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Cos’è la Vera Fede?

Sermone sul Catechismo di Heidelberg predicato dal rev. Angus Stewart, nella Covenant Protestant Reformed Church di Ballymena, il Giorno del Signore 26 Aprile 2009.

LETTURA:

Leggiamo il Giorno del Signore 7:

D. 20 Sono dunque tutti gli uomini resi nuovamente salvi per mezzo di Cristo, allo stesso modo in cui sono divenuti perduti per mezzo di Adamo? R. No: ma soltanto quelli che, per vera fede, sono incorporati in Lui e ricevono tutti i Suoi benefici.

D. 21 Cos’è la vera fede? R. Essa è non soltanto una sicura conoscenza, per la quale io ritengo tutto verità ciò che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola, ma anche un confidare di cuore che lo Spirito Santo per mezzo dell’Evangelo opera in me, e che non solo ad altri ma anche a me sono donati da Dio remissione dei peccati, eterna giustizia e salvezza, per pura grazia, solo a motivo dei meriti di Cristo.

D. 22 Cosa allora è necessario che un Cristiano creda? R. Tutto ciò che ci è promesso nell’Evangelo, che gli articoli della nostra cattolica ed indubitata Fede Cristiana ci insegnano in una Summa.

D. 23 Quali sono questi articoli? R. Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra Ed in Gesù Cristo, Suo unigenito Figlio, nostro Signore, Il quale fu concepito dallo Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese all’inferno; Il terzo giorno risuscitò dai morti; Ascese al cielo, e siede alla destra di Dio, il Padre onnipotente; Di là Ei verrà a giudicare i vivi e i morti. Io credo nello Spirito Santo; Una santa cattolica chiesa; la comunione dei santi; La remissione dei peccati; La risurrezione della carne; E la vita eterna. Amen.

SERMONE:

L’argomento dei Giorni del Signore 2-7 è semplice e facile da seguire: i Giorni 2-4 hanno esposto il peccato e la miseria dell’uomo, e quindi il suo essere esposto al giusto giudizio di Dio, un giudizio temporale ed eterno. I Giorni 5-6 ci hanno spiegato che soltanto un mediatore, che deve essere sia Dio che uomo in una sola persona divina ci può salvare. Il Giorno del Signore 7 unisce questi due gruppi, con lo spiegare il modo in cui l’uomo peccatore può trarre beneficio dalla salvezza di Cristo. Noi siamo perduti nel nostro peccato e miseria, Cristo è il mediatore che ci salva, ed ora la fede è ciò che unisce il peccatore a Cristo e Lo riceve insieme alla Sua salvezza. E quindi la domanda del nostro sermone, inclusa nel Giorno del Signore 7, è: Cos’è la vera fede?

Questa è una buona domanda, e a questa domanda molto pochi sono quelli che conoscono la risposta biblica e Riformata, e che non vagano a tastoni nel buio! Ma noi ne abbiamo una definizione nella Domanda e Risposta 21: la vera fede “è non soltanto una sicura conoscenza, per la quale io ritengo tutto verità ciò che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola, ma anche un confidare di cuore che lo Spirito Santo per mezzo dell’Evangelo opera in me, e che non solo ad altri ma anche a me sono donati da Dio remissione dei peccati, eterna giustizia e salvezza, per pura grazia, solo a motivo dei meriti di Cristo.” Ritengo che questa eccellente definizione sia la migliore definizione confessionale della fede. Ma la Risposta 20, quella giusto precedente a questa definizione, aggiunge un altro aspetto vitale della fede di cui nel nostro paese nemmeno una persona su dieci ha mai sentito parlare: l’idea dell’unione, del vincolo con Cristo! La parola usata nella Risposta 20 è “incorporato,” o “innestato:” “soltanto coloro che, per vera fede, sono incorporati/innestati in lui.” Ma in questo sermone purtroppo non abbiamo lo spazio di poter trattare anche questo aspetto. E poi abbiamo le Domande 22-23 che correlano la fede ad un credo Cristiano storico, ed affermano che i suoi articoli sono necessari come oggetto di fede! Cos’è necessario che un Cristiano creda? La risposta è: tutte le cose promesseci nel Vangelo!

In questo sermone quindi considereremo il Giorno del Signore 7 e II Timoteo 1:12 per rispondere quindi alla domanda

 

Cos’è la Vera Fede?

