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Pentecostalismo analizzato

Di Martyn McGeown

Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono ancora alla vostra portata. Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutte le cose che il Padre ha sono mie; per questo ho detto che egli prenderà del mio e ve lo annunzierà. (Giovanni 16:12-15)

Qui Gesù insegna alcune cose sullo Spirito di Dio:

  1.  Non parlerà di Sé.
  2.  Egli non glorificherà Se Stesso
  3.  Egli parlerà di Gesù e glorificherà Gesù.

Il suo ruolo è quello di proclamare Gesù, di rivelare Gesù, di spiegare Gesù, e lo ha fatto (a) ispirando gli apostoli a scrivere il NT (vedi Giovanni 14 e 26 ‘vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto“) e (b) continua a farlo mentre Egli “convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Giovanni 16:8). La conversione avviene quando lo Spirito rivela il peccato la giustizia e il giudizio a un peccatore e lo attira con forza a Cristo (vedere Giovanni 6:37, 44). Per molti versi lo Spirito opera in un modo in cui evita spettacoli pubblici di saggezza e potere carnale, ma lavora silenziosamente ed efficacemente “soffiando dove vuole” Giovanni 3:8. I pentecostali qui sbagliano, perché mettono nello Spirito l’importanza di ogni cosa, mentre Cristo dice che lo Spirito (sebbene abbia eguali poteri con il Padre e il Figlio) non glorifica se stesso, ma Cristo.

I pentecostali sono colpevoli di mettere i loro sentimenti, le loro esperienze, le loro emozioni al di sopra della Parola scritta di Dio. Ecco perché è difficile parlare con loro. Anche se una Scrittura dice espressamente qualcosa, si rifiutano di crederci, a meno che Dio non “dia loro la pace” insieme ad essa. Aspettano qualche conferma in più che la Scrittura proviene da Dio per loro. Se una Scrittura dice qualcosa che non si adatta a come gli piace immaginare Dio, la respingono in favore di una nuova rivelazione che affermano di aver ricevuto da Dio. In effetti, rendono Dio un bugiardo. Questo è un errore grave, e non è raro che queste persone si entusiasmino per un sogno o una visione che affermano di aver avuto, ma per essere indifferenti e freddi quando prendono in considerazione la Bibbia, che ritengono sprezzamente come una “lettera morta’.

Il grido della Riforma SOLA SCRIPTURA è totalmente estraneo a queste persone. È pericoloso andare oltre la Bibbia, perché Satana è un ingannatore e può ingannare le persone che sono aperte alle sue strade. Satana può produrre sogni, visioni e prodigi. La Bibbia li chiama “prodigi bugiardi” mentre appare come “un angelo di luce”. La Bibbia, tuttavia, ci dice di provare gli spiriti e come possiamo farlo? Dai nostri sentimenti? Da alcuni che affermiamo essere leader? No, secondo la verità della Bibbia! Pietro vide Cristo trasfigurato sul monte. Ha avuto esperienze incredibili, ma cosa dice? “Noi abbiamo anche la parola profetica più certa a cui fate bene a porgere attenzione” (2 Pietro 1:19). Pietro vede la Bibbia più sicura di una visione del Signore Gesù Cristo. Dovremmo fare lo stesso.

Una delle dottrine più importanti per i pentecostali è “il battesimo dello Spirito Santo”. Questa è un’esperienza spirituale extra che i pentecostali credono di avere dopo la conversione. Per loro è più importante della conversione stessa, e se una persona non ha ancora avuto questa esperienza, è guardata con sospetto, come se non si vivesse la piena vita cristiana, come se si trattasse di un cristiano inferiore.

L’evidenza principale, dicono i pentecostali, che si è stati “battezzati nello Spirito Santo” è il parlare in lingue. Se puoi parlare in lingue, non importa quanto siano eretiche le tue opinioni, che tu sia un Papista, un Liberale, un anti-trinitario, qualunque cosa tu sia, di solito sei accolto come un compagno di fede. Questo modo di parlare [l’idea moderna di parlare in lingue] è comune a molti gruppi ecclesiali [dai più ortodossi ai più liberali] è visto come un segno di Dio che sta unendo “il suo popolo” nello Spirito. Questo è molto allarmante. Dio, tuttavia, ci mostra come mettere alla prova una persona: dal Vangelo che egli dichiara di credere. Se usassimo quel test, rifiuteremmo molti “parlatori di lingue” come dei babbei accecati da Satana, semplicemente osservando che il loro vangelo è falso.

