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CR News – Marzo 2013  •  Volume XIV, n. 11

La Via di Dio è nel Santuario (2)

Nelle ultime News, abbiamo considerato le dolorose afflizioni che sommergevano Asaf (Salmo 77:2-9). Ora vedremo la sua restaurazione ad opera della grazia di Dio. “Io ho detto” – un pensiero raggiunge Asaf, e ha bisogno di esprimerlo – “Il motivo della mia afflizione”, o letteralmente, “è questa la mia angoscia (10). “Tutti i miei problemi (2-9), incluso il mio interrogare dubitante (7-9)”, Asaf capisce, “non mi stanno portando altro che dolore e afflizione. Tutto ciò deve finire!” “Le tue meraviglie dei tempi passati” (11) – “queste sono le cose a cui devo pensare! Non al fine di avvilirmi e dispiacermi per me stesso. Né al fine di torturarmi o farmi sentire peggio confrontando la mia attuale miseria con le passata felicità per avvolgermi maggiormente nel mio dolore.” È in questa maniera che la fede è risvegliata nel credente afflitto il quale ricorda “meraviglie dei tempi passati” (11), i tempi delle meravigliose opere di Dio. “Egli ha liberato la Sua chiesa in passato! E lo farà anche per me!”

Si notino le pie risoluzioni di Asaf: “Ricorderò le opere dell’Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati, mediterò su tutte le tue opere e considererò le tue gesta” (11-12). Asaf promette di ricordare, meditare e considerare, cioè parlare a sé stesso o riflettere, sulle “opere”, sulle “meraviglie” e sulle “gesta” di Dio, riempiendo così la sua anima di sani pensieri. Allo stesso modo dobbiamo parlare noi della grande redenzione di Dio e della Sua saggia provvidenza, invece di avvilirci nell’autocommiserazione. Come ci istruisce l’apostolo Paolo “se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8). In tale maniera “la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (4:7). Se ti trovi sulla stessa strada di disperazione di Asaf, nutriti presso la verità di Filippesi 4 e la lezione del Salmo 77!

Qui è da dove proviene il “santuario” menzionato nel titolo di questo articolo e di quello scorso. La parola “santa” è correttamente tradotta con luogo santo o “santuario” sia dalla King James Authorised Version che da Giovanni Calvino. Il santuario o tempio è un tipo o immagine della sacra dimorare di Dio nei cieli. L’Iddio Trino è consacrato a Sé stesso per tutto il suo regnare provvidenziale e in tutte le Sue vie con coi, sia individualmente che corporativamente. Per questo, non dobbiamo lamentarci per come Egli ci tratta. I Suoi modi sono sempre per la Sua gloria e per il nostro bene (Romani 8:28), anche se non ce ne accorgiamo. Ma il problema è che noi siamo interessati di più nei nostri interessi personali e nei nostri piaceri terreni, e perciò pensiamo che anche Dio sia particolarmente preoccupato su queste cose, è che sia compito Suo donarci venti favorevoli e una navigazione serena affinché possiamo sentirci bene. E se e quando ciò non accade, mormoriamo e ci lamentiamo come se Dio ci avesse fatto torto. Ma la Scrittura ci insegna che “la volontà di Dio” è la nostra “santificazione” (1 Tessalonicesi 4:3), e non la nostra autostima, salute, benessere o divertimento.

Giobbe era una persona consacrata a Dio molto più di noi, sotto circostanze estremamente difficili, eppure anche lui dubitò della bontà dell’Altissimo verso di lui e mormorò contro il suo Creatore. Ma dopo che Dio gli apparve nella Sua maestà e gli accennò giusto qualcosa sulla Sua saggezza, Giobbe affermo, “provo disgusto nei miei confronti e mi pento sulla polvere e sulla cenere” (Giobbe 42:6).

Come Asaf sapeva bene, al centro del tempio c’era l’arca del patto. L’arca conteneva le due tavole della legge che rivelano i nostri peccati. In cima all’arca c’era il propiziatorio sul quale il sangue era asperso, essendo così un tipo della croce del nostro Salvatore. Dal propiziatorio dell’arca, Geova parlava di legge e grazia, di giustizia e misericordia in Gesù Cristo per la comunione del Suo patto.

Perciò, non c’è da meravigliarsi che la via di Dio è nel santuario e che può essere compresa solo da quelli che sono in questo santuario. Nell’epoca neotestamentaria, Dio dimora nella Sua santa chiesa per lo Spirito di Gesù Cristo. Coloro che amano il suo culto pubblico, acconsentono e gioiscono in Geova che dimora con loro. Ma se, peccando, non doveste frequentare una chiesa fedele, non potrete comprendere la via di Dio per la vostra vita e così porterete guai sopra il vostro stesso capo. Se siete tentati di saltare i culti di chiesa, questo è un qualcosa su cui meditare!

Nella predicazione, il santo evangelo di Cristo è proclamato, il messaggio di Colui che è “la via, la verità, e la vita” (Giovanni 14:6). Se trascurate o non vi curate di una predicazione fedele, avrete difficoltà a comprendere la via che Geova vi ha posto dinnanzi.

