Un sermone dal Catechismo di Heidelberg predicato dal rev. Angus Stewart nella Covenant Protestant Reformed Church di Ballymena, il Giorno del Signore 7 Ottobre 2007.
LETTURA:
Leggiamo insieme il Giorno del Signore 13 del Catechismo di Heidelberg:
D. 33 Perché è chiamato Figlio unigenito di Dio, dal momento che noi pure siamo figli di Dio? R. Perché Cristo solo è per natura l’eterno Figlio di Dio, mentre noi siamo chiamati figli di Dio a motivo dell’adozione della grazia.
D. 34 Perché lo chiami nostro Signore? R. Perché egli ci ha Egli ci ha acquistato e redento, con corpo ed anima, dal peccato e da ogni potere del diavolo non con oro o argento, ma col Suo prezioso sangue, per essere Sua proprietà.
SERMONE:
Dei due nomi di Gesù Cristo di cui si tratta nel Catechismo nel Giorno del Signore 13, ovvero “Figlio Unigenito di Dio” e “Signore” in questo sermone focalizzeremo la nostra attenzione sul primo. Gesù Cristo: l’Unigenito Figlio di Dio! Questo è uno dei titoli che è a Lui dato nel Credo degli Apostoli. Cinque volte Gesù è chiamato “unigenito,” “l’unigenito dal Padre,” nel Nuovo Testamento, e più specificamente, negli scritti di Giovanni. Una delle cinque è in I Giovanni 4:9: “In questo è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il Suo unigenito figlio nel mondo, così che noi potessimo avere la vita attraverso di Lui.” Le altre quattro volte in cui leggiamo l’espressione “unigenito” sono tutte nel Vangelo di Giovanni, due in Giovanni 1, e due in Giovanni capitolo 3. Leggiamo prima le occorrenze al capitolo 3, la prima delle quali è molto ben conosciuta, verso 16: “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha mandato il Suo unigenito Figlio affinchè chiunque creda in Lui non perisca ma abbia la vita eterna.” E due versi dopo, Giovanni 3:18, leggiamo, “Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.” Gli altri due esempi in Giovanni 1 sono il verso 18: ”Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere,” e il verso 14: “E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.”
In tempi recenti, alcuni, includendo molti evangelici moderni, non confessano più Gesù come l’unigenito Figlio di Dio. Essi argomentano che “unigenito” significa semplicemente “uno e solo.” I loro argomenti sono complicati e contorti, e non scenderemo a trattarli qui ed ora, ma per voi ora basti sapere che essi sono inconcludenti e semplicemente errati. La parola “unigenito” proviene da una parola composta greca la cui prima parte significa “solo” e la seconda significa “generato.” In molte traduzioni inglesi moderne la parola viene semplicemente tradotta come “uno e solo,” eliminando ogni idea avente a che fare con la generazione. Questa non soltanto è una cattiva traduzione di uno dei termini teologici chiave del Nuovo Testamento, ma è contraria anche all’intera tradizione confessionale della Chiesa Cristiana. Il Credo degli Apostoli dice: “Io credo in Dio Padre Onnipotente, il Creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo il Suo Unigenito Figlio, nostro Signore …” e non “il Suo uno e sol Figlio,” lasciando così da parte la generazione del Figlio. Un altro dei credi primitivi della Chiesa, il Credo di Nicene, afferma, “Noi crediamo in un solo Signore Gesù Cristo, l’unigenito Figlio di Dio, generato dal Padre prima di ogni secolo, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della medesima sostanza del Padre” dove troviamo di nuovo la parola “unigenito,” e “generato” per due volte. Il Credo di Calcedonia afferma che Gesù è l’unigenito Figlio di Dio, e così anche il Credo Atanasiano. Tutti e quattro i credi primitivi della Chiesa confessano Gesù Cristo come l’unigenito Figlio del Padre. Venendo ai credi della Riforma, troviamo che la Confessione Belga, Articolo 10, è particolarmente comprensivo su questo