(Da: CR News, Ottobre 2007, Volume XI, n. 18)
Rev. Angus Stewart
I Corinzi 7:39 richiede che se un Cristiano si sposa si può sposare “purché nel Signore.” Molto ovviamente, ciò vieta il matrimonio con non credenti e quindi il prendere appuntamento con loro, perché il proposito del corteggiamento è di accertarsi se è la volontà di Dio che si debba sposare quella persona. Il peccato dei credenti professanti che prendono appuntamento e sposano dei non credenti condusse all’apostasia della chiesa antidiluviana e alla distruzione dell’antico mondo mediante il diluvio (Genesi 6:1-2)! Disubbidire al comando di Dio sposando (o corteggiando) un non Cristiano è una delle varie vie in cui un figlio di Dio stoltamente pone sulle sue spalle un giogo (molto doloroso) che non è per lui: “Non siate aggiogati con i non credenti, perché quale relazione ha la giustizia con l’ingiustizia? E quale comunione ha la luce con l’oscurità?” (II Corinzi 6:14). Dunque la Confessione di Westminster afferma: “È lecito sposarsi per ogni sorta di persone [inclusi preti, monaci e suore!], le quali siano capaci di giudizio per dare il proprio consenso. Tuttavia è dovere dei Cristiani sposarsi solo nel Signore. E quindi coloro che professano la vera religione riformata non devono sposarsi con non credenti, papisti, o altri idolatri: né dovrebbero coloro che sono pii essere sottoposti al giogo di un matrimonio con chi è notoriamente malvagio nella propria vita, o sostiene dannabili eresie.” (24:3).
Ma che dire se qualcuno è salvato dopo che si è sposato e Dio non ha convertito la sua sposa o il suo sposo o cosa dire se un Cristiano ha peccaminosamente sposato un non credente? Ciò significa che dovrebbero divorziare? No! “Se qualche fratello ha una moglie che non crede, e lei si compiace di dimorare con lui, che non la metta via. E la donna che ha un marito che non crede, e se lui si compiace di dimorare con lei, che non lo lasci” (I Corinzi 7:12-13). (Per altro a riguardo, vedasi “Sposati ad un non Credente” nella stessa serie, CR News X:23-24).
I Cristiani dovrebbero sposare soltanto credenti pii ed ortodossi. Inoltre, se Paolo supplicò solennemente i suoi fratelli Corinzi: “per il nome del nostro Signore Gesù Cristo,” che essi confessassero tutti la medesima cosa e fossero perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso giudizio in modo che non vi potessero essere divisioni tra loro (I Corinzi 1:10), quando più ciò si applica a due credenti che stanno considerando di divenire una sola carne in matrimonio? Di sicuro non vi devono essere divisioni tra loro! Di sicuro, dovrebbero confessare la stessa cosa ed essere della stessa mente e dello stesso giudizio!
Due credenti che contemplano il matrimonio dovrebbero essere di una sola mente ed un solo giudizio sulla natura del matrimonio stesso (un’unione di una sola carne “fino a che morte non ci separi”), i ruoli nel matrimonio (il marito quale capo che ama sua moglie, e la moglie come aiuto e sottomessa al marito, così rispecchiando la relazione di Cristo con la Sua chiesa) e gli scopi del matrimonio (intima compagnia e mutuo aiuto, allevare pii figli, ed evitare la fornicazione). Essi devono anche, ovviamente, essere di una sola mente e di un solo giudizio sulla dottrina biblica, per come essa è fedelmente riassunta nelle confessioni Riformate.
Ma vi è un’altra via per considerare l’unità richiesta dalla chiamata di sposarsi “nel Signore” (7:39). Con questa espressione ci è insegnato che dovremmo sposare soltanto chi confessa e vive secondo la signoria di Gesù Cristo, la Sua sovrana proprietà e governo di tutte le cose.
Cristo è il Signore della creazione. Sposarsi “nel Signore” è forse sposare un “evoluzionista teista” o “un creazionista progressivo?” Una tale persona nega la signoria di Cristo nel fare tutte le cose in cielo ed in terra in sei giorni, facendo compromessi con l’evoluzionismo. Cristo è il Signore della storia, in quanto sovrano governatore di tutte le cose, incluso il peccato e le catastrofi e l’Anticristo, secondo il decreto eterno di Dio (Efesini 1:11). Il tuo ragazzo o ragazza crede questo? Cristo è il Signore della redenzione, che è morto sulla croce per cancellare i peccati del Suo popolo (Matteo 1:21), delle Sue pecore (Giovanni 10:15), la Sua discendenza (Isaia 53:10) e la Sua chiesa (Efesini 5:25), e non dei capri (Matteo 25:33) né della discendenza del serpente (Genesi 3:15) né della “sinagoga di Satana” (Apocalisse 3:9). Cristo è il Signore dell’elezione e riprovazione (Romani 9), rigenerazione (Giovanni 3:8; Giacomo 1:18), chiamata, giustificazione, adozione e glorificazione (Romani 8:30). In che modo quelli che hanno ricevuto la verità della grazia sovrana possono essere “perfettamente uniti insieme nella stessa mente e nello stesso giudizio” (I Corinzi 1:10) mentre uno dei due sospende la salvezza di Dio sul “libero arbitrio” del peccatore? Cristo è il Signore della chiesa, in quanto il suo solo redentore, capo e re. La Sua volontà nella Scrittura, e non invece i sentimenti degli uomini o la cultura moderna o la tradizione antica, deve determinare la dottrina, i sacramenti, la disciplina, l’adorazione ed il governo della chiesa. Cristo è il Signore del patto, e Lui lo stabilisce non soltanto con i credenti ma anche con la loro discendenza eletta (Romani 9:6-13), e richiede il battesimo per i figli dei credenti (Genesi 17:7; Atti 2:39; 16:14-15; Colossesi 2:11-12).
Cristo è Signore anche delle intere nostre vite: corpo ed anima, lavoro e riposo, famiglia, casa, figli ed amicizie, etc. Egli è il nostro padrone e noi siamo la Sua proprietà, così che tutte le nostre abilità e tempo e possessioni stanno al Suo servizio, anche nel corteggiamento e nel matrimonio!
Dunque i Cristiani dovrebbero sposare (e corteggiare) credenti ortodossi nel timore di Jehovah, cercando di piacere a Cristo e in ogni tempo sottomettersi alla ed onorare la Sua signoria. Tali matrimoni glorificano Dio, fortificano la chiesa, e risultano in solide case Cristiane … e in sposi felici e contenti (Salmo 127-128)!