Dominio e Grazia Comune: La Base Biblica del Progresso
(Gary North, Tyler, Texas: Institute for Christian Economics, 1987, xvi, 295 pagine, indice)
Copyright 1991
David J. Engelsma
Come postmillenialista che trova in Rivelazione 20:7 e a seguire la profezia che la storia termina con un assalto satanico sulla chiesa, Gary North ha un problema. Come può essere spiegato l’irrompere del regno vittorioso postmilleniale di Cristo? E da dove vengono queste orde di empi, “il numero dei quali è come la sabbia del mare?” La rivolta mondiale contro il Signore Cristo alla fine sembrerebbe essere una prova potente per l’escatologia amilleniale.
Non così, dice North. Vi è una spiegazione che tiene conto sia di una conquista postmilleniale futura da parte dei pii che della ribellione finale da parte di molti empi. La spiegazione è la grazia comune! La grazia comune è essenziale per l’escatologia postmilleniale.
Mentre un numero sempre maggiore di persone si convertono nel futuro, essi obbediranno alla legge di Dio e l’applicheranno alla vita delle nazioni. Il risultato sarà abbondante prosperità materiale come benedizione di Dio su quelli che osservano la Sua legge. Parte di questa prosperità cadrà anche sugli empi (come briciole che vanno ai cani sotto la tavola, dice North). Questi doni sono la grazia comune di Dio. Riconoscendo che l’obbedienza esterna alla legge di Dio e la cooperazione con i santi che hanno successo sono nel loro maggiore interesse terrestre, gli empi si conformano al programma amilleniale. La loro obbedienza esterna alla legge è dovuta all’opera della legge scritta nei loro cuori, come dice l’apostolo in Romani 2:15. Questa anche è grazia comune di Dio. Mettendo in discussione quanto dice il Professor Cornelius Van Til, che insegnò che la grazia comune decresce verso la fine, North contende che Dio aumenta la grazia comune quando si avvicina la fine. Ma il Suo proposito con la grazia comune è preparare i malvagi per la distruzione. North parla del fatto che Dio dà loro una fune con cui impiccare se stessi. Secondo questo proposito di Dio, alla fine proprio i malvagi si rivoltano. “I non rigenerati preferirebbero piuttosto governare all’inferno che servire in cielo” (p. 162). Immediatamente, Dio li distrugge.
Il tema centrale di questo libro è che Dio concede agli uomini malvagi grazia comune nella forma di benedizioni esterne, e poi li distrugge. Più grande è la grazia comune, più grande la loro ribellione. Più grande è la loro ribellione paragonata alla grazia comune di Dio, più grande il giudizio di Dio contro di loro (p. 165).
Il regno postmilleniale di Gary North conterrà grandi numeri di non rigenerati la cui aderenza alle leggi del regno è solo esterna e la cui motivazione nel vivere la vita del regno è meramente il desiderio di benefici terrestri. Può perfino essere che la maggioranza delle persone sono inconvertite. Tutto ciò che è richiesto per il postmillenialismo è che “vi sarà un ampio numero di convertiti, e la civilizzazione del mondo rifletterà in generale l’ordine di Dio rivelato nella Bibbia” (p. xv). Altro requisito è che la grazia comune mantenga gli inconvertiti in riga per un pò.
La dottrina di grazia comune adottata da North, tuttavia, è radicalmente differente dalla dottrina corrente nei circoli Calvinisti odierni. North stesso richiama l’attenzione a questa differenza. Egli condanna i tre punti della grazia comune adottati dalla Christian Reformed Church nel 1924. Egli ripudia la teoria della grazia comune proposta da Cornelius Van Til del Westminster Seminary. Infatti, North afferma che “questo libro è basilarmente una confutazione del libro del Prof. Cornelius Van Til, Grazia Comune ed il Vangelo, una compilazione dei suoi saggi sulla grazia comune” (p. 9). North esprime accordo con la reiezione delle PRC della grazia comune come attitudine di favore verso i reprobi malvagi: “Su questo punto la PRC ha ragione” (p. 93). Egli loda il teologo ed uomo di chiesa Protestante Riformato Herman Hoeksema:
Herman Hoeksema, che forse è stato il teologo sistematico più brillante d’America in questo secolo, lasciò la Christian Reformed Church per formare la Protestant Reformed Church. Lui e i suoi seguaci erano convinti che, contrariamente alla decisione della CRC, non vi è qualcosa come una “grazia comune” (p. 6).
