Ron Hanko
La Scrittura usa due parole differenti per far riferimento all’anziano. Una parola, tradotta “anziano” (Atti 14:23; 15:2, 4, 6 e a seguire; I Timoteo 5:1, 17, 19; Tito 1:5; Giacomo 5:14; I Pietro 5:1) è la parola greca presbyter e significa “persona anziana.” L’altra parola, tradotta “vescovo” (Atti 20:28; Filippesi 1:1; I Timoteo 3:1-2; Tito 1:7), fa riferimento ad una persona che ha autorità e governa su altri.
Che queste due parole facciano riferimento allo stesso ufficio è chiaro dalla Scrittura. In Atti 20 Paolo chiama gli anziani della chiesa di Efeso “vescovi” (v. 28), come anche altrove (I Timoteo 3:1-2). In Tito 1:5-7 Paolo usa sia “anziano” che “vescovo” per riferirsi alle stesse persone. Ciò è contrario al Cattolicesimo Romano e all’Episcopalismo, entrambi i quali insegnano che l’ufficio di vescovo è un ufficio differente e più alto degli altri uffici.
La Scrittura fa certamente una distinzione tra anziani governanti (I Timoteo 3:4-5; 5:17) e anziani insegnanti (I Pietro 5:1). Ciò, tuttavia, non pone un ufficio al di sopra dell’altro. Come questi passaggi mostrano, non vi è nemmeno distinzione assoluta tra questi uffici. Gli anziani governanti devono anche essere in grado di insegnare (I Timoteo 3:2), e gli anziani insegnanti “che si affaticano nella parola e nella dottrina,” governano anche (I Timoteo 5:17).
La differenza, quindi, è più una di funzione che qualche altra cosa. Gli anziani insegnanti si affaticano specialmente, anche se non esclusivamente, nella Parola e nella dottrina, in contrasto agli altri anziani. Efesini 4:11 anche fa riferimento a questi anziani come pastori e dottori o insegnanti.
Qui siamo interessati all’ufficio di anziano governante, e dobbiamo stabilire vari punti a suo riguardo. Questi punti sono importanti se l’ufficio di anziano deve essere una benedizione e non una maledizione nella chiesa di Dio.
Primo, vi deve essere una pluralità di anziani. La Scrittura non parla mai di un anziano governante da solo, che sia un ministro o altrimenti. Il governo da parte di uno solo è tirannia e non si armonizza con la Parola di Dio in Proverbi 11:4, 15:22, e 24:6.
Secondo, gli anziani sono servitori del popolo di Dio (Matteo 23:11; I Corinzi 9:19; II Corinzi 4:5). Ciò è specialmente chiaro da Colossesi 4:17 dove Paolo dice alla chiesa di ammonire il suo ministro di badare al ed adempiere il suo ministero. Che gli anziani vedano se stessi come servi fa evitare la tirannia e il signoreggiare nella chiesa.
Terzo, che gli anziani governano significa che essi governano tutti gli aspetti della vita della chiesa, inclusa la predicazione e la condotta degli altri ufficiali e dei ministri (Atti 20:28-31). E’ dovere di tutti gli anziani tener fuori dalla chiesa “mercenari” e “lupi.” Nessuno è legge a se stesso nella chiesa.
Quarto, l’autorità di governare che gli anziani hanno nella chiesa è data loro da Cristo (Atti 20:28), appartiene a Cristo (Matteo 28:18), e deve essere esercitata in ubbidienza a Lui (I Pietro 5:4). In pratica, questo significa che la loro autorità deve essere la Parola di Dio nella Scrittura. Essi devono governare con essa, portarla ai membri, ammonire con essa, ed insegnare essa soltanto, piuttosto che le loro proprie nozioni.
Tali anziani saranno una benedizione nella chiesa di Cristo.
(“The Office of Elder,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 240-241)