Le lingue nella Bibbia sono vere e proprie lingue, non misteriose parole e un linguaggio incomprensibile di cui si vantano i moderni pentecostali  (vedi Atti 2:8 dove la gente dice “li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue”) per facilitare la diffusione del Vangelo lo Spirito diede voce agli uomini ignoranti per parlare lingue straniere. Oggi non lo fa. Oggi i missionari devono imparare le lingue stesse, per questo sono necessari duro lavoro e disciplina.

1 Corinzi è l’epistola più collegata alle lingue, e Paolo mostra l’immagine di una chiesa che pochi vorrebbero imitare: indisciplinata, non unificata, piena di individui orgogliosi, gonfi, immaturi, ignoranti, cristiani bambini. Le lingue (di cui si vantavano) non risparmiavano i rimproveri di Paolo.

Diamo un’occhiata ad alcuni passaggi nell’epistola:

In 1 Cor 12:4-11 e di nuovo in 1 Cor 12:28-30 Paolo elenca i doni e indovinate quali vengono ULTIMI? Sì, le lingue!

Nel capitolo 13 Paolo sottolinea che l’AMORE [vorrei sottolineare che “l’amore” nella Bibbia non è la stessa cosa dell’amore agli occhi del mondo: l’amore non è sdolcinato, ingenuo e sentimentale; l’amore non è cieco L’amore a volte è duro. L’amore rimprovera, l’amore avverte. L’amore non è un’emozione, è un atto di volontà, che si traduce in azione], non sono le lingue il miglior dono. In altri passaggi, la capacità di fare segni e prodigi non è necessariamente qualcosa di cui essere entusiasti. Matteo 7:23, Gesù dice a molti che profetizzano, scacciano i demoni e fanno molte opere potenti nel suo nome,  Egli “non li ha mai conosciuti” e ordina loro di allontanarsi da Lui. Luca 10:17-20 Cristo crede che c’è qualcosa di più importante e degno di cui rallegrarsi piuttosto che scacciare i demoni. Di cosa si tratta? ‘Tuttavia non vi rallegrate del fatto che gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” Di cosa si tratta? Elezione! Rallegratevi per l’elezione, e di cosa continua a rallegrarsi Cristo nel prossimo verso? (v. 21) I decreti di Dio nel nascondere la verità ad alcuni e rivelarla ad altri. Elezione, sì, e persino riprovazione! Wow, non troverai molti pentecostali che credono e figuriamoci che si rallegrino, nell’elezione.

Capitolo 14 di 1 Corinzi: il punto fondamentale di Paolo è questo: è meglio parlare in un linguaggio comprensibile e quindi edificare la chiesa piuttosto che parlare in lingue che nessuno comprende.

Paolo sottolinea (in contraddizione con l’ossessione di molti pentecostali sull’esperienza e la denigrazione della conoscenza) l’importanza della comprensione. 1 Cor 12:1, “non voglio che siate nell’ignoranza” e 1 Cor 14:20, “ma quanto al ragionare, siate uomini compiuti”.

Un altro punto che fà Paolo in 1 Cor 14 è in v. 21 dove spiega che le lingue sono un segno di giudizio contro gli ebrei. Citando dal VT Paolo mostra che Dio ha parlato attraverso i Suoi profeti molte volte al Suo popolo e loro non hanno ascoltato. Poi dice: “Ti parlerò per mezzo di labbra straniere”, significa che li avrebbe mandati a Babilonia, dove gli stranieri sarebbero stati i loro padroni, e dove non avrebbero sentito Dio parlargli nella loro lingua. Ma di nuovo, il babilonese era una lingua vera, non senza senso.

Paolo conclude il capitolo fornendo una guida su come mantenere i servizi di culto: nell’ordine, nella decenza, non nella confusione. Dio non è l’autore della confusione, v. 33. I selvaggi movimenti incontrollati di emozione non provengono da Dio, nonostante quel che alcune delle forme più estreme del carismaticismo affermino. Inoltre, negli incontri lo Spirito non fa impazzire la gente, cadere, ecc., Perché “gli spiriti dei profeti sono soggetti ai profeti” (v. 32), e uno dei frutti dello Spirito è la temperanza “o autocontrollo”.

In ultima analisi, parlare con la lingua era proibito alle donne, dovevano tacere (v. 34) ed evidenzia che non si tratta di Paolo, il rabbino maschilista e sciovinista (come affermano le donne liberali)  colui che dice:“Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore.”

Per altre risorse in italiano, clicca qui.

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