Nostro Padre ci ha donato la Sua parola ispirata, i 66 libri della Bibbia. Le Scrittura devono essere lette sia personalmente che nelle devozioni familiari. In questa maniera, ognuno di noi confesserà, “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105). Ma se ti allontani dalla lettura della Bibbia, non puoi aspettarti altro che angoscia e dolore.

Allo stesso modo, non si può vivere una vita empia e allo stesso tempo dilettarsi nella via che Dio ha per voi. Anche nella via dell’obbedienza, il santo non sempre capirà perché le cose accadono come accadono, ma il nostro conforto è che il nostro Padre celeste in tutto ciò ha un piano benigno.

Nel Salmo 73 e 77, nel santuario di Dio Asaf comprese due cose. Primo, negativamente, capì che non esiste una grazia comune (73:17-18) e, secondo, positivamente, capì che le vie di Dio per i Suoi eletti sono sempre graziose (77:13). Queste due lezioni sono imparato unicamente nel santuario e non sono insegnate dal mondo, dalla falsa chiesa o dal nostro cuore peccaminoso.

Nel santuario, con lodi, ammirazione e gioia, confessiamo, “quale Dio è grande come DIO?” (13). Perché, allora, qui Egli è chiamato “grande,” e non buono o giusto o saggio? Perché, nella sua miscredenza, il dio di Asaf era troppo piccolo! Spesso è questo il nostro problema, perché pensiamo follemente che il nostro infinito Dio sia più piccolo delle nostre tribolazioni! L’incomparabilmente “grande” Geova decreta le nostre intere vite, pianifica ognuno delle nostre lotte, ci guida attraverso ognuna di esse e ce le fa superare, al fine di santificarci e di glorificare Sé stesso. Questo è ciò che Asaf imparò tramite le sue sofferenze: “O DIO, la tua via è santa; quale Dio è grande come DIO?”(13). Rev. Stewart


Cristo Sopportò l’Ira di Dio Contro l’Intera Razza Umana?

Ho ricevuto una domanda molto ponderata e incisive da un fratello che a letto il libro del Dr. Abraham Kuyper, Particular Grace, pubblicato dalla Reformed Free Publishing Association (RFPA) in Michigan, e disponibile presso la CPRC (£ 22, inc. P&P).

Come sanno coloro che sono a conoscenza degli scritti del Dr. Kuyper, nella parte iniziale del suo ministero, dopo la sua conversione, egli era un ardente e appassionato difensore della dottrina della grazia particolare e sovrana. Egli combatté ferocemente contro i liberali nelle chiese Riformate in Olanda, i quali insegnavano l’Arminianesimo (Condannato dai Canoni di Dordt) oltre ad uno schietto pelagianesimo della peggior specie. Solo più tardi, quando egli formò un partito politico e si mise in corsa per un posto nel parlamento Olandese, egli alterò le sue vedute e introdusse nelle chiese la sciagurata dottrina della grazia comune,1 sebbene continuasse a negare giustamente che Dio desideri la salvezza dei reprobi.

Colui che domanda, il quale è convinto della verità della grazia particolare, chiede sul paragrafo iniziale del capitolo 24 del libro in questione: “Sebbene siamo dedicati alla confessione che il frutto della sofferenza di Gesù sia stata predisposta solo per i redenti, allo stesso tempo deliberatamente confessiamo con enfasi che egli abbia sopportato l’ira di Dio per l’intera razza umana” (p. 208). A giudizio del nostro amico, questa affermazione sembra schierarsi contro l’insegnamento dell’intero libro stesso. E, effettivamente, così sembra.

Dr. Kuyper era un teologo sufficientemente astuto da evitare la sfacciata contraddizione che questo paragrafo suggerisce. Sarebbe fare ingiustizia al Dr. Kuyper accusarlo di sostenere due posizioni contraddittorie: la grazia particolare di Dio nella croce solo per gli eletti e la grazia generale nella croce per tutti gli uomini – cosa che molti erroneamente insegnano oggi. Piuttosto, dobbiamo trovare il significato dell’affermazione di Kuyper all’intero del contesto del capitolo 24 e nel contesto della sua ferma convinzione che la grazia è sovrana ed è solo per gli eletti. Questa grazia è radicata nell’opera espiatoria di Cristo, la quale fu una propiziazione solo per il Suo popolo e per nessun altro.

Il suo significato può essere capito solo alla luce di una concezione organica della razza umana. Questa è una dottrina che pochi capiscono e credono, principalmente perché l’Armianesimo con il suo individualismo ha conquistato molta della chiesa professante. Nel pensiero Arminiano, la caduta di Adamo ha affetto solo degli individui; e la morte di Cristo è solo per individui, cioè, individui che accettano Cristo come loro Salvatore.

