Sermone sul Catechismo di Heidelberg predicato dal rev. Angus Stewart, nella Covenant Protestant Reformed Church di Ballymena, il Giorno del Signore 17 Maggio 2009.
LETTURA:
[Leggere il Salmo 104.]
Leggiamo l’istruzione contenuta nel Giorno del Signore 9:
D. 26
Cosa credi quando dici: Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra? R. Che l’eterno Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che dal nulla ha creato cielo e terra con tutto ciò che è in essi, ed anche li sostiene e li governa con il Suo eterno consiglio e provvidenza, è, a motivo di Cristo Suo Figlio, mio Dio e mio Padre, nel quale io anche confido, così che non dubito che Egli mi provvederà tutto il necessario per il corpo e per l’anima, e che ogni male, che mi manda in questa valle di lacrime, lo volgerà al mio bene, poiché Egli può farlo, in quanto è un Dio onnipotente, e vuol farlo, in quanto è un Padre fedele.
SERMONE:
Nel Giorno del Signore 9 iniziamo l’esposizione dei vari articoli del Credo degli Apostoli, la confessione più primitiva della nostra chiesa. I Giorni del Signore 9 e 10 si riferiscono entrambi alla creazione e alla provvidenza; il Giorno del Signore 10 approfondisce la provvidenza, anche se non esclude la creazione, e il Giorno del Signore 9, il nostro soggetto quest’oggi, approfondisce la creazione e include degli stralci sulla provvidenza. Non sarebbe corretto del tutto, però, dire che il Giorno del Signore 9 riguarda la creazione, ma sarebbe più appropriato dire che riguarda Dio il Creatore. L’attenzione si focalizza più che sulla creazione sul Creatore. Questo dice la Domanda 26: “Cosa credi quando dici: Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra?” Essa chiede cosa crediamo a riguardo non della creazione ma di Dio Padre, l’Onnipotente, il Creatore del cielo e della terra. Questa è una domanda su Dio il Creatore. E’ questo Dio Che qui è presentato come l’oggetto della fede: Io credo in Lui.
Dio è il punto di controversia nel dibattito tra creazione ed evoluzione. In ultima analisi noi non pensiamo: io credo nella creazione mentre quell’altra persona crede nell’evoluzione, ma: io credo in Dio Onnipotente il Creatore del cielo e della terra, e quell’altra persona non crede in Lui! Il punto è sempre questo: la conoscenza di Dio il Creatore. Per questo l’evoluzione è il diniego del primo articolo stesso del Credo degli Apostoli. L’evoluzione dice: io credo che questo mondo venne all’esistenza attraverso una grande esplosione e processi naturali, e noi diciamo: no, io credo in Dio Padre Onnipotente, il Creatore del Cielo e della Terra! L’evoluzione dice: io credo che il mondo è il prodotto di tempo e caso, e noi diciamo: no, è il prodotto della cura onnipotente di Dio Padre. L’evoluzione dichiara che Dio non è necessario nel Suo universo. E noi diciamo che la creazione grida, giorno e notte, della potenza e della sapienza di Dio Padre. Così dobbiamo vedere l’evoluzione: come un attacco frontale a Dio, specialmente Dio il Creatore, e quindi Dio il Sostenitore, e quindi anche Dio il Redentore, un attacco alla Croce del Signore Gesù Cristo e alla salvezza della chiesa, perché se non conosciamo Dio come nostro Creatore, non possiamo conoscerlo come nostro Redentore nella croce di Gesù Cristo. La Risposta alla Domanda 26 del Catechismo rende chiaro che questo Giorno del Signore, come anche il primo articolo del Credo, tratta di Dio. Esso tratta di tre punti principali: Dio è Creatore, Dio è mio Padre a motivo di Cristo Gesù, e Dio Si prende cura di me.