Primo, la Conoscenza della Fede

Secondo, la Certezza della Fede

Terzo, l’Oggetto della Fede

Le concezioni popolari della fede sono varie e sono false. Gli increduli concepiscono particolarmente la fede Cristiana come cieca: “fede cieca” è l’espressione. Da parte nostra, da Cristiani, affermiamo che sono gli increduli ad essere ciechi. II Corinzi 4:4: “il dio di questo mondo ha accecato i cuori e gli occhi di coloro che non credono il vangelo di Cristo.” Un’altra concezione errata da parte degli increduli è che la fede è un volontario convincimento, qualcosa che si vuole credere sia vero, anche se non è realmente vero. Da parte nostra, noi affermiamo l’esatto contrario: l’ateismo e lo scetticismo sono volersi convincere di ciò che non è vero, e così anche ogni falsa religione. Essi sono l’oppio dei popoli. Mentre il Vangelo è la potenza di Dio per la salvezza di ognuno che crede, ed è qualcosa di radicalmente contrario ad ogni altro sistema religioso. Non solo, ma noi affermiamo che ogni sistema religioso è un tentativo delle persone di cercare di fuggire dal vero Dio, Che è la sola grande realtà di questo universo e mondo, Che è il Creatore e Colui che parla nella coscienza di ogni singolo essere umano, Colui col Quale tutti devono avere a che fare. Tutti i singoli uomini cercano di fuggire da Lui perché essi amano le tenebre, come dice Giovanni 3, perché le loro opere sono malvagie. Essi amano i loro peccati, e non vogliono avere a che fare con la grande realtà di questo mondo, con la realtà più certa ed inevitabile che vi sia, che è Dio. E così non vogliono credere nel Giudizio a venire, e non vogliono realizzare il bisogno che hanno di ravvedersi, e così vivono vite spiritualmente ubriache e stolte, mettendo la loro testa sotto la sabbia, e vogliono negare il Vangelo di Gesù Cristo perché per loro è troppo duro, e vogliono continuare nelle loro stolte e devianti vie.

Il mondo dice anche che la fede è un salto nel buio. Secondo questa concezione, incredulità verso il Vangelo è luce, e in quella via tutto è chiaro. E invece credere nel Vangelo e lasciare la loro via di inganno e peccato, è lasciare la luce ed inoltrarsi nelle tenebre. Noi volgiamo tutto questo al contrario, dicendo che l’incredulità è tenebre fitte e totali, e per questo anche l’inferno, che nella Bibbia è anche detto essere fitte tenebre, è appropriato per coloro che in modo impenitente persistono nella loro ribellione. I Giovanni 5 dice che il mondo intero è nelle tenebre, e l’incredulità è tenebre. L’unica luce, che splende nelle tenebre, è la Parola di Dio, come dice II Pietro. E questa veduta è denigratoria anche perché chiama la Fede Cristiana “un salto” nel buio. Non è soltanto un procedere nel buio dove tutto è incerto e pericoloso, ma è addirittura un saltare nel buio! Se si salta nel buio chi sa dove si arriva! Saltare nel buio è una completa follia! E il mondo quindi, nella sua perversione e cecità, manipola e perverte la concezione della Fede Cristiana, per farla apparire malvagia, dura, noiosa, stupida. Perché ama le tenebre piuttosto che la luce. E questo è quello che fa il mondo: sopprimere e contorcere la verità di Dio.