Per North, la grazia comune è soltanto i doni terrestri che Dio dà agli empi, non un’attitudine favorevole di Dio verso di loro. La grazia comune è “favori,” non favore. L’attitudine di Dio nei riguardi dei reprobi malvagi è odio. Il Suo proposito nel dare ai malvagi le ‘benedizioni’ della pioggia e del sole è la distruzione dei malvagi. I doni sono corda data agli empi con la quale impiccare se stessi. “La grazia comune è una forma di maledizione a lungo-termine (eterna) per i ribelli …” (p. 25). Similmente, l’aspetto della grazia comune che consiste dell’opera della legge scritta nei cuori dei non rigenerati si riferisce soltanto alla loro intuizione egoistica che l’ obbedienza esteriore alla legge di Dio risparmia loro molta miseria terrena e guadagna loro molto bene terrestre. Le loro ‘buone opere’ sono meramente un aderire esternamente alle richieste della legge. In realtà, le opere non sono buone. La ragione è che, in quanto peccatori totalmente depravati, i non rigenerati non amano Dio in tutte quelle che sembrano buone opere, ma piuttosto Lo odiano.
North ha ragione quando asserisce che vi è un accordo basilare qui tra se stesso e le PRC. L’obiezione delle PRC alla grazia comune, specificamente alla dottrina della grazia comune adottata dalla CRC nel 1924 e rinforzata su Hoeksema ed altri come dogma vincolante, non ha mai inteso negare che Dio nega buoni doni ai reprobi malvagi, o che molti empi vivono esternamente vite decenti, o che Dio restringe la dissolutezza degli uomini nella sua espressione in società.
Ciò a cui le PRC obiettano è l’insegnamento che i buoni doni che Dio dà ai reprobi malvagi rivelano un’attitudine di favore, o amore, in Dio, nei riguardi di questi ribelli che si trovano al di fuori di Gesù Cristo. Questo è in conflitto con l’insegnamento della Bibbia che Dio odia tutti gli operatori di iniquità (Salmo 5:5) e contraddice la dottrina biblica che Dio riprova eternamente alcune persone in odio (Romani 9:13). La nozione di un favore di Dio verso tutti gli uomini è invariabilmente accompagnata dalla o conduce alla dottrina Arminiana di un amore per tutti nel vangelo e di un desiderio di Dio di salvare tutti per mezzo del vangelo, il quale amore e desiderio di salvare tutti sono poi dipendenti dalla volontà del peccatore perché trovino la sua realizzazione. Questa dottrina è condannata nei credi ufficiali delle chiese Riformate e Presbiteriane, i Canoni di Dordt e la Confessione di Westminster.
La teoria di un restringimento del peccato che le PRC trovano discutibile è quella che sostiene una operazione di grazia dello Spirito Santo sul cuore del peccatore, senza rigenerarlo, così che qualche bene viene preservato nel peccatore malvagio. Come risultato di questa operazione di grazia sul cuore dei non rigenerati, si sostiene, essi sono capaci di compiere buone opere che sono veramente buone, anche se soltanto in ambito sociale. Questo, pensano le PRC, è un esplicito diniego della dottrina Riformata della totale depravazione come insegnata in Efesini 2:1 e a seguire, Romani 8:5 e a seguire, e nei Canoni di Dordt, III/IV:1-5.
Tra le PRC e North vi è anche accordo sul modo di vedere la storia, se lasciamo da parte per il momento le loro differenti escatologie. North vede la grazia comune come significativa per la storia. Per North, questa significatività consiste nel fatto che la grazia comune serve la chiesa eletta e lo stabilimento del regno di Dio (p. 57 e a seguire). Anche in questo aspetto della sua teoria della grazia comune, North differisce fortemente dalla veduta prevalente. Molti sostenitori della grazia comune attribuiscono alla grazia comune un proposito ed un valore positivo completamente separato dall’esistenza della chiesa.
Durante tutta la loro storia, le PRC hanno combattuto una battaglia solitaria nella comunità Riformata olandese contro il concetto della storia che il teologo Riformato olandese Abraham Kuyper ha imbastito partendo dalla sua teoria della grazia comune. Stando alla veduta kuyperiana della storia, Dio ha due propositi indipendenti con essa. Uno è lo sviluppo della loro cultura per mezzo di un mondo empio, per effetto della grazia comune. L’altro è il raduno della chiesa per mezzo della grazia speciale. Questi due propositi di Dio corrono attraverso la storia fianco a fianco, e non si incontrano mai. Kuyper, quantomeno, pensava che la salvezza della chiesa è il più importante dei due propositi della storia. Kuyper ha discepoli oggi che vedono lo sviluppo, da parte del mondo, della sua empia cultura, come più il più importante dei due propositi, in modo che la chiamata principale della chiesa è aiutare il mondo più che può. Le PRC sostengono che il solo proposito di Dio con la storia è lo stabilimento del Suo patto e regno in Cristo. Il mondo empio in tutti i suoi sviluppi serve la chiesa. La chiesa non esiste per il mondo, ma il mondo per la chiesa. E Dio non esiste per la chiesa, ma la chiesa per Dio.
