Ron Hanko
Se il rapimento sarà un evento rumoroso e pubblico, perchè leggiamo della venuta di Cristo come improvvisa ed inaspettata (I Tessalonicesi 5:1-9)? Egli viene, dice la Scrittura, come “un ladro nella notte” (Matteo 24:43; II Pietro 3:10; Apocalisse 3:3; Apocalisse 16:15).
La verità è che Cristo viene come un ladro inatteso solo in relazione agli empi e agli increduli. Ciò è reso abbondantemente chiaro in I Tessalonicesi 5:1-9. Lì Paolo parla degli empi come “essi” e “loro” in distinzione da “voi” e “vi.” Egli dice ai credenti in Tessalonica che una distruzione da cui non si può sfuggire verrà su “loro” (v. 3) ed aggiunge: “Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così quel giorno debba sorprendervi come un ladro” (v. 4).
Gli empi non stanno aspettando il giudizio finale e la venuta di Cristo. Anche se molti di loro hanno udito che Egli sta venendo e sanno che Dio giudicherà il mondo, trattengono questa verità nell’ingiustizia (Romani 1:18). Essi appartengono agli schernitori di cui Pietro parla (II Pietro 3:1-8). Siccome Dio non riversa la Sua ira su loro immediatamente, essi concludono che Dio non li giudicherà affatto. Nè essi riconoscono i giudizi che Lui manda loro ora (AIDS, terremoti, carestie, e guerre).
Tali persone si trovano anche nella chiesa. Essi sono rappresentati dalle cinque vergini stolte di Matteo 25:1-13. Quando lo sposo viene, esse sono completamente addormentate e senza olio per le loro lampade, e quindi sono escluse dalla festa nuziale. Esse appartengono alla chiesa ed hanno il nome di credenti (vergini), ma nei fatti sono ipocrite e non credenti.
Il popolo di Dio, rappresentato nella parabola da queste cinque vergini, non è colto completamente di sorpresa (ulteriore prova che il rapimento non è segreto). Anche se sempre in modo imperfetto, esso vigila ed aspetta la venuta di Cristo, credendo che Cristo verrà certamente come Egli ha promesso. Essere colti di sopresa dalla venuta di Cristo è essere colti nell’incredulità. Il popolo di Dio non è nell’oscurità dell’incredulità e del peccato, come I Tessalonicesi 5:4 ci ricorda. Tuttavia, perfino i credenti non conoscono il giorno e l’ora della Sua venuta (Matteo 24:36, 42; Matteo 25:13; Marco 13:32). A loro Cristo dice: “Nell’ora che non pensate il Figlio dell’uomo viene” (Matteo 24:44).
Per questa ragione abbiamo l’urgente chiamata di vigilare, attendere e pregare. Matteo 25:13 parla di questa chiamata. Così anche I Tessalonicesi 5: “Quindi non dormiamo, come gli altri; ma vigliamo e siamo sobri … Siamo sobri, noi che siamo del giorno, indossando la corazza della fede e dell’amore, e come elmo la speranza della salvezza” (vv. 6, 8).
C’è bisogno di questo avvertimento. Anche le cinque vergini sagge stanno dormendo quando viene lo sposo (Matteo 25:5). Esse hanno olio (il simbolo biblico dello Spirito di Dio) nelle loro lampade, ma anche loro sonnecchiano. E’ con questo in mente che Gesu’ dice loro in un altro luogo: “Quando il Figlio dell’uomo viene, troverà la fede sulla terra?” (Luca 18:8). Ciò è detto in connessione alla chiamata ad una fervente e frequente preghiera.
Il fatto che noi abbiamo bisogno di questo avvertimento dovrebbe essere evidente dal fatto che siamo spesso noncuranti e viviamo come se Cristo non verrà mai. In realtà, il pensiero della venuta di Cristo—proprio ora—piu’ spesso che non ci riempirebbe di sgomento. Vigiliamo e preghiamo, allora, così da non cadere in tentazione.
(“Jesus’ Coming: Sudden and Unexpected,” un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 291-292)