Ma passiamo ora ad un’altra contorsione della natura della fede, quella del Cattolicesimo Romano. Esso parla di “fede implicita.” Il tipico Cattolico Romano dei giorni nostri non sa molto della sua fede, e né pensa che ha bisogno di sapere molto, e ciò si può facilmente constatare quando si parla ad uno di loro e spesso ci si trova a dover dire loro cosa credono per loro, prima di dovergli mostrare che è errato! A volte la cosa migliore da fare è dire loro direttamente qual è il Vangelo! E questo fa parte dell’insegnamento stesso della chiesa di Roma, ovvero che non c’è bisogno di conoscere molto. Ma di una cosa sono tutti loro messi al corrente: che la chiesa di Roma ha ragione! Il clero della sua chiesa, come se fosse, sa le cose al posto loro e per loro, e tutto quello di cui hanno bisogno è che il clero le sappia e che abbia ragione. Questa è la “fede implicita.” Ma, contrariamente a questa concezione, ogni credente deve conoscere la verità della Parola di Dio. Ogni credente dovrebbe essere in grado di poter dire: “io so in chi ho creduto, e sono persuaso …” II Timoteo 1:12, e non: “io so che il prete probabilmente sa qual è la verità.” Noi crediamo nella “fede esplicita,” perché ognuno dovrebbe conoscere quanto più possibile dalla Parola di Dio, ed in base a quanto uno sa agisce! I nostri figli hanno bisogno di essere catechizzati, perché devono personalmente conoscere la Parola di Dio, e non devono contare sui loro genitori o sul ministro per quanto riguarda questo. Per quanto è possibile secondo la loro capacità ed età, essi stessi devono conoscere la verità. Per questo abbiamo gli studi biblici, per edificare la chiesa, e questo è il motivo per cui la Parola di Dio è spiegata nei sermoni, per questo noi incoraggiamo a leggere libri che spiegano la Bibbia ed articoli teologici. Ogni membro della chiesa, dal più piccolo al più grande, secondo la sua misura e capacità, dovrebbe conoscere le dottrine della Parola di Dio. Ogni capo di famiglia dovrebbe fare in modo che la sua famiglia conosca la Parola di Dio! E chi ci perde nel negligere questo dovere è la persona stessa!

Poi abbiamo la veduta della fede dell’evangelicalismo contemporaneo, ed in modo particolare dei circoli pentecostali e carismatici. Di frequente, essi parlano della fede in termini di “esperienza” o di “sensazione.” Spesso li si sente parlare così: “sento questo,” o “lo sento che è così,” etc. Quando si parla con loro con la Parola di Dio, non di rado li si sente dire: “quanto hai appena detto non lo sento nello spirito,” oppure: “quello che dici sento nel mio cuore che non può essere vero.” Ora, se questa è l’attitudine che uno ha nei confronti della Parola di Dio, si è profondamente ingannati, ed è una cosa tragica. La nostra autorità non sono i nostri sentimenti o sensazioni, ma è la Bibbia! La verità della Parola di Dio tipicamente provoca “sensazioni” dure! Questo è il motivo per cui vi erano Farisei nelle pagine del Nuovo Testamento. Essi erano predicatori di cose leggere, come dice Isaia. Essi erano abili in questo, erano i “teologi terapeutici” dei loro giorni, toglievano le cose dure dalla Parola di Dio e dicevano alla gente quello che volevano sentirsi dire. Ma la Parola di Dio è la nostra sola autorità, come dice un famoso Catechismo Presbiteriano nella Domanda e Risposta 2: ” La Parola di Dio … è l’unica regola per istruirci sul modo in cui noi possiamo glorificarlo e gioire in lui.” I nostri sentimenti potrebbero ingannarci terribilmente, perché sono instabili e vanno e vengono, e noi non dobbiamo giudicare la verità della Parola di Dio o la nostra condizione dinanzi a Dio in base ai nostri sentimenti o sensazioni, altrimenti saremo sbattuti qua e là da ogni vento di dottrina.

Abbiamo quindi visto quale terribile confusione ed errore che vi a riguardo della fede, e coloro che vi sono vittima sono destinati a naufragarvi, in quanto queste vedute distruggeranno qualsiasi solida pace o conforto Cristiano. Grazie a Dio, però, la fede non è un volontario convincimento, o una cieca sottomissione ad una gerarchia, o una sensazione, ma, in una sola parola, la fede è conoscenza! II Timoteo 1:2 dice: “io so [o: conosco] in chi o creduto!” La Risposta 21, alla domanda “cos’è la vera fede?” dice che la vera fede è ” … una sicura conoscenza!” In entrambe queste affermazioni riguardanti la natura della fede, notiamo che la conoscenza viene prima! Colpisce anche che quando il nostro Catechismo, più avanti, tratta il primo comandamento, afferma che esso insegna, tra le altre cose, che noi prima di tutto dobbiamo conoscere rettamente Dio. E la medesima cosa è insegnata dalla prima petizione della preghiera del nostro Signore, quando dice: “santificato sia il tuo nome,” dove il “nome” denota la rivelazione che Dio ci ha dato di Se Stesso (nella Bibbia!). Dunque la conoscenza è prima sia nei comandamenti che nelle petizioni della preghiera modello che il Signore ci ha insegnato. Di tutte le cose, di cose scientifiche, storiche, di notizie dal mondo, la cosa più dubbia che esiste, secondo il giudizio del mondo, è tutto ciò che è scritto nella Bibbia. E nelle chiese odierne, la cosa che proprio non vogliono le persone, è la conoscenza. L’intrattenimento, il sentirsi bene, e tutta una lista di cose, apparirebbero in cima alla lista delle cose desiderate, ma la conoscenza, se proprio deve comparire in essa, apparirebbe verso la fine, se non per ultima! Ma la conoscenza è il primo elemento della fede!

