Un sermone sul Catechismo di Heidelberg, Giorno del Signore 17, predicato dal Rev. James Laning il Giorno del Signore 12 Ottobre 2008 nella Hope Protestant Reformed Church in Walker, Michigan.
Iniziamo a leggere da I Pietro 1, e leggiamo l’intero capitolo (lettura). Questo passaggio e l’intera Scrittura sono la base dell’insegnamento del nostro Catechismo nel Giorno del Signore 17 (lettura).
Amati nel Signore Gesu’ Cristo, oggi consideriamo la verita’ che noi siamo stati risuscitati con Gesu’ Cristo. Il sacramento del battesimo indica che siamo stati seppelliti con Cristo, che il nostro vecchio uomo e’ stato crocifisso con Cristo e che con Lui e’ morto ed e’ stato seppellito. Oggi consideriamo la verita’ che il battesimo significa anche che siamo risuscitati con Cristo. Il battesimo non e’ solo un simbolo della realta’ che i nostri peccati sono lavati, ma anche della realta’ che lo Spirito ci rinnova giorno per giorno.
Il passaggio da I Pietro che abbiamo letto parla della verita’ che noi siamo nati di nuovo in connessione alla verita’ della risurrezione di Gesu’ Cristo. Al verso 3 dice che Dio ci ha rigenerati ad una speranza vivente mediante la risurrezione di Gesu’ Cristo dai morti. Noi siamo stati rigenerati attraverso la risurrezione di Gesu’ Cristo. Quest’idea e’ la stessa che abbiamo trovato nel Giorno del Signore 17, dove leggiamo che noi profittiamo dalla risurrezione di Cristo in questo: che mediante la Sua Potenza noi siamo risuscitati ad una nuova vita. Questa e’ una delle verita’ centrali della Parola di Dio che noi abbiamo il dovere di insegnare ai nostri figli: che vi sono coloro che hanno dentro di loro un seme incorruttibile, come l’ultima parte di I Pietro 1 che abbiamo letto dice, che noi siamo nati di nuovo mediante un seme incorruttibile, mediante la morte, risurrezione di Cristo, e il Suo dono della benedizione di ricevere la Sua vita nei nostri cuori. E per questo noi abbiamo in noi una vita immortale che non puo’ mai perire, e che questo seme di vita matura e cresce.
Quando i nostri figli crescono scoprono che essi desiderano fare tutte le cose che il mondo desidera fare, proprio come noi adulti. Noi vediamo ed osserviamo le cose che fa il mondo e desideriamo fare e dire le stesse cose che fa il mondo, perche’ abbiamo una carne peccaminosa. Ma siccome noi abbiamo anche una nuova vita, un nuovo uomo, ci dobbiamo chiedere, come cresce questo uomo nuovo? Mediante la Parola, la vivente e permanente Parola di Dio, come dice il capitolo 1, e desiderando il sincere latte della Parola come dice il capitolo 2. Piu’ ci nutriamo della Parola e piu’ cresciamo e produciamo buon frutto. Questo e’ reale, accade davvero, e confessando questo dal profondo dei nostri cuori, che la risurrezione di Cristo e’ un reale beneficio, che come Lui vive anche noi viviamo, confessando questo noi ne beneficiamo e profittiamo, e cerchiamo la Parola e viviamo in speranza in ogni prova di cui facciamo esperienza.