In ultima analisi, North basa il suo diniego di un favore di Dio verso gli uomini empi sulla predestinazione eterna. North è un Calvinista raro. Egli ha una Bibbia che contiene Romani 9. Egli legge il capitolo. Egli crede cosa insegna chiaramente. Egli non ha paura di confessare, in pubblicazioni stampate, l’ ‘orribile’ ma biblica dottrina della doppia predestinazione (pp. 201 e a seguire). E, mirabile dictu, egli si sottomette alla chiara, logica implicazione della dottrina: Dio non ha un’attitudine di favore verso ogni essere umano.
La questione sorge, da Romani 9: come guarda Dio quelli che non sono predestinati a vita eterna? Guarda a loro con qualche grado di favore, o nessuno, durante le loro vite terrene? “In quanto creature”, o “in quanto uomini” divengono essi recipienti del suo amore o favore “in qualche modo?” E’ il vaso d’ira irrigenerato in qualche modo l’oggetto del favore che Dio ha verso “l’argilla in generale?” Il Sinodo delle CRC del 1924 dice: sì. Hoeksema disse: no. Hoeksema aveva ragione (pp. 204-205).
Dal momento che North per “grazia comune” intende meramente i buoni doni che Dio conferisce ai reprobi malvagi, ed un’opera della legge scritta nei cuori degli empi, che li fa conformare esternamente alla legge per ragioni egoistiche, egli dovrebbe abbandonare la terminologia “grazia comune.” Il suo uso non è l’uso comune. La Bibbia non usa il termine. Né i credi Riformati (l’unica volta che le Tre Formule di Unità parlano di “grazia comune” lo attribuiscono alla credenza degli Arminiani, nei Canoni di Dordt, III/IV, Reiezione degli Errori, 5). L’insistenza di North nell’usare il termine per far riferimento ai doni che Dio dà ai malvagi, mentre rigetta qualsiasi attitudine di favore da parte di Dio nei loro confronti, risulta in affermazioni paradossali e confuse. Parlando degli empi alla fine del mondo, quelli la cui rivolta per North è un problema in vista della vittoria del regno amilleniale a venire, North scrive:
Egli [Dio] è stato grazioso nei loro confronti al massimo della Sua grazia comune. Egli è stato grazioso in risposta alla loro fedeltà pattale al Suo ordine normativo civile, ed è stato grazioso per accumulare la massima quantità possibile di carboni ardenti sui loro capi che odiano Dio. (pp. 114-115).
“Fedeltà pattale” da parte di quelli che odiano Do? Dio graziosamente accumula carboni ardenti sulle teste delle persone? La teologia diventa nonsenso.
Invece di parlare di grazia comune, North dovrebbe parlare delle bontà, o doni, della Provvidenza di Dio. Insieme al Catechismo di Heidelberg, Giorno del Signore 50, egli dovrebbe distinguere tra i “doni” che riguardano le necessità terrene che Dio dà agli uomini, e la “benedizione” che i credenti chiedono a Dio con questi “doni,” senza la quale i doni non sono di alcun profitto.
La cura provvidenziale di Dio è l’argomento di I Timoteo 4:10: “… il Dio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, specialmente di quelli che credono.” North chiama questo testo “il verso chiave che descrive due tipi di grazia” (p. 5), e “probabilmente il verso più difficile della Bibbia per quelli che negano la salvezza universale dall’inferno, e tuttavia che negano anche l’esistenza della grazia comune” (p. 22). Infatti, il testo non parla affatto di grazia. Piuttosto insegna che il “Dio vivente” dà vita terrena e qualsiasi cosa naturale di cui essi godono, a tutti gli uomini. Egli è il Salvatore di tutti nel senso di sostenere la loro esistenza e fornire loro quanto necessitano per i loro bisogni fisici nella Sua Provvidenza. Il contesto che precede rivela Do come Creatore e come il Datore di buone cose materiali (vv. 1-5). Questi doni non sono grazia per gli empi. Perché i doni, anche se in se stessi sono buoni perchè sono cose create dal buon Dio, sono benedizioni soltanto a coloro che li ricevono con rendimento di grazie perché essi credono e conoscono la verità (vv. 3-4). Essi d’altro canto sono maledizioni agli ingrati. Dal momento che il Dio vivente dà doni terrestri ai credenti nel Suo favore, Egli è specialmente il Salvatore nella Sua Provvidenza di coloro che credono.
