la Parola di Dio vi ha detto: “Tu sei Mio figlio. Tu sei Mia figlia.” E voi avete detto: “Ho trovato Dio.”

 

Da Chi è Trovato

Chi Lo ha trovato? Il popolo davanti al quale Dio stava con braccia stese non Lo ha trovato. “Tutto il giorno Io ho steso le mie mani,” Dio Stesso dice, “ad un popolo disubbidiente e contraddicente.” Questi erano i Giudei nell’antica dispensazione. Dio non fu trovato da loro.

Dobbiamo considerare questa parte del testo molto attentamente, perché queste parole sono usate per sovvertire tutto quello che l’apostolo sta insegnando. La spiegazione di molti è più o meno questa: Dio stava davanti ad un popolo ribelle e contraddicente con braccia stese, che sono un simbolo della volontà generale di Dio di salvare tutti, inclusi quelli che contraddicevano e si ribellavano. E se ciò è così, alcuni argomentano, non vi è dottrina di elezione e riprovazione. Similmente, vi sono persone Riformate che confessano la dottrina dell’elezione, ma questo testo, essi dicono, mostra che vi è anche una volontà generale in Dio di salvare tutti, e dobbiamo accettare entrambe. Essi chiamano questo un “mistero.” Ma noi rigettiamo una volontà generale di Dio di salvare tutti. Non possiamo sovvertire tutto quello che abbiamo imparato in Romani 9 e 10 e tutto quello che ci sarà insegnato in Romani 11.

Guardiamo al testo. Insegna qualcosa come una volontà generale di Dio di salvare tutti? Sì se le braccia stese significano che Dio dice a queste persone ribelli e contraddicenti: “Io sinceramente desidero salvarvi tutti.” Ma questo è contrario al vangelo. Da nessuna parte la Scrittura insegna che le braccia stese simbolizzano la prontezza di Dio a voler salvare tutti. Il significato delle braccia stese è che Dio vuole salvare tutti quelli che vanno a Lui.

Questo contraddice l’altra verità fondamentale che noi non ci ravvedremo mai e non andremo mai nella braccia di Dio a meno che Dio non ci dia il cuore e la volontà di venire? La Scrittura dice No. Non vi è contraddizione. Se un uomo deve andare nelle braccia stese di Dio, Dio deve dargli la volontà.

Di sicuro Dio stava davanti all’intera nazione di Israele, proprio come oggi sta davanti all’intera congregazione a braccia stese, e dice: “Io sono pronto a ricevere e salvare tutti quelli che vengono a Me.” La predicazione è generale. Ma in quella nazione di Israele vi erano molti che non ne volevano sapere di Lui. Vi erano molti che mostrarono se stessi contrari alle braccia stese, contraddicenti e disubbidienti. Essi si ribellavano contro la Parola di Dio. Essi erano contraddicenti. Essi opponevano quella Parola di Dio. Questo era Israele. Perché? Perché Dio è misericordioso con chi vuole Lui. Quando Cristo venne, le braccia stese di Dio divennero manifeste a tutti, ma essi si ribellarono contro queste braccia stese. Essi li rigettarono.

Noi non dobbiamo trascurare l’aspetto positivo di queste parole. L’aspetto positivo è che alcuni Giudei credettero, trovarono Dio, e furono salvati, anche se anch’essi erano ribelli per natura. Anche se il riferimento del testo è ai Giudei nell’antica dispensazione, il suo insegnamento si applica anche ai Gentili nella nuova dispensazione. Dio non dice: “Io ho prima steso le Mie braccia al disubbidiente e contraddicente Israele, e poi sono andato ad una nazione differente che non disubbidisce e non contraddice la Mia Parola.” La nozione che il mondo Gentile stava già cercando Dio è semplicemente nonsenso. Non vi erano tali Gentili. I Gentili non erano migliori dei Giudei. Il testo dice: “Io sono stato trovato da coloro che non mi cercavano.” Questo è per sempre vero. Il mondo Gentile nell’antica dispensazione era ostile a Dio. Per natura, noi tutti siamo contraddicenti.

Il Modo in Cui Egli è Trovato

Come, allora, i Gentili giunsero a trovare Dio? Cristo venne. Egli morì, fece espiazione per il peccato, fu risuscitato, e fu glorificato. La salvezza era ora divenuta universale. Il vangelo fu predicato tra i Gentili. Quando il testo dice: “Io sono stato trovato da coloro che non mi cercavano,” il significato è che prima di quel momento i Gentili non avevano quella rivelazione delle braccia stese di Dio. Ma ora Dio manifestava Se Stesso a loro attraverso il vangelo.

Quando il vangelo fu predicato ai Gentili, essi trovarono Dio da loro stessi? No di certo! Se non fosse accaduto nient’altro, nemmeno i Gentili avrebbero mai trovato Dio. Ma la predicazione è attraverso la Parola di Dio. Non è la parola d’uomo. Quando gli apostoli predicarono, Dio parlò attraverso di loro. Dio disse ai Gentili: “Eccomi. Eccomi, sto con le braccia stese.” Quando Dio dice: “Eccomi,” non possiamo fare altro che guardare. E Dio disse questo. Egli disse questo ai Gentili.

Questa, allora, è la situazione. Noi da noi stessi non cercheremo mai Dio in Cristo. Ma quando, attraverso la Parola che è predicata, Dio dice: “Eccomi con le braccia stese, pronto a ricevere e salvare quelli che vengono a Me,” noi cominciamo a cercarlo e a desiderarlo. Noi troviamo pace attraverso la giustizia di Dio in Cristo.

Per altre risorse in italiano, clicca qui.

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