Questo Giorno del Signore, più specificamente, riguarda la Paternità di Dio: Io credo in Dio … Padre, così comincia. E la Risposta parla di questa Paternità in tre sensi differenti. Egli è il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, la Prima Persona della Santa Trinità è il Padre della Seconda Persona, il Figlio; poi possiamo dire che il Dio Triuno, Padre, Figlio e Spirito Santo è il Padre del nostro Signore Gesù Cristo secondo la Sua natura umana. Secondo, Egli è il Padre di tutti i credenti a motivo di Cristo, sulla base del Suo sangue che Egli ha sparso alla croce. E, terzo, Egli è il Padre della creazione. Quest’oggi noi considereremo Dio come Padre alla luce del Salmo 104, e, più ampiamente, dell’intera Scrittura. Considereremo quindi la creazione, non tanto l’opera dei primi sei giorni, ma, più in generale, ciò che l’intera creazione ci insegna su Dio, e da questo ci eleveremo a riconoscere Dio Stesso nella Sua creazione, e infine stabiliremo che Dio è il Padre che genera il mondo e Se ne prende cura, ed è il Padre di noi, il Suo popolo. Non vi è quindi alcun bisogno di avere paura o di preoccuparsi, perché viviamo nel mondo di Dio! Nei nostri cuori dobbiamo piuttosto dire, non importa cosa accada: Io credo in Dio Onnipotente, il Creatore del cielo e della terra, e non mi vergogno di questo, e anzi mi rallegrerò nel Signore il mio Fattore! Consideriamo quindi,
Dio il Creatore
Primo, La Rivelazione nella Creazione
Secondo, Il Conforto per i Credenti.
La cosa più importante della creazione è che essa rivela il solo vero e vivente Dio. Qui, proprio all’inizio, è dove molti errano grandemente. Molti vedono il mondo in cui viviamo come non avente assolutamente niente da dire su Dio, essi concepiscono il mondo come silenzioso, esso non apre affatto la sua bocca per parlare dell’Onnipotente. Anzi, essi dicono che il mondo grida: non vi è Dio! Vi è solo tempo e caso! Questa è la testimonianza che essi credono sull’ordine creato che ci circonda. Altri, guardando la creazione circostante, dicono che Dio non può essere conosciuto. Tutto quello che vediamo, sentiamo, percepiamo, è tutto quello che possiamo conoscere, come possiamo andare oltre i nostri sensi, e capire le cose per come esistono in se stesse? Se Dio proprio esiste, noi non possiamo conoscerlo, perché Egli è invisibile, e spirituale, ed infinito, e non è interessato a noi. Così essi dicono. Un terzo gruppo, invece, vedono il mondo come il reame dei loro dèi, e che esso rivela Nettuno, Allah, o il Grande Spirito o qualsiasi altro di tali idoli. Contrariamente a tutto questo, noi insistiamo sulla testimonianza della Sacra Scrittura che la creazione rivela il vero Dio. La creazione, con una voce non udibile alle orecchie umane, ma con una voce nonostante questo reale, dice: io non sono eterna, non esisto da me stessa, non fui formata attraverso tempo e caso, ma fui fatta, fui fatta dal Dio vivente! Da quel Dio che è il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo. Questa è la testimonianza del mondo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo.
Noi crediamo inoltre che tutta la creazione rivela il vero Dio. Non crediamo che parte della creazione testimoni di un big bang o un’enorme esplosione, e poi dell’evoluzione, come se le mozioni planetarie o gli strati di roccia o la forma di qualche becco di uccello nel Pacifico meridionale dica qualcosa, e forse qualche altra parte invece punti a Jehovah. Noi invece crediamo che l’intero ordine creato, fin dalla sua più piccola ed insignificante particella, dice: vi è un solo vero Dio! Non esiste una sola piccola particella che non riveli qualche raggio della Sua gloria! Il Salmo 19 canta: i cieli dichiarano la gloria di Dio, e il firmamento mostra l’opera delle Sue mani.