Ma conoscenza di cosa? Conoscenza di Dio! Questo è quanto dice II Timoteo 1:12: “Io so [o conosco] in chi ho creduto …” Io conosco Dio! Questo è quanto dichiara il Cristiano! Io conosco il vero Dio, il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo, il Creatore, Sostenitore, Redentore, Signore, e Giudice. Lo conosco nei Suoi attributi, nei Suoi decreti, nelle Sue opere. Io conosco Dio! E Lo conosco con la conoscenza dell’amore e della fiducia. E questa conoscenza include conoscenza delle dottrine insegnate nella Bibbia, come dice il Catechismo, la vera fede è “una sicura conoscenza, per la quale io ritengo tutto verità ciò che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola.” Ed ogni cosa nella Bibbia tratta in ultima analisi della conoscenza di Dio, anche quando parla dell’uomo in quanto Sua creatura, o di Cristo, o altri temi. E siccome la fede è conoscenza, e non ignoranza, i missionari e i predicatori fedeli, hanno sempre promosso e sempre promuoveranno l’educazione e l’informazione teologica. Per questo, se è necessario come in alcuni paesi del terzo mondo, bisogna insegnare alle persone a leggere, e dare loro un’educazione basilare, dobbiamo tradurre la Bibbia nella lingua di coloro che raggiungiamo col Vangelo. Poi dobbiamo sviluppare della letteratura Cristiana che spieghi le verità della Bibbia a vari livelli, e che insegni come vivere in modo da piacere al Signore. E insieme alle traduzioni della Bibbia e della letteratura Cristiana, giunge la predicazione espositiva. Quest’enfasi è dovuta alla verità che la conoscenza spirituale e dottrinale del Dio Triuno Che Si è rivelato in Gesù Cristo è la salvezza! La Scrittura dice che il popolo di Dio perisce per mancanza di conoscenza! E questo è il motivo per cui quando gli ufficiali ecclesiastici e i membri della chiesa non hanno conoscenza essi sono maturi per l’eresia ed ogni vento di dottrina ed innovazione, e probabilmente ci si trovano già nel mezzo, e si trovano sulla via dell’apostasia. La fede è conoscenza, e l’ignoranza è nemica d’essa, ed allontana il Vangelo di Gesù Cristo.

Inoltre, nella Domanda 21 dovremmo notare l’aggettivo qualificativo: la fede è una sicura conoscenza. Essa è una conoscenza certa, incontestabile, ferma, incontrovertibile ed indisputabile. Quello che tu sai dalla Bibbia è più certo del tuo nome stesso e nessuna delle forme di conoscenza è tanto certa quanto quello che è scritto nella Bibbia e che è testimoniato dallo Spirito Santo nel tuo cuore! Ciò è l’esatto opposto di quanto dice il mondo a riguardo delle loro certezze, perché esse sono quanto dicono i libri di storia, i propri idoli, etc. ma la Bibbia è congettura, è dubbia, e così via. E quindi noi notiamo che la fede non è vacillante, non si arresta tra due opinioni, non pensa cose come: beh forse Dio è sovrano dopo tutto! Forse vi sarà una risurrezione dei morti! Forse dovrei cercare la chiesa che più puramente di altre ha i tre distintivi della vera chiesa e dovrei unirmi ad essa, o … forse .. non è così necessario! La fede è una sicura conoscenza, e quindi qualsiasi cosa dica la Bibbia è vera, e noi siamo decisi a seguirla. La fede è una sicura conoscenza che crede verità ogni cosa che Dio ha rivelato nella Sua Parola! Ciò significa che tutto quello che Dio ha rivelato nella Sua Parola è conoscenza, ed è sicura conoscenza! Noi per esempio siamo più certi che Giona fu ingoiato da una balena di quanto lo siamo che esistano numerose specie di balene. Ciò perché la Bibbia lo dice. Questa è la concezione del Cristiano. E a questo punto dobbiamo pensare all’apostolo Paolo, che, nel fronteggiare la morte di lì a poco dopo che scrisse la Seconda Epistola a Timoteo, nell’essere vicino ad essere offerto come sacrificio a Dio, dice: io so, io conosco in chi ho creduto, e sono persuaso che è in grado di preservare fino a quel giorno ciò che gli ho affidato. La mia anima, la mia vita, è interamente nelle Sue mani, e di ciò io sono certo, non sono timoroso, non ho dubbi.