Pietro parla anche di questo. Il modo in cui noi desidereremo di essere nutriti dalla Parola, e desidereremo di trovare l’intera nostra forza nella Parola di Dio soltanto, e’ attraverso delle prove; la Scrittura dice: “varie prove.” Soltanto in questo modo noi impariamo a non confidare in noi stessi a non confidare in altri esseri umani, a non confidare nelle cose di questa terra, ma a confidare soltanto in Dio senza paura, sapendo che abbiamo un eterno patto di grazia con il nostro Padre. Consideriamo quindi questo Giorno del Signore col tema:
“Confessare il Profitto della Risurrezione di Cristo”
Primo, Che noi Siamo Partecipi della Giustizia del Vincitore
Secondo, Che noi siamo Rigenerati mediante la Sua Risurrezione
E Terzo, Che noi siamo Risuscitati ad una Speranza Vivente
Il Catechismo non parla dell’evento stesso della risurrezione, come parliamo di esso a Pasqua, quando leggiamo dell’evento storico della risurrezione. Questo passaggio del Catechismo non parla dell’evento della risurrezione, ma pone la domanda, Quale profitto riceviamo dalla risurrezione di Cristo? Ovviamente noi confessiamo che per profittare dalla risurrezione di Cristo uno deve prima credere nell’evento della risurrezione di Cristo. Noi confessiamo ogni Giorno del Signore che noi crediamo che Cristo risuscito’ dai morti il terzo giorno, a differenza di molti al giorno di oggi che negano che questo evento e’ di fatto e davvero accaduto, come negano anche che in Adamo tutti gli uomini perirono. Queste due verita’ sono parallele. Adamo era veramente il capo della razza umana, e quando lui mori’ noi morimmo con lui. Cristo era ed e’ il capo di alcuni nel mezzo di quella razza caduta di Adamo, e quando Cristo fu risuscitato tutti quelli che Lui rappresento’ come loro capo furono risuscitati con Lui. La fede di coloro che sono risuscitati con Lui e’ basata su eventi reali, e se quegli eventi non sono reali la loro fede e’ vana. Ma a differenza delle persone del mondo la cui fede e’ basata su miti ed ideologie di ogni sorta, la fede del popolo di Dio e’ basata su verita’ e realta’. La risurrezione di Cristo e’ un evento vero.
Lui fu risuscitato con lo stesso corpo che aveva prima di morire, ma in una forma diversa, immortale, potente, gloriosa. In Lui, che e’ immortale noi anche possiamo avere ed abbiamo immortalita’. I Timoteo 6:16 dice che Dio solo ha l’immortalita’, ma anche noi che siamo in Dio fatto carne abbiamo immortalita’. Noi siamo nel Figlio, l’eterno Dio in carne umana. Il Catechismo dice che mediante la Sua risurrezione Lui vinse la morte, e non vi e’ vittoria che puo’ essere comparata a questa. Noi secondo i nostri pensieri carnali facciamo diventare vittorie umane un qualcosa di enorme importanza, ma in realta’ tutte quelle vittorie sono un nulla. Alcuni di noi vanno in euforia per una vittoria che in realta’ significa poco e niente. Ma che pensiamo di questa vittoria? Impariamo questa realta’ da quando siamo piccoli: la morte! Chi, chi puo’ vincere la morte? Egli vinse la morte risuscitando Se Stesso, quando disse ai Giudei increduli: “Distruggete questo tempio e lo ricostruiro’ in tre giorni.” Io lo risuscitero’ in tre giorni! Egli risuscito’ Se Stesso dai morti! Questo indica che Egli e’ l’eterno Figlio di Dio. Che grande vittoria che e’ questa! E che cosa strabiliante per i discepoli, che da tristi ed impauriti com’erano dopo aver visto la crocifissione, la morte maledetta del Signore, videro che Egli aveva vinto la morte, che Egli aveva risuscitato Se Stesso dai morti! Che vittoria! Non vi e’ vittoria come questa vittoria! Egli vinse la morte, Egli pago’ per tutti i nostri peccati, Egli vinse la morte, per noi il Suo popolo. Questa e’ una vittoria vera! Che la morte serve ora come serva, un passaggio nella vita eterna. Un abolizione del peccato.
