Ron Hanko
La Scrittura parla spesso dell’ultimo giorno o degli ultimi giorni e dell’ultima ora (Genesi 49:1; Isaia 2:2; Michea 4:1; Giovanni 6:39; Atti 2:17; II Timoteo 3:1; Ebrei 1:2; Giacomo 5:3; I Pietro 1:5; I Giovanni 2:18; Giuda 18). Essa parla anche della fine del mondo o della fine dell’epoca [o dei tempi] (Matteo 13:39-40; I Corinzi 15:24; I Pietro 4:7; Apocalisse 2:26).
Quando giungono questi ultimi giorni—quest’ultima ora? Sono vicini, o lontani nel futuro? Hanno qualche rilevanza per noi oggi? Cosa significa che il mondo “finirà?” Queste sono domande a cui bisogna dare una risposta.
La Scrittura è chiara a riguardo del fatto che l’intera epoca del Nuovo Testamento è l’ultim’ora, o tempo, la fine. Vediamo questo in I Corinzi 10:11, dove Paolo rafforza il suo insegnamento dicendo ai credenti Corinzi e a noi che la fine del mondo è venuta su noi. Similmente, Ebrei 9:26 dice che fu nella fine delle epoche che Cristo venne per annullare il peccato mediante il sacrificio di Se Stesso (vedasi anche Ebrei 1:2; I Pietro 1:5, 20; I Pietro 4:7; I Giovanni 2:18).
Se da un lato non è contrario alla Bibbia far riferimento alla seconda venuta di Cristo e al grande giudizio come la “fine” del mondo (Marco 13:7) e ai giorni immediatamente precedenti la Sua venuta come “gli ultimi giorni” (II Timoteo 3:1), essa tuttavia non è un’epoca separata e speciale, ma parte dell’epoca del Nuovo Testamento. L’epoca in cui viviamo noi oggi, quest’”ora”, questo tempo, è l’ultimo. Niente seguirà se non la nuova creazione, i nuovi cieli e nuova terra.
Se oggi è già la fine dell’epoca, è difficile per noi credere che il mondo durerà ancora molte migliaia di anni prima che ritorni il Signore, come molti suggeriscono. La fine sarà piu’ lunga del principio, piu’ lunga di tutta la storia che l’ha preceduta? Sarebbe una strana fine per davvero.
La Scrittura concepisce questa intera epoca come l’ultima e come la fine, a motivo della promessa che Cristo ritornerà presto e poichè è il tempo in cui Dio “finirà” la Sua opera e “l’abbrevierà in giustizia” (Romani 9:28). Le due cose sono correlate. Che Cristo viene presto non deve essere misurato molto in base al numero di anni, ma piuttosto Dio sta finendo la Sua opera e manderà Cristo appena quell’opera è pienamente realizzata.
La verità che l’intera epoca presente è la fine dei tempi è di enorme significatività pratica. Essa significa che stiamo vivendo tutti nella fine e faremo esperienza in qualche grado degli eventi della fine (Matteo 24:34); che dobbiamo vivere tutti nell’aspettazione della fine e non come se fosse lontana nel futuro, senza alcuna rilevanza per noi (I Corinzi 10:11); e che la nostra speranza deve essere in ciò che deve venire e non in questo mondo e le cose di questo mondo. Esse stanno già per arrivare alla loro fine.
Che terrificante e tuttavia meravigliosa cosa è sapere che viviamo negli ultimi giorni. Stiamo sempre, come se fosse, in un punto dal quale possiamo vedere sia il giudizio finale che la venuta del nostro Salvatore. I ministri predicano conoscendo il terrore del Signore [II Corinzi 5:11]. Noi tutti viviamo come pellegrini e stranieri [Ebrei 11:13; I Pietro 2:11], sapendo che il nostro viaggio deve presto finire e che presto vedremo per la prima volta l’eterna città [Ebrei 13:14]. Noi riconosciamo che viviamo in tempi perigliosi [II Timoteo 3:11]. Sappiamo che la fine è su di noi, tuttavia non abbiamo paura, perchè vediamo avvicinarsi la nostra redenzione [Luca 21:28].
(“The Last Days,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 283-284)