E’ degno nota il fatto che, nonostante la forte differenza di North con i teologi Riformati che spiegano la grazia comune come il favore di Dio nei riguardi di coloro al di fuori di Cristo, egli si unisce a loro nel rendere la grazia comune la base della cooperazione tra i santi e gli empi. La grazia comune spiega la cooperazione degli irrigenerati, “il numero dei quali è come la sabbia del mare” (Rivelazione 20:8), con i rigenerati nel creare e sostenere il regno amilleniale di Cristo La grazia comune giustifica l’operare comune di credenti e non nell’inaugurare il regno di Cristo. “Vi può essere cooperazione tra Cristiani e non Cristiani … Noi possiamo cooperare col nemico in progetti positivi a motivo della grazia comune” (p. 198). Cooperazione col mondo nelle sue attività politiche in Olanda era anche il proposito di Abraham Kuyper (che per molti aspetti è il padre della dottrina della grazia comune) con la sua “gemeene gratie” (grazia comune). Era uno dei propositi principali della CRC con la sua dottrina della grazia comune nel 1924. La CRC intendeva zittire quelli che al suo interno insegnavano l’antitesi.
Ma l’apostolo di Cristo proibisce questa cooperazione in II Corinzi 6:14 e a seguire. Il passaggio dice chiaro che la cooperazione tra la chiesa ed il mondo nel costruire il regno di Cristo è impossibile. Cristo non coopererà con Belial nello stabilire il Suo regno. Egli userà Belial, ma non coopererà con lui. Satana da parte sua non sarà mai d’accordo nel cooperare con Cristo nel promuovere il regno di Cristo. Satana è sciocco. Egli non è stupido. North inganna se stesso quando suppone che i figli di Belial saranno disposti ad aiutare ad inaugurare il regno amilleniale e poi per un millennio a cooperare nel supportarlo. Noi abbiamo la parola di Cristo a riguardo: “E se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro se stesso, come rimarrà in piedi il suo regno?” (Matteo 12:26).
La tesi di North fallisce. I santi non possono cooperare con gli empi, certamente non nel compito spirituale di estendere il regno di Cristo. Gli empi non coopereranno in una tale opera. Come schiavi volontari, essi sono impegnati nel costruire il regno di Satana. In base a quanto North stesso ammette, i giorni immediatamente prima della venuta di Cristo vedranno un assalto ispirato da Satana, un assalto mondiale sulla chiesa di Cristo. La ‘grazia comune’ di North non risolve il suo problema riguardante un regno milleniale vittorioso ripieno di irrigenerati e che poi collassa in una rivolta satanica.
Come post scriptum faccio soltanto notare la totale ingiustizia che North reca al Cristianesimo Riformato confessionale e alle moltitudini di Cristiani Riformati e Presbiteriani viventi e morti quando ripetutamente li accusa di essere eretici perché antinomiani. “L’amillenialista deve rigettare la legge biblica … Io penso che l’antinomianismo è il motivo sottostante dell’amillenialismo” (p. 154). Il Cristiano Riformato rende la legge di Dio la regola dell’intera sua vita di gratitudine, come il Catechismo di Heidelberg insegna nella sua terza parte. Egli lo insegna ai suoi figli. Egli testimonia d’essa al suo prossimo per come ne ha l’opportunità. A motivo della sua obbedienza alla legge, egli soffre scherno e perdite. Ma siccome non condivide la credenza Ricostruzionista che lo Spirito scriverà la legge sul cuore di una maggioranza della razza umana e non la rende la costituzione delle nazioni precedentemente alla venuta di Gesù, questo uomo di Dio necessita di essere condannato come antinomiano (Ricordo al Dr. North che l’antinomianismo è eresia, una eresia che costa l’anima di chi la sposa). Questa è una crudele calunnia ed una grande ingiustizia.
Una frecciata lanciata specificamente alle Protestant Reformed Churches è intollerabile e non può andare senza risposta. North dichiara che questa denominazione “parla ancora con un accento olandese” (p. 110). Ja. Dit is la stessa vecchia cosa che noi olandesi Gereformeerd abbiamo sempre dovuto sopportare in questo paese. Anche quelli che sono gentili nei confronti dei non rigenerati si divertono con noi. Parliamo met en accento olandese? Met al mine strengt ik zei: “Neen!”