Cristo vinse la morte e il Catechismo dice che egli vinse la morte che cosi’ ci potesse rendere partecipi della giustizia che acquisto’ per noi mediante la Sua morte. Egli vinse la morte in modo che ci potesse rendere partecipi di quella giustizia. Egli acquisto’ la giustizia per noi e risorse e vinse la morte per rendercene partecipi. Questo evidenzia la centralita’ del nostro bisogno di avere giustizia. Noi cantiamo questo nei Salmi. Il Salmo cinque per esempio dice: “lo stolto non stara’ in piedi dinanzi a te, tu odi tutti gli operatori di iniquita’.” “Tu li distruggerai … (e verso 12) perche’ tu Signore benedirai il giusto, tu lo circonderai col tuo favore, tu distruggerai l’empio …” Quando noi cantiamo o leggiamo questo capiamo che noi abbiamo bisogno di giustizia, che noi abbiamo bisogno di essere giusti per essere benedetti. Ma noi non abbiamo alcuna giustizia, zero giustizia! L’unica via in cui poter ricevere la vita e’ essere giusti. Gli ingiusti ricevono morte. Come possiamo essere giusti? Il nostro Signore, che e’ il Giusto, l’ha acquistata per noi, e avendo pagato per i nostri peccati, e’ risorto dalla morte, cosi’ che ci potesse rendere partecipi di quella giustizia ricevendola mediante la fede. Mediante la fede noi udiamo quella dichiarazione che siamo giusti in Lui, giusti in Colui che e’ vittorioso sulla morte.
In secondo luogo, consideriamo che noi siamo rigenerati mediante la Sua risurrezione, come abbiamo letto: noi siamo risuscitati mediante la Sua Potenza ad una nuova vita. Questa e’ una verita’ che ha un effetto molto forte sui nostri figli quando essi la comprendono. Tutta la Parola di Dio, ovviamente, ha questo effetto, ma specialmente quando portiamo a loro la verita’ che qualcosa di straordinario e’ accaduto dentro di loro, quando spieghiamo cosa significa che noi siamo santificati in Cristo, che essi sono in Cristo e membri della Sua chiesa e che per questo sono stati battezzati, che essi sono rigenerati, anche se non necessariamente uno per uno, che Dio salva il Suo popolo nella linea delle generazioni, e che Lui salva i Suoi figli perfino nella loro infanzia, in modo che i genitori possono parlare di loro e a loro come tali anche se sono stati svezzati da un periodo molto breve di tempo. Questo e’ realmente vero: per la Potenza della risurrezione di Cristo noi siamo stati risuscitati ad una nuova vita.
Nell’originale del nostro Catechismo e’ detto che noi siamo risuscitati ora ad una nuova vita. Ora! Gia’ ora siamo risuscitati ad una nuova vita, alla vita eterna. E noi ci accorgiamo di questo quando vediamo in noi stessi un desiderio di avere comunione con Dio, Che noi sappiamo che e’ nostro Padre, e quando noi siamo discpiaciuti quando abbiamo peccato ed addolorato nostro Padre ed andiamo da nostro Padre anche se nessuno ci ha detto di farlo. Quando uno comincia a realizzare coscientemente di avere fede, uno comincia a chiedersi, che sia da bambino o da adulto, Cosa mi e’ accaduto? Perche’ credo? Perche’ altri non credono ed io si’? E la Bibbia ci dice che noi per natura siamo come tutti gli altri. Per natura noi siamo figli d’ira, e a meno che non siamo nati di nuovo non possiamo entrare nel Regno di Dio, non ne abbiamo l’abilita’. Ma siamo rigenerati attraverso la Sua risurrezione come dice il verso 3. Vi e’ un senso in cui Cristo continua a risuscitare il Suo corpo. Egli risuscito’ il Suo corpo 2000 anni fa, ma poi continua anche a risuscitare quelli che sono stati scelti per essere membri del Suo corpo, senza la loro cooperazione. Dio scelse alcuni e li diede a Cristo e Cristo risuscita tutti loro dalla morte per dare loro la Sua giustizia e la Sua vita, l’immortalita’. Questo accade davvero, e’ un atto creativo di Dio. Dio parla e cio’ accade: siamo nati dall’alto.
E cosi’ riceviamo quello che I Pietro 1:23 chiama “un seme inccorruttibile!” Noi siamo nati da un seme incorruttibile. Dio scrive la Sua Parola nei nostri cuori, scrive il Suo patto nei nostri cuori, la Sua Parola eterna. Questa e’ la semenza incorruttibile, a differenza dell’erba e del fiore che sono seminati, fioriscono e poi muoiono presto, nel giro di una stagione. Per natura e da noi stessi noi siamo come quell’erba e quel fiore, nasciamo, cresciamo e presto appassiamo e passiamo via. Ma dentro di noi abbiamo anche quel seme incorruttibile che e’ ancora li, e che nessuno puo’ toccare, nemmeno se qualcuno ci uccidesse con la spada. Quel seme e’ incorruttibile e noi siamo detti essere nati da quel seme.