punto, e troviamo questa dottrina anche nei Canoni di Dordt, Capo I, Sezione 2. E qui, nel Catechismo di Heidelberg, nella Domanda e Risposta 33, viene chiesto: “Perché è chiamato Figlio unigenito di Dio, dal momento che noi pure siamo figli di Dio? Perché Cristo solo è per natura l’eterno Figlio di Dio, mentre noi siamo chiamati figli di Dio a motivo dell’adozione della grazia.” In questo sermone vogliamo spiegare e vogliamo gloriarci nella confessione biblica e confessionale riguardante il nostro Salvatore, che Egli è l’unigenito Figlio di Dio. Non sarà un sermone facile, ma penetra al cuore stesso del Vangelo, spiegando chi è il nostro Salvatore. La confessione che Gesù è l’unigenito Figlio di Dio è basilare, si trova in versi come Giovanni 3:16 e nel Credo degli Apostoli, la confessione elementare della Fede Cristiana. Dobbiamo quindi sforzarci di capire chi sia il nostro Salvatore, considerando:
L’Unigenito Figlio di Dio
Il Significato
L’Importanza
Prima di tutto dobbiamo spiegare il significato della parola “generare,” da cui abbiamo “unigenito.” Generare significa procreare, produrre un figlio. Di solito si usa con riferimento al padre, anche se non esclude la madre, e parliamo di un padre che genera un figlio o una figlia. Ciò che è chiave in questo concetto, e che chiarisce tutto quello che dobbiamo dire, è l’idea che simile genera simile. Un cavallo genera un cavallo, e non un coniglio, un leone genera un leone e non una volpe. Umani generano umani. Simile genera simile. Ora, Gesù Cristo è l’unigenito Figlio di Dio. Dio genera Dio. Questo significa che Gesù è l’unigenito Figlio di Dio. Il Padre, Che è Dio, genera il Figlio, Che è Dio. Quindi le affermazioni bibliche che Gesù è l’unigenito Figlio di Dio o dal Padre, affermano la piena deità di Cristo. Il Padre non genera uno che è Dio a metà, o per gran parte Dio, o in parte Dio e in parte creatura, ma il Figlio Che è pienamente Dio. Dio genera Dio, e Gesù è l’Unigenito Figlio di Dio. E la parola “uni-” che significa “solo” ci insegna semplicemente che Dio ha soltanto un solo Figlio naturale, e non due o più. Soltanto la Seconda Persona della Trinità è generata dal Padre. Dio genera Dio, il Padre genera il Figlio. Questo è ciò che significa che Gesù è l’unigenito. Questa verità fu cruciale nel dibattito della Chiesa con gli Ariani, che negavano la deità di Gesù Cristo, e quindi è cruciale oggi nella nostra confessione che il nostro Salvatore è Dio, ed è necessaria per la nostra salvezza e la salvezza della chiesa, perché la confessione che Gesù Cristo è “il Figlio del Dio vivente” è la “pietra” su cui Egli edifica la Sua chiesa! Si neghi questa verità e la chiesa non è più chiesa, ma è completamente apostata. Nel quarto secolo gli Ariani dissero che Gesù fu creato da Dio, ma aggiunsero che fu creato per primo, prima che fosse creata ogni altra cosa, e che Dio usò Lui per creare ogni altra cosa. Essi sostennero, come gli odierni Testimoni di Geova ed altre sette simili, che Egli è una creatura. Gli ortodossi replicarono che il Figlio è “generato, non creato,” e fecero appello, correttamente, a tutti i testi che chiamano Gesù “Figlio,” indicando così che Dio è Suo Padre, e che come da Padre a Figlio Egli generò il Figlio. In questo vitale dibattito furono usati specialmente i testi che abbiamo letto all’inizio, che affermano che Gesù è “l’unigenito Figlio di Dio.” I padri argomentarono che simile genera simile, umano genera umano, Dio genera Dio, e che il Figlio non è creatura, ma Creatore. Cito di nuovo, con dovuta enfasi, il Credo di Nicene già menzionato prima, perché questo punto è il punto chiave di questo credo: “Io credo in un solo Signore Gesù Cristo, l’unigenito Figlio di Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della medesima sostanza del Padre.”