E per andare ancora un pò oltre: tutta la creazione rivela la gloria di Dio in ogni momento: “giorno a giorno pronuncia parole, notte a notte mostra conoscenza,” e le parole e la conoscenza che essa dichiara è Dio! Dio: la grande inevitabile ed innegabile verità di tutte le cose! E questo mostra la nostra cecità e stupidità perfino da Cristiani, perché per gran parte del nostro tempo che trascorriamo nel mondo di Dio noi dormiamo spiritualmente e non pensiamo nemmeno all’opera delle Sue mani che ci circonda tutt’intorno. La nostra chiamata infatti non è meramente di apprezzare e riconoscere che vi è bellezza nelle cose attorno, perché in qualche misura tutti riescono a percepire questo, i miscredenti apprezzano un bel panorama o un tramonto spettacolare, ma noi da Cristiani vediamo Dio in ogni cosa che forma l’universo! Noi vediamo Dio sia nelle cose spettacolari e maestose che nella vista e negli odori delle cose di tutti i giorni.
Noi crediamo che non è abbastanza dire che tutta la creazione parla di Dio in ogni momento, ma che essa grida la gloria di Dio, e lo fa in ogni lingua e in tutto il mondo! Il sole, la luna e le stelle non emanano luce meramente, ma gridano che Dio le ha create. Il bestiame, l’erba, il mare ruggono: io sono stato fatto da Jehovah! Questa è la rivelazione generale di Dio ad ogni essere creato, in particolare ad esseri morali, angeli ed uomini, ed in particolare uomini. Questa corrente di rivelazione è ricevuta da ogni essere umano, in ogni momento, ma la triste verità è che gli empi sopprimono e soffocano la verità nell’ingiustizia e non vogliono conoscere Dio, ed inventano idoli per negare la conoscenza di Dio, e negare ogni forma di suggerimento nella creazione che punti a e parli loro di Dio. Essi non vogliono la luce, essi amano le tenebre piuttosto che la luce, perché le loro opere sono malvagie. La grande verità dell’universo non la vogliono, e devono sistematicamente rimuovere la conoscenza di Lui dalla terra. L’uomo è intrinsecamente un fattore di idoli, un idolatra, la carne è tale per necessità e sempre, essa si fa degli idoli per cacciare fuori la luce di Dio che illumina ogni essere umano in ogni momento e che rivela e grida la verità, e dice: adora e servi Me, sii grato! Ma l’uomo dice: no!
Perfino noi credenti, a motivo della cecità che è in noi, perché in noi c’è solo un piccolo inizio della nuova obbedienza, e soltanto un tenue raggio di luce, vediamo soltanto in modo opaco la gloria di Dio nella creazione, la nostra fede è molto debole. Questo è il motivo per cui noi adoriamo Dio così poco, i nostri occhi sono chiusi per la maggior parte del tempo, e quando sono aperti, sono aperti soltanto poco e vediamo solo uno scorcio della gloria di Dio. Per questo preghiamo di poter essere in grado di vederla. Vi è una meravigliosa storia riguardante Eliseo, quando la sua città Dothan fu circondata dai Siri ed i suoi servi gli dissero: guarda siamo circondati! Ed Eliseo pregò che Dio aprisse gli occhi dei suoi servi affinchè essi vedessero le cose per come stavano realmente, e Dio in risposta a quella preghiera mostrò loro la vasta assemblea di angeli che circondava la città. I servi non sapevano che essi erano lì, ma in seguito li videro. Noi anche preghiamo e chiediamo di poter vedere Dio il Creatore in tutte le cose.
