Ron Hanko
Vi sono molte domande, concernenti la risurrezione dei morti, i corpi che avremo alla risurrezione, ed il paradiso, la casa del popolo di Dio nei loro corpi di risurrezione, alle quali non si può qui dare una risposta. Tuttavia la Scrittura ci dà abbastanza informazioni per permetterci di credere la risurrezione del corpo e di sapere che è qualcosa per cui sperare e pregare.
La parte della Scrittura che in modo piu’ esteso di altri parla dei corpi di risurrezione è I Corinzi 15. Lì ci sono dette quattro preziosissime verità:
Primo, il corpo di risurrezione sarà incorrutibile (vv. 42, 52). Non soltanto saremo liberi dagli effetti del peccato—malattia, morte e la tomba—ma non sarà mai piu’ possibile, come lo fu per Adamo, sprofondare nel peccato e nella morte. Incorruttibile significa “che non può essere corrotto!”
Secondo, il corpo di risurrezione sarà glorioso (v. 43). La sua gloria sarà la gloria di Cristo Stesso e di Dio in Cristo. “Il nostro vile corpo,” Paolo dice, sarà mutato “così da essere reso conforme al Suo corpo glorioso” (Filippesi 3:21). Questa è la gloria del cielo e la beatitudine della sua vita.
Terzo, il corpo di risurrezione sarà potente (I Corinzi 15:43). Isaia 40:31 ci dice qualcosa a questo riguardo. Essere capaci di correre e non stancarsi è quasi inconcepibile, ma questa è solo una piccola parte di ciò che avremo attraverso la risurrezione. Non soltanto i poteri che Adamo aveva saranno ristorati, ma avremo molto di piu’ oltre ad essi. Avremo il potere di conoscere ed amare ed ubbidire Dio senza peccato. Che cosa meravigliosa sarà!
Infine, il corpo di risurrezione sarà spirituale (I Corinzi 15:44). Qui, anche, è difficile capire tutto quello che vuol dire la Scrittura, ma di certo significa quantomeno questo: non saremo piu’ “carne e sangue,” con corpi adattati a questa terra e alla sua vita, ma saremo in grado di ereditare ciò che carne e sangue non possono ereditare (v. 50).
I cambiamenti che avranno luogo nei nostri corpi quando sono risuscitati dalla polvere della terra sono così grandi che la Scrittura è forzata ad usare figure per cercare di darci qualche idea a riguardo. Il cambiamento tra un chicco di grano—una cosa dura, apparentemente senza vita—e la verde e vivente pianta che cresce da esso è una piccola figura del modo in cui saremo mutati (I Corinzi 15:37).
Vi sono altre figure nella creazione che ci aiutano a comprendere. La metamorfosi di un millepiedi in una farfalla è una di queste. La parola greca metamorfosi, tradotta come “trasformerà” o “muterà” in Filippesi 3:21, è una delle parole che la Scrittura usa per la risurrezione. Il millepiedi è trasformato da un verme che striscia nella polvere ad una delle piu’ belle di tutte le creature di Dio e tuttavia è la stessa creatura di prima.
Quando noi pensiamo a queste meraviglie della risurrezione, essa diviene il focus delle nostre speranze. Allora noi diciamo: “Mio Signor Gesu’, vieni presto! Vieni e trasforma questi corpi vili, oppressi dal peccato, soggetti alla morte e alla corruzione, e rendici tutti, in corpo come in spirito, simili a Te Stesso!”
(“The Resurrection Body,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 312-313)