Che cosa meravigliosa: Dio genera Dio! Questo è il motivo per cui gli umani hanno figli, perché Dio è un Dio Che genera, eternamente, necessariamente. Il Padre genera il Figlio. Nel mondo che Dio ha creato, gli umani hanno figli, e gli animali hanno figli, perché Lui è un Dio che genera eternamente, a motivo della verità che il Padre genera il Figlio nella beata Trinità! Io e voi fummo generati, concepiti, e nascemmo nel tempo, in un momento specifico, ma il Figlio fu generato prima che il mondo fosse, e anzi al di fuori del tempo stesso, e prima che il tempo esistesse, nell’essere senza tempo dell’eterno Dio. I padri della chiesa notarono correttamente che non vi è mai stato un tempo in cui il Padre non è stato Padre, a differenza di un padre terreno ed umano prima che generi un figlio. Dio Padre è ed è sempre stato Padre, Egli non è mai esistito da solo, ed il Figlio è ed è sempre stato con Lui, come dicono i primi due versi del Vangelo di Giovanni, “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio.” Il Padre e il Figlio sono esistiti eternamente l’Uno con l’Altro, il Padre eternamente Padre, e il Figlio eternamente Figlio, ed il Padre è eternamente Padre perché genera eternamente il Figlio, e il Figlio è eternamente Figlio perché è eternamente generato dal Padre.
E noi, nella meraviglia e nel miracolo della grazia di Dio, diveniamo i figli e le figlie di Dio, nel tempo, e mediante la fede soltanto. Noi diveniamo figli di Dio soltanto perché l’eterno Figlio divenne carne, dimorò tra noi, e morì sulla croce per il nostro peccato: solo così noi possiamo divenire figli di Dio. Come mai se Gesù è l’eterno Figlio di Dio per natura, anche noi siamo chiamati figli? Se è in un senso diverso che noi siamo figli, in quale senso? La risposta è che Cristo solo è per natura l’eterno, infinito Figlio di Dio, ma noi diveniamo figli di Dio per adozione, per grazia, e a motivo di Cristo. Cristo è il Figlio di Dio per una generazione eterna, e per una generazione necessaria. Il Padre non potrebbe non generare il Figlio, la generazione è necessaria, naturale nella Deità, il Padre deve generare il Figlio, e il Figlio deve essere generato dal Padre, e non potrebbe essere altrimenti. Ma ciò non significa che il Padre non vuole generare il Figlio, o che il Figlio non è del tutto entusiasta di essere generato, ma che nonostante questo tale generazione debba aver luogo per necessità. Non dobbiamo intendere in tal modo che la generazione è necessaria. La generazione del Figlio da parte del Padre è necessaria, ma allo stesso tempo volontaria, voluta, naturale. Il Padre ama generare il Figlio e il Figlio ama essere generato dal Padre, e questa generazione è naturale, necessaria. Ma non così con noi, perché noi per natura siamo creature, e non Creatore, e inoltre per natura siamo anche caduti, non senza peccato, e inoltre per natura noi siamo i figli di Satana, come dice Giovanni 8, e non affatto i figli e le figlie di Dio. Così il Padre genera il Figlio per natura, ma quando genera noi lo fa mediante l’espiazione, l’adozione, per grazia, per Sua libera decisione e volontà, eleggendoci nell’eterno Figlio Che deve farsi uomo, così che possiamo essere i figli del Dio vivente!