E cos’è che Dio rivela di Se Stesso nella Sua creazione? Prima cosa, basilarmente, rivela che Egli è distinto dalla creazione. Se Dio ha fatto l’universo, l’universo non è Dio, e Dio non è parte dell’universo, e non è l’universo e anche qualcosa di più, oltre l’universo. Dio al contrario è eternamente prima e infinitamente al di sopra della Sua creazione che Egli formò secondo la Sua sovrana ed immutabile volontà. Ciò è importante, perché svuota la creazione di divinità, e ci indica che dobbiamo adorare il Creatore, Che è un Essere personale, e non la Sua creazione. Non vi sono spiriti nelle cose che noi dobbiamo adorare. Dio è separato da ogni cosa ed è santo, ed è il Creatore di ogni cosa. Considerate, poi che Dio è eterno! Dio è distinto dalla creazione, ed è prima della creazione! Ma con ciò non voglio dire che prima che le cose furono da Lui fatte vi fu un grande periodo di tempo e poi Egli creò le cose, ma piuttosto intendo dire che Dio è al di sopra del tempo in modo assoluto ed infinito. “Nel principio” è il principio della creazione e del tempo, e prima che Dio fece i cieli e la terra nel principio non vi era tempo, ma solo Dio, Che è senza tempo, e dimora in un presente eterno! Fin qui possiamo giungere a spiegare questo. Questa creazione insegna anche che il Padre è onnipotente, nell’aver fatto questo vasto universo con innumerevoli galassie con una sola parola: Egli parla ed è fatto! Senza stancarsi o esaurire le forze, ma giusto una parola e le cose sono! Tutto quello che noi facciamo nel giorno ci stanca ed è poca cosa, ma Egli deve solo pronunciare una parola e l’universo è! Romani 1:20 afferma che la creazione rivela l’eterna potenza e deità di Dio! Questo è il messaggio della creazione! Possiamo anche pensare alla sapienza mostrata dalla creazione, e che ci è voluta per fare la creazione! La varietà delle creature, le differenti attività nel mondo, di cui il Salmo 104:24 parla dicendo, dopo aver parlato di tutte le cose che Dio fa in creazione e nella provvidenza, in una forma di esclamazione, “Oh Signore, quanto varie sono le tue opere, in sapienza le hai Tu fatte tutte! La terra è piena delle tue ricchezze!” Elihu, nel libro di Giobbe, afferma, “ricordati di magnificare la Sua opera, che gli uomini contemplano!” Non dobbiamo dimenticarci di questo! La nostra dimenticanza non è giusto occasionale o involontaria, ma è volontaria, deliberata e malvagia, e cerca di soffocare la verità che Dio è sempre con noi e ce lo insegna mediante la Sua creazione. La nostra dimenticanza è peccato!
Se pensiamo al racconto della creazione, specialmente in Genesi 1, vedremo che la creazione stessa, perfino la sua forma, rivela il tipo di Dio che Egli è: Egli è un Dio di ordine, Che porta il kosmos, il cosmo, il mondo in ordine dal mondo in disordine, il caos. Egli dal caos fa la terra, il mare, il cielo e li popola tutti per l’uomo, che è il pinnacolo della creazione, e questo ordine che Dio dà alle cose che Egli crea è basato sul fatto che Egli Stesso è un Dio di ordine. La mente di Dio è ordinata, la Sua potenza è sempre perfettamente controllata, ed in ogni cosa è uno con Se Stesso. Questo Dio di ordine, che fa questa creazione ordinata, ordina ogni cosa nell’universo per servire la Sua gloria, che è concentrata nella morte, risurrezione e glorificazione del Figlio incarnato. Perfino il modo in cui ci salva è ordinato. Noi parliamo dell’ordo salutis, dell’ordine della salvezza. Dio non ci glorifica e poi giustifica e poi chiama, ma prima ci rigenera e ci dà fede, e con quella fede siamo giustificati, e attraverso la fede siamo santificati ed infine siamo glorificati. E Dio ordina la chiesa in modo che sopra di essa come Capo supremo vi è Gesù Cristo, il Grande Pastore, al di sotto di Lui vi sono i leader della chiesa, come sottopastori, e poi tutti noi credenti che siamo pecore. Egli struttura la chiesa in modo ordinato. E venendo alle attività di Dio in Genesi 1, Egli dice: vi sia la luce! E la luce è. E poi Dio la valuta, e vede che è buona, e poi fa una separazione tra luce e tenebre, e chiama la luce giorno e le tenebre notte, dando così il suo proprio marchio distintivo ed ordinato all’ordine creato.