Ma come? In che modo siamo nati da quel seme, cosi’ che poi cresciamo e maturiamo? Mediante la Parola di Dio, che vive e rimane per sempre. Il fatto che abbiamo quella Parola eterna e permanente in noi non significa che quindi noi non abbiamo piu’ costante bisogno di quella Parola. Noi siamo in continua dipendenza da Dio perche’ e’ Lui Che fa si’ che quella Parola continui a germinare e crescere dentro di noi, e lo fa parlandoci mediante quella Parola costantemente. Questo seme della Parola e’ la Parola del vangelo che ci e’ predicato, dice I Pietro. Mediante quella Parola noi cresciamo.
Questo e’ il motivo per il quale noi poniamo molta enfasi sulla Parola di Dio e la predicazione della Parola di Dio, e sul fatto che questa predicazione sia predicazione della Verita’ della Parola di Dio e nient’altro. Noi che abbiamo quella Parola di Dio scritta nei nostri cuori cresciamo mediante la predicazione della Parola. E cosi’ anche i nostri figli, mediante la proclamazione della Parola nell’istruzione catechetica che essi ricevono costantemente vengono messi in grado di crescere e riconoscere cosa e’ accaduto loro nella rigenerazione, che Dio li ha scelti e rigenerati per grazia soltanto e non perche’ vi e’ qualcosa in loro che ha fatto la differenza tra loro ed altri.
Noi e i nostri figli siamo risuscitati mediante la potenza della risurrezione di Cristo, non soltanto inizialmente quando per la prima volta veniamo rigenerati, ma anche in modo continuo, in un continuo processo. Lo Spirito rinnova la nostra vita giorno per giorno, come e’ affermato nella Formula per l’Amministrazione del Battesimo, e lo fa portandoci la Parola di Dio in modo costante, nella predicazione specialmente. Lo Spirito ci porta la Parola di Dio, la applica ai nostri cuori e ci nutre, ci fa crescere.
E piu’ noi cresciamo, nella fede, piu’ produciamo un buon frutto. Noi desideriamo vedere in noi stessi e nei nostri figli piu’ frutto, e noi sappiamo che la vera fede non puo’ che portare frutto, e’ impossibile che resti infruttuosa. La fede cresce e porta sempre piu’ frutto quando e’ nutrita e fortificata dalla Parola di Dio. E un modo particolare in cui Dio fa crescere la nostra fede e fa si’ che essa porti sempre piu’ frutto e’ l’essere messi nel mezzo di prove e difficolta’. Nel capitolo che abbiamo letto, nel mezzo della discussione di come siamo stati salvati, ci e’ detto che ora siamo afflitti da varie prove. Perche’? Perche’ quella fede deve essere provata, dice il verso 8! Perche’ la nostra fede e’ preziosa e come tale Dio la prova e la rifinisce mediante il fuoco delle prove e delle tentazioni.
Noi tendiamo a confidare in noi stessi e nelle cose che si vedono e che ci circondano e pensiamo che esse sono cio’ che ci rendera’ felici. Noi tendiamo a pensare che se avremo questa o quell’altra cosa saremo felici e saremo al sicuro. E per questo Dio ci porta attraverso diverse prove: problemi fisici, difficolta’ finanziarie – lo fa per provare e purificare la nostra fede. Noi facciamo esperienza di afflizioni, e non e’ facile affrontarle. La vita del figlio di Dio quaggiu’ e’ fatta di svariate tentazioni, ed e’ difficile affrontarle, come uno si aspetterebbe da qualcuno che sta passando attraverso il fuoco affinche’ la sua fede sia purificata. La vita del figlio di Dio qui su questa terra non e’ fatta per massimizzare il piacere. Noi per natura tendiamo a fare questo: cosa massimizzerebbe il mio piacere? Mentre noi dovremmo considerare quest’altra questione: cosa massimizzerebbe la crescita nella mia fede? La fede! Questo dobbiamo desiderare di massimizzare! E noi lo desideriamo, e per questo dobbiamo sottometterci alle prove che Dio usa per purificare e fortificare la fede.