Oltre ad essere una generazione necessaria, essa è anche perfetta. Non come un umano genera un altro umano, nell’imperfezione, e nel tempo. Il Padre genera il Figlio eternamente e perfettamente! Nel mondo umano c’è bisogno di un maschio e una femmina per generare, ma Dio Padre è sufficiente a generare il Figlio, e non c’è bisogno di alcuna madre. I figli umani non sono esattamente uguali ai loro genitori, e a volte vi sono anche difetti di nascita, o disabilità, ma Dio il Figlio è perfetto, è l’esatta somiglianza e l’espressa immagine del Padre. I figli umani inoltre sono fragili, richiedono cura ed attenzione, perché crescano, ma il Padre genera il Figlio in modo perfetto, e il Figlio è pienamente Dio, non ha bisogno di alcuna crescita, è infinito e pienamente eguale al Padre (e allo Spirito) in potenza e in gloria! Quando gli esseri umani generano, generano una nuova persona con il suo essere o natura, ma di nuovo, con la generazione del Figlio è diverso, perché, anche se di certo Egli è un’altra Persona, distinta, rispetto al Padre, non è un altro Essere, perché Egli condivide col Padre e lo Spirito Santo una sola essenza e natura, una sola Deità, una sola e medesima essenza eterna! Chi mai ha concepito una tal cosa? Le vie di Dio non sono le nostre vie, sono più alte!
Ed infine, in connessione sempre a questo, dobbiamo considerare che la generazione del Figlio dal Padre non soltanto è eterna, necessaria, perfetta, ma è anche una generazione d’amore! Tristemente, anche qui è diverso con gli esseri umani, perché un figlio può essere generato per concupiscenza e fornicazione, o addirittura per stupro, o comunque in modo non voluto e pianificato. Ma con Dio è molto diverso: il Padre genera il Figlio con un perfetto, santo, eterno amore! Dio Padre ama generare il Figlio, ed ama la Sua propria immagine perfetta nel Figlio Che genera, e il Figlio ama il Padre Che Lo genera, e questo amore di Padre e Figlio nella Santa Trinità è un perfetto e santo vincolo nello Spirito Santo.
E che dire dell’importanza di tutto questo? L’importanza va ritrovata nell’uso dell’espressione “unigenito Figlio” nei versi che abbiamo citato all’inizio del sermone, cioè nel come e perché viene usata. Prima di tutto Giovanni 1:14: “E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.” L’importanza dell’espressione “unigenito dal Padre” è qui da rintracciarsi in connessione alla verità dell’incarnazione. La Parola Che eternamente era con Dio, e aveva comunione con Lui, fu fatta carne, Colui Che è pienamente Dio divenne anche pienamente uomo. Dio genera Dio, e Dio la Seconda Persona assunse una piena, completa, e debole natura umana, nell’uomo Cristo Gesù. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero Si è fatto uomo, per noi uomini e per la nostra salvezza! E quando la Parola Si è fatta carne, gli apostoli hanno contemplato la Sua gloria, e che tipo di gloria? La gloria di Chi è da sempre nel seno del Padre, e Che è generato da Dio, Che proviene e procede da Dio. Ciò non significa che nei giorni della Sua umiliazione nella carne il Figlio di Dio apparve nello splendore della Sua gloria eterna, ma è la gloria che è vista ed appare solo agli occhi della fede, che è mostrata per esempio attraverso i Suoi miracoli e segni, e prodigi. Giovanni 2:11, un verso che segue il miracolo di Gesù del cambiare l’acqua in vino alle nozze di Cana, dice: “Gesù fece questo inizio dei segni in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria …” Nel fare questo, attraverso questo, Egli mostrò qualcosa della gloria di Colui Che è eternamente con Dio, Che è Dio da Dio, Luce da Luce. In quell’avvenimento miracoloso si vide qualcosa della Sua gloria! Ma solo “i suoi discepoli” videro, mediante la fede, come dice la