Ma tale individualismo non è l’insegnamento della Scrittura, e Kuyper era troppo Riformato da pensare in questi termini. Piuttosto Egli vedeva l’intera razza umana con un tutto organico con Adamo come suo capo e radice. Egli afferrava l’insegnamento biblico secondo il quale la caduta di Adamo portò colpa sul’intera razza umana. Egli vedeva che tutti gli uomini, inclusi gli eletti, sono colpevoli del peccato di Adamo di aver mangiato il frutto proibito. Kuyper riconosceva che, per essere salvati, la colpa del peccato adamitico deve essere tolta dal perfetto sacrificio di Cristo. Pertanto, egli comprendeva che Cristo pagò per il peccato di Adamo e per la colpa di quel peccato. In tal senso, Kuyper poteva dire che Cristo “abbia sopportato l’ira di Dio per l’intera razza umana,” e questo perché l’intera razza umana era organicamente e federalmente in Adamo.

La verità che Kuyper qui espone è di cruciale importanza e non deve scappare all’attenzione di chiunque desideri essere Riformato. Allo stesso tempo, Kuyper, sebbene supralapsariano2 nella sua teologia, guarda all’argomento da quello che sembra essere un punto di vista infralapsariano. Se potessi chiarire la posizione di Kuyper con una figura, direi che Kuyper guarda all’intera razza umana come fosse un corso d’acqua che scaturisce dalla sua sorgente. Adamo è questa fonte. Egli fu creato da Dio puro e amabile, ma Adamo si corruppe facendo diventare l’intero corso mortalmente inquinato. Se il corso o alcuna parte di esso deve essere purificato, la fonte stessa deve essere purificata. Ed è questo ciò che Cristo fece quando morì per il peccato originale di Adamo per il quale tutti gli uomini sono colpevoli. In questo contesto, l’affermazione di Kuyper è vera.

Ma dopo la caduta, Dio divise il corso dell’umanità in due canali distinti; l’umanità fu sovranamente divisa nel canale dell’elezione e in quello della riprovazione. Ma il canale dell’elezione è ora liberato dalla colpa di Adamo perché Cristo la eliminò – la colpa di tutti gli uomini, anche quella nostra, cioè dei redenti.

Mentre il contenuto di Kuyper segue questa linea, io personalmente preferisco un’altra soluzione al problema. Tale soluzione è la posizione supralapsariana, ma mi sembra essere più in accordo con le Scritture. Eccola: dall’eternità nel suo immutabile consiglio, Dio ha determinato di glorificare Sé stesso tramite Cristo capo della chiesa. La chiesa, salvata da Cristo, è il reale mondo dell’elezione sovrana. È il mondo per il quale Cristo morì. È il mondo di Giovanni 3:16 e 1 Giovanni 2:2. È quel mondo che è organicamente uno con Cristo, perché è il Suo corpo. È il mondo che include la creazione in tutte le sue parti sopra le quali Cristo è Signore e capo. È il mondo delle epoche a venire nelle quali la gloria di Dio splenderà attraverso Cristo e la Sua chiesa per tutta la terra.

Per realizzare questo grande proposito di glorificare Sé stesso in Cristo, Dio ha determinate l’intero suo consiglio: la creazione celeste, il mondo degli angeli, l’universo in tutta la sua vastità e la razza umana nata da Adamo. Mentre nel mondo degli angeli questa elezione fu compiuta subito dopo la caduta di Satana, Dio ha predisposto che la Sua chiesa nascesse nel mondo degli uomini, organicamente uniti in Adamo, e colpevoli a causa della caduta dello stesso, ma redenti tramite Cristo che era eternamente il loro capo e soffrì e morì in quanto loro capo. La caduta di Adamo raggiunse il suo scopo in Cristo.

La relazione tra elezione e riprovazione non consiste in una comune fonte corrotta dalla caduta di Adamo dove parte di essa è isolata dalla razza umana caduta, ma piuttosto consiste in un tempio di eletti con Cristo come pietra angolare e i reprobi come impalcatura necessaria per costruire il tempio. Non si tratta di una relazione tra due corsi d’acqua che una volta erano un solo corso e ora sono divisi in due, ma è piuttosto la relazione tra il germe di grano da un lato e le radici, lo stelo, i baccelli e la spiga dall’altro lato. Questa è la meravigliosa opera di Dio nel preservare l’unione organica dell’uomo per servire come mezzo per effettuare l’unica e grande unione di Cristo con la Sua chiesa – per la quale Dio stesso è glorificato in tutte le Sue portentose opere. “Quanto meravigliose sono le vie di Dio, insondabili e ignote!” Prof. Hanko

1 Per maggiori risorse sull’argomento, si vada alla sezione “Grazia Incomune” delle risorse in italiano. Si suggeriscono specialmente I Tre Punti della Grazia Comune (Con Brevi Risposte),Grazia Incomune, eUna Triplice Breccia nella Fondazione della Verità Riformata. (N.d.T.)
2 La cosiddetta “disputa lapsariana” discute l’ordine logico dei decreti soteriologici di Dio. Si veda questo breve articolo di Theodore Beza di impostazione supralapsariana. (N.d.T.)

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