Gerrit Vos
Perché non mi vergogno dell’Evangelo di Cristo, perché è la potenza di Dio alla salvezza di ognuno che crede, al Giudeo prima, ed anche al Greco (Romani 1:16).
Questo verso è una ragione per quello che Paolo ha detto al quindicesimo verso, ovvero, che era pronto ad andare e predicare il Vangelo anche a Roma.
Ci confronta la domanda: perché Paolo disse che non si vergogna di predicare il Vangelo anche a Roma?
La risposta è duplice.
Primo, il mondo intero stava ridendo della storia del Vangelo. I Greci chiamano l’Evangelo follia. Immaginate: salvezza per mezzo di un verme, che striscia fin su quella terribile croce. I Romani anche scherniscono. Essi sono i potenti, essi hanno sottomesso il mondo intero con la forza di uomini ed eserciti. Inoltre essi avevano l’acume legale. Erano in vetta. Chi ha bisogno della salvezza, specialmente per mezzo di Colui Che come un agnello Si consegnò al loro Pilato?
Ma Paolo mostrerà che sia il Greco che il Romano sono troppo luridi da menzionare, e così non aveva da vergognarsi in loro presenza. La loro lordura è così grande che solo a stento può essere descritta.
E secondo, la ragione positiva, è che l’Evangelo è la bellezza di Dio personificata. Piuttosto che vergognarsi, egli si vanterà in quell’Evangelo di Dio per tutto il giorno. L’Evangelo è bellezza e potenza, entrambe essendo di Dio ed in Cristo. E’ bello come è bello Dio, e la sua potenza è grande quanto è grande la potenza della risurrezione dai morti.
Ascoltiamolo.
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Sebbene il testo parla dell’Evangelo di Cristo, potete anche chiamarlo l’Evangelo di Dio, sia perché quel nome gli è attribuito nella Sacra Scrittura, e sia perché Cristo è la manifestazione di Dio Stesso. Egli è il Volto del Padre e venne per dichiararlo.
L’Evangelo è l’Evangelo di Dio, ma non nel senso stretto della Parola. Alcuni lo rendono così piccolo e così stretto da includere soltanto il Sermone sul Monte. Specialmente la chiesa moderna, che rapidamente sta diventando l’Anticristo, fa questo. Altri rendono l’Evangelo di Dio le parole di Gesù e niente di più.
Oh no, l’Evangelo di Dio nel suo senso più ampio include l’intera rivelazione speciale di Dio, la Bibbia. Qui abbiamo un’altra base per la posizione che l’Evangelo di Cristo è l’Evangelo di Dio. La Bibbia è la rivelazione di Dio in Gesù Cristo, e quindi noi chiamiamo il Libro la Parola di Dio, che è uno dei nomi di Gesù.
Né l’Evangelo di Dio è un’espressione della manifestazione dell’amore di Dio per ognuno, un’offerta che è fatta da Dio dalla Sua ben disposta volontà di salvare chiunque giunge sotto la proclamazione di questo Evangelo. Né è una promessa condizionale a chiunque sia nato sotto la dispensazione del patto di grazia.
No, l’Evangelo non è un Evangelo in miniatura, e non è per chiunque oda questo Evangelo esternamente. No, l’Evangelo nel senso biblico della parola è la buona notizia concernente la promessa.
Quella promessa fu fatta da Dio in paradiso ai nostri primi genitori. Egli ha ripetuto quella promessa attraverso le epoche, e, nel processo di ripeterla, essa è divenuta sempre più ricca, e poi più ricca ancora.
Fino a che Cristo, il Figlio di Dio, apparve nella pienezza del tempo. E quell’apparizione è l’Evangelo di Dio.
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Perché è chiamato l’Evangelo?
Beh, Evangelo significa buona notizia. E non vi sono notizie che si avvicinano a questa.
E qui è la bontà di questa notizia: esse parlano di una giustizia di Dio che rivestirà tutti i figli di Dio. Questa giustizia di Dio è la cosa più bella per i poveri peccatori, colpevoli e disfatti in se stessi, e sulla via per l’inferno.
Bellissima essa è perché include: 1) perdono dei peccati; 2) adozione a figli; 3) pace con Dio; e, 4) il diritto alla vita eterna nel nuovo mondo a venire. Si potrebbe scrivere un libro su ognuna di queste quattro bontà.
E tutte queste bontà sono promesse, e parzialmente ora già date, sulla base della venuta, la persona, e l’opera di Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente.
Non sono esse buone notizie?
Io sono persuaso che perfino noi che abbiamo queste grandi e meravigliose promesse non le apprezziamo come dovremmo. Se le vedessimo e le apprezzassimo per come esse sono realmente, sullo sfondo dell’eterna dannazione e dell’eterna morte, salteremmo di gioia nella lode di Dio. Andate e leggete Abbacuc 3:17-18. Specialmente questo ultimo verso sullo sfondo del verso 17. Nel mezzo di una mietitura del grano assolutamente fallimentare, così che non vi è lasciato niente da cui vivere, salteremo di gioia nel Dio della nostra salvezza. Perché noi vediamo il grande e meraviglioso Evangelo.
Immaginate: morite e sapete che quando arrivate alla porta del cielo, Dio griderà e dirà: “Benvenuto, mio buono e fedele servitore! Entra, e godi la Mia presenza per tutta l’eternità!”
Detto chiaramente e semplicemente: non dovete andare all’inferno! E, positivamente: potete andare in paradiso e fremere all’immagine di Dio per l’eternità senza fine!
Oh, la buona notizia dell’Evangelo! Dovremmo mai vergognarci d’essa?
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E questo Evangelo di Dio in Cristo è la potenza di Dio.