E ciò ci porta al secondo aspetto della fede: il confidare di cuore! La vera fede “è non soltanto una sicura conoscenza, per la quale io ritengo tutto verità ciò che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola, ma anche un confidare di cuore che lo Spirito Santo per mezzo dell’Evangelo opera in me, e che non solo ad altri ma anche a me sono donati da Dio remissione dei peccati, eterna giustizia e salvezza, per pura grazia, solo a motivo dei meriti di Cristo.” E questo è esattamente quanto dice anche II Timoteo 1:12: io so in chi ho creduto e sono persuaso che egli è in grado di preservare fino a quel giorno ciò che gli ho affidato … e questi due aspetti della fede, la sicura conoscenza, e il confidare di cuore sono correlati in questa maniera: il confidare, la fiducia, proviene dalla nostra sicura conoscenza. Quindi, più noi conosciamo Dio, in Gesù Cristo, più noi siamo sicuri e fiduciosi della nostra salvezza. E possiamo dire che in generale quelli che lottano con la certezza della loro salvezza sono stati educati in modo inadeguato o errato dottrinalmente, oppure hanno fatto poco progresso nella fede, e spesso ciò è dovuto a cose come il modo in cui passano il loro tempo libero. Ad esempio essi sprecano il loro tempo a guardare spazzatura in televisione invece di esercitarsi alla lettura e alla preghiera. E così quando una crisi giunge, cominciano a lamentarsi e a dire: dov’è Dio ora che ne ho realmente bisogno? La risposta è: hai avuto l’opportunità di crescere nella conoscenza di Dio, e quindi nella tua certezza, ma non ti sei preso il fastidio! Ti sei assentato dai servizi di adorazione nel Giorno del Signore, per motivi che non erano buoni, e non per cose necessarie, ma meramente perché non volevi prenderti il fastidio! Nei tuoi libri Cristiani che sono sulla mensola non ci sono molti segnalibri … la preghiera privata è negletta magari per settimane senza sosta … e poi ti domandi dove sia la certezza, quando giunge un periodo difficile?

Ma consideriamo Paolo, che nel fronteggiare la morte scriveva di conoscere Dio e di aver fiducia che Egli avrebbe preservato tutto quanto aveva affidato a Lui. E notiamo che lui era convinto della verità della grazia sovrana, come al verso 9 egli dice: Dio ci ha salvati e chiamati con una santa chiamata, e lo ha fatto non secondo le nostre opere, ma secondo il Suo proposito eterno di darci la Sua grazia, e questa chiamata ci ha trasformato e ci fa vivere una vita pia. Paolo non era un arminiano, e per questo aveva una conoscenza sicura e una fiducia di cuore nel Dio sovrano, nel Dio di grazia. Ed inoltre egli credeva che questa grazia sovrana di Dio è stata resa manifesta dall’apparizione di Gesù Cristo, cioè dalla Sua manifestazione in carne, perché mediante l’incarnazione e la Sua passione e risurrezione Egli ha abolito la morte, avendone abolito il suo dardo, e mediante il vangelo Egli ha portato alla luce la vita e l’immortalità. E di questo vangelo egli fu un predicatore ed insegnante, e per questa causa del vangelo egli soffriva al momento in cui scrisse l’epistola (v. 12), e tuttavia non si vergognava, perché non dubitava ma piuttosto conosceva con certezza colui in cui aveva creduto, e sapeva, ere fiducioso che lo avrebbe redarguito. Ciò ci porta ad affrontare la domanda: e noi, saremo noi paralizzati dalla paura quando fronteggeremo la morte? Oppure: avremo noi vergogna se veniamo arrestati e imprigionati, e forse perfino giustiziati, a motivo del vangelo? L’Anticristo, che si avvicina, riporterà la pena di morte in vigore, anche se i liberali dei giorni nostri non la desiderano. Il verso 7 dice che Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma uno spirito di potenza e di amore e di una mente sana, uno spirito di conoscenza e fiducia. E non vi è conforto o fiducia, senza la certa conoscenza della fede, e senza confidare di cuore in Cristo, e nel Suo vangelo. Il solo modo per avere conforto e vivere e morire felicemente, come dice la Domanda 1, è crescere quindi nella conoscenza e nella certezza della fede.