fine del verso 11, la Sua gloria, mentre gli altri se ne andarono a casa semplicemente con una storia curiosa da raccontare! E nel Vangelo di Giovanni la gloria di Gesù è associata specialmente alla Sua croce, alla Sua morte, all’infamia d’essa, alla Sua sofferenza, al Suo seppellimento, alla Sua ascensione. Ma se fossimo stati lì tutto quello che avremmo visto coi nostri occhi sarebbero stati tre uomini appesi ad un legno, quello nel mezzo con una scritta curiosa al di sopra di Lui, preso in giro da alcuni, e se non avessimo avuto fede avremmo pensato che erano giusto tre criminali. Ma chi ha fede, e comprende il proposito di Dio di salvare una chiesa eletta mediante la Croce, lì vede gloria! La gloria di Dio è vista nella più profonda degradazione e vergogna, la più grande gloria in tutto il mondo, e solo la fede la vede! In Matteo e Luca, inoltre, abbiamo un’altra istanza della gloria di Cristo, la Trasfigurazione, in cui Gesù Cristo splendette nel corpo con la gloria di Dio, ed una voce venne dal cielo: Questo è il mio amato Figlio, ascoltatelo! Una nube di gloria li circondò, ed Elia e Mosè apparvero per dire delle sofferenze che il Cristo avrebbe dovuto soffrire per i nostri peccati. E la gloria che Gesù mostrò è la gloria di Colui Che è l’unigenito dal Padre, Che è sempre stato con Lui da prima che il mondo fosse! E Giovanni 1:18 dice: “Nessuno ha mai visto Dio;” certo! Perché Dio è invisibile, e nessuno dei nostri sensi Lo può percepire, perché i sensi possono entrare in contatto soltanto con ciò che è creato, e non con il Creatore, Che è più in alto e trascende ogni cosa creata. “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere.” Il Figlio unigenito, Che è Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, l’espressa immagine del Padre, Che è nel Suo seno, eternamente, e Si diletta nella comunione intima del Padre, Egli ci fa conoscere il Padre facendosi carne, e così facendoci vedere e capire qualcosa della gloria del Padre. Egli, Che è stato eternamente col Padre e Lo conosce come nessun altro, Che conosce tutti i Suoi segreti, e Che è come Lui, ci parla di Lui e ci mostra chi è.
E Dio mostra il Suo amore per noi nel mandare il Suo Figlio per noi. I Giovanni 4:8 dice che l’amore di Dio per noi è stato manifestato non nel fatto che Dio ha mandato meramente un grande Profeta, o il numero due nella creazione, ma il proprio Unigenito Figlio, Che Egli ha eternamente amato e generato, Che è sempre stato presso di Lui e con Lui, per essere la propiziazione per i nostri peccati! Il Figlio unigenito di Dio ha portato l’ira di Dio dovuta a noi per i nostri peccati, in modo che Dio potesse riconciliarci a Lui e stabilire la comunione con Lui, affinchè godessimo della vita eterna con Lui. In questo noi conosciamo che Dio ci ha amati come ha amato il Suo Figlio, e questo amore ci viene sparso nei nostri cuori abbondantemente con lo Spirito Santo, lo Stesso Spirito nel Quale Egli ama il Figlio, ed il Figlio ama il Padre. Come Giovanni 3:16 dice, Dio ha così tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figlio! E, come poi segue il verso 18, chi crede in Lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’Unigenito Figlio di Dio. Colui Che in modo eterno, perfetto, necessario, è generato dal Padre con infinito amore, viene nel mondo, muore sulla croce, e Dio dice che se non crediamo in Lui siamo già condannati perché non crediamo nella più grande opera che Dio potesse fare! Se non crediamo, non dobbiamo aspettare il Giorno del Giudizio per conoscere il nostro destino: sappiamo che già siamo condannati ora! Il Vangelo dichiara vita eterna attraverso l’Unigenito Figlio di Dio, e condanna già da ora chi non crede in Lui. Credete, quindi! Crediamo in Lui! Amen. Preghiamo.