Questo è il colpo di morte ad ogni Pelagianismo.
I Pelagiani insegnano che l’uomo, l’uomo naturale, ha ancora qualche potere, così che con l’aiuto di Dio può compiere la sua salvezza.
Questo è il colpo di morte ad ogni Pelagianismo, anche al cosiddetto mezzo Pelagiano, o un quarto o un ottavo di Pelagiano. Tutte queste sfumature concordano che vi è qualche potere rimasto nell’uomo naturale per fare il bene. Ed essi si sbagliano tutti. Questo testo è molto chiaro, e dice che l’Evangelo di Cristo è la potenza di Dio. Così l’uomo non è parte d’essa affatto.
Penso che è un segno dei tempi che quasi l’intera chiesa di Cristo si unisce a questo coro erroneo che canta del potere dell’uomo. Molti di loro lo dicono apertamente, altri per implicazione.
No, ma l’Evangelo è la potenza di Dio alla salvezza.
Non l’Evangelo per come lo abbiamo nella Bibbia. La Bibbia in quanto tale non ha alcun potere. Essa è sufficiente a togliere ogni scusa a chi la legge ed ode. Ma senza lo Spirito Santo, la Bibbia non ha potere di salvare. Voi potete udire l’intera Parola di Dio predicata dal migliore e più devoto e vero predicatore, ma se non avete la grazia dello Spirito Santo di Cristo con quella Parola, non vi salverà affatto. Il Vangelo di Cristo è la potenza di Dio quando Dio Stesso parla nella profondità del vostro cuore attraverso la Parola che vi è predicata, o quando e mentre voi leggete, o, a volte, dopo che avete udito o letto, e la avete applicata a voi stessi dallo Spirito Santo. Allora l’Evangelo è onnipotente in potenza e bellezza, e realizza tutto quello che Dio ha pianificato nel Suo eterno consiglio alla salvezza degli eletti.
Le primizie di questa onnipotente potenza di Dio è la rigenerazione, la nuova nascita dal cielo. Essa è eguale alla potenza che Dio operò in Cristo quando Lo risuscitò dai morti. E quella potenza di Dio continua ad operare negli eletti, fino a che con corpo ed anima essi arrivano nel mondo rinnovato, i nuovi cieli e la nuova terra in cui dimorerà la giustizia.
Ma è soltanto ed esclusivamente la potenza di Dio.
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Quell’Evangelo, quella onnipotente potenza di Dio, è alla salvezza.
Noti, caro lettore, che è tutto da Dio? E’ l’Evangelo di Dio in Cristo. E’ la potenza di Dio. Ed è la salvezza di Dio.
Salvezza! Che indescrivibile fascino vi è in questa parola!
Negativamente, è la buona notizia di Dio, l’onnipotente potenza di Dio che ci riscatta dal più grande male che vi sia. Quel male è il peccato, la colpa, e la morte, la morte eterna.
Quindi, ci vuole potenza, onnipotente potenza di Dio per salvare dalla morte eterna, dalla dannazione, e dalla maledizione. Dio ha operato questa salvezza attraverso Gesù Cristo. Il processo di questa salvezza è culminato nella risurrezione dai morti. Gesù percorse l’oscura via della morte eterna, e fu risuscitato da Dio a vita eterna, la comunione pattale del Dio Triuno.
E così la nostra morte, dannazione, e la maledizione sono andate per sempre. Noi siamo salvati. Hallelujah!
Ma questo è solo il lato negativo. E se esso è bellissimo, cosa diremo della salvezza positiva?
Essa è la vita eterna, e questa è la conoscenza di Dio, non una mera conoscenza intellettuale, ma una conoscenza che è simile all’amore di Dio. E’ la comunione con Colui Che ci ha dato la nuova nascita. Eternamente noi staremo dinanzi al Suo volto, e saremo soddisfatti con la Sua immagine. E ciò significa che tutte le virtù comunicabili di Dio ci saranno date eternamente. Dio sarà tutto in tutti.
Inoltre, avremo comunione con l’intera chiesa di Cristo in completa perfezione. Saremo in grado di confidare in essa tutta, e non saremo mai svergognati. Non vi è inganno lì. Ogni figlio di Dio vi prenderà il suo posto come una voce individuale nella grande festa canora, per sempre. E tutto alla lode di Colui Che ci ha salvati.
In più, avremo la grande moltitudine degli angeli per nostri ministri. Essi ci serviranno in modo che possiamo servire meglio Dio. Io non lo so in che modo questi angeli ci serviranno. Essi lo sanno già in questo momento. Noi non conosciamo il carattere e lo scopo di tale servizio amorevole, ma essi lo conoscono. Notate come Pietro, quando era in prigione, fu aiutato da un angelo. Gli angeli sono molto volenterosi di servire coloro che erediteranno la salvezza. Essi gioiscono della conversione di un santo, già ora.
Questa salvezza è per ognuno che crede. E non dimenticate: questa fede è il dono di Dio così che nessuna carne possa vantarsi in Sua presenza. E’ tutto da Dio.
Prima il Giudeo e poi il Greco. Noi sappiamo che la salvezza è dai Giudei. Ma dopo l’abbattimento del muro di partizione questa salvezza è giunta al Greco anche. E questo Greco è il rappresentante di tutti gli eletti dalle nazioni del mondo.
A breve questo grande esercito canterà il suo cantico di lode.
Giovanni ebbe una pre-audizione.
Amo quegli incessanti hallelujah!
(“The Power of God,” capitolo 2 tradotto da: The More Glorious Covenant, Rich Heritage of the New Testament Church, [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 1986], pp. 7-12)