Nella Scrittura un’immagine dominante è che Dio è il Creatore, il grande Costruttore e la creazione è la Sua costruzione, in cui Egli pone una fondazione con una pietra angolare, come una casa, e poi vi pone le varie parti, e poi misura tutto quello che ha fatto, soppesa le nuvole, tira una linea per misurare i cieli, dà forma ai monti, pone le stelle al loro posto con le Sue dita, e fa tutto secondo il Suo progetto, che è la Sua personale sapienza. Avendo fatto questa creazione, Egli dà ad essa due vesti, il mare, che aderisce alla terra, e le nuvole, che sono una veste esteriore, i cieli sono una tenda, in cui vive questa creazione vestita, e per renderla più bella Dio la adorna coi gigli dei campi. E siccome la creazione per necessità, ad alta voce, e sempre, rivela Dio, noi in essa vediamo Dio. Alziamo gli occhi al cielo, e con la luce della Scrittura noi diciamo che Dio è infinito. Guardiamo all’est ed all’ovest, e diciamo: questo è un indicatore di quanto lontano Dio ha rimosso i nostri peccati da noi. Guardiamo ai fiori e diciamo: sono come noi, passano via. Guardiamo alle colline e diciamo che Dio è fermo e stabile, forte, costante. E quando la pioggia e la neve cadono, pensiamo ai tesori della pioggia e della neve di cui parlano spesso i libri poetici dell’Antico Testamento, e ci ricordiamo che tesori più grandi sono riservati a coloro che servono il Signore Gesù. E nella creazione noi vediamo anche Cristo, perché noi guardiamo quel libro, il libro della creazione, alla luce dell’altro libro, il libro della Bibbia. Il Sole della Giustizia è uno dei nomi per il nostro Signore Gesù, il Leone ci insegna qualcosa su cosa è un re, e su cosa è il Re di Giuda, e quando vediamo un agnello ci ricordiamo che Cristo fu sacrificato come un agnello puro per le nostre iniquità, e quando cade la neve pensiamo alla bianchezza e alla purezza delle vesti che Dio ci dà nella gloria.
E Dio ci dice tutte queste cose, ovvero che la creazione punta a Sé quale Creatore perché Egli vuole anche che Lo conosciamo come nostro Padre a motivo di Cristo, perché ci vuole confortare come Suoi figli. Egli ci dice, attraverso la verità che Lui è il Creatore: non dovete temere, non dovete temere di niente, e non dovete temere nessuno tranne Me. Quando conosciamo Dio come Creatore non c’è bisogno di temere l’uomo, e questa è una lezione che dobbiamo costantemente imparare, non dobbiamo temere l’uomo potente, l’uomo ricco, l’uomo intellettuale. Ci è detto che dobbiamo cessare dall’uomo il cui soffio è nelle sue narici, e quando conosciamo Dio come Creatore, potente, glorioso, sapiente, e camminiamo e ci muoviamo e respiriamo continuamente nel Suo mondo, sappiamo che anche quelli che sono nostri nemici fanno queste cose e le fanno nel mondo di Dio, il Dio Che è nostro Creatore e Padre.
Non dobbiamo temere nemmeno la persecuzione, che è una lezione ancora più dura da imparare. I governi civili nel mondo occidentale stanno passando leggi per mettere sempre più pressione su quelli che seguono il Signore Gesù Cristo, e noi siamo tentati di aver timore. Ma se Dio il nostro Creatore è per noi, chi sarà contro di noi? Questo dobbiamo continuare a ripetere a noi stessi. Se leggiamo della preghiera della chiesa dopo la prima persecuzione dopo Pentecoste, vediamo che essa inizia così, Atti 4: Signore tu sei Dio, che hai fatto il cielo e la terra ed il mare e tutto ciò che è in essi, ascolta i loro attacchi contro di noi, e difendici. Essi si rifecero al fatto che Dio è il Creatore. Noi nemmeno dobbiamo temere la persecuzione. E questo è anche il punto del Giorno del Signore che abbiamo letto. Dio volgerà a mio vantaggio ogni male che mi manda su questa terra, perché Egli è il Creatore Onnipotente.