E mentre la fede viene fortificata noi viviamo sempre piu’ in speranza. Questo e’ l’altro importante elemento del nostro testo, noi siamo stati rigenerati ad una speranza vivente. Anche il Catechismo parla di questa speranza, perche’ menziona la verita’ che la risurrezione di Cristo e’ un pegno sicuro della nostra propria risurrezione. Se Cristo, il capo del corpo, e’ stato risuscitato, anche noi, le membra del Suo corpo, saremo risuscitati con Lui, e saremo conformati perfettamente al Suo corpo di risurrezione. Quella risurrezione corporale e’ cio’ in cui poniamo la nostra speranza. Se qualcuno ci chiede, per cosa stai sperando? Qual ‘e’ la tua speranza in questa vita? Questo e’ quello che gli risponderemmo, che e’ questo quello che stiamo aspettando.
Noi abbiamo una definizione diversa di “speranza” da quella che ne ha il mondo, proprio come abbiamo una definizione di “fede” diversa da quella del mondo. Per il mondo la “fede” e’ una cieca fiducia in qualcosa che non si conosce per certa. Ma noi sappiamo che la fede e’ qualcosa di certo e di sicuro, e’ una certa conoscenza. Cosi’ anche la speranza, non e’ qualcosa che noi meramente desideriamo ma che e’ incerto se accadra’ o meno, noi non dobbiamo dimenticare che anche se in un senso terreno noi possiamo parlare di speranza in questo modo, questo non e’ quello che noi intendiamo quando parliamo della nostra speranza.
La speranza di cui parla la Parola di Dio e che noi abbiamo nei nostri cuori e’ un intenso desiderio di qualcosa che noi siamo certi che riceveremo. Siccome noi sappiamo che di certo avremo quello per cui speriamo, noi lo desideriamo intensamente, e non vediamo l’ora di riceverlo. Questo e’ simile a quando un bambino sa che domani sara’ il suo compleanno, egli lo sa con certezza che domani e’ il suo compleanno, non ha nessun dubbio a riguardo, e sa che probabilmente ci sara’ una festa per lui, qualche regalo che non vede l’ora di ricevere, che lo eccita. Noi anche sappiamo che quel giorno in cui i nostri corpi saranno risuscitati sta per venire a breve, che verra’ di sicuro. Noi lo desideriamo intensamente perche’ siamo certi che verra’ presto. Noi bramiamo quel giorno glorioso.
Questa e’ una vivente speranza! Non e’ come le alter speranze, questa e’ una speranza vivente, che noi abbiamo in quanto abbiamo la vita di Cristo in noi. Noi sappiamo che c’e’ un’inseparabile connessione tra noi e Cristo, e se il nostro capo e’ in cielo nel corpo, allora anche i nostri corpi, che sono uniti in modo inseparabile a Lui non possono riposare per sempre nella tomba senza mai risuscitare. Essi saranno risuscitati, e se saremo vivi al momento del ritorno di Cristo essi saranno mutati, al suono dell’ultima tromba. Noi crediamo questo e ne siamo certi. E noi insegniamo questo ai nostri figli: di avere questa speranza.
Nella nostra vita quaggiu’ ci vengono tolte tante cose, da un momento all’altro non le abbiamo piu’. E noi sappiamo che questo accade perche’ noi fissiamo i nostri occhi su quello che dura, quello che Dio non ci togliera’ mai. Se noi sappiamo con certezza che Dio ha iniziato un’opera nei nostri cuori e che Egli non la lascera’ a meta’, che se la comincia la completa, allora noi sappiamo con certezza che noi vedremo Dio, che vedremo Cristo faccia a faccia, e Lo vedremo per come Egli e’, e saremo come Lui.
Questa e’ la fede e questa e’ la speranza di quelli che credono nella risurrezione di Gesu’ Cristo. Amen.