A questo punto quindi siamo pronti per riconoscere che il dubbio è un terribile nemico, un nemico della certezza e del conforto del Cristiano. Ed il dubbio può essere particolarmente pericoloso e dannoso quando si manifesta in forme del genere: magari, forse, probabilmente quello che dice la Bibbia è vero, ma non per me personalmente, perché io sono troppo malvagio! Oppure: la Bibbia sarà anche vera, ma non per me personalmente, perché io non ho avuto le esperienze giuste! Per rispondere a queste due obiezioni dettate dal dubbio, dovremmo ricordarci, per quanto riguarda la prima, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori (I Timoteo 1:15), che come li descrivono i versi 9-10 includono gli empi, i ribelli, i malvagi, i peccatori, gli scellerati, i profani, coloro che uccidono padre e madre, i disubbidienti, i fornicatori, gli omosessuali, i rapitori, i falsi, gli spergiuri, e qualsiasi altro tipo di trasgressore della sana dottrina! E Cristo Gesù venne per salvare perfino il primo dei peccatori come Paolo, che fu un bestemmiatore ed un persecutore della chiesa, che trascinava i Cristiani a morte! E Dio secondo il Suo eterno proposito scelse Paolo e mandò Cristo Gesù per lui, in modo che potesse mostrare attraverso quanto fece con lui tutta la Sua pazienza, lo usò come esempio per tutti quelli che dovevano credere dopo di lui. Se Dio dunque salvò Paolo, che perseguitava ed uccideva i Cristiani, Dio mostra che nessuno è troppo malvagio da poter essere salvato e divenire un Cristiano! Ed inoltre, se qualcuno ammette e confessa di essere molto malvagio, quello è già un segno di vero ravvedimento, e di salvezza! Chi si ravvede e crede al vangelo è salvato! L’altra domanda: ma io non ho avuto le giuste esperienze per poter essere salvato! Ma chiediamoci: quali sono le giuste esperienze? Chi deve essere a stabilirlo? La Parola di Dio lo dice, e dice che è il ravvedimento, il volgersi dalle proprie vie malvagie, e la fede in Gesù Cristo, il solo Salvatore che la Scritture ci presenta! Non abbiamo bisogno di alcuna esperienza extra biblica e anti biblica! Ravvediti, credi, e sarai salvato!

Il dubbio è qualcosa di infernale, perché attacca la fiducia della fede, la conoscenza della fede, perché attacca la fede che è ciò che ci connette al mediatore della nostra salvezza, e ci priva di ogni conforto. E dove questo dubbio prende piede, di solito si verifica che la persona affetta da esso non vuole avvicinarsi ai sacramenti, il battesimo e la santa cena. E ciò è tragico, perché i sacramenti furono istituiti da Gesù Cristo proprio per aiutarci nella nostra debole fede, proprio per darci un curativo ai nostri combattimenti coi dubbi! Chiunque quindi vi attacca con una dottrina di dubbio, deve essere a sua volta attaccato con la Parola di Dio: tu dici menzogne, la Scrittura dice questo e questo! Ed inoltre dobbiamo ancora a maggior ragione frequentare la predicazione della Parola di Dio e l’uso dei sacramenti, ovvero usare i mezzi di grazia, come dicono i Canoni di Dordt nel Capo quinto. E’ così, ci dice anche il nostro Catechismo, “che lo Spirito Santo per mezzo dell’Evangelo opera in me, e che non solo ad altri ma anche a me sono donati da Dio remissione dei peccati, eterna giustizia e salvezza, per pura grazia, solo a motivo dei meriti di Cristo.”