E che dire della morte stessa, che è la separazione di corpo e spirito? Noi crediamo che Dio è il Signore della vita e della morte, Egli ci ha fatto dalla polvere e ci riporterà alla polvere, togliendo dai nostri corpi il soffio della vita. Ma non dobbiamo temere, perché Egli nel Suo Figlio ha sconfitto la morte, alla croce e alla risurrezione, e la morte per noi è un passaggio alla gloria, e non una sconfitta o una punizione.
E che dire dell’ansia e della preoccupazione? Di ciò che mangeremo e di ciò che berremo? Di ciò che avremo per coprirci, e delle bollette, e del nostro lavoro? Gesù parlò di questo nel Sermone sul Monte. In breve Egli ci disse: pensate a Dio il Creatore, al Padre nostro, guardate gli uccelli, essi non seminano e non mietono, ma Dio li nutre. Guardate ai gigli, essi non si affaticano, e non fanno per se stessi delle vesti con cui coprirsi, ma il Padre li adorna, ed Egli sa che voi avete bisogno di ognuna di quelle cose e ve le darà, tutte le cose necessarie per l’anima ed il corpo, come dice il nostro Giorno del Signore. Dunque noi dobbiamo credere, e la fede è sempre contraria alla preoccupazione e all’ansia, e viceversa. Le due si escludono a vicenda. Credete in Dio Padre Onnipotente, il Creatore del Cielo e della Terra. E cercate di non preoccuparvi, perché il Padre vostro Si prenderà cura di voi.
Un’altra cosa per cui spesso siamo tentati di preoccuparci è il futuro, e ci chiediamo: che mi accadrà? Che accadrà ai miei figli? Avremo abbastanza per andare avanti, quando andremo in pensione? E se accade questo o quest’altro? Ma Gesù dice: non siate in ansia per cose come queste. E non vuole dire che non dobbiamo pensarci per niente, ma che non dobbiamo stare in ansia, che non dobbiamo farne un motivo di preoccupazione. Sufficiente ad ogni giorno è il suo affanno, cioè: avete già abbastanza problemi da superare in questo giorno, oggi, non vi preoccupate e non pensate al domani, il domani lo affronterete mentre ve lo troverete davanti. E lo affronterete per fede! Voi avete un eterno, saggio, potente, Padre Che vi ama, e Che Si prende cura del futuro, Che ha già decretato e predestinato il vostro futuro, e l’esecuzione di questo decreto, di questo piano, è realizzata mediante l’Agnello Che fu crocifisso per voi, Che risorse, Che ora siede sul trono, e che nelle vostre preoccupazioni vi dice: io faccio in modo che tutte le cose cooperino per il bene di quelli che amano Dio, che sono chiamati secondo il Suo proposito. Credete in me, il Creatore e il Signore di tutti!
La risposta che segue dalla nostra continua e più profonda conoscenza di Dio il Creatore, è che impariamo a poco a poco a mettere via la preoccupazione e la paura, ed impariamo a gioire! La gioia è la risposta appropriata alla verità della creazione! Dio gioisce nella Sua creazione, come dice il Salmo 104:31, “La gloria del Signore durerà per sempre, il Signore gioirà nelle Sue opere.” Egli ci dice che anche noi dobbiamo gioire, dobbiamo gioire in Lui, Dio il Padre Onnipotente, Il Creatore del cielo e della terra.
Gioite in me, Egli ci dice, e siate in pace! Amen. Preghiamo.