Ciò ci porta, infine, all’oggetto della fede. La Domanda 22 chiede cosa sia necessario ad un Cristiano credere: qual è, quale deve essere l’oggetto della propria fede? E questo oggetto è il Vangelo! E il Vangelo è questo: Gesù, il Figlio di Dio, è morto per i nostri peccati ed è risorto il terzo giorno. E il Vangelo ci dà delle promesse, e noi dobbiamo credere a tutte queste promesse. La vera fede ritiene vero “tutte le cose che Dio ci ha rivelato nella Sua Parola,” come abbiamo letto nella Risposta 21. Quindi l’intera Scrittura è l’oggetto della nostra fede, ogni cosa scritta in essa. E, infine, l’oggetto della fede è detto essere il Credo. Questa è la risposta alla domanda: cosa è necessario che un Cristiano creda? Tutte le promesse del Vangelo, che sono riassunte nel Credo! Il Credo è un fedele riassunto dell’insegnamento dell’intera Scrittura, ed in quanto tale, in quanto fedele riassunto della Scrittura, è utile ed è un oggetto di fede! Il Credo, a sua volta, si trova nel nostro Catechismo, che lo spiega e sviluppa in ogni suo articolo. L’oggetto della fede, riassumendo, è quindi il Vangelo, che è insegnato nell’intera Parola di Dio, la quale è riassunta molto brevemente nel Credo, che a sua volta è spiegato e sviluppato nel nostro Catechismo, che a sua volta deve essere letto insieme alla Confessione e ai Canoni, che spiegano e chiariscono alcuni punti particolari del Catechismo e della Confessione. Come l’apostolo in II Timoteo 1:13 e a seguire esortò Timoteo a mantenersi fedele alla forma di sane parole che aveva udito da lui, ovvero alla verità della Parola di Dio, noi analogamente facciamo questo quando ci atteniamo a queste forme di sane parole, che spiegano l’insegnamento, la verità, della Parola di Dio. Timoteo doveva conservare il fedele deposito che gli era stato affidato, ovvero la verità della Parola di Dio, e noi analogamente lo facciamo quando conserviamo l’eredità della fedele spiegazione di quella Parola di Dio che si trova nelle Confessioni. Per questo la chiamata della chiesa è chiara: ella deve essere una colonna e sostegno della verità della Parola di Dio, di tutta la verità, e di nient’altro che della verità. E la chiesa deve predicare questa verità, tutta, e nient’altro che la verità. Noi facciamo questo proprio quando ogni anno predichiamo dal Catechismo, che presenta l’intero spettro della dottrina Cristiana in forma di sommario.

Ed è così che la conoscenza del credente è rafforzata, e che la fiducia e la certezza crescono, mediante la continua esposizione dell’oggetto della fede, cioè mediante la predicazione dell’intera verità della Parola di Dio. Questo è il motivo per cui è molto pericoloso insegnare falsità dal pulpito. Solo suggerire che nella Bibbia vi siano errori, o che l’arminianesimo sia una forma accettabile di dottrina sulla salvezza, sono esempi di errori che risultano deleteri e distruttivi per la fede del Cristiano! Un altro pericolo è evitare alcune cose che la Bibbia dice, e non predicarle. Ad esempio, non predicare l’elezione e la riprovazione, che portano gloria a Dio e conforto al cuore del credente, perché forse si pensa che siano dottrine troppo dure o troppo controversiali, è credersi più saggi di Dio, il Quale le ha poste nella Bibbia in modo che la chiesa le predichi, e il credente le conosca e ne tragga edificazione! Un’ulteriore pericolo è permettere ad un ministro che dubita della Parola di Dio di predicare. L’esempio deve essere quello dell’apostolo, che fu commissionato a predicare ed insegnare, e che conosceva ed aveva fiducia nel suo Salvatore! Chi non può dire quello che lui disse, è un grande peso ed un pericolo per se stesso e per gli altri che lo ascoltano. Quando il dubbio si trova nel pulpito, si trova anche tra le file della chiesa, che è precisamente quello che si verifica in molta di quella che oggi si fa chiamare chiesa. Tutto questo attacca l’oggetto della fede, e quindi la conoscenza e la fiducia nel cuore dei credenti, e quindi la salvezza dei credenti! La fede mediante la quale si riceve la salvezza non viene nutrita e sviluppata mediante la predicazione della Parola di Dio, ma al contrario viene nutrito e sviluppato il dubbio. La chiesa così, invece di essere colonna e sostegno della verità della Parola di Dio, diviene una “sinagoga di Satana,” come dice Apocalisse capitolo 2-3, e invece dell’opera dello Spirito nei cuori di coloro che odono, si verifica un indurimento contro quella verità di Dio, mediante l’operazione di Satana. La chiamata è quindi semplice: credete, credete, perché è la Parola di Dio! E, credendo, avrete conforto! Amen. Preghiamo.

Per altre risorse in